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Storia delle dottrine politiche - Machiavelli Pag. 1
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La Politica come arte dell'arte

- il bene non è proponibile come regola di vita, perché le ragioni della Politica non sono quelle delle anime belle. Dunque se necessario bisogna saper entrare nel male.

Poiché la coscienza umana è complessa e ambigua, la coesistenza umana non può essere il frutto di un incontro pacifico e spontaneo (per questo è difficile evitare la disgregazione degli ordini sociali). Ci vuole dunque un nuovo concetto di Virtù: è l'atteggiamento distaccato che consente all'uomo politico di valutare le cose per come sono, non per come dovrebbero essere. Ciò a partire dalla comprensione che la Politica è un'arte che:

  • deve misurarsi con la realtà
  • dipende dalla forza della personalità (farsi obbedire)
  • deve portare a decidere e quindi deliberare, non a filosofare (aumentando il livello problematico e lasciando dunque nell'incertezza)

LA RAGIONE DI STATO

Politica è Ragione, ma non intellettualistica.

Bensì "di Stato" e cioè: l'azione politica misura la sua razionalità sulla capacità di raggiungere i fini che il potere si propone. La ragione diventa anche Ragionevolezza e cioè: - valutazione dei metodi da usare per non inasprire le tensioni – calcolo dei mezzi migliori per raggiungere lo scopo. Attenzione, però: la Ragionevolezza non basta: ci vuole la Forza (Istinto + Calcolo) e cioè dove si può si combatte in modo umano, con le Leggi, ma dove non è possibile subentra la natura animale, L'Istinto. Potere dunque = Leone, forza + Volpe, furbizia

  1. La Virtù politica è dunque Leone+Volpe, ma non basta, perché esistono elementi imponderabili e cioè
  2. La Fortuna "arbitra della metà delle azioni nostre" fenomenicità che sfugge sia all'istinto che all'intelligenza. Bisogna provare ad intercettarla, compensandola con un altro insieme
dimotivazioni e cioè 3)= La Necessità, visto che l'uomo non sempre agisce per libera scelta, ma per necessità data dal Determinismo Sociale (insieme dei dati vincolanti in relazione al quale si svolge l'azione umana). Ciò non significa che l'uomo non ha capacità di scelta, ma solo che l'azione umana non è al 100% indipendente e non ha infinite possibilità. Sono le sfide date dalla Necessità che fanno scattare le Virtù dell'uomo e quindi sono queste sfide che ci dicono se un uomo vale o no. L'ORDINE POLITICO accenna al valore del desiderio di libertà legittimato dalla lotta contro la disuguaglianza, ma rende impossibile che qualcuno rischi di fare gli interventi necessari per estirpare nella realtà l'iniquità. Per questo, ritiene possibile costituire un ordine politico (uno Stato) personificato da un potere centrale in grado di esercitare un'influenza.egemonica sulle parti sociali, perché solo con la centralizzazione unita al controllo delle azioni umane si può ottenere una minima stabilità del vivere civile. Come? Trovando strumenti efficaci per passare dallo stato di Moltitudine sciolta e caos di interessi e bisogni ad un ordine normativo e autoritativo, la cui coerenza si fonda proprio sull'azione cosciente e deliberata di un potere capace di opporsi alle tendenze disgregatrici, cioè ottenere un ordine per cui gli uomini, governati bene, non cerchino altra libertà (il minimo appoggio popolare che gli serve è questo). Da ciò si evince che l'unica capacità creativa è quella del Potere. CONTRADDIZIONE POTERE/MORALE Si risolve affermando che il loro conflitto può essere riscattato dal fine superiore verso cui il Potere tende. Es. Il Principe redentore che liberi l'Italia dal Barbaro Dominio e la riunisca come Stato. SOCIETÀ E GOVERNO Relazione

La costante tra Politica e Potenza Militare. La buona milizia fonda lo Stato, al punto che se la Società non si arma, sia per difese che per espansione, i vecchi Stati muoiono e quelli nuovi non sorgono. Inoltre, la Guerra è matrice di virtù civili (educazione alla fermezza).

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Publisher
A.A. 2009-2010
3 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher melody_gio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Falchi Federica.