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La poesia romantica inglese
Del 1817 è il poema Endymion, quattromila versi scritti per scommessa con Shelley e recensiti molto negativamente. La dolorosa esperienza dell'assistenza al fratello moribondo e la consapevolezza della propria stessa fine imminente ritorna con insistenza nelle odi, tra bellezza dell'arte e pena di vivere e la conclusione delle Ode to Grecian Urn è proprio l'esaltazione assoluta della bellezza come sorgente unica di verità. Sul piano della lirica Keats raggiunge la perfezione nella ballata Le Belle Dame sans Merci.
Charls Lamb (1775-1834) è ricordato ad oggi soprattutto per gli Essay of Elia, capolavoro di leggerezza stilistica in cui l'autore narra ricordi infantili dal sapore onirico e piccole storie di ordinaria quotidianità.
William Hazlit (1778-1830) fu alla costante ricerca di un suo stile fondato sul ritmo della conversazione. Di lui si ricorda in particolare My First Acquaintance with Poets (La mia prima conoscenza dei poeti).
Incontro avvenuto con in poeti della prima generazione romantica.
Thomas De Quincey (1785-1859) noto soprattutto per The Confession of an English Opium Eater (Confessioni di un mangiatore d'oppio) in cui attraverso il racconto autobiografico della propria dipendenza dall'oppio, l'autore offre da un lato una serie di immagini allucinate che sembrano percorrere analoghe descrizioni di stati paranormali provocati da allucinogeni reperibili nella letteratura del Novecento.
Walter Scott (1771-1849)Destinato a divenire il più popolare romanziere inglese del suo tempo, passò dalla poesia al romanzo quando il successo di Childe Harold di Byron gli tolse il primato nel campo poetico. Dopo Wavarley, pubblicò più di trenta romanzi a sfondo storico tra cui spiccano The Heart of Midlothian ed il celeberrimo Ivanhoe. L'importanza di Scott risiede nella capacità di rielaborare a livello narrativo alcuni tra i più tipici motivi romantici come il gusto
Per il paesaggio, il recupero del passato nazionale, l'attenzione agli umili ed alle figure marginali e la riscoperta di elementi folkloristici che nelle sue opere contribuiscono a fare della Scozia la terra romantica per eccellenza. Scott è soprattutto l'inventore del romanzo storico, un genere che egli crea completamente da solo, narrando vicende individuali sullo sfondo di grandi eventi storici. L'eroe di Scott non è un individuo eccezionale, ma piuttosto un mediatore in quell'urto di estremi che è la grande crisi sociale. Accanto ai personaggi fittizi appaiono figure storiche emergenti dalla realtà dell'epoca narrata, in grado di comprendere le reazioni spontanee di massa e metterle in relazione con l'oggettivo corso degli avvenimenti.
Jane Austen (1775-1817) Antiromantica nei temi e nei modi, esordì nella narrativa con una divertente parodia del gotico, Northanger Abbey e proseguì in ognuno dei suoi romanzi
Pubblicati nella sua breve vita, adesplorare le vicende di "tre o quattro famiglie di un paese di campagna". Alla limitatezzadell'orizzonte narrativo contrappose una comprensione della realtà sociale, un'accuratezza divisione, un'attenzione al dettaglio ambientale ed al linguaggio tali da rendere le sue Comedies ofmanners autentici spaccati della vita morale del suo tempo. La politica matrimoniale è alla base ditutti i suoi romanzi. Scrisse solo di ciò che conosceva, diffidando dalla fantasia. Se tanto Sense andSensibility (Ragione e Sentimento) che Pride and Prejudice (Orgoglio e pregiudizio) offronoinsegnamenti dettati dal più augusteo common sense, già nel passaggio dalla severità di Sense allagaiezza di Pride, si manifesta una evoluzione nella tecnica narrativa e nella disciplina formale, checondurrà alle atmosfere autunnali di Persuasion, in cui ad una trama forse più convenzionale fariscontro
maggiore capacità nell’espressione delle emozioni. La polemica antiromantica trova la massima espressione in Emma, gioiello di simmetria narrativa, tutto giocato intorno ad una serie di personaggi tratti in inganno dalle apparenze della propria immaginazione. Mansfield Park è la storia di una donna che nel proprio desiderio di immobilismo figura la paura di cambiamento della piccola società di campagna. Questo appare come il primo romanzo ottocentesco il cui autore sostenga apertamente l’impresa coloniale britannica e la stessa vicenda narrata, si svolge all’indomani delle rivolte coloniali nei Caraibi. Mary Shalley (1779-1851) Già Mary Godwin (seconda moglie di Shalley) è la creatrice del più grande mito gotico di tutti i tempi, la creatura che lo scienziato Frankenstein assembla mettendo insieme pezzi di cadaveri. Il racconto si snoda attraverso la voce di tre narratori: un esploratore polare, lo scienziato Frankenstein e la sua.stessa creatura.
CAPITOLO 7
L'età vittoriana
La regina Vittoria salì al trono appena diciottenne (1837) in un periodo caratterizzato da scontri sociali, e morì nel 1901. Durante il suo regno, l'Inghilterra si trasformò nella massima potenza imperiale mondiale, consolidando la ricchezza derivata dalla rivoluzione industriale. A livello di abitudini sociali, mentre all'uomo era concesso di mantenere durante il giorno un'apparenza di rigoroso decoro e durante la notte di ricercare piaceri proibiti, si assisteva ad una progressiva desessualizzazione delle donne delle classi medie cui faceva da contraltare l'aumento della prostituzione e alla soddisfazione per i traguardi raggiunti nelle scienze si andava sovrapponendo l'inquietante immagine di un universo senza Dio.
Il romanzo vittoriano:
Forma borghese per eccellenza che illustrò l'avanzata delle classi medie rivolgendosi apertamente ad esse nella ricerca di un rapporto
diretto con il pubblico. Ritmo narrativo, caratterizzazione dei personaggi e svolgimento degli episodi erano influenzati dalla diffusione a puntate: le narrazioni uscivano ad episodi mensili. In tal modo, l'opera si creava con la collaborazione dei lettori il cui gradimento, di puntata in puntata poteva anche modificarne gli svolgimenti narrativi previsti dall'autore, anche perché il romanzo era sempre più costretto a sottostare alle leggi del mercato. La grande fioritura del romanzo vittoriano nacque dalle rovine del romanticismo individualista nel passaggio dalla contemplazione della propria anima alla raffigurazione ironica della società. Charles Dickens (1812-1870) Nessuno meglio di Dickens rappresenta nei suoi lavori il vittorianesimo, in tutte le sue contraddizioni. L'eccezionale talento drammatico unito ad una non comune capacità inventiva che si esplica soprattutto nella creazione di personaggi indimenticabili, fanno di Dickens il prototipo.del narratore puro che prende ciò che narra dall'esperienza, propria o che gli è stata riferita, e lo trasforma in esperienza di quelli che ascoltano la sua storia. Due sono le caratteristiche che rendono unico il racconto dickensiano: il suo essere pensato per l'ascolto (lettura familiare ad alta voce) ed il suo rapportarsi all'esperienza di una classe sociale particolarmente conosciuta e colta in tutte le sue sfumature: la borghesia. Dickens è il cantore di quella media borghesia cui lo sviluppo industriale ha permesso di accedere a livelli sempre più alti nella scala sociale.
Debuttò nella narrativa trasformando i testi scritti su commissione per accompagnare una serie di vignette: The Posthumous of the Pickwick Club (Il circolo Pickwick), spaccati umoristici della vecchia Inghilterra preindustriale che ebbero enorme successo popolare grazie al divertimento suscitato dalle (dis)avventure sportive, politiche, legali e persino erotiche di...
alcuni attempatigentiluomini in viaggio. Oliver Twist è la storia di un orfano maltrattato che si perde nel sottoboscolondinese tra ladri e prostitute. La vicenda, una delle più lacrimevoli di Dickens, è in primo luogo un atto di accusa contro la politica economica del tempo e le devastanti conseguenze dellarivoluzione industriale per gli strati più bassi ed indifesi della popolazione. L'opera si chiude all'insegna dell'ambiguità con un lieto fine che porta il protagonista paradossalmente ad integrarsi proprio in quella classe sociale che ha creato le condizioni della sua miseria. La denuncia dello sfruttamento minorile e l'attenzione al mondo dell'infanzia costituiscono gli elementi più affascinanti di quello che tra i suoi, era il romanzo preferito di Dickens, David Copperfield in cui vi è una narrazione in prima persona, con molti spunti autobiografici sulle esperienze infantili. Il romanzo si segnala come unTrionfo della narrazione allo stato puro, della gioia di raccontare, raccontarsi e farsi ascoltare. Il Bleak House (Casa desolata) si riscontra sin dal titolo un mutamento nell'opera dickensiana: all'ottimismo subentra una visione sociale sempre più pessimista e dall'umorismo subentra la riflessione metaforica. Con Hard Times, Dickens sferra il suo attacco più sostenuto alla politica industriale del suo tempo. In una squallida città industriale si agitano personaggi senza alcuno spessore psicologico e l'autore denuncia a piena voce le colpe dell'industrializzazione, mettendo a nudo le debolezze della propria visione sociale e politica. Inoltre, Hard Times è una denuncia dei guasti provocati da un'educazione che impedisce ai bambini il libero uso della fantasia. Great Expectations (Grandi speranze), considerato dalla critica come il capolavoro di Dickens, è una triste favola sulla perdita dell'innocenza nello scontro tra
leaspirazioni della adolescenza ed i compromessi dell'età adulta. William Thackeray (1811-1863) Considerato il rivale di Dickens, è ricordato soltanto per uno dei suoi numerosi romanzi, Vanity Fair (La fiera delle vanità) affresco della società inglese all'indomani di Waterloo. La vicenda ruota attorno ai casi di due donne, l'astuta ed immorale Becky Sharp e la mite Amelia Sedley, che rappresentano i due aspetti ella femminilità riconosciuta dai vittoriani: la prostituta e l'angelo del focolare. Ambiziosa, furba e calcolatrice, Becky crea da sé il proprio destino (e la propria sconfitta); dolce ed ingenua, come ogni brava figlia e moglie vittoriana, Amelia lascia invece che siano gli uomini a tracciare il corso della sua esistenza. Notevole è la struttura del romanzo, anche se i lettori di oggi possono essere infastiditi dal vezzo dell'autore di entrare in prima persona a commentare il racconto, nessuno puòrimanere indifferente di fronte all'abilità con cui l'autore regge le file del suo teatrino di marionette ed ogni lettore riesce ad identificare nella ricca galleria di personaggi proposta da Tha