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Il progressista moderato: la figura di Hassan Rouhani
Abbiamo visto come un progressista veda nel corso delle cose e in particolare della civiltà, un graduale aumento di benessere, un miglioramento materiale e spirituale del singolo e, più in generale dell'umanità. Ha un atteggiamento di cauto ottimismo. Possiamo definirlo quindi un "moderato ottimista". Trovo che la figura di Hassan Rouhani si sposi bene con la figura del progressista appena descritta. Hassan Rouhani è l'attuale presidente dell'Iran, principale esponente dei moderati. Rispetto ai suoi predecessori, Rouhani si può definire come un politico meno conservatore, e più incline al dialogo e alla diplomazia internazionali. Il presidente durante gli anni ricoprì innumerevoli cariche tra cui membro del Consiglio Supremo della Difesa, membro del Consiglio Superiore di supporto bellico, del comitato esecutivo, vice comandante dellaguerra, capo del Centro per la ricerca strategica e, infine, vice comandante delle forze armate.La politica di Rouhani mira a discostarsi dalle posizioni e convinzioni degli ultraconservatori. Un aspetto che potrebbe essere definito particolarmente "progressista" fu la volontà di Rouhani di voler migliorare la condizione femminile e di includere le donne, più frequentemente, nella società: "Vi devono essere pari opportunità. Non vi sono differenze tra donne e uomini nella creazione, nella loro umanità, nella loro ricerca del sapere, nella loro comprensione e intelligenza...". Infine nel 2013 ordinò la liberazione di 11 prigionieri politici tra cui l'avvocato e attivista Nasrin Sotoudeh e un politico riformista di nome Mohsen Aminzadeh. La predisposizione ad evitare gli estremi e a riconciliare gli opposti è una delle caratteristiche, a parer mio, che descrive meglio l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Primo presidente di colore della storia, eletto presidente nel 2009. I suoi famosi motti.“change” o “yes we can” portano a pensare che sia proprio un progressista. Questo progressismo viene anche visto nell’abilità di Obama nel distaccarsi dai repubblicani, i quali si identificano con la visione neo-conservatrice, che considera le disuguaglianze sociali una condizione del dinamismo economico. Fin dai primi tempi ha lottato per la difesa dei diritti civili e del diritto di voto.
BARACK OBAMA: progressista- talvolta ha evitato però di assumere direttamente oneri che sarebbero spettati a lui in prima persona, e ha così finito con il privare parte dei propri risultati della forza non solo simbolica, quasi sacramentale, della forma di legge.- la mancata introduzione di controlli veramente rigorosi sulla circolazione delle armi da fuoco in mani private,- o il tormentato smantellamento del carcere di Guantanamo per terroristi (veri, o anche presunti), del quale non è riuscito a imporre la definitiva chiusura.- conseguimento
di alcuni successi incontestabili, ottenuti a dispetto delle difficoltà obiettive ma anche dei propri limiti individuali, e destinati probabilmente a segnare la Storia persino al di là delle loro ripercussioni più immediate. Eccone i principali. - Obama e i democratici non hanno usato la crisi finanziaria del 2008 per alimentare una reazione populista contro i principi del libero mercato. Hanno risposto a questa ultima con politiche motivate dalla loro capacità di superare la crisi e non già dalla loro coerenza con una visione filosofica sul ruolo del governo federale. - Hugo Chavez