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Gli aspetti bancari/finanziari e lavorativi

L'Inghilterra è il primo paese a dotarsi di una banca centrale, la Bank of England, che nasce nel 1694. Il Governo ne fa ben presto l'istituto di emissione per finanziare le proprie attività. I privati si affidano alla sua solidità, le banche provinciali seguono lo sviluppo industriale e nascono le società a responsabilità limitata (Bank of England come primo esempio).

Per quanto riguarda l'aspetto lavorativo, in seguito alla rivoluzione industriale i salari reali delle classi lavoratrici inglesi conoscono un sensibile aumento. Inoltre, pare dimostrato che il tenore di vita conosca un certo miglioramento su larga scala nella primissima fase della rivoluzione industriale per poi peggiorare pesantemente con una forte diminuzione di consumo di cibo, un peggioramento delle abitazioni urbane ed un aumento della povertà urbana. Ciò è dovuto all'aumento del tasso di urbanizzazione.

L'Inghilterra, infatti, è il primo Paese a conoscere la corsa verso le città delle popolazioni di campagna come diretta conseguenza dell'industrializzazione.

2) LA RIVOLUZIONE NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI

L'Europa domina il commercio e il reddito mondiale, ma non la popolazione mondiale; infatti, ospita tra 1/4 e 1/6 della popolazione mondiale, ma gestisce circa il 70% del commercio mondiale (superiorità economica europea). In particolare, è da evidenziare la superiorità dell'Inghilterra → il processo di cambiamento economico ha fatto assumere al Paese i connotati di realtà industriale leader a livello mondiale.

Ha solo il 2% della popolazione mondiale, ma:

  • Ha il reddito pro capite più elevato e su 1/3 del totale della forza vapore del mondo.
  • Nei primi decenni del XIX secolo la produzione nel settore della trasformazione inglese rappresentava circa il 25% della produzione mondiale.
  • Controlla 1/5 del commercio mondiale.
mentre il totale dei prodotti inglesi sui mercati internazionali si attesta attorno al 30% del totale.- Nel 1830 è il primo produttore di tessili, ferro, carbone e acciaio. Ha la rete dei trasporti più efficiente al mondo, distribuita tra strade di terra, canali e flotta marittima. L'IMITAZIONE DEGLI ALTRI PAESI: I fattori che hanno determinato un processo di imitazione della rivoluzione da parte di altri Paesi sono: 1. La condivisione con la Gran Bretagna di molti degli elementi che avevano portato alla rivoluzione. 2. Il passaggio rapido delle informazioni (effetto di dimostrazione). 3. La competizione tra le nazioni europee. Inoltre, nacquero delle teorie per spiegare questo processo di imitazione: → a) Teoria delle imitazioni senza differenze il caso inglese è il modello, mentre le differenze sono devianze (Rostow, 1960). Questa è una teoria a stadi del processo di trasformazione di una società da agricola a industriale, ma non è in grado di

spiegare come si passa da uno stadio all'altro. Inoltre, ignora il ruolo dello Stato e gli effetti di interazione fra paesi.

b) Teoria dell'imitazione con differenze (Gerschenkron) → identifica i meccanismi che permettono ai vari paesi di iniziare il processo di sviluppo, pur essendo "ritardatari". Si sofferma sul concetto di arretratezza relativa, sulla base della presenza di precondizioni analoghe o di fattori sostitutivi, capaci di svolgere il medesimo ruolo del prerequisiti inglesi. I vantaggi dell'arretratezza sono che si possono sfruttare le innovazioni altrui, riducendo il tempo di sviluppo, ed il ruolo dello Stato. Col tempo, lo Stato ha avuto un ruolo sempre maggiore, vista l'importanza della spesa pubblica a sostegno dello sviluppo e dell'occupazione. Sono presenti 3 tipologie di Stato: - Stato minimale: ruolo minimo, di garanzia, ordine e sicurezza e di servizi minimi (posta, moneta, ecc). La spesa pubblica è finanziata mediante

tassazione.- Economia mista: lo Stato si occupa anche di welfare (istruzione, sanità,infrastrutture) e assume ruoli di “supplenza” del privato in tante aree diintervento. È il modello storico che prevale.- Stato massimale: lo Stato assume tutte le responsabilità produttive,eliminando il libero mercato (es. URSS). È un modello estremo.

L’INDUSTRIALIZZAZIONE IN BELGIO:Si separa dall’Olanda nel 1830. È un paese favorito dalla grande disponibilità di risorse(carbone e ferro) e dalla estrema vicinanza con l’Inghilterra, la quale permise il precocetrasferimento di esperti, ingegneri e tecnici inglesi. Ha un Governo propenso aicambiamenti economici e una legislazione favorevole alla diffusione delle società perazioni. Ha un ottimo sistema bancario: nel 1822 nasce a Bruxelles la Société Généralede Belgique (banca di investimento che creava anche imprese e ne seguiva gliinteressi).

unità, dando vita a un sistema agricolo basato principalmente sulla piccola proprietà contadina. Tuttavia, a partire dalla metà del XIX secolo, si assiste a una forte industrializzazione del paese, che porta alla nascita di grandi imprese manifatturiere e all'espansione del settore industriale. La Francia diventa così uno dei paesi più industrializzati d'Europa, con una produzione concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali e orientali. Le principali industrie sono quelle tessili, siderurgiche, chimiche e meccaniche. L'industrializzazione porta con sé importanti cambiamenti sociali ed economici. Si assiste a un rapido aumento della popolazione urbana, con la nascita di grandi città industriali come Parigi, Lione e Marsiglia. Si sviluppa anche il settore dei trasporti, con la costruzione di ferrovie e canali navigabili che favoriscono lo sviluppo del commercio interno e internazionale. Tuttavia, l'industrializzazione in Francia non è omogenea. Le regioni del nord e dell'est sono le più industrializzate, mentre il sud rimane ancora prevalentemente agricolo. Inoltre, l'industrializzazione porta anche a problemi sociali, come le condizioni di lavoro precarie e lo sfruttamento della classe operaia. Nonostante ciò, l'industrializzazione ha contribuito in modo significativo alla crescita economica della Francia e alla sua trasformazione in una potenza industriale. Oggi, il paese è ancora uno dei principali produttori e esportatori di beni manifatturieri a livello mondiale.

Unità poderali. Il settore primario continua ad essere a lungo il settore trainante dell'economia. Nel 1856 oltre il 60% della popolazione attiva è ancora impiegata nei campi. La struttura della proprietà terriera non permette la modernizzazione tecnologica delle attività rurali, la liberazione di manodopera da impiegare nell'industria, l'accumulazione di capitale da impiegare nelle attività industriali e l'aumento dei consumi. La popolazione cresce a tassi inferiori rispetto a quelli inglesi e le città, eccetto Parigi, non crescono o crescono poco.

La trasformazione dell'economia francese entra nella sua fase decisiva solo intorno alla metà del XIX secolo, in corrispondenza con la presa del potere da parte di Napoleone III. La crescita fu determinata da una serie di fattori: miglioramento del reddito agricolo, aumento della popolazione, crescita della domanda alimentata dall'avvio del processo di

urbanizzazione. Fondamentali per la crescita furono: - I cambiamenti (lentissimi) nel settore primario. - La scelta di una politica economica protezionistica per sostenere la crescita industriale (anni '40 e '50) a cui segue l'adozione del sistema liberistico, contraddistinta dai trattati bilaterali. - Enormi investimenti per la costruzione di strade, realizzazioni di canali e soprattutto, di una importantissima rete ferroviaria. - Importanti investimenti nel campo edilizio. - La nascita di un adeguato tessuto di istituti bancari, necessari per sostenere la politica di accrescimento delle infrastrutture (in particolare delle ferrovie). a) Agricoltura: vengono introdotte le prime macchine per la lavorazione dei campi che consentono una crescita della produttività del lavoro. Il processo rimane lento perché la dimensione media delle imprese è ancora limitata. D'altro canto, il mercato inizia lentamente a sollecitare dei cambiamenti che intervengono anche.grazie al miglioramento dei trasporti. Industria: una prima fase di protezionismo favorisce la crescita delle impresedi trasformazione francesi, che progressivamente abbandonano il classico sistema dell'opificio decentrato. Crescono il tessile, la chimica, l'industria del vetro e delle porcellane. Il tessuto industriale è più frammentato rispetto all'Inghilterra e la produzione ha caratteristiche ancora "artigianali" (alto valore aggiunto). Commercio e Politica commerciale: inizialmente c'è una politica economica protezionistica per sostenere la crescita industriale, a cui segue l'adozione del sistema liberistico contraddistinta dai trattati bilaterali. Importante è il trattato stipulato tra Inghilterra e Francia, con cui la Francia abolisce le clausole che limitavano l'importazione di tessuti e filati inglesi, mentre l'Inghilterra cancella i dazi all'esportazione di carbone verso la Francia.

Sull'importazione dei prodotti vitivinicoli. Viene contemporaneamente introdotta la cosiddetta clausola della nazione più favorita, in base alla quale l'interscambio tra i due paesi poteva avvenire sulla base di dazi inferiori a quelli praticati nei confronti di ogni altro paese.

Trasporti: vengono effettuati importanti investimenti nel settore dei trasporti. È lo Stato a farsi carico della costruzione delle linee e delle stazioni, mentre i capitali vengono messi a disposizione dai grandi gruppi bancari. La crescita, soprattutto della linea ferroviaria, è essenziale per la più generalizzata crescita del Paese.

Sistema bancario: Alta banca (Rotschild) per il commercio e gli investimenti internazionali e Crédit Mobilier dei fratelli Pereire (maggiormente rivolta alle industrie).

L'INDUSTRIALIZZAZIONE IN GERMANIA: Fino all'800 in Germania vi era forte frammentazione geopolitica (ben 39 stati estaterelli dopo il Congresso di Vienna).

L'unità politica viene raggiunta nel 1871 dopo la vittoria della Prussia contro Napoleone III ed è il punto di arrivo di un percorso iniziato negli anni '30 con lo Zollverein (Unione Doganale). L'Unione Doganale, attuata del tutto nel 1834, raggiunse risultati importanti: ampliò i confini degli scambi, incrementò il commercio, permise la creazione di un mercato interno omogeneo prima che si raggiungesse l'unità politica. Tuttavia, la frammentarietà politica determinò una forte arretratezza dell'agricoltura scarsamente market oriented. La regione agricola più avanzata era la Prussia (uno degli Stati più importanti della Germania preunitaria), grazie anche ad una precoce privatizzazione delle terre demaniali. I grandi proprietari terrieri prussiani, gli junker sono a capo di grandi aziende agricole (soprattutto cerealicole) che conducono con sistemi di derivazione feudale: i loro contadini, nonostante

diversi pr

Dettagli
A.A. 2020-2021
42 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher diegomgiordano96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Mellinato Giulio.