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REQUISITI DELLA SOVRANITÀ

La sovranità è una: cioè non possono esistere due sovranità, perché se esistessero due sovranità una supererebbe l'altra.

È Perpetua: la sovranità non muore mai, infatti non è legata alla vita mortale del sovrano (re).

Intrasferibile: cioè posso far fare l'esercizio di questo potere ad un altro ma la sovranità rimane sempre la mia.

INDIVISIBILE: Boden dice che la sovranità è unica ed indivisibile, infatti critica fortemente la forma di governo misto di Machiavelli dove i tre poteri (monarchia, aristocrazia e democrazia) convivevano assieme, Boden dice che è una follia in quanto se monarchia è monarchia, se Aristocrazia è aristocrazia e così via, non c'è separazione della sovranità con altre sovranità.

LE TRE FORME DI POTERE: Legislativo-Esecutivo-Giudiziario per Boden

adesso approfondisce il tema del potere LEGISLATIVO. Dicendoci che il potere legislativo è sempre stato considerato il potere principe in quanto consiste nel fare le leggi, ma questo potere ha dei LIMITI, infatti il legislatore che può essere (Monarchia, aristocrazia, democrazia) quando fa una legge ha dei limiti, queste limitazioni sono: - Le leggi divine - Le leggi di natura - Le leggi fondamentali dello stato (legge SALICA) per cui le donne in Francia non possono salire al trono - I PATTI TRA I PRIVATI; ossia il legislatore non può intervenire negli accordi che i privati fanno tra loro, questo ci riporta alla distinzione che Bodenfa tra pubblico e privato. LE FORME DI GOVERNO PER BODEN Per Boden le forme di governo che possono governare sono MONARCHIA-ARISTOCRAZIA-DEMOCRAZIA, ma la migliore tra queste e di certo la Monarchia perché secondo le reminescenze del pensiero medievale è meglio che comandi uno perché.nell'unità c'è la perfezione piuttosto che un gruppo o addirittura una moltitudine. Solo nella Monarchia si applica la "VERA GIUSTIZIA" che Boden definisce Armonica. Mentre nelle altre due forme di governo Democrazia e Aristocrazia si attuerebbero secondo Boden due forme di "Imperfette" di giustizia che egli chiama: Per la DEMOCRAZIA: GIUSTIZIA ARITMETICA Per l'ARISTOCRAZIA: GIUSTIZIA GEOMETRICA Nella Democrazia Giustizia aritmetica: vuol dire che tutti sono uguali come numeri, senza nessuna distinzione e questo per Boden è abbastanza iniquo. Nell'Aristocrazia Giustizia Geometrica: Boden vede un dislivello di giustizia enorme tra chi governa che sono pochi nei confronti di molti, quindi ecco che la giustizia è tutta ridotta ad un gruppetto limitato di ricchi. Nella MONARCHIA invece vede una giustizia Armonica dove vi è l'unione tra Giustizia Aritmetica e Geometrica e dove i meritevoli vengono premiati per.quelloche valgono e non per quello che sono.
24TEORIA DEI CLIMI DI BODEN
Boden riprende la teoria dei CLIMI di Aristotele proprio per studiare le caratteristiche della personalità e i modi di vivere dei vari individui. Con questo Boden non vuole esaltare la Francia, ma ha voluto studiare il comportamento degli individui secondo i climi dicendo: che i popoli che vivono nei climi freddi sono più portati all'ordine ma meno intelligenti, mentre i popoli che vivono nei climi caldi sono più intelligenti ma meno portati all'ordine. In tutto questo c'è un risvolto politico in quanto i popoli del clima del Nord sono dei popoli ben costituiti da un punto di vista politico, mentre i popoli del clima del Sud dove c'è disordine sono più soggetti a vivere nella tirannide.
LA RELIGIONE PER BODEN
Boden critica la visione della religione e della chiesa in Machiavelli, in quanto Machiavelli si serviva della Religione come arma politica, ed insecondo luogo perché aveva trattato male la Chiesa cattolica definendola piena di corruzione. In realtà la critica che Boden muove nei confronti di Machiavelli è una critica su certi aspetti poco fondata, perché in realtà la per Boden è un freno al disordine e di conseguenza è un insegnamento di vita fondamentale per lo Stato, ma è anche un mezzo che ha il sovrano per coordinare meglio i suoi sudditi e quindi non è proprio messa al servizio della politica come in Machiavelli. Boden dice che il sovrano non deve imporre la propria religione all'interno dello Stato perché se lo facesse avrebbe l'effetto contrario dai suoi sudditi. Il sovrano deve comportarsi bene seguendo i dettami della sua religione, i sudditi vedendo il monarca che si comporta bene perché segue la sua religione sono portati anch'essi a seguire la religione del monarca. Quindi si nota che il monarca non impone con la

violenza lasua credenza religiosa ma la fa seguire dando esso stesso l’esempio.

RAPPORTO TRA SOVRANO E PARLAMENTO PER BODEN

Boden dice che per capire bene l’assolutismo bisogna capire bene il rapporto che c’è tra il sovrano è il Parlamento. Il Parlamento per Boden ha solo una funzione “Consultiva” infatti non si sovrappone alle decisioni del sovrano (monarca) a cui spetta sempre la decisione ultima. Infatti se il Parlamento avesse avuto la stessa funzione del sovrano si sarebbero costituite due sovranità che sarebbero andate in contrasto, mentre per Boden abbiamo detto che la sovranità è una è una sola.

25HOBBES (Inghilterra)

Hobbes vive nell’Inghilterra del 600 caratterizzata da guerre continue di religione, guerre fratricide che sono state per lui un punto importante per la sua riflessione filosofica e politica.

Giusnaturalista

Hobbes è un cioè afferma l’esistenza di un “Diritto

"Naturale" cioè un insieme di norme di comportamento dedotte dalla natura e riconoscibili dall'uomo. Contrattualista Ma Hobbes è anche un cioè per lui lo Stato civile nasce per mezzo Contratto di un "". Approfondendo il pensiero di Hobbes ci si accorge che lui parla di uno Stato di Natura che viene prima dello Stato Civile, e come vive l'uomo in questo stato di Natura? l'uomo Secondo Hobbes nello Stato di Natura vive male perché lo Stato di Natura era contraddistinto dalla violenza, dalla ferocia, e dall'egoismo, dalla PAURA. L'uomo nello Stato di natura e naturalmente un LUPO verso l'altro uomo, e allora per Hobbes l'unico metodo per frenare la belva che vi è nell'uomo e solo lo Stato Assoluto. Per Hobbes lo Stato di Natura è uno Stato in cui vi è una GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI: da qui la necessità di un Potere assoluto. Per Hobbes l'uomo non è un animale politico

(non avverte un "amore naturale" per i suoi simili), ma vede gli altri come strumenti per il suo utile. L'uomo, in altre parole, è naturalmente mosso dall'istinto di sopravvivenza, istinto che lo porta a prevaricare sugli altri. Da qui l'idea che nello "stato di natura" non esistono "diritti naturali": il concetto di diritto nasce solo in uno Stato.

Nello stato di natura di fatto ognuno, mosso dall'istinto di sopravvivenza, ha diritto su tutto, anche a scapito degli altri. Da qui il BELLUM OMNIUM CONTRA OMNES. Da qui la paura di soccombere in questa guerra. E' questo timore che è "ragione" all'origine della "società". Ed è la "società" che, tramite "leggi naturali" (cioè razionali) gli indica la via per uscire da uno stato in cui la vita è minacciata in permanenza.

Le principali "leggi naturali" sono: CERCARE E CONSEGUIRE LA PACE, STARE AI PATTI. E' solo

seguendo queste leggi che si può spegnere la guerra. In altre parole è solo RINUNCIANDO AL DIRITTO SU TUTTO (NON FACENDO AGLI ALTRI QUELLO CHE NON SI VORREBBE SI FACESSE A SESTESSI), che ci si può liberare dal terrore della morte violenta. In concreto gli uomini possono vivere nella tranquillità solo quando STIPULANO TRA LORO UN CONTRATTO CON CUI RINUNCIANO AL DIRITTO ILLIMITATO E LO TRASFERISCONO ALLO STATO.

Quindi ad un certo punto secondo Hobbes gli uomini con quel barlume di "RAZIONALITÀ" che ancora hanno comprendono che è necessario cambiare e quindi passare da questo stato di natura libero, ma precario, tumultuoso e pauroso, ad uno Stato Civile saggio in cui gli uomini perderanno tutti i loro diritti e tutte le loro libertà ma acquisteranno la tranquillità e la pace.

Ma questo passaggio dallo Stato di natura allo Stato civile si ha per mezzo di un "CONTRATTO" ma nella terminologia di Hobbes non si usa il

Il termine "Contratto" viene utilizzato per indicare un accordo di natura economica che ha una breve durata nel tempo, solitamente basato su uno scambio di beni. Differisce dal termine "Patto" in quanto quest'ultimo ha una durata più lunga nel tempo e una valenza politica.

Il "Patto" a cui fa riferimento Hobbes si divide in due momenti: il "Patto di Unione" e il "Patto di Assoggettamento". Il Patto di Unione rappresenta il momento in cui gli individui si riuniscono insieme, mentre il Patto di Assoggettamento indica il momento in cui gli uomini si assoggettano liberamente allo stato civile.

Questi due momenti si fondono nel "Patto Fondamentale", in cui tutti i cittadini decidono liberamente di affidare tutti i loro diritti e libertà a un terzo soggetto, al di fuori del patto, che Hobbes chiama "Leviatano".

Il "Leviatano" è probabilmente il libro più conosciuto di Thomas Hobbes, pubblicato nel 1651.

Dalla figura biblica del Leviatano. Il libro tratta il problema della legittimità e della forma dello Stato, rappresentato sulla copertina della prima edizione del testo come un gigante costituito da tanti singoli individui; il gigante regge in una mano una spada, simbolo del potere temporale, e nell'altra il simbolo del potere religioso, a indicare che, secondo Hobbes, i due poteri non vanno separati.

Per Hobbes il Leviatano non è altro che lo Stato per eccellenza. Hobbes definisce il Leviatano come un "DIO MORTALE" perché è onnipotente come il Dio vero in quanto concentra su se stesso "tutti i diritti e tutte le libertà dei cittadini" però ovviamente gli manca l'eternità.

Adesso con il passaggio dallo stato di natura allo stato civile gli uomini non sono più individui ma "CITTADINI". Da qui si capiscono i discorsi di BOBBIO che diceva che dalla libertà estrema (stato di natura) si pa

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
40 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.