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CAP 16 – POLITICA E STORIA: VICO
Nel dottrinarismo politico della seconda metà del seicento si afferma il primato della ragione contro alla tradizione ed a qualsiasi forma di autorità. Il diritto, quale vincolo fondamentale della società, non è altro che espressione della ragione. Il giusnaturalismo è la riduzione della società alla volontà ed alla ragione dell’individuo. La società politica, lo Stato, in quanto <
Il giusnaturalismo esprime un deciso atteggiamento critico nei confronti di ciò che non può essere giustificato ed accolto dalla ragione. La Scienza nuova di Giambattista Vico nasce proprio dall’esigenza di
risiede nella storia e nella comprensione delle situazioni specifiche. Vico sostiene che la ragione storica è più adatta a comprendere la realtà degli Stati e a guidare il governo della società. La prudenza politica, o saggezza politica, consiste nella capacità di valutare attentamente le situazioni specifiche e di utilizzare i mezzi adeguati ad esse. Secondo Vico, questa saggezza politica si basa sulla comprensione della storia e delle peculiarità di ogni situazione. Nel suo Metodo degli studi del tempo nostro, Vico critica la filosofia cartesiana per il suo privilegio della scienza della natura e per il suo tentativo di modellare la ragione sulle scienze esatte. Vico sostiene che il principio fondamentale della filosofia cartesiana, che afferma che si può dubitare di tutto tranne del pensiero, non è un criterio sicuro per fondare la ragione scientifica. Questo principio, secondo Vico, non esprime una certezza assoluta, ma appartiene alla coscienza individuale. Vico sostiene che il criterio su cui basare la ragione scientifica è la comprensione storica e la consapevolezza delle situazioni specifiche.deve essere individuato tenendoconto della distinzione fra il vero e il fatto e della successiva reciproca conversione del vero e delfatto. Da questo punto di vista solamente Dio ha una vera scienza della natura, in quanto creatoredell'universo; l'uomo, proprio perché non ha fatto la natura, può avere di essa solo una conoscenzalimitata.L'idea di Vico è che la vera conoscenza scientifica si riferisce alla storia, in quanto è fatta dagliuomini: religione, lingue, costumi, tradizioni, leggi, istituzioni sono tutte collegate tra di loro inquanto espressioni dell'umanità dell'uomo.Per Vico, la politica, come attività volta a fondare e a far sussistere lo Stato deve, considerare lareciproca conversione del vero e del fatto, resa possibile dalla mediazione del certo che è una partedella verità. La certificazione del certo avviene mediante l'autorità. Vico è il teoricodi loro e si influenzano reciprocamente. La ragione è la facoltà che permette all'uomo di conoscere la verità e di discernere il bene dal male. La volontà è la facoltà che permette all'uomo di scegliere e di agire in base alla sua conoscenza. La potenza è la facoltà che permette all'uomo di realizzare le proprie intenzioni e di esercitare il proprio potere. Secondo questa concezione, l'autorità è responsabile di guidare e governare la società in modo giusto e equo. Il potere non deve essere utilizzato per fini egoistici o per opprimere gli altri, ma deve essere al servizio del bene comune. L'autorità deve essere sottomessa alla ragione e agire in conformità con la volontà di Dio. In conclusione, l'uomo è chiamato a vivere in armonia con le tre facoltà che lo caratterizzano, cercando di sviluppare la propria ragione, di orientare la propria volontà verso il bene e di utilizzare la propria potenza per il bene comune. Solo così si potrà realizzare una società giusta e equa, in cui l'autorità agisce per il bene di tutti.di loronel senso che in ciascuna di esse sussistono le altre. L'autorità è costituita dal dominio, dalla tutela, dalla libertà. Il primo modo in cui si manifesta l'autorità, in quanto unità di dominio, tutela e libertà, è la forza cioè l'energia con cui l'uomo si realizza come unità sussistente. Nella forza sussistono il dominio, la tutela e la libertà, i principi costitutivi dell'ordine che sottrae l'uomo all'anarchia dell'istinto e delle passioni. L'uomo, infatti, si distingue dagli animali e dai bruti in quanto si muove