Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Jean Bodin e la tolleranza religiosa
Jean Bodin è autore di opere sul facile apprendimento della storia e di un manuale per inquisitori. Pensatore fortemente cattolico (Hobbes, si osservi, verrà accusato di ateismo), convinto che il papa fosse l'autorità ultima e assoluta per quanto riguarda la fede cristiana, e che gli ugonotti siano di fatto eretici, crede tuttavia sia importante trovare una soluzione politica alle guerre di religione ed è favorevole a estendere alle altre fedi religiose una tolleranza politica. Questa è anche l'impostazione del partito di cui faceva parte, i politiques. L'editto di Nantes (1598) sarà la concretizzazione di tale tolleranza religiosa di tutte le fedi nel regno di Francia: tutti i sovrani francesi successivi saranno cattolici ma tolleranti verso i loro sudditi (Enrico di Navarra: 'Parigi vale ben una messa'). Si osservi che la presenza della tolleranza religiosa non implica affatto l'uguaglianza di tutte le religioni: ilcattolicesimo rimane la religione principale e la tolleranza è solo uno strumento politico necessario a porre fine alle guerre civili. Tolleranza religiosa, allora, non è né agnosticismo né relativismo; un mero strumento politico (peraltro, elemento necessario per la futura concettualizzazione del liberalismo) che non discende dall'orientamento religioso ma dal pensiero politico del pensatore. Bodin scrive nel 1576 (non a caso, quattro anni dopo la notte di San Bartolomeo) Les six livres de la republique, in cui dà una definizione di 'repubblica': il giusto governo su tante famiglie e di quanto è loro comune (quindi, la proprietà) con potere sovrano. Tale termine viene scelto da Bodin riferendosi allo stato proprio per rimarcare il senso di comunità (il significato originario del termine viene conservato). Il nucleo originario, quindi, non è ancora considerato l'individuo (che secondo Bodin non esiste): ilmantenimento della tolleranza e la pacificazione del conflitto si devono avere fondando il governo sulle famiglie, che hanno il potere sovrano. A Bodin va il merito di essere il primo autore francese a utilizzare il termine sovranità (sovranità), del cui concetto è scopritore (lo utilizza per la prima volta proprio nel definire la repubblica) e che sarà fondamentale per il pensiero politico. Machiavelli lo aveva intuito durante le sue visite al sovrano Luigi XII, osservando che l'organizzazione del potere fosse tanto diversa, ma non era arrivato a tanto. Bodin concettualizza la nascita dello stato moderno, un'organizzazione verticale del potere in cima alla quale vi è una persona o un ufficio detentore dello stesso: la sovranità è quindi qualcosa di osservabile in qualunque entità politica in quanto potere supremo, ovvero di ultima istanza, che è primo e originario e che risiede in un organo dello stato.sovranità è un potere assoluto (absolutus ovvero sciolto dalle leggi), perpetuo (esiste finché esiste il sovrano), indivisibile (non può essere diviso per definizione) che consiste nell'emanare e nell'annullare le leggi: questo potere è attribuito al sovrano. In effetti può essere utile l'interpretazione di Joseph de Maistre sull'infallibilità del papa per comprendere il concetto di sovranità: è infallibile perché nessuno può dirgli che ha sbagliato, non perché non sbaglia mai. Esistono tuttavia due limiti a cui il sovrano deve essere sottoposto: il diritto di natura, ovvero quel diritto che il sovrano coglie con la propria ragione e che gli impone la moderazione (una specie di responsabilità morale); le leggi tradizionali del regno, ovvero le consuetudini che ne fanno parte (nel caso francese, ad esempio, la legge di successione rivolta esclusivamente agli eredi maschi). Il sovrano(concepito sia come individuo sia come organo dello stato) deve proteggere le famiglie e la proprietà privata, nuclei fondanti della repubblica e quindi da lui non alterabili. Bodin, in Les six livres de la republique, elabora una teoria delle forme di governo, che Machiavelli aveva semplificato rispetto a Platone e Aristotele, facendo un'interessante distinzione: la distinzione fra forme di stato e forme di governo. Le forme di stato sono quelle di cui i classici si erano già occupati: monarchia, aristocrazia e democrazia; di queste, crede che la migliore sia una monarchia di tipo ereditario, in cui secondo lui le varie parti dello stato lavorano per il bene comune. La forma di governo si riferisce invece a come il potere viene esercitato: regale, signorile o tirannica; Bodin guardava maggiormente alla forma regale come ideale detentrice della sovranità (immagine del padre di famiglia). Non si pensi che alcuni casi non possano esistere: Bodin aveva studiato bene iclassici e sa, da Tucidide,come anche la democrazia stessa può agire come tirannica.Bodin pensa che uno stato monarchico con potere di decisione in ultima istanza ovvero sovrano sia quello che meglio ditutti gli altri riesce a pacificare le guerre civili e di religione. Effettivamente, nel corso dei decenni la nobiltà in Franciaaveva progressivamente perso importanza: il re, che accentrava sempre più il potere, lo sottraeva di fatto all'aristocrazia,affidando tali incarichi ai propri ministri, a segretari di stato e ad esattori delle tasse che inevitabilmente si arricchirono,formando la classe borghese (di cui Borghese faceva parte). Alcuni di questi compravano possedimenti nobiliari, ed è daquesto che nasce la nobiltà di toga (noblesse de robe), contrapposta alla nobiltà di spada (noblesse d'épée).L'Inghilterra degli Stuart.A inizio Seicento salì al trono inglese il re di Scozia Giacomo I Stuart, dal
momento che non vi erano eredi nelladinastia dei Tudor. Il parlamento inglese, organo deliberativo (diversamente da quello francese, che era consultivo),costituì tuttavia un importante contropotere, dal momento che si opponeva fortemente alle tendenze assolutistiche del sovrano. Morto nel 1625, gli succede il figlio Carlo I Stuart, con il quale questo contrasto si acuisce ulteriormente. Perdue concetti in cui il sovrano credeva: il diritto divino dei re, secondo cui i sovrani ricevono la propria sovranità da dio e dunque solo a lui devono rendere conto; l'uso del tribunale speciale della Star Chamber quale maniera arbitraria dell'esercizio del potere. A capo del parlamento si mette l'intransigente protestante Oliver Cromwell, della fazione dei puritani che è composta specialmente da ricchi professionisti (avvocati, mercanti e altri individui appartenenti alla classe media). Lo scontro esploderà nella battaglia di Marston Moor (1644), eventofondamentale della guerra civile inglese (che è anche guerradi religione) in cui il New Model Army di Oliver Cromwell sbaraglia le truppe del re. Nel 1948 il re viene imprigionato,giudicato colpevole di alto tradimento verso il popolo inglese e decapitato il gennaio del 1649. Viene quindi proclamatala repubblica, denominata in inglese Commonwealth, di cui Oliver Cromwell è il protettore.Il contesto economico ha pari importanza: a partire dal tardo Medioevo avviene il fenomeno, progressivamente semprepiù diffuso, delle enclosures (recinzioni). Se prima esistevano dei commons, ovvero prati o pascoli nei quali le personepotevano pascolare il proprio bestiame, pian piano questi (che erano per buona parte appartenenti a privati che lilasciavano a uso comune) vennero recintati vista la forte richiesta di lana, un conseguente aumento del prezzo dellastessa e quindi la necessità dei proprietari di pascolare loro stessi; solo le freeway (dal nome) vennero lasciatelibere per permettere alle persone di percorrerle. Il movimento delle enclosures porta ad un generale dissolvimento dei legami feudali di fedeltà tra servo e signore, tipicamente espressi nella protezione di un signore locale verso un villaggio, i cui abitanti ne riconoscevano l'autorità: questo perché molte persone si impoveriscono, vendono il proprio bestiame e si mettono al servizio di qualcuno o si arruolano nell'esercito oppure cercano una nuova occupazione in città; in definitiva, un generale spopolamento dei villaggi e un aumento dei flussi migratori verso la città. Thomas Hobbes e John Locke sono i due pensatori inglesi più famosi del Seicento e quelli di cui ci occuperemo; ma tutto il Seicento inglese è un'opera di grandi dibattiti e preziosi contributi: al 1647 risalgono i Putney Debates, dibattito tenuto nella chiesa inglese di Putney (in un piccolo distretto di Londra) a cui prese parte anche Oliver Cromwell e in cui sidiscusse su che cosa si sarebbe dovuto fare in Inghilterra una volta sconfitta la monarchia (noi ne abbiamo testimonianza scritta da uno dei presenti). Durante questa occasione sono state avanzate persino proposte radicali, come il suffragio universale maschile. A questa si associa l'idea di sovranità non per diritto divino ma basata sul consenso del popolo, fortemente appoggiata dagli autori Henry Parker e Algernon Sidney; il secondo in particolare aveva criticato la nozione di diritto divino del re, che aveva sostenuto non soltanto la famiglia reale ma anche altri teorici come Sir Robert Filmer, nato nello stesso anno di Hobbes (1588) e autore dell'opera Patriarcha, scritta nel 1640 ma pubblicata soltanto nel 1680 (data importante, perché si deve tenere a mente che Locke scrisse proprio contro di lui). In quest'opera, il diritto divino del re viene sostenuto con l'argomentazione dell'identità tra potere patriarcale e potere politico: isovranicontemporanei sono considerati eredi di Adamo nel controllo del creato in quanto suoi successori; i re hanno quindi undiritto divino al potere assoluto e resistere al potere del monarca significa resistere agli ordini di dio. La conseguenza è che gli uomini nascono schiavi di dio e dunque schiavi dei sovrani sotto cui si trovano a vivere: non esistono tiranniperché ogni monarchia è considerata legittima e assoluta.Negli stessi anni, il movimento dei levellers (livellatori) ha sostenuto fosse necessaria la tolleranza religiosa (cheincludesse anche i cattolici, osteggiati in Inghilterra) nonché l'uguaglianza di fronte alla legge per tutti i cittadini. Ha inoltre protestato contro le guerre ingiuste condotte dal sovrano senza aver convocato il parlamento. Il movimento deglidiggers (zappatori) ha invece sostenuto che la terra dovesse essere presa dallo stato e successivamente assegnata per lacoltivazione in comune. Persisteva infine l'idea diellezione governano insieme. Queste comunità potrebbero essere organizzate intorno a interessi comuni come la solidarietà, la condivisione delle risorse, l'educazione, la cultura o la spiritualità. Invece di essere guidate da un'autorità centrale, sarebbero autogestite e basate sulla partecipazione attiva dei membri. Questo tipo di comunità potrebbe favorire la coesione sociale, la solidarietà e la responsabilità collettiva. Sarebbe un modo per creare un senso di appartenenza e di connessione tra le persone, promuovendo la collaborazione e il benessere comune.