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POSIZIONE DELLA MACCHINA DA PRESA (MDP) E RECITAZIONE
La posizione della macchina da presa era un elemento importante per rendere l'azione comprensibile allo spettatore. A partire dal 1908 le tecniche per inquadrare l'azione cambiarono.
1° tecnica di ripresa: uso dei piani. Per comunicare la psicologia del personaggio cominciarono a collocare la MDP più vicino agli attori in modo che la loro mimica facciale fosse più visibile. Il piano americano, inquadratura che riprende il personaggio dalle ginocchia in su, usata per prima dalla Vitagraph, veniva utilizzata da Griffith per dare più risalto all'espressione del viso e insegnò a grandi attori ad esprimere una vasta gamma di emozioni attraverso l'espressione del viso.
2° tecnica di ripresa: uso delle angolazioni. Prima del 1911 la MDP inquadrava l'azione a livello del petto/vita, in seguito l'angolazione della MDP poteva avvenire dall'alto.
(conferendo al personaggio uno stato d'inferiorità) o dal basso (conferendo al personaggio uno stato di superiorità). 3° tecnica di ripresa: uso della panoramica. Le MDP con cavalletto furono corredate di teste girevoli. Con questi cavalletti la MDP poteva ruotare da un lato all'altro per fare panoramiche orizzontali, o dall'alto in basso per creare panoramiche verticali. Erano utilizzate per seguire i personaggi quando si spostavano. IL COLORE E LA MUSICA La musica: il film dell'origini aveva quasi sempre un accompagnamento musicale. Inizialmente con la musica di un pianoforte in sala che aumentava il potere evocativo dell'immagine. Verso il 1910 inizia l'era delle orchestre. Tra il 1900 ed il 1905 hanno avuto un ruolo anche gli imbonitori, cioè coloro che nella penombra parlavo al pubblico per commentare le immagini e renderle comprensibili. I rumoristi sono i lavoratori del suono più inventivi. Il colore accentuavaL'aspetto realistico dei film e poteva fornire informazioni utili alla narrazione per rendere la storia più comprensibile. In questo periodo erano frequenti 2 tecniche per colorare le copie da distribuire:
- la imbibizione: consisteva nell'immergere una pellicola nella tinta che colorava le parti più chiare delle immagini mentre quelle scure rimanevano nere.
- Il viraggio: la pellicola già sviluppata veniva immersa in una soluzione chimica che saturava le zone scure del fotogramma mentre quelle chiare rimanevano + - bianche.
LA SCENOGRAFIA E L'ILLUMINAZIONE.
Tra il 1905-1912 vengono costruiti grandi studi con pareti di vetro per permettere alla luce del sole di penetrare all'interno dello studio e quindi oltre a sfruttare la luce artificiale si tentò di sfruttare anche quella naturale. All'inizio dell'epoca, molti film di finzione usavano ancora fondali dipinti sullo stile di quelli teatrali. In seguito si usarono sempre
più frequentemente set tridimensionali senza arredamenti o finestre dipinti. L'illuminazione era prevalentemente uniforme e piatta sia che provenisse dal sole o da una serie di luci elettriche, ma a volte i registi utilizzavano una semplice lampada ad arco per dare origine a una luce forte da una determinata direzione, ad esempio collocandola in un caminetto per suggerire l'idea del fuoco. Il controllo della luce artificiale dello studio rappresentò un importante passo avanti nello stile cinematografico americano della fine degli anni 10. (questa parte è solo un aggiunta, nel paragrafo che ho trattato non ne parlava). Dopo il 1910 il cinema USA predilige la ricerca sul montaggio mentre il cinema europeo si mantiene sulla valorizzazione della profondità di campo. In Francia La Pathé approfondisce la ricerca sulle possibilità espressive del fondale dipinto realizzando scenografie con effetti tridimensionali. Una ricerca analoga la siPuò cogliere nei Kollosal italiani dei primi anni 10. Il film più rappresentativo è Cabiria, per il quale Pastrone chiede la collaborazione di D'Annunzio. La sua importanza sta nella valorizzazione dei poteri della messa in scena. Le singole inquadrature del film dilatano la visibilità e la dinamicità interna della scena. Le scenografie diventano le reali protagoniste dell'inquadrature. C'è un reale utilizzo della luce per potenziare la scena. Pastrone usa con abilità la lampada elettrica d'arco che gli dà la possibilità di governare la direzione dei fasci di luce che moltiplicano gli effetti del contrasto. La soluzione di messa in scena più innovativa in Cabiria è nell'uso del carrello brevettato proprio da Pastrone nel 1912, che implica la connessione all'interno dello stesso piano di 2 o più elementi della scena. Il cinema danese fin dai primi anni 10 è uno dei più
Il cinema danese è uno dei più influenti e conosciuti al mondo ed è importante soprattutto per le ricerche sull'illuminazione, effetti di controluce ed ombre. I registi danesi lavorano con insistenza sulla direzionalità e la fonte dei fasci luminosi.
Il cinema svedese ha iniziato a produrre film significativi dal 1913 con Stiller e Sjostrom. Significativo è l'uso drammatico della profondità di campo e il tema del sentimento della natura con l'utilizzo del paesaggio come elemento portante delle tensioni interiori.
Il cinema russo, dopo il 1913, si specializza nella realizzazione di malinconici melodrammi. Il regista più noto, Bauer, utilizza una recitazione rallentata e piena di pause, privilegiando l'inquadratura lunga e statica. Il racconto si conclude spesso con un finale tragico. Bauer lavora su interni molto spaziosi inquadrati in campi lunghi. Le scenografie sono raffinate e nella loro ampiezza sovrastano il personaggio.
3. CINEMATOGRAFIE NAZIONALI,
CLASSICISMO HOLLYWOODIANO E PRIMA GUERRA MONDIALE.
Prima della 1°GM, l'Europa realizzò molti lungometraggi e nella metà degli anni 10 gli studi di produzione consolidarono l'industria cinematografica hollywoodiana. Ma lo scoppio della guerra portò degli effetti negativi su Italia e Francia con la conseguenza che l'America divenne la principale fornitrice di pellicole del mercato mondiale.
La conquista americana del mercato mondiale:
La prima società americana ad avere un proprio ufficio di distribuzione fu la Vitagraph con succursali a Londra e Parigi. Le società meno esperte, vendevano i diritti sui i film a case di distribuzioni straniere. Molte di queste transizioni passavano da Londra che divenne ben presto il centro internazionale per la compravendita dei film americani.
Francia e Italia lottarono contro il mercato mondiale ma l'ingresso in guerra costrinse anche la chiamata alle armi del personale dell'industria cinematografica.
Viene così a mancare la produzione europea e di questo ne approfittò Hollywood che si accaparrò il mercato internazionale. Strategia USA: rinunciare alla mediazione degli agenti londinesi e aprire nuovi filiali in Sud America, Medio Oriente… si mise così in una posizione di dominio in altri paesi fino alla fine della 1°GM. I film furono venduti all'estero a prezzo basso battendo la concorrenza mondiale. Furono effettuati degli investimenti per rendere più spettacolari i set, i costumi e le luci. Retribuzione maggiore ai grandi divi idolati in tutto il mondo. Alla fine degli anni 10 l'industria cinematografica ebbe 2 vantaggi: 1. potenzialità produttiva; 2. possibilità di offrire film a costi più vantaggiosi rispetto alla produzione locale. LA NASCITA DELLE CINEMATOGRAFIE NAZIONALI. GERMANIA: fino al 1912 la Germania > importazioni e < esportazioni. Il cinema era considerato uno "spettacolo immorale".colpevoli di allontanare il pubblico dagli spettacoli teatrali. Maggio 1912: registi e attori di teatro concordano un boicottaggio del cinema rievocato alla fine dello stesso anno quando i produttori cominciarono a scritturare proprio gli artisti di teatro per l'industria cinematografica. Nel 1913 nasce l'Autorenfilm, che rappresentava il tentativo di innalzare il cinema a forma d'arte, così come era avvenuto in Francia con la Filmd'Art (pag.77). Il più famoso film dell'Autorenfilm, fu lo Studente di Praga (di Stellan Rye pag.110) che segna l'esordio cinematografico di Wegener. 1914: in questo periodo l'industria C, ebbe una fase d'espansione grazie allo Star System Nazionale e alla notorietà di due modelli femminili: la bionda Potten, che rappresentò il tipico ideale femminile tedesco, e la Nielsen. 1916: durante la 1°GM, la Germania proibì l'importazione dei film perché considerati.nocivi per l'impegno bellico. Ciò stimolò l'industria nazionale e l'aiutò ad affermarsi anche internazionalmente durante gli anni del conflitto. ITALIA: dal 1910-1915 ebbe un grande successo per l'esportazioni di film e per la realizzazione di lungometraggi. L'Italia si specializza nella produzione di film storici monumentali come il Quo vadis del 1912 di Guazzoni o Cabiria del 1914 di Pastrone (pag 110) in cui vi è un uso innovativo delle riprese realizzate con il carrello, alternate alle scene statiche oppure di melodrammi come Ma l'amor mio non muore del 1913 di Camerini o Il fuoco del 1915 di Pastrone o di drammi realisti come Assunta Spina del 1915 di Serena o Sperduti nel buoi del 1914 di Martoglio. I film ritraggono passioni, intrighi dell'alta borghesia, erotismo, morte e costumi lussuosi. Nascita dello Star System: le attrici più famose furono la Borelli e la Bestini. Il divo maschile doveva essere unforzuto (Cabiria, Maciste, Le fatiche di Ercole..pag.111)
Dopo la 1°GM l'Italia cerca di riguadagnarsi un posto nel mercato internazionale e questo grazie anche alla nascita dell'UCI nel 1911 (unionecinematografica italiana).
RUSSIA: prima della GM la produzione era dominata dalla Pathé e Gaumont che avevano aperto uno studio in Russia. 1912- l'industria fu affidata ascrittori e scenografi famosi e anche se le preferenze erano rivolte ai film stranieri, la Russia poteva contare su una piccola ma fiorente industria. Nel1914 il blocco delle frontiere all'entrata in guerra della Russia, provocò la chiusura degli uffici di molte società di distribuzione straniere specialmenteà tedesche e italiane conseguenza: crescita industria nazionale. Il tema ricorrente dei film sovietici: malinconici; finali tragici; ritmo lento; tante pause; viene risaltata la psicologia del personaggio (questo apsetto è dato dall'influenza dei film italiani,
tedeschi e danesi. Molti film di questo periodo presentavano la stessa attenzione al fascino divistico tipico dei film italiani, costruiti principalmente sull'intensità interpretativa. I 2 registi più famosi furono Bauer e Protazanov.
Bauer: la sua scenografia curava la profondità dello spazio ed era caratterizzata da forti contrasti luminosi. I suoi film erano centrati su