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La Prima Guerra Mondiale
Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'impero austro-ungarico, fu ucciso con due colpi di pistola a Sarajevo. Questo attentato fu la scintilla che fece esplodere i Balcani. Diversi furono i fattori che avevano contribuito a determinare questa situazione. Le cause storico-politiche principali furono sicuramente la lunga minaccia svolta dall'Impero austro-ungarico, costituito da 10 nazionalità diverse, quindi strutturalmente instabile, e l'espansionismo della Germania, responsabile di un clima di tensione generale in Europa. Inoltre, sono da tenere in considerazione anche diversi punti di tensione a livello europeo: l'Alsazia e la Lorena erano contese tra Francesi e Tedeschi, l'irrisolta Questione d'Oriente aveva fatto dei Balcani la "polveriera d'Europa", l'Inghilterra era turbata dalla minaccia della flotta tedesca e il sud Italia non nascondeva le proprie ambizioni.
competizione con la Francia nel Mediterraneo e la voglia di riprendersi territori ancora occupati dall'Austria. In più vi erano le cause economiche, infatti il problema che preoccupava l'intera Europa occidentale e gli Stati Uniti durante questo periodo era l'intenso sviluppo del capitalismo che aveva portato i paesi più industrializzati ad una politica imperialista. L'Austria-Ungheria, sostenuta dalla Germania, inviò un ultimatum di 48 ore alla Serbia che fu appoggiata dalla Russia. La Serbia non respinse l'ultimatum ma non accettò quei punti che limitavano la sua sovranità nazionale e l'Austria le dichiarò guerra. La Russia non poteva più tirarsi indietro e ordinò la mobilitazione generale del proprio esercito per intervenire in appoggio della Serbia. La Germania affermò di sentirsi minacciata dai movimenti delle forze armate russe ed entrò in guerra contro la Russia, dichiarando.guerra anche alla Francia. I tedeschi per attaccare meglio la Francia decisero di invadere il Belgio, non rispettando la sua neutralità. Allora la Gran Bretagna entrò in guerra a fianco della Francia e della Russia. Con l'ingresso di Turchia e Bulgaria a fianco degli imperi centrali e del Giappone a fianco dell'Intesa, il conflitto assunse un carattere mondiale. La resistenza dei belgi infranse l'illusione di una guerra-lampo e dette ai francesi il tempo per organizzare una valida difesa sulla Marna e spingere i tedeschi sull'Aisne, dove stabilizzò il fronte occidentale. Da una guerra di movimento si passò ad una guerra di posizione, combattuta nelle trincee. L'Italia rimase per il momento neutrale e fu accusata dall'Austria di tradimento, ma le accuse erano infondate. Il paese si divise subito tra neutralisti e interventeisti. L'impero austro-ungarico si dichiarò poco disposto a venire incontro alle esigenze degli italiani,
In quanto in cambiodel non intervento voleva il Trentino e la Venezia Giulia. Gli interventisti dicevano che l'Italia, entrando in guerra a fianco dell'intesa avrebbe completato il suo risorgimento con la liberazione di Trento e Trieste. I nazionalisti sostenevano che il fuoco ed il sangue della guerra avrebbero fatto degli italiani un solo popolo ed avrebbero educato le nuove generazioni facendone dei veri uomini. La maggioranza del paese era neutralista. Questi erano i cattolici, con a capo papa Benedetto XV, che aveva condannato la guerra. Poi c'erano i neutralisti come Turati e Giolitti, che erano convinti che l'Italia avrebbe risolto i problemi contrattando pacificatamene con i paesi belligeranti la propria neutralità. Il 26 aprile del 1915 il ministro degli esteri Sonnino firmò un accordo segreto con l'Intesa, il Patto di Londra. Così, forte dell'appoggio del re, Salandra ottenne pieni poteri e l'Italia entrò in guerra.
Tuttavia in quel momento la situazione non era favorevole all'Intesa. I tedeschi, dopo aver conseguito due vittorie contro gli austriaci, riuscirono a cacciare i Russi dalla Polonia e a sconfiggere la Serbia. Nel frattempo l'esercito italiano, comandato da Luigi Cadorna, si diresse verso il Trentino e Gorizia, provocando enormi perdite umane, soprattutto nel corso delle quattro battaglie dell'Isonzo, e fu fermato dal sopraggiungere dell'inverno. In Francia l'esercito tedesco sferrò un attacco a Verdun nel 1916, conclusosi senza vincitori né vinti, ma con tanti morti. In seguito gli inglesi contrattaccarono sulla Somme, impiegando per la prima volta i carri armati. Gli austriaci sferrarono una spedizione punitiva contro l'esercito italiano, che però riuscì a resistere, grazie all'intervento dei russi sul fronte orientale. In Italia il nuovo governo di "concentrazione nazionale" dichiarò guerra alla Germania.E conquistò Gorizia. La morte di Francesco Giuseppe, il vecchio imperatore austriaco, a cui successe Carlo I, fece sperare nella cessazione del conflitto, richiesta dal papa e dai socialisti, ma respinta dall'Inghilterra.