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Estratto del documento

IN SINTESI

494 : Secessione aventiniana dei plebei con Menenio Agrippa. Ottengono il Concilium

plebis e l'elezione di 4 magistrati, 2 tribunati della plebe (con diritto di veto e

dell'intoccabilità- ius auxilii, per l'aiuto dei plebei in tribunale, ius intercedendi per il diritto di

veto e sacrosantitas per l'intoccabilità-e 2 edili.

471 : Publio Volerone propose che i patrizi fossero impediti dal far votare i tribuni a loro

graditi.

451-449 : Decemviri e leggi delle XII tavole, pubbliche e a salvaguardia

dell'aristocrazia.

447 : viene creata la questura.

445 : lex Canuleia; legittimazione dei matrimoni misti tra patrizi e plebei per giustificare i

plebei nell'esercizio delle magistrature. (Pratica del sangue misto)

444 : fino al 367 il potere è retto dai Tribuni Militari (tribuni militum consulari potestate)

443 : creazione patrizia della censura eletta ogni 5 anni. Compiti di iustum (purificazione

del corpo civico per ingraziarsi gli dei), di revisione dei senatori ogni 5 anni (lectio

senatus), e di censimento.

367 : leggi Licinie Sestie. Prevedono: eliminazione degli interessi dei debiti, limitazioni al

possesso privato di ager Publicus, fine del tribunato militare. Istituzione della Pretura

(presidenti dei tribunali, vice consoli) e l'Edilità Curule.

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Seconda fase , dell'equiparazione, dove essi vengono riconosciuti non più come unità

autonoma assieme ai patrizi.

304: vengono approvati dei provvedimenti per una pubblicizzazione del diritto e delle

procedure. La semplice pubblicizzazione rappresenta un valore importante per i plebei

perché vi è un codice che intacca la discrezionalità dei patrizi. Cneo Flavio, vicino a Appio

Claudio, procede alla pubblicazione dei calendari, i fasti. Tutti ora possono giudicare se

una giornata è indicata per i comizi, ecc... o non lo è. Allo stesso modo pubblica lo ius

Flavianus ossia l'insieme delle procedure giudiziarie. Lo ius auxilii, che aiutava in sede

giudiziaria i plebei, cambia e diviene operativa, dato che i tribuni ora hanno un codice a cui

fare riferimento.

300: lex Obulnia, legge che apre il pontificato e l'augurato ai plebei, in genere le cariche

religiose e politiche. Poter coprire ruolo di sacerdoti significava garantire la pax deorum.

Ora vengono assicurate, queste cariche, alla parte plebea. Essa mantiene carattere civile,

funzione militare e religiosa, unite assieme nella figura del console. Chi ambisce al potere

elevato deve avere determinate caratteristiche nel curriculum.

Viene approvata un altra legge inerente la cittadinanza: lex Valeria de provocatione, a

tutela dei cittadini. I simboli del consolato sono le scuri e i fasci: fasci= potere di vita e

morte riconosciuto al console, scuri= simbolo del potere. Con la lex si limitano le condanne

a morte: un cives ora può appellerai al popolo x evitare la condanna a morte. È figura di

garantismo unicamente per i cittadini romani de facto, non per alleati latini. L'imperium è

del popolo che lo delega al magistrato, funzionario al servizio dello stato. Il popolo può

concede e può togliere il potere. I comizi popolari sono sovrani: il pretore non può decidere

in autonomia in quanto l'ultima parola la ha il popolo. Pene corporali vengono inflitte in

caso dell'esercito e degli alleati, i cittadini romani non possono venirne sottoposti.

287: Lex Hortensia segna la perfetta equiparazione tra patrizi e plebei.

[Assemblee attive all'epoca: a margine vi sono comizi curiati, a cui però fanno parte i 30

rappresentanti delle curie, seguiti dai comizi centuriati, assemblea più importante perché

elegge i magistrati e i consoli, decide della pace e della guerra. Questa assemblea

approva delle Leges valide per tutto il corpo civico. Al terzo posto vi è il Concilium plebis

tributum, nata per eleggere i magistrati plebei, i tribuni e gli edili, tramite leggi dette

Plebiscita, valide solo per i plebei.]

Con la lex hortensia non vi sono distinzioni. I comizi devono approvare leggi per tutto il

corpo civico. Si forma quindi un assemblea di tutta la popolazione in cui si vota per tribù

territoriali. L'assemblea viene detta

Comizi Tributi (Concilium plebis

tributum unito ai comizi curiati). Essi non

sono sovrapponibili con i centuriati,

perché a differenza di questi hanno

competenze minori in quanto eleggono

magistrati sine imperio. Eleggono tribuni

della plebe, edili, questori, in genere

cariche minori.

Sacco di Roma, 387 a.C.

Roma viene attaccata dai galli Senoni, il

19 luglio l'esercito viene sconfitto presso

l'Allia, i galli si riversano in Roma, la

danno alle fiamme e la saccheggiano, si

salva solo il Campidoglio. Secondo

Polibio è un insurrezione veneta che costringe i galli a ritirarsi. Secondo una versione filo

romana è l'atto eroico di Marco Furio Camillo, tornato dall'esilio dopo i fatti di Veio. I

Senoni si trovavano all'altezza delle marche, sulla costa adriatica. Il 19 luglio per i romani

è die nefastis, per l'usurpaziine del suo territorio. La cintura di alleati non aveva funzionato,

sfaldandosi, e ciò espone la città al saccheggio. Manca nei galli la volontà di assoggettare

Roma, si tratta di un azione di aggressione e rapina. Roma era percepita non più come

città etrusca ma come città che si relazionava al mondo etrusco ed in parte con l'etrusca

Cere. Si stava consumando uno scontro per il controllo delle rotte mercantili, sia nel

Tirreno che nell'Adriatico. I protagonisti erano i cartaginesi, fino alle guerre puniche

potenza dominante, gli etruschi, i greci. Tra questi ultimi si distingueva Dionigi di Siracusa.

I galli prestavano servizio come truppe mercenarie. È probabile che Dionigi li avesse

arruolati e che l'attacco dei Senoni a Roma altro non fosse che un momento dello scontro

di Dionigi contro le comunità etrusche, con le quali Roma era alleata. Nonostante ciò i

prezzi che Roma paga sono altissimi: si disgrega quella rete di alleanze formata si nel 496

a Regilio dopo alla guerra latina, il tessuto urbano è lacerato, come il controllo del territorio

circostante. Come controllarlo? Fino a questo momento Roma aveva allargato i confini a

tutto il Lazio e aveva consolidato accordi con comunità autonome ma gravitanti nella sua

orbita. Questo sistema si rivelò inefficace con il sacco gallico. Quindi si preferì adottare il

sistema dell'annessione diretta, privilegiata nei confronti delle popolazioni confinanti.

Sistemi di controllo e suddivisione territoriale

Quando Roma acquisisce un territorio si sperimantano due modalità di gestione: la prima

è la Adsignatio dove vi era la gestione tramite la centuriazione. Con questa il terreno

viene ripartito in lotti assegnati individualmente, in genere a cittadini romani e a vecchi

abitanti in rari casi. I singoli cittadini chiedono di ottenere un lotto. Si tratta di aree rurali in

cui si trasferiscono cittadini romani, che mantengono la cittadinanza pur vivendo fuori dalla

città. 500 iugeri = 150 ettari.

Devutio: procedura simile all'adsignatio, prevede la fondazione di una colonia e il

trasferimento di popolazione romana, auspicabilmente al centro del nuovo territorio, dove

tutto attorno si costruisce una città. Gli assegnatari sono iscritti alla nuova tribù

corrispondente a quella città. Il termine colonia deriva da colere, ossia coltivare. In realtà

nascono per una vocazione di difesa, essendo presidi militari, città che costituiscono degli

avamposti. Le colonie possono appartenere a due distinte categorie giuridiche: vi sono le

colonie civium romanorum, formate da cittadini romani di serie A. In esse si trasferiscono

cives con cittadinanza completa, oppure da abitanti locali che la ottengono. Vi sono poi le

colonie latine, i cui abitanti hanno una cittadinanza di serie B, divergente. Entrambe le

cittadinanze prevedono tre diritti:

1) ius commerci , diritto all'attività economica.

2) ius connubii , di matrimonio tra latini e romani.

3) ius migrandi , ovvero il diritto di trasferirsi a Roma. In questo i latini (ora categoria

giuridica diversa da cittadini) sono uguali ai cives.

4) La differenza sta nello ius suffragii, ossia l'esercizio dell'elettorato attivo e passivo.

Non è condizione permanente: le classi dirigenti latine possono agguantare la civitas.

Come? Ogni colonia ha i suoi magistrati con relative assemblee, coloro che vengono

eletti alle magistrature locali automaticamente ottengono la civitas, tramite una

promozione giuridica a livello superiore. Esso è lo ius adibiscendae civitatis per

magistratuum (Ottenere la cittadinanza attraverso le magistrature). L'Italia era divisa in

categorie civili: i cives di Roma, i latini, e gli italici, questi ultimi più svantaggiati perché

semplici partner commerciali.

Nel 340 scoppia la guerra latina . I latini nuovamente tentano di sottrarsi al dominio di

Roma. Qui essi sono nuovamente intesi in senso etnico, non civile. Accordandosi con

popolazioni di montagna vengono sconfitti a Suessa Aurunca nel 338. Roma vince,

annette il Latium Abiectum, il Lazio aggiunto rispetto al Latium Vetuus. Ora controlla

Toscana, Lazio e Campania settentrionale. Roma sperimenta così la confederazione

italica instaurando rapporti differenziali secondo il principio divide et impera. In Italia vi

sono tre tipologie di città:

1) Colonie, città di nuova fondazione.

2) Municipia, comunità preesistenti a Roma, inglobate nell'impero territoriale. Anch'essi

possono essere di due tipologie: Municipia Optimo Iure, con cittadinanza piena e Sine

Suffragio, senza diritto di voto. Esse hanno maggiore autonomia rispetto alle colonie.

3) Civitates Foederates, comunità indipendenti che hanno con Roma dei vincoli di fatto

di sudditanza, mai paritari ed equi. Vengono definite anche Socii, alleati.

Verso la fine del IV secolo Roma si espande all'Italia meridionale, ed è espansione attuata

attraverso strategie differenti. Oltre al sistema delle colonie per garantire la sicurezza, vi è

la realizzazione di una capillare rete di comunicazioni via terra e via mare. Roma realizza

strade in quantità, trasforma le piste preesistenti rendendole comode e veloci. In

alternativa il trasporto era garantito dalle navi mercantili. La navigazione è diurna e di

piccolo cabotaggio. È necessario avere approdi lungo la costa distanti non più di un giorno

di navigazione. Roma fonda colonie sulla costa. In ultima analisi vi era l'espansione

tramite l'esercito riformato in questo secolo. L'espansione a sud comporta lo scontro con

popolazioni appenniniche. La riforma dell'esercito assicura una maggiore mobilit&

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
32 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessio28 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Rohr Francesca.