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La diffusione del Calvinismo

I primi gruppi calvinisti avevano una forte impronta comunitaria e i fedeli si riunivano in congregazioni in cui tutti leggevano la Bibbia e cantavano i salmi. Molti operai videro in queste nuove pratiche religiose la possibilità di un nuovo egualitarismo. Le donne di città videro l'opportunità di partecipare alle attività pratiche del culto. Le ambizioni di eguaglianza però vennero sedate da Calvino stesso, il quale disse agli operai che l'uguaglianza riguardava solo la sfera religiosa e non quella sociale, mentre alle donne disse che non era loro dovere e diritto prendere parola in pubblico.

La Riforma in Inghilterra: 1532-1549

Periodo: distacco dalla chiesa di Roma

Cosa: Enrico VIII, annullamento del matrimonio

Perché: Atto di supremazia - Book of Common Prayer

Conseguenze: In Inghilterra il re Enrico VIII faceva pressioni sul distacco tra la chiesa romana e quella inglese, più per

ragionpolitico-dinastiche/personali che religiose. Enrico VIII era sposato con Caterina d'Aragona dalla quale non era riuscito ad ottenere un erede; ciò lo spinse a chiedere al papa di annullare il matrimonio affinché potesse unirsi in matrimonio con Anna Bolena. Papa Clemente VII Medici impose il suo rifiuto alla richiesta del re inglese, soprattutto per non immischiarsi negli affari dell'imperatore Carlo V, nipote di Caterina e quindi contrario al divorzio. Dinanzi al rifiuto del papa, Enrico VIII si rivolse al Parlamento che tra il 1532 e il 1534 approvò una serie di leggi con le quali la Chiesa inglese poté definitivamente staccarsi da quella romana. Capo supremo della Chiesa Nel 1535 fu emanato l'atto di supremazia con il quale Enrico VIII veniva dichiarato capo supremo della Chiesa d'Inghilterra; nonostante ciò, le chiese e le messe rimasero inalterate. Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury, era a favore della riforma e finché Enrico VIII fu in vita,Roma del 1527 e la corruzione all'interno della Chiesa cattolica furono gli eventi che portarono alla diffusione delle riforme in Italia. Questo portò alla convocazione di un concilio generale e all'adozione del nicodemismo e della tolleranza religiosa come principi guida. Le conseguenze furono la diffusione delle notizie sulla riforma in Germania in Italia e l'emergere di personalità che sostenevano una riforma dei costumi ecclesiastici e un ritorno alla purezza delle origini.

Roma del 1527 convinse molti individui ad interpretare l'invasione, delle truppe dell'imperatore Carlo V, come una punizione divina per via della corruzione della Chiesa. Così all'interno della curia romana, alcuni partiti, si convinsero a convocare un concilio generale. Questa convocazione preoccupava il papa in quanto credeva che sarebbe stato messo sotto accusa. Così come in Germania, anche a Roma si formarono dei cenacoli di sostenitori di una nuova spiritualità. A Napoli un gruppo di personalità dell'alta società formarono un gruppo nel quale erano considerate secondarie le pratiche che non si fondavano sull'esperienza religiosa e sulla ricerca del rapporto con Dio. A fronte di queste riforme si venne a diffondere una corrente chiamata nicodemismo: aderire alle pratiche religiose in modo formale senza però percepirne il vantaggio e il legame spirituale e morale. Altri proposero personalità ancora più radicali,

come la tolleranza religiosa e il rispetto delle opinioni altruianche se differenti dalle proprie.

Cap.4: Formazione degli Stati territoriali – guerre e poteri monarchici

IL PRINCIPIO DINASTICO E LA SUA DIFESA: LE GUERRE D’ITALIA: 1454 – 1494

Periodo: proprietà dinastiche di sovrani e principi – papa Alessandro VI – Ludovico il Moro

Cosa: espansione ed affermazione dei propri poteri – organizzazione burocratico-statele

Perché: guerre d’Italia – saccheggi, epidemie, morti

Conseguenze:

La pace di Lodi, 1454, mise fine alla guerra tra Venezia e Milano. Essa avrebbe, dunque, dovuto aprire un periodo di pace e tranquillità tra gli stati italiani.

La situazione, però, tornò a precipitare con la morte di papa Innocenzo VIII e Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze.

Successore di Innocenzo VIII fu papa Alessandro VI, appartenente alla dinastia Borgia.

L’obiettivo di papa Alessandro VI fu quello di costruire uno

Stato territoriale per il figlio Cesare, ma adimpedire questi progetti c'era Ludovico il Moro, signore di Milano. Ludovico il Moro voleva consolidare il proprio potere. All'obiettivo dei due si aggiunsero anche quei sovrani che potevano vantare la proprietà dinastica su alcuni stati italiani. Questi sovrani avevano il diritto di proprietà su determinati territori e intendevano far valere quei diritti per loro e per i propri eredi.

Organizzazione burocratico-statale:

  • Il finanziamento delle guerre spettava alla corona e solo in secondo luogo ai sudditi.
  • Gli individui che lavoravano negli uffici pubblici erano, in primo luogo, al servizio del sovrano. Essi erano retribuiti tramite terre, diritti di riscuotere gabelle e così via.

Interessante era la cultura dell'onore, la gloria militare di cui nobili e sovrani potevano vantarsi scendendo in prima persona in battaglia. Giulio II fu il primo papa a cavalcare a capo delle sue truppe.

Ragioni condussero, nel 1494, alle guerre d'Italia. I principi stringevano e disfacevano alleanze gliuni con gli altri mentre il paese era attraversato dagli eserciti che portavano con loro epidemie, distruzione esaccheggi.

CARLO V E L'ITALIA: 1519 - 1557

Periodo: elezione di Carlo V ad imperatore solenne - Sacco di Roma

Cosa: dissapori sul trono di Carlo V e ostilità interne all'Italia

Perché: diritti sui territori italiani - stati italiani governati dalla Spagna

Conseguenze: Importanti furono le elezioni ai troni di Francia e Spagna.

Francia --> Francesco I di Valoiso

Spagna --> Carlo I d'Asburgoo

Carlo I d'Asburgo ereditava tutti i domini aragonesi di Ferdinando ed Isabella, i possedimenti americani, ipaesi Bassi e di altri territori appartenuti al ducato di Borgogna; si trovò a regnare su vasti territori differentiper lingua, cultura e istituzioni.

Al trono imperiale si saliva tramite l'elezione di un collegio

di potere in Europa. La sua vasta e diversificata eredità territoriale lo rese uno dei sovrani più potenti del suo tempo. Tuttavia, la sua ambizione di mantenere l'unità della cristianità e di espandere il suo dominio incontrò molte sfide. Per finanziare il suo esercito e la sua burocrazia, Carlo V si affidò ai voti dei principi e ai soldi dei banchieri tedeschi. Questo gli permise di salire al trono imperiale nel 1519 con il nome di Carlo V. I suoi possedimenti si estendevano già su diverse regioni, ma con l'elezione imperiale acquisì anche territori tedeschi e austriaci. Alcuni paragonarono le sue conquiste a quelle di Carlo Magno, mettendo su di lui la responsabilità di guidare la cristianità e mantenerla unita nella giustizia e nella fede. Tuttavia, queste responsabilità entrarono in conflitto con i suoi desideri di egemonia. La necessità di finanziare il suo regno portò allo sfruttamento delle risorse dei territori imperiali, causando tensioni e ribellioni. L'elezione di Carlo d'Asburgo al trono imperiale ebbe un impatto significativo sugli equilibri di potere in Europa. La sua vasta eredità territoriale e le sue ambizioni espansionistiche lo resero uno dei sovrani più potenti del suo tempo.con le varie potenze in Italia, portando a galla le ostilità con i sovrani ereditari e il papato. Nel 1527 Carlo V invase Roma sottoponendola ad un feroce saccheggio che prese il nome di Sacco di Roma. Quando la città non ebbe più nulla da offrire l'esercito si ritirò, mentre Carlo V e il papa giunsero ad un compromesso: l'imperatore restituiva al papa i domini della Chiesa. Il papa riconosceva all'imperatore i diritti su tutti i territori italiani, incoronandolo a solenne imperatore nel 1530, a Bologna. Nel 1559 al trono imperiale c'era il figlio di Carlo V, Filippo II il quale pose definitivamente fine al conflitto con l'Italia e il papato con la pace di Cateau-Cambrésis. I possedimenti di Carlo V vennero divisi tra il figlio e il fratello Ferdinando I. Ferdinando I --> territori austriaci, Boemia, Ungheria e i domini imperiali. Filippo II --> territori spagnoli, americani e i domini italiani. Così facendo anchegli stati italiani divennero dominio della politica spagnola, e Carlo V assegnò ogni stato ad un governatore spagnolo eletto dal re di Spagna. La Repubblica di Venezia godeva di maggiore libertà ma doveva cercare l'appoggio della Spagna per contrastare i turchi nel Mediterraneo. CARLO V E LE ISTITUZIONI STATALI: era frammentata in città-stato, Stati e così via, ed ognuno di loro sotto l'autorità dell'imperatore, il quale riusciva a garantire l'unità territoriale anche grazie all'aiuto della Dieta imperiale. Ognuno di questi stati adottava una propria linea religiosa grazie alla pacificazione di Augusta. Dieta imperiale --> assemblea composta dai principi territoriali. Tra l'imperatore e la Dieta c'era però tensione causata da interessi differenti: Carlo V voleva accrescere le proprie forze e competenze giurisdizionali. La Dieta voleva difendere i propri diritti attraverso l'assemblea. Inoltre,gli uffici pubblici erano controllati dai nobili e patriziati, i quali potevano accrescere le loro ricchezze ed influenze sulla società. D'altra parte, i più poveri potevano contare solo su un impiego nel potere pubblico per non sprofondare nella miseria. Nonostante i vari attriti, però, la Dieta continuò a lavorare con Carlo V per tutta la durata del suo regno. Ciò che li spingeva a collaborare era la consapevolezza che l'imperatore non poteva gestire da solo tutti i territori, ed era quindi costretto ad affidarsi all'autorità del signore feudale o del consiglio cittadino. I ceti, a loro volta, vedevano nell'imperatore il solo che poteva garantire loro la pace e la giustizia. I regni iberici, Catalogna e Castiglia, di Carlo V erano amministrati da assemblee, le Cortes, la sola dipendenza che avevano con il governo consisteva nel rispettare le leggi e pagare dei tributi. Venne successivamente introdotta la figura
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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elena9921 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Vanni Andrea.