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Il movimento dei profughi e le difficoltà a Berlino
Con il ridimensionamento dei confini, ci fu un grande movimento di profughi dalle zone orientali verso le città, non pronte però ad accogliere tale flusso: molti vengono alloggiati in baracche, soprattutto a Berlino, e tanti muoiono di freddo e di stenti. Questo esodo viene vissuto in persona da J., in "Eingeschlossen", e presentato anche in "GWH". ID denuncia anche l'atteggiamento indifferente dei berlinesi che, spinti da istinti animaleschi di sopravvivenza, non reagirono nemmeno alla notizie delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 1945. In città, a causa di queste condizioni misere, stava di nuovo proliferando il mercato nero, che i sovietici cercavano di reprimere, anche se a volte erano gli stessi soldati dell'Armata Rossa a fomentarlo. In queste difficili condizioni economiche, sono i giovani dei romanzi di ID a mostrare di non arrendersi, anzi, di avere progetti per il futuro e impegnarsi per realizzarli, e anche.se il risultato sarà vano, nessuno rimpiangerà queste fatiche per creare una vita migliore, una nuova epoca, come dice Ga-briele in GWH.4.2 Dal 1945 al ponte aereo Dopo l'estate del 1945, come testimoniato da ID, il diktat è quello di ricostruire, lasciando alle spalle i problemi, almeno tra i giovani idealisti. La convivenza con gli occupanti era variegata: si è fraternizzato con gli americani, con anche parecchi matrimoni misti, mentre gli inglesi erano più ligi al codice di non legare con la popolazione; i francesi venivano sostanzialmente mal sopportati per il loro atteggiamento arrogante e il loro non riconoscimento come vincitori. I russi continuavano a far paura, e Berlino diventava, in quanto zona sovietica, sempre più soggetta a controlli delle derrate alimentari, fino a giungere, tra il 1948 e il 1949, al blocco totale della città. Il divario tra la zona sovietica e le altrediventa sempre più ampio e netto, e i berlinesi, co-me scrive ID in Eis auf der Elbe e in Oktoberlicht, se ne accorgono sempre di più: anche lacircolazione della moneta, per altro molto svalutata, è difficile nella Berlino rossa: ci si la-menta delle scarse razioni distribuite, ma non lo si può fare ad alta voce, altrimenti...
Nell’autunno del 1945 Walter Ulbricht assume la guida del KPD, diventato ormai strumentopolitico sovietico, e incomincia una propaganda martellante in favore alla fusione con lapericolosa, perché contava su molti votanti, SPD: questa verrà realizzata, con qualche op-posizione, nel 1946, con il nome di SED. Nello stesso anno si svolgono le elezioni, final-mente libere, ma a sorpresa non vince la SED: si delinea sempre più netta la scissione tragli alleati.
L’inverno del 1946-1947 fu il più dura dell’ultimo secolo, solo a Berlino si contarono circa 60000 casi di congelamento, mancava inoltre il combustile.
massimo storico, anche grazie agli aiuti internazionali, atterrava un aereo ogni tre minuti. Anche l'immagine di Berlino viene rivalutata, non più simbolo del nazismo, ma della lotta per la libertà.
A Berlino, soprattutto durante il 1948-1949 è forte ancora il problema della disoccupazione, molti vorrebbero spostarsi negli altri settori, ma è quasi impossibile avere l'autorizzazione, e poi i biglietti si potevano comprare solo con moneta occidentale, che era vietata nel settore sovietico.
Dopo gli undici mesi di blocco la spaccatura era definitiva: Berlino è divisa in due, con due municipalità, due borgomastri, due università (Humbolt Universität a est e Freie Universität a ovest), etc.
Il blocco finì il 12 maggio 1949, dopo mesi di trattative tra America e Unione Sovietica: l'arrivo di rifornimenti a Berlino è salutato con piacere anche da Gabriele, diventata mamma della neonata Renate.
Dalla nascita
delle due Germanie ai primi anni Ottanta 5.1 La formazione dei due stati tedeschi Il Consiglio parlamentare nel maggio del 1949 proclama Bonn come capitale provvisoria, e indice elezioni per Bundestag e Bundersrat: Theodor Heuss sarà presidente della BRD e Konrad Adenauer sarà Cancelliere; nello stesso tempo nella parte orientale Berlino viene dichiarata capitale della DDR, con Wilhelm Pieck come presidente e Otto Grotewohl come capo del governo. Nessuno dei due stati ovviamente riconoscerà l'altro. Se Berlino Est diventa capitale della DDR, Berlino Ovest è in una situazione complicata, essendo separata dalla BRD e circondata dalla DDR: nessuna delle due potenze che controllano vuole cedere il controllo all'altra parte: solo nel 1955 Berlino Ovest riuscirà ad avere una costituzione definitiva come parte della BRD. Prima di questa data la situazione non era delle migliori, il pericolo di un nuovoblocco era sempre presente; anche la crescita economica, che ebbe un boom nella BRD in quegli anni, fu a Berlino Ovest più lenta, sia per l'attuazione più ritardata del Piano Marshall, sia per i dazi imposti dalla DDR per l'attraversamento del suo territorio. Nonostante gli aiuti economici, però, molte delle grandi industrie berlinesi trasferirono le loro sedi nel settore ovest: nel 1950 ci fu il record massimo di disoccupazione; molti cercano così lavoro ad est, dove stavano per essere attuati i piani quinquennali per ristabilire l'economia. Il problema di questi Grenzgänger era però il salario, che era in maggioranza in valuta orientale, di scarso valore ad occidente. Uno di questi Grenzgänger è il padre di Gabriele in GWH. Sempre nel romanzo, Ulrike vorrebbe, come molti berlinesi in quegli anni, lasciare la sua città natale per trasferirsi nella BRD, poiché Berlino Ovest è troppo isolata, e losarà sempre di più: dal 1952 non sarà più pos-sibile per gli abitanti di Berlino Ovest entrare nella DDR, vengono interrotte le comunica-zioni telefoniche e anche le linee tranviarie; solo la U-Bahn e la S-Bahn saranno disponibi-li, ma sotto il controllo delle forze di polizia della DDR. Nonostante tutto, la mobilità tra le due aree era ancora possibile. Negli anni successivi, con la cosiddetta Berlinhilfe, la parte ovest della città comincia a riprendersi, tra il 1950 e il 1960 c’è un incremento del 90% della produttività: il divario con Berlino Est si fa sempre più grande. Sia in GWH che in DK, infatti, i protagonisti descrivono la vita a Berlino Est come difficile, sia per le condizioni, sia per il regime di polizia sempre più asfissiante. In questa parte, infatti, il piano quinquennale non diede i risultati sperati, anche perché gran parte dei soldi e dei prodotti andavano ancora all’Unione.Sovietica che le pretendeva come riparazioni di guerra. Inoltre, dal 1951, alle elezioni politiche si presentò solo una lista, e l'affluenza fu altissima perché la diserzione veniva punita. Nel 1953 la tensione giunse al culmine, e il 16 giugno cominciarono i primi scioperi; il giorno successivo la rivolta giunge all'apice, i lavoratori scendono in piazza, viene strappata anche la bandiera rossa dal Brandenburger Tor e la rivolta viene repressa nel sangue dai panzer sovietici - come mostra ID in DK.5.2 Il grande esodo dalla Repubblica Democratica Tedesca.
Dopo questi anni si registra un periodo di relativa tranquillità e ripresa economica in entrambi i settori di Berlino, e si riorganizza anche la vita culturale. Il problema principale di questi anni però è l'esodo dalla DDR verso Berlino Ovest o la BRD, a causa della politica dei socialisti, dello stato di polizia, dei controlli della Stasi, di arresti e condanne, oltre
alle prospettive economiche maggiori date dalle informazioni che arrivavano sulla BRD, così come spiega ID in Oktoberlicht. Nel corso degli anni cinquanta i controlli vengono sempre più intensificati, ma molti riescono comunque a fuggire dalla DDR e vivere come profughi a Berlino Ovest, come testimonia ID in GWH, paragonando la situazione al nazismo. L'esodo continua inesorabile fino al 1957, quando la DDR comincia a rendersi conto della mancanza di forza-lavoro e della figuraccia che sta facendo nelle relazioni internazionali.
Un episodio turba la tranquillità di questi pochi anni; nel marzo del 1957, durante le trattative per la creazione della CEE, Adenauer precisa che Berlino Ovest fa parte della BRD, mentre l'Unione Sovietica ricorda che Berlino è parte della zona sovietica. Il 27 novembre il segretario del partito comunista sovietico Kruščëv concede agli alleati un ultimatum di sei mesi per liberare Berlino Ovest dalla loro occupazione.
e consegnarla ai sovietici, oppure ditrovare un'intesa tra le due fazioni che facesse diventare Berlino una città libera. Gli alleati non accettano, ma prima di loro