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TABELLE DI % OCCUPATI FINE
SETTORE % ANNI ‘60
AGRICOLTURA 43,9 19
INDUSTRIA 29,5 42,2
Nell’Europa occidentale dell’età moderna non esisteva la servitù della
gleba e non c’era lavoro coatto per il signore.
La famiglia di contadini aveva caratteristiche differenti che dipendevano
dall’accesso che avevano alle risorse per vivere.
Il suolo montuoso era poco fertile e spesso qualcuno possedeva li una
piccola proprietà.
L’Industria turistica incominciò a svilupparsi dalla fine dell’Ottocento
all’inizio del Novecento.
La carenza di terra portò la necessità di un matrimonio ritardato, in quanto
mancava l’autonomia economica. Pagina 42 di 68
Questa era una tendenza che ci fu per tutta l’età moderna e che portò
all’endogamia, ossia un coniuge scelto all’interno del gruppo di
appartenenza familiare, spesso il matrimonio era quindi celebrato
all’interno di famiglia.
Quando la terra era trasmessa anche alle donne quello era il loro dono e i
matrimoni veniva fatti, con debite dispense, all’interno della cerchia
familiare in modo tale da non disperdere le proprietà.
Nel caso invece la terra era trasmessa solamente ai maschi, le donne
dovevano comunque possedere una dote, che spesso erano i beni mobili
come ad esempio una piccola somma di denaro e sempre il corredo della
biancheria.
Un matrimonio avveniva sempre a seguito di una “certificazione” del
prete.
Nel caso il. parroco celebrava un matrimonio dove uno dei due coniugi
non era consenziente, allora gli veniva proibito di celebrare i sacramenti.
I vicari sono i sacerdoti che controllano i parroci che non avevano
rispettato le prescrizioni.
I boschi erano spesso sfruttati per riscaldamenti, edilizia, cantieristica e
arte come la creazione di strumenti musicale.
Brescia ad esempio produceva armi da collezione.
Anche le donne e i bambini lavoravano nei boschi, così come lavorano
nelle cave.
Gli addetti al trasporto delle merci erano più frequenti nelle zone
montuose.
Alla lavorazione della lana contribuiva l’intera famiglia e il processo era
organizzato in diversi passaggi tra i quali: lavatura; battitura; cerniera,
nella quale si teneva la lana buona e si buttava quella cattiva;
scardassatura, ossia procedimento attraverso il quale con il pettine o
appositi macchinari veniva pettinata la lana e filatura, anche la rifinitura
era fatta in città e a mano. Jules Adolphe Breton; La fine del lavoro; 1887 New
York.
Le donne hanno sempre lavorato fino alla
prima rivoluzione industriale e il boom
economico.
La tessitura a mano era in genere un
lavoro maschile mentre la tintura era
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effettuata in città ed era una fase delicatissima fatta ovviamente con
prodotti naturali e fissati con l’albume.
Onofrio Tomaselli; I carusi; 1905 circa; Palermo,
Galleria d'arte moderna.
Anche i bambini lavoravano, soprattutto in
luoghi in cui c’era la necessità di corpi
piccoli, come ad esempio le miniere di
zolfo o le cave per estrazione come quella
Candoglia per il duomo di Milano.
Nel mondo dell’artigianato era indispensabile essere un minimo
scolarizzati, in modo da comprendere i progetti.
EMIGRAZIONE
Se il marito emigra ogni cosa ricade sulle spalle della donna e questo
compromettere certamente l’equilibro familiare nel caso in cui
l’emigrazione era permanente.
L’ emigrazione era effettuata in inverno e così anche la produzione di
cioccolato o la vendita di castagne.
L’emigrazione è spessa collegata ai servizi domestici.
I bambini venivano dati in affido temporaneo quando i genitori emigravano
temporaneamente.
Quando si presentavano flussi migratori allora gli conseguiva un
consistente scambio culturale e per quanto riguarda l’Italia un esempio è
evidente è il culto di Santa Rosalia (santa di Palermo) a Chiavenna
perché c’era una comunità che aveva emigrato in quelle zone.
Esistevano vantaggi fiscali nello scambio di merce fra terre di confine.
Al tempo i luoghi di confine potevano ospitare soldati, che hanno sempre
avuto un trattamento particolare.
Questi scambi culturali portavano mutamenti sia linguistici che culturali e
anche attività illecite come il contrabbando ad esempio di tabacco.
Aneddoto a proposito le dighe nelle alpi costruite durante gli anni venti.
In periodo di guerra divenne complesse trovavate il sale, elemento
essenziale per conservare quei pochi alimenti che possedevano e per
disinfettare. Pagina 44 di 68
Fu così che i contrabbandieri iniziarono ad andare in svizzera per
rifornirsi di sale che poi lanciavano giù dalla diga.
Durante la caduta il sale usciva dalla sacca e rimaneva attaccato alla
diga, quando poi pioveva con l’acqua il sale si scioglieva e quindi rimase
all’interno della roccia, dove gli stambecchi si arrampicano per leccarlo.
Gli spilloni erano i contrabbandieri che contrabbandavano merci come ad
esempio le sigarette.
Il contrabbando era un’attività illecita esercitata sia da uomini che da
donne o bambini. Luigi rossi, Filanda, II lago di Como, 1903-1904.
La seta era coltivata in collina, che era relativamente
più fertile, ma anche nella zona di Milano e di Como
era molto frequente la gelsicoltura alla quale
precedeva l’acquisto del seme della seta, molto
pregiato.
La zona di Milano nell’età ducale era solita essere
responsabile di ogni passaggio, dalla produzione
della materia prima alla lavorazione del materiale fino
ad arrivare al prodotto finito.
La lavorazione della seta era solamente svolta dalle donne in quanto era
necessaria molta delicatezza.
VALORE DI 300 GRAMMI DI SETA (ALLA PRODUZIONE) NEL 1778
GIORNATE DI LAVORO DI UN “MURATORE”
SETA (che equivale ad un capo mastro) NEL 1778
22
Greggia 27
Filata (semilavorata)
Filato di seta ricoperto di argento o oro 63
placcato
Relativamente al lavoro in Italia abbiamo due studi che raccolgono questi
dati, di cui uno di Aldo de Maddalena che ha lavorato sui registri
dell’ospedale maggiore di Milano, in antico regime l’istituzione con
maggiori proprietà terriere e nei suoi terreni aveva edificato molto a
seguito di contratti grazie ai quali è stato possibile conoscere anche i
salari delle persone che lavoravano li. Pagina 45 di 68
Dalla metà del ‘600 la lavorazione della seta italiana cambiò sede e i
centri che richiedevano maggiormente la nostra seta erano Lione, che
insieme Parigi dettava la moda, e Londra.
Erano molto sviluppati anche i tessuti misti in cotone e lino, lavorati nelle
zone di Legnano e Busto Arsizio per quanto riguarda il nord italia.
Le maschere di Busto Arsizio erano tarlisu e
bombasino.
Il lino dava una fibra molto pregiata ed era coltivata
nel nord Italia e poi esportata a Venezia, lavorata in
refe a Salò e reimportata a Cantù con la produzione
dei merletti.
Rubens, Giovanni Carlo Doria a cavallo, 1606, Genova, Galleria
nazionale di palazzo Spinola.
Nell’illuminismo lo scopo del governatore era quello di rendere il suddito
“felice”, e per fare questo dovevano esserci i fondi, così si dichiarò che
tutti dovevano pagare le tasse, eliminando quindi i privilegi riservati ai
nobili e al clero.
Era presente personale altamente qualificato per la valutazione dei terreni
che venivano tassati in base alla possibilità di rendita, e se facevano
rendere il terreno più di quanto era stato valutato allora pagavano
comunque la tassa data in base a quanto era stato valutato, mentre se
producevano di meno di quanto era stato valutato doveva comunque
pagare la tassa attestata alla valutazione fatta in precedenza.
Una proto-industria consiste nella produzione di massa di manufatti prima
dell’avvento della meccanizzazione, ossia prima del XIX secolo.
All’interno della proto-industria si produceva anche per un mercato
internazionale.
In assenza di progressi tecnologici la produzione aumentava con
l’aumento della manodopera e dei capitali.
Lo sviluppo della famiglia, sopratutto quella proto-industriale, è
fondamentale per comprendere lo sviluppo dell’industria.
Essere una famiglia proto-industriale significava avere del reddito
aggiuntivo guadagnato, oltre alla manodopera anche grazie Pagina 46 di 68
all’investimento del proprio capitale, ad esempio compravano dei telai che
poi affittavano agli altri.
Uomini e donne svolgevano spesso attività diverse, ad esempio
l’estrazione e la lavorazione dei metalli era un lavoro svolto
principalmente dagli uomini, ma nelle stesse zone collinari dove era
presente anche la lavorazione della seta questa veniva lavorata dalle
donne, il tutto si intende fatto nei tempi lasciati liberi dal lavoro agricolo.
La dimensione della famiglia proto-industriale era variabile.
Nelle zone povere tentavano di lavorare tutti insieme in modo tale da
compensare alcune possibili mancanze, una forte presenza di famiglia
proto-industriale nucleare era quindi indicativa di ricchezza.
La divisione del lavoro e la collaborazione era presente quando il lavoro
era lo stesso. — Rombouts, il Laboratorio
di un tessitore, 1656,
Haarlem.
Vang Gogh, Tessitore con un
bambino sul seggiolone,
1884, Rijksmuseum Kröller-
Müller.—
Il lavoro a domicilio era un lavoro su commissione e quindi prevedeva una
produzione commisurata all’entità della domanda.
Il lavoro a domicilio si estese per molto tempo anche in fase industriale in
quanto:
- Il lavoratore si organizzava come meglio credeva;
- Era presente la possibilità di integrare il proprio reddito, e questo
poteva incidere sull’andamento demografico e sulla nutrizione che,
migliora, portò alla diminuzione della mortalità infantile e di adulti.
L’alimentazione può inoltre incidere sulla trasformazione del paesaggio,
vengono quindi create delle recinzioni con pascoli e prati, stalle e
accrescimento delle leggi in merito.
Flussi emigratori erano anche dovuti ai servizi domestici.
Nella pianura del nord Italia si producevano i cereali più redditizi quali il
frumento e il riso. Pagina 47 di 68
Qui si sviluppò un equilibrio agricolo commerciale nel quale si
importavano i cereali minori e riservano al mercato tutta la produzione
cerealicola importante.
La stabulazione permanente del bestiame portò a produzioni lettiero-
caseari.
La città era il luogo sede di:
- Grandi operatori del commercio e della finanza.
- Artigianato in bottega che quindi non realizzava pezzi pregiati e che se
aveva tanto lavoro poteva servirsi di lavoro a domicilio;
- Ar