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POLITICA ECONOMICA ED ECOLOGIA ALL'ALBA DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE: L'EUROPA, LA CINA E LA CONGIUNTURA GLOBALE

Alcuni studi hanno dimostrato che attorno al 1750 molte delle principali variabili economiche avevano valori simili nelle regioni più avanzate dell'Europa e della Cina.

Nel corso del Settecento mentre l'Europa grazie alla Rivoluzione industriale si avviava verso una grande crescita, la Cina al contrario subiva un periodo di stagnazione.

Il motivo di questa differenza nello sviluppo dei due paesi sta nelle diverse opportunità che questi ebbero. Infatti verso la seconda metà del Settecento, tutti i paesi fortemente sviluppati, si ritrovarono ad affrontare serie limitazioni nelle risorse. Mentre il Regno Unito riuscì a risolvere il problema grazie alla ricchezza delle sue miniere di carbone e alle nuove tecnologie che si servivano prevalentemente di questo minerale nonché alle risorse del Nuovo Mondo, la Cina e...

nel fatto che l'Inghilterra è riuscita a sfruttare le opportunità offerte dalla rivoluzione industriale, grazie alla sua posizione geografica favorevole e alle risorse materiali disponibili. Al contrario, la Cina, nonostante avesse una situazione economica simile all'Inghilterra prima della rivoluzione industriale, non è riuscita a fare lo stesso salto in avanti a causa di vari fattori, tra cui la mancanza di risorse e la mancanza di una posizione geografica favorevole. In conclusione, l'industrializzazione non è stata un processo automatico per tutti i paesi proto-industrializzati, ma è stata determinata dalle condizioni materiali e geografiche di ciascun paese. Se la Cina avesse avuto le stesse opportunità dell'Inghilterra, potrebbe essere diventata una potenza economica mondiale già all'epoca.nel boom del carbone. Infatti la sostituzione del legno con il carbone utilizzato nella produzione in generale, generò un grande risparmio per l'Inghilterra il cui territorio nazionale era ricco di miniere di carbone le quali, oltre ad essere situate vicino alla capitale, erano quasi a cielo aperto e ciò permetteva di servirsi di macchine a vapore (alimentate per altro a carbone) per facilitare il lavoro di estrazione. Al contrario le miniere della Cina erano site in posti molto distanti dai maggiori centri di produzione, posti dove la ventilazione era un problema piuttosto accentuato che rendeva l'estrazione difficile annullandone i vantaggi. Altra differenza fra questi due paesi è quella della questione legata alle fibre tessili. Infatti a partire dal XVIII secolo, con l'aumento dei consumi, in Europa si registrò una forte domanda di fibre tessili. In origine in Europa le fibre tessili più utilizzate erano la lana e il lino. Il problema erache per produrre più lana si sarebbe dovuta ridurre la quantità di terre coltivabili per destinarle all'allevamento di pecore, mentre la coltivazione del lino risultava lunga e necessitava di molta manodopera. Fu così che l'Inghilterra cominciò ad importare il cotone dall'America, il quale era di facile coltivazione ed aveva anche un costo contenuto provenendo dalle piantagioni delle colonie. Allo stesso modo, la Cina intraprese essa stessa la coltivazione del cotone affrontando spese maggiori rispetto alla Gran Bretagna, in quanto per la coltivazione del cotone aveva bisogno di importare costosi fertilizzanti dalle regioni circostanti. Questo sistema di esportazioni e scambi commerciali all'interno dei propri confini nazionali aveva anche un altro vantaggio: quello di ridurre le eccedenze di taluni prodotti in quelle zone dove esisteva una domanda minore rispetto alla produzione. Lo svantaggio di questo sistema era invece quello dovuto.

All'aumento della popolazione in quei luoghi dove il commercio aveva portato un buon tenore di vita. In queste zone infatti, a causa dell'aumento della popolazione numerose risorse dovettero essere utilizzate per il mercato interno diminuendo così i profitti derivanti dalle esportazioni (meno esportazioni, meno proventi).

Per aumentare i profitti nella zona del delta dello Yangzi si convertì la produzione tessile dedicandola ad un segmento di mercato più specializzato riguardante i tessuti più elaborati dedicati alle élite. Tuttavia questa zona si ritrovò a dover affrontare una serie di pressioni economiche che impedirono l'ulteriore specializzazione di questo tipo di produzione.

In seguito a queste pressioni economiche le popolazioni locali avrebbero dovuto migrare verso zone dove vi erano più possibilità ma non lo fecero perché il lavoro di tessitura era un lavoro femminile e vigendo in Cina un sistema familiare patriarcale,

le donne si spostavano solo se a spostarsi erano gli uomini. Inoltre l'industria cinese era per lo più rurale e in campagna c'erano pochi posti dove poter vivere per chi non aveva né parenti presso i quali trasferirsi né accesso alla terra (quest'ultimo poiera molto costoso per cui erano pochi coloro che potevano ottenerlo). L'Inghilterra non ebbe lo stesso destino della Cina perché poté affrontare la stagnazione grazie alle colonie americane e alle sue ricchissime miniere di carbone. Di fatto le colonie americane servirono sia come fonte da cui importare i prodotti provenienti da un uso intensivo della terra sia come mercato dove svuotare le eccedenze di manodopera e prodotti. In questo modo la GB riuscì a risparmiare terra (sostituire il cotone con la lana o lo zucchero col grano sarebbe stato troppo costoso in termini di acri di terra e manodopera utilizzata) e a specializzarsi nel settore manifatturiero. Per quanto riguardainvece il boom del carbone, questo combustibile aveva il vantaggio di essere economico e incredibilmente adattabile a tutti i processi di produzione dall'acciaio al ferro, ai processi chimici e fisici utilizzati nella metallurgia, nella fermentazione e nella tintura, per non parlare dell'alimentazione di navi e treni a vapore e delle stesse macchine industriali (che non sarebbero state così convenienti e poco ingombranti se alimentate a legno). Molto probabilmente senza il carbone tutti i processi economici e di sviluppo sarebbero avanzati molto più lentamente avendo bisogno di legna, risorsa che necessita, per la sua produzione, di numerosi acri di terra. Possiamo quindi concludere che senza la possibilità di accesso al Nuovo Mondo e senza il carbone (che insieme scongiurarono la necessità di un uso intensivo della terra) la GB e di conseguenza tutta l'Europa, sarebbe finita sul percorso dell'Asia, segnato dall'uso intensivo di terra.lavoro.

CAPITOLO III

LE RADICI INTELLETTUALI DELLA MODERNA CRESCITA ECONOMICA

Numerosi storici hanno collegato la Rivoluzione industriale alle scoperte scientifiche del Seicento e Settecento. In realtà queste scoperte hanno ben poco a che fare con lo sviluppo tecnologico della Rivoluzione industriale in quanto mentre le prime erano fondate sull'analisi di determinati fenomeni al fine di classificare le caratteristiche di vari materiali senza elaborare un metodo per poterlesfruttare a proprio vantaggio, il secondo è strettamente legato alla "propositional knowledge" cioè una conoscenza che scaturisce da esperimenti e tentativi volti a capire quale combinazione di materiali sia più funzionale agli scopi prefissati.

Tuttavia non si può attribuire il progresso dello sviluppo tecnologico all'andare per tentativi degli inventori di quelle macchine che sono state protagoniste della Rivoluzione industriale. Una conoscenza di base era necessaria.e l'aspetto estetico. Il tag html corretto per formattare il testo fornito è il seguente:

e uno stimolo in questa direzione è stato dato da quello che per comodità viene definito "illuminismo industriale". Questa corrente filosofica consisteva nella fede di poter crescere economicamente grazie alla conoscenza. Secondo gli illuministi industriali gli uomini dovevano conoscere e studiare la natura e girare poi queste conoscenze a loro vantaggio portando il benessere a tutta l'umanità. Questa diffusione della conoscenza prese piede dapprima in Scozia diffondendosi poi in tutta la Gran Bretagna. Inizialmente si tenevano degli incontri informali nei pub e nei caffè più famosi poi solo in seguito cominciarono ad essere fondate delle organizzazioni ufficiali finanziate dagli stati in cui si incontravano noti scienziati dell'epoca dandosi pareri e spesso scoprendo cose che si sarebbero rivelate molto utili dal punto di vista della produzione come, ad esempio, metodi per ridurre le striature del vetro che ne rovinavano l'aspetto estetico.

L'aspetto nonché l'invenzione dei metodi di laminazione e puddellaggio. In Francia furono inaugurate grandi istituzioni sotto il patronato reale, prima fra tutte l'Académie Royale des Sciences, creata da Luigi XIV nel 1666. Al contrario di quelle britanniche che erano aperte a tutti e avevano lo scopo di arricchire la comunità, quelle francesi erano dedicate ai soli studenti parigini ed avevano lo scopo di favorire gli interessi utilitari del governo. Altre accademie simili a quelle britanniche sorsero in Germania mentre nei Paesi Bassi addirittura si cominciarono ad insegnare nei licei materie come matematica, fisica e astronomia. Le accademie tedesche erano aperte a tutti e avevano lo scopo di migliorare con la conoscenza la produttività delle varie attività. Inizialmente il materiale di discussione delle varie conferenze non aveva alcuna applicazione economica, solo in seguito, quando l'agire di queste accademie si concentrò.

intorno ad argomenti come l'agricoltura, la chimica, la botanica, la mineralogia, la geologia e la medicina. Ben presto si diffusero numerosi periodici tecnici che divulgarono le ricerche soddisfacendo sia il desiderio degli studiosi di dare che quello degli inventori di ricevere. Senza questo scambio (che fra le altre cose ridusse incredibilmente i costi di accesso alla conoscenza) il progresso tecnologico come lo conosciamo oggi non sarebbe mai esistito. La crescita di una cultura delle macchine nel XVIII secolo comportò una stretta collaborazione e interazione tra filosofia naturale e artigiani altamente specializzati alle prese con difficili questioni meccaniche come calore, energia, inerzia, attrito. Nulla del genere si verificò in Giappone, Cina, India e Impero ottomano. In questi paesi infatti l'illuminismo industriale non fu accettato con entusiasmo anzi vi fu una certa ostilità nei suoi confronti ed è per questo che questi paesi non conobbero lo.sviluppo conosciuto invece dall'Europa dove l'illuminismo industriale portò un tenore di vita più alto. Quindi, buona parte dello sviluppo
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Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
8 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sidney81 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'industria e dell'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Rosolino Riccardo.