ESPANSIONE TERRITORIALE:
●
Il dominio di modello era quello romano: riunire il Mediterraneo il dominio Carolingio è grande
ma non è niente di paragonabile dura dalla metà del IX secolo fino alla divisione nei figli di
Ludovico il Pio
● Tre linee fondamentali:
- Sassonia (territori tedeschi) grande guerra
- Italia frammentazione in territori:
▪ Carolingi (nord, ducato di Spoleto)
▪ Papali
▪ Imperiali
▪ Longobardi
- Marca di Spagna
ITALIA CAROLINGIA:
● Conquista:
- Dell’Italia longobarda
- Escluso il ducato di Benevento
- Egemonia sulle aree di Ravenna e Roma
● Frammentazione in territori:
- Carolingi
- Papali
- Imperiali
- Longobardi
● Titolo di “Rex Francororum et langobardorum” : persistenza dei due nuclei fondamentali
RE E IMPERATORE:
●
800 (giorno di Natale, non notte) incoronazione imperiale ad opera di Leone III mutilato poi da
dei cittadini romani (volontà dell’aristocrazia romana di imporre un contorno sul papato quando
impero è più debole, e non è in grado di influenzare la sede vescovile, l’aristocrazia riprende il
controllo, cercando di ricontrollare la sede vescovile)
● Non è una conseguenza immediata della conquista dell’Italia (774)
● Contesto: crisi del potere papale, protetto da Carlo
● Nesso concettuale è la protezione della chiesa di Roma
- Funzione imperiale da Costantino in poi
- Carlo assimilato a imperatore
- Nozione di “imperatore” più forte di quella di “impero” debolezza del papato e
dell’Impero bizantino (che non è in grado di proteggere il papato) per questo Carlo viene
incoronato imperatore, perché protegge la chiesa di Roma (è un controsenso concettuale
dire che esistono due imperatori, l’Impero può essere uno solo, in continuazione con quello
di Roma quello Bizantino. Questo conflitto concettuale sarà poi superato, con la
riconoscenza dell’Impero d’Oriente di un altro impero, quello d’Occidente, in qualche modo,
anche se si tenderà a non definire i figli di Carlo Magno come imperatori)
3.2 CONTI, VASSALLI E LIBERI
IL GOVERNO DELL’IMPERO:
aristocrazia: Vicinanza al re perché ha molti benefici da offrire titoli di conti, marchesi, vescovi
● CONTI:
- Funzionari territoriali
- A lui viene affidato un comitato: in genere città con il proprio territorio circostante (spesso
corrisponde alla diocesi)
- Hanno tutti i poteri del re rappresentano il re in tutto e per tutto: controllo militare,
giuridico e delle forme di prelievo
● MARCHESI:
- Analoghi ai conti rappresentano il re: controllo militare, giuridico e delle forme di prelievo
- Distretti più ampi (la marca) la differenza dai conti, è l’ampiezza del territorio controllato
- Aree militarmente delicate (aree di confine, ma non solo) aree che richiedono un
controllo militare più forte
● Conti e Marchesi: funzioni territoriali
● MISSI REGI: inviati dal re (laici o chierici):
- Funzioni meno definite
- Affiancano o sostituiscono i conti
- Sono il collegamento tra re e il territorio (sono gli occhi del re nei singoli territori)
VASSALLAGGIO:
● Al legame funzionariale (per cui erano retribuiti) si sovrappone un legame clientelare: sviluppo di
tradizione clientelare franca
●
Vassallo un uomo che si lega ad un signore più potente, leader essere il vassallo di qualcuno
significa non essere isolati (sinonimo di debolezza) legame clientelare basato su un atto di fedeltà
con connotazione militare, che si basa anche su un rapporto di scambio di benefici economici:
- Giura fedeltà a un signore (non necessariamente un re, ma un potente) uomo che giura
fedeltà al signore, ma con implicazione militare (non è un legame generico, ma militare)
- Si impegna a combattere per lui
- Ne ottiene:
▪ Protezione
▪ Mantenimento (a casa del signore, che garantisce vestiti, cibo armi)
▪
Oppure concessione di Beni (beneficium beneficio che il signore dà al suo
vassallo, feudum stessa cosa di Beneficium ) concessi in uso temporaneo
FUNZIONI- FEDELTA’:
● NON sono due strutture contrapposte (conte-marchese/ vassalli convergono)
● Forme diverse della convergenza aristocratica attorno al re, che:
- Recluta i conti tra i suoi fedeli (vassalli)
- Rafforza il legame funzionariale con la fedeltà personale se non è suo vassallo lo spinge
ad esserlo per avere maggiore fedeltà personale tenere aristocrazia al servizio del re (non
molto difficile perché il re è ricco e l’aristocrazia vuole essere vicina al re per beneficiare di
queste ricchezze)
●
Convergenza sistematica sotto Ludovico il Pio: tutti i conti devono divenire vassalli regi diventa
regola ciò che era già una prassi
CLIENTELE VASSALLATICHE:
●
Vassalli regi Conti etc.., che a sua volta hanno vassalli
● Ma tutti i potenti hanno clientele vassallatiche, che li garantiscono:
- Capacità militare
- Controllo sociale
●
Non si crea una piramide di legami, ma una rete che attraversa tutta la società aristocratica
attraverso giuramenti di fedeltà
NOBILI E RE:
● Equilibrio tra nobili e re:
- Prospettiva “statale” dell’Impero (delega delle funzioni, che collegano i singoli territori con il
regno)
- Capacità di concreto coinvolgimento dell’aristocrazia questa capacità di governo è
connessa molto concretamente al coinvolgimento dell’aristocrazia grazie ai legami
vassallatici (struttura di relazioni funzionariali e di fedeltà)
● Nel complesso: rete capillare di concessioni:
- A laici
- Ma soprattutto alle chiese
VESCOVI E RE (in contesto carolingio):
I VESCOVI
● NON sono vassalli regi non possono giurare
● NON sono conti (i conti sono laici)
● Sono coadiutori del re in quanto vescovi:
- Guidano le proprie comunità nella cooperazione attorno al re (legame tra potere regio e
potere religioso)
- Possono garantire la convergenza, attorno al potere regio, beni e truppe i vescovi hanno a
loro volta clientele vassallatiche che possono mobilitare a servizio del re (MA i vescovi NON
possono essere vassalli regi)
● I vescovi mettono in gioco:
- Capacità pastorali cura delle anime: consenso
- Capacità culturali capacità di fornire al regno tutta una serie di capacità di scrittura
(scrivere leggi, diplomi, le sentenze etc. tutta documentazione altomedievale è scritta dai
chierici, soprattutto vescovi).
- Risorse concrete sono molto ricchi, dispongono di clientele vassallatiche, e in quando
coadiutori del regno, pongono queste ricchezze a servizio del regno.
MONATESTERI E RE:
● I monasteri mettono in gioco
- Capacità pastorali Preghiere: le capacità pastorali erano messe in gioco dai vescovi.
- Capacità culturali
- Risorse concrete
22/03/2021 3.3 LE CHIESE CAROLINGIE
CHIESE:
● NON corpi estranei rispetto all’Impero
● MA articolazioni locali del potere imperiale
● Donazioni imperiali alle chiese: trasferimenti di risorse all’interno del sistema di potere imperiale
●
DIPLOMI: atto di concessione regia atto in cui un re concede qualcosa a qualcuno (sia una
donazione ad un ente religioso, sia la conferma di un patrimonio ad un ente religioso o la stessa
cosa ai laici) concessione unilaterale, di concessione regia, ad un ente locale
● Leggi: capitolari (perché divise in capitoli)
IMMUNITA’:
● Divieto ai funzionari regi di entrare nelle terre dell’immunità (ad es. immunità all’abbazia di
Nonantola):
- Né per prelevare le tasse
- Né per amministrare la giustizia
● Esito, sembra una grande rinuncia, ma così non è, anche se ha grande valore simbolico:
- Piano politico: Grande esenzione fiscale arricchire gli enti ecclesiastici, ma comunque le
chiese sostengono il regno (e mettono al servizio del regno le loro ricchezze)
- Piano simbolico (grande impatto a lungo termine): Definizione del patrimonio delle chiese
come uno spazio inviolabile (dipende dal re, ma intervento dei funzionari regi è limitato
perché è uno spazio separato. Non si possono arrestare persone in chiesa etc.) in una
fase successiva, le chiese dichiareranno una propria estraneità alle strutture politiche.
CHIESE, CHIERICI E CORTE:
● Chiese: memoria storica del regno (cfr. Annali del regno dei Franchi)
● Intellettuali a corte:
- Eginardo (biografo di Carlo Magno) legittimazione ed esaltazione del potere regio
lingua in comune: LATINO, che consente per iscritto e verbalmente un confronto diretto
(circolazione internazionale di modelli culturali)
- Alcuino di York: interessante per la sua origine (Britannia), al di fuori dello spazio politico
carolingio soggiorna alla corte carolingia e poi ritorna in Britannia (territorio periferico)
la corte non è solo luogo di elaborazioni teoriche, ma è luogo di accentramento e
redistribuzione dei livelli culturali grande efficacia dello spazio politico carolingio (luogo di
intreccio di istanze culturali diverse) lingua in comune: LATINO, che consente per iscritto e
verbalmente un confronto diretto (circolazione internazionale di modelli culturali)
- Paolo Diacono: importante per la sua origine, è longobardo soggiorna alla corte e poi
riparte verso sud Italia la corte non è solo luogo di elaborazioni teoriche, ma è luogo di
accentramento e redistribuzione dei livelli culturali grande efficacia dello spazio politico
carolingio (luogo di intreccio di istanze culturali diverse) lingua in comune: LATINO, che
consente per iscritto e verbalmente un confronto diretto (circolazione internazionale di
modelli culturali)
3.4 DALL’IMPERO AI REGNI (dalla metà del IX secolo)
●
Sostanziale continuità nei rapporti tra re e nobili ciò che rende efficace il regno: coordinare
l’aristocrazia al suo seguito (Carlo), di distribuire risorse ai suoi seguaci anche eredi di Carlo
manterranno questo rapporto
● Rottura del quadro politico-territoriale dell’Impero (verso fine del IX secolo): non implica
un’immediata rottura nel rapporto tra re e aristocrazia divisione territori fra i figli di Ludovico il
Pio
SPARTIZIONI E UNITA’:
●
Modello franco (età merovingia): spa
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