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REPUBBLICA POPOLARE CINESE FINO AL 1957

Il 1957 è un anno simbolo perché da quella data la storia della Repubblica Popolare Cinese cambia un po' di segno. Si è ormai esaurita l'esperienza della nuova democrazia, le maglie del regime si restringono avendo conseguenze sul fronte economico, politico ma anche sul fronte sociale e del rapporto tra partito comunista cinese e le masse proletarie cinesi.

In questi 5-6 anni della storia della Repubblica Popolare cinese si porta avanti e si completa l'opera di risanamento e di ricostruzione: una volta terminati, la leadership del partito comunista ritiene sia giunto il momento per avviare la costruzione dello stato socialista. L'opera di risanamento e di ricostruzione prepara di fatto alla costruzione dello stato socialista.

Questa fase ha due prospettive:

Prospettiva interna, dello sviluppo della politica economica interna

Prospettiva internazionale, anni della guerra di Corea durante l'alleanza

  1. La Cina sovietica produce i suoi effetti, anni in cui la Cina recupera il controllo effettivo sul Tibet e lo Xinjiang, anni in cui la Cina si propone con una faccia diversa sul fronte internazionale stabilendo solidi rapporti con l'India e partecipando alle grandi conferenze della metà degli anni '50.
  2. La costruzione delle istituzioni

L'opera di risanamento e costruzione avviata nel 1949, e di cui forse la legge di riforma agraria è l'esempio più evidente, si protrae per gran parte del periodo che va dal 1949 fino al 1954/55. Teniamo conto che l'opera di ricostruzione e risanamento si svolge anche in un clima internazionale di costante tensione: l'esercito popolare di liberazione occupa il Tibet nel 1950, quindi il recupero della sovranità sul Tibet non è un recupero solo giuridico ma anche sostanziale, nel senso che l'esercito viene dislocato nella regione tibetana; così succede per il Xinjiang; è il periodo

in cui si assiste ad un rapido peggioramento dei rapporti con gli USA a causa del conflitto in Corea, dove Cina e USA sono schierati su due fronti contrapposti; è anche il periodo però in cui l'alleanza cino-sovietica inizia a produrre i suoi effetti concreti non solo sul fronte internazionale come appoggio della Cina da parte di Mosca per la competizione con gli USA in Asia, ma anche il sostegno sovietico alle politiche di riforma cinesi. Con il 1954 giunge a termine la fase della transizione post rivoluzionaria e anche le principali emergenze di cui il paese aveva sofferto negli anni precedenti appaiono superate. Quasi contemporaneamente cessano le ostilità in Corea, armistizio del luglio 1953, provocando un allentamento della tensione internazionale e si definisce un assetto più stabile per delineare dal punto di vista istituzionale l'organizzazione della Repubblica Popolare cinese. Cioè superata la fase dell'emergenza della ricostruzione e

Il contesto della crisicoreana è sufficientemente stabile per pensare a definire quello che sarà l'assetto politico istituzionale definitivo della Repubblica Popolare cinese. È finita la transizione post rivoluzionaria.

Per quanto riguarda lo sforzo per dare forma stabile e legale alle nuove istituzioni, bisogna fare un attimo un passo indietro: quando abbiamo parlato della opera di mediazione del generale Marshall abbiamo detto che Marshall nel gennaio 1946 riesce nell'intento di convocare a Pechino una conferenza politica consultiva, una specie di assemblea che dovrebbe essere costituente nelle intenzioni, all'interno della quale fanno parte rappresentanti nazionalisti, comunisti e altri partiti comunisti presenti in Cina, ma l'obiettivo era quello di elaborare un assetto politico istituzionale per evitare la guerra civile ma anche per basare un'idea di democratizzazione delle istituzioni. Questa però non produce effetto dato che da

Lì a qualche settimana esplode la guerra civile e il problema del riassetto politico istituzionale viene rimandato. Nel momento in cui il partito comunista assume il potere nell'ottobre 1949, c'è il problema di riorganizzare il partito e renderlo adeguato a governare una situazione complessa e estesa come quella cinese, ma è necessario anche dare al paese una struttura istituzionale e nella fase di transizione (cioè nella fase del governo provvisorio) il partito comunista cinese torna a convocare una nuova conferenza politica consultiva intesa come parlamento provvisorio, cioè un parlamento un organo assembleare che deve supplire alle funzioni del parlamento in attesa che il primo parlamento entri in funzione. Nell'ottica della nuova democrazia di questa conferenza politica consultiva fanno parte diverse forze, tra cui la lega democratica e il Kuomintang rivoluzionario (fazione dissidente del partito nazionalista che non aveva seguito a Taiwan).

Chan Kai Sheck) anche se il partito comunista fa da leone dellasituazione. Il Kuomintang rivoluzionario sarà ed è ancora oggi un po' espressionedell'eredità di Sun Yat-sen. La Repubblica Popolare cinese ancora oggi viene percepitae la descriviamo sempre come un sistema a partito unico: è un sistema a partitoegemonico, a partito prevalente, ma formalmente non è a partito unico, perché ancoraoggi sono 8 i partiti riconosciuti nella Repubblica Popolare cinese ma le struttureistituzionali sono tali che al partito comunista vengono riservate tutte le cariche divertice. Il Kuomintang rivoluzionario è uno dei principali partiti politici fin dall'iniziodopo il partito comunista cinese.Il Kuomintang rivoluzionario gioca un ruolo, soprattutto all'inizio della vita dellaRepubblica Popolare cinese, anche perché è leader del partito Song Qingling, vedovadi Sun Yat-sen, che rimane nella Cina continentale e cheè circondata negli anni 50 da questa aura di intoccabilità in quanto vedeva di Sun Yat-sen, una dei protagonisti della prima lotta rivoluzionaria cinese negli anni '20 e viene usata dal partito comunista cinese per affermare il punto che la Repubblica Popolare cinese non è un sistema dittatoriale a partito unico ma aperto a diverse istanze politiche. Questa conferenza politica consultiva elabora una costituzione provvisoria, un programma comune, di quella legge fondamentale che serviva a disciplinare, anche nella fase provvisoria della transizione, le funzioni di questo nuovo stato. All'interno di questo programma comune si designano la capitale pechino, che si sceglie la bandiera nazionale, l'inno nazionale, introduce il calendario gregoriano occidentale nell'uso comune della vita cinese. Questa conferenza politica consultiva definisce anche tutta una serie di altre istanze istituzionali, definisce il consiglio per gli affari di stato (il governo del paese).

Il sistema politico cinese durante la fase di transizione prevede un'articolazione del potere legislativo e esecutivo. Il Consiglio Centrale Popolare, una sorta di seconda camera, viene nominato dal Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese. Questo consiglio è presieduto da Mao e composto da 6 vicepresidenti, di cui 3 comunisti e 3 non comunisti, tra cui Song Qingling, per riflettere l'ottica della democrazia.

La Conferenza Politica Consultiva, considerata un parlamento provvisorio, designa il Consiglio Popolare Centrale, l'altra camera del sistema legislativo cinese durante la fase di transizione. Inoltre, designa anche il Consiglio degli Affari di Stato, con Zhou Enlai come primo ministro della Repubblica Popolare Cinese.

Questa fase di transizione e la struttura provvisoria durano fino al 1954, per un periodo di 5 anni.

Repubblica Popolare cinese si regge con questo sistema elaborato nel 1949. Nel 1954 completata la prima fase della ricostruzione del paese, nel momento in cui il partito comunista cinese si prepara a lanciare il primo piano quinquennale (il primo programma economico di lungo periodo) contestualmente si definiscono gli assetti istituzionali definitivi della Repubblica Popolare cinese, cioè la nuova costituzione. Nel settembre 1954 si tiene la prima riunione dell'assemblea nazionale popolare (parlamento) che funziona nella prima convocazione come assemblea costituente ponendo fine al ruolo politico svolto dalla conferenza politica consultiva durante il periodo di transizione. La conferenza politica consultiva resta in funzione ancora oggi come una specie di "camera del lord in GB" di cui fanno parte attualmente i grandi intellettuali. Nel 1954 cessa il ruolo politico della conferenza politica consultiva che si trasforma in altro ed entra in funzione l'ASSEMBLEA.NAZIONALE POPOLARE come parlamento. Il criterio con cui era avvenuta l'elezione di questa assemblea nazionale popolare nel 1954, poi replicato in tutte le elezioni successive ogni 5 anni, già dice che l'esperienza della nuova democrazia stava arrivando a termine e si stava avviando la costruzione dello stato socialista. L'elezione per l'assemblea nazionale popolare era avvenuta escludendo dalla competizione tutti i rappresentanti delle forze non comuniste: i delegati all'assemblea nazionale popolare rappresentavano non più partiti, movimenti politici, ma rappresentavano le istanze territoriali come villaggi, aree urbane, minoranze nazionali, forze armate, cinesi all'estero. Cambia cioè la base su cui si elegge l'assemblea nazionale popolare non sono partiti ma altre istanze sociali. È all'interno di questi gruppi (villaggi, aree urbane, minoranze, forze armate, cinesi all'estero), e non dei movimenti o partiti, chemunicipale provinciale, che a sua volta elegge l'assemblea municipale nazionale. Quindi, in pratica, i rappresentanti dell'assemblea nazionale popolare sono selezionati attraverso un processo indiretto che passa attraverso le varie assemblee a livello locale. Questo sistema garantisce al partito comunista cinese un controllo quasi totale sulle elezioni e sui rappresentanti che vengono eletti.distrettuale (livello superiore al municipio), le nominano i membri del
Dettagli
A.A. 2020-2021
209 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/14 Storia e istituzioni dell'asia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VanessaLazzerini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia politica e diplomatica dell'Asia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Francioni Andrea.