Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Descrizione dei registri del dipinto
Primo registro: Venere vestita come un personaggio della corte. Di fronte a lei si inginocchia un cavaliere che è Marte (vinto dall'amore). Il carro di Venere viene trainato da cigni. Nello sfondo si trovano le tre grazie. Affianco si trova la corte in momento di svago, suonando musica. Dettaglio del piccolo Cupido.
Secondo registro: il segno zodiacale è il toro, vicino si trovano i decani.
Terzo registro: scena di vita quotidiana. Borso paga il buffone di corte. La scena è ambientata in un portico, allude a spazio interno. L'ambiente architettonico è impostato sul calcolo della prospettiva che riprende elementi architettonici all'antico. Nello sfondo ci sono scene di campagna. Sulla parte superiore si apre una scena che è legata proprio alle vicende legate al mese: palio di San Giorgio che è una caratteristica di Ferrara (anche tradizione di gare umilianti dove vari strati sociali della città venivano coinvolti in una corsa).
In fondo:
zoccolo che permette di collocare la scena della vita quotidiana in uno spazio più elevato. Perciò la corte ha queste scene su altezza d'occhio e possono ammirarle più facilmente.
Sono diversi artisti che passano per Ferrara e anche i riferimenti a quello che accade in zone vicine. A Ferrara Piero della Francesca lascia degli affreschi importanti nel palazzo ducale che influenzerà anche Francesco del Cossa. Non ci sono pervenuti, ma abbiamo dei documenti che gli attestano. La presenza di Piero della Francesca è molto significativa.
Il mese di marzo
Primo registro: trionfo di Minerva trainata da unicorni
Secondo registro: ariete
Terzo registro: anche in questo mese viene rappresentato Borso, il riferimento principale dell'ultimo registro è l'omaggio alla vita che si svolge in tutta tranquillità sotto il governo illuminato di Borso. Borso sta andando a caccia in questa scena. Sullo sfondo si vede sempre la campagna, ma si trova il
particolare della cura delle viti. La parete nord è quella più distrutta. Nel primo registro a sinistra (mese di settembre) si trova la rappresentazione di Vulcano. C'è un errore nella trascrizione, per questo su carro viene trainato dalle scimmie. Secondo la tradizione viene cresciuto da un popolo che per sbaglio viene tradotto con scimmie. Nel secondo registro si trova il segno zodiacale della bilancia. Cicli di affreschi nel palazzo ducale delle corti di Urbino e Camerino Urbino Dall'età di Federico del Montefeltro il palazzo di Urbino comincia a modificarsi. L'ascesa e il riconoscimento dei signori è parallelo alle costruzioni dei palazzi signorili. Il palazzetto della Jole è la parte più antica del palazzo ducale di Urbino. Il nome risale a un periodo precedente a Federico. Nella prima sala dove si entra (e si trova anche la lunetta di S. Domenico) si trova un fregio su un camino, perché il soggetto è stato.identificato con la figura mitologica di Jole. La decorazione di questa sala è dedicata agli uomini illustri ed è dedicata alla fase di ascesa di Federico cioè quando è ancora giovane, viene realizzato intorno agli anni '70. Queste committenze seguono di pari passo la vita politica e l'ascesa sociale di Federico. In questa sala viene ricordato con le iniziali FC (Federico comes = conte) solo dopo si trova FD (Federico dux = duca). La tecnica usata in questa sala non è quella del buon fresco, la decorazione è stata fatta di tempera grassa (colle hanno agevolato la pesa di essa). La sala è stata restaurata. Lo zoccolo aveva la decorazione che costituiva un aspetto nobiliare. Sopra lo zoccolo c'è una parata di uomini stanti che si susseguono, sembrano quasi interloquire in copia. Si presentano con armature e armi (uomini illustri). La cultura cavalleresca è la cultura della corte. Alle spalle di questi guerrieri siTrova un tendaggio dipinto (elemento che facilita l'illusione di un ambiente reale). 11Nella parte superiore ci sono le vele a incrocio con i pennacchi. Nel fondo delle vele si trova un disco in pastiglia con all'interno degli stemmi. I stemmi aiutano per individuare la committenza, perché tutti sono riconducibili ai Montefeltro e Sforza (Battista Sforza sposa Federico). Anche sopra il camino si trova lo stemma di Federico. Questo ciclo è stato realizzato per le nozze di Battista e Federico cioè nel 1459 in cui si sposano a Pesaro e 1460 si tengono i festeggiamenti a Urbino. Questa sala ha anche una serie di ornamenti scultorei, queste decorazioni sono state riferite a maestri toscani. Già in questi anni l'interesse di Federico è rivolto verso la Toscana. Questa stanza è sicuramente celebrativa. Gli uomini illustri devono essere un esempio per chi governa cioè per il signore. Nell'effige di due cavalieri è stato
Ipotizzato la rappresentazione idealizzata di Federico e Battista. Giovanni Boccati è un artista importante per le Marche, non è uno dei grande protagonisti. È uno dei rappresentanti della scuola di Camerino. Intorno al Quattrocento nasce questa scuola pittorica. Altri protagonisti sono Giovanni Angelo d'Antonio e Girolamo di Giovanni. Questi artisti non si fermano solo a Camerino, ma vengono anche documentati in altri luoghi come Perugia, Firenze e Padova. Sono luoghi dove avvengono eventi importanti. Il loro baricentro è sempre Camerino.
Giovanni Boccati è colui che ha contribuito al ciclo d'affreschi della sala della Jole. Boccati è nato a Camerino, ma la prima data precisa di Boccati e 1445 quando si trova a Perugia, dove arriva come pittore maturo e finito. I confini regionali dell'Italia attuale risalgono all'unità, ma non tengono conto degli confini naturali come montagne.
Fabriano e Camerino sono molto più legate
a Perugia che ad altre zone come per esempio dell'Adriatico. Le Marche erano legate a Venezia, ma solo la parte costiera. La parte interna cioè la zona appenninica è legata molto a Perugia e all'Umbria. Non si parla di arte marchigiana, ma di arte umbro-marchigiana, perché alcuni elementi figurativi del territorio umbro sono vicini a quello che accade nelle Marche. Boccati va con Giovanni Angelo d'Antonio a Firenze. Nel 1448 Boccati è documentato a Padova, compare tra i pittori iscritti agli organi rappresentativi di Padova. Poi torna sicuramente a Camerino dove lascia opere importanti. Anche Federico lo chiama a Urbino. La Madonna del Pergolato di Boccati si trova nella Galleria Nazionale dell'Umbria. Fa parte di un polittico. Annunciazione di Spermento che è stata ricondotta a Giovanni Angelo d'Antonio (di Bolognola) molto probabilmente commissionata da Elisabetta Malatesta da Varano, e dipinta tra il 1455 e il 1456. Sono artistiche partecipano alla cosiddetta pittura di luce, è un filone di pittura che viene a definire uno stile caratterizzato da una luminosità che sono riconducibili a Piero della Francesca, Veneziano. Ogni figura nella sala della Jole ha una sua espressione e delle caratteristiche distinguibili, sotto si trovano anche i nomi. Vengono rappresentati anche protagonisti del mito per le loro virtù e le loro doti. Sullo sfondo si trova la tappezzeria della tende che viene realizzata in modo molto realistico. La decorazione della cornice del camino è di scultura, invece la parte superiore è dipinta. La parte superiore raffigura due putti e all'interno si trova lo stemma sul cui si riconosce l'aquila che è la caratteristica dei Montefeltro. Quando esiste questo tipo di decorazione la sala probabilmente è destinata a un uso pubblico come la camera picta a Mantova. Compare anche la figura di Bartolomeo Corradini (Fra Carnevale) che è.popolarità, il palazzo ducale di Camerino diventa un importante centro culturale e artistico. Uno dei protagonisti dell'arte figurativa di questo periodo è un ingegnere del palazzo ducale. Si avvicina anche alla pittura di luce, quindi potrebbe aver contribuito alla decorazione di parte del palazzo. Camerino, governata dalla casata dei Varano, diventa famosa e importante intorno alla metà del Quattrocento. La costruzione del palazzo ducale è un progetto che unisce diverse parti che erano state abitazioni sin dal Trecento. Giulio Cesare da Varano è responsabile dell'ultima fase di costruzione dell'edificio. Camerino ha anche stretti legami con Perugia e mantiene solidi rapporti con altre signorie come Fabriano. I Varano si distinguono dagli altri per essere guelfi, cioè sostenitori del pontefice. Sono anche molto vicini alla società borghese mercantile, offrendo grandi favori alla popolazione. Durante il periodo di massima popolarità, il palazzo ducale di Camerino diventa un importante centro culturale e artistico.Affermazione: pensano anche di realizzare un luogo che ai contemporanei e ai posteri può raccontare il loro prestigio.
Giovanni Angelo d'Antonio è l'artista principale del progetto delle decorazioni del palazzo ducale.
Le prime testimonianze di abitazioni dei Varano le abbiamo dal XIII secolo.
I storici distinguono tre fasi:
Prima fase: è ricordata come quella legata a Gentile di Varano > costruzioni che erano inglobate nel contesto urbano, vicino a palazzo ducale, ma non corrisponde.
Seconda fase: è una fase dove le abitazioni si concentrano nel palazzo di Venanzio di Varano (nipote di Gentile), nel secolo successivo, la fase di maggior espansione della signoria.
Terza fase: è caratterizzata da Giulio Cesare da Verano > "case nuove" come palazzo ducale, molte energie investite anche dagli artisti per realizzare un edificio nobile. Dal palazzo ducale rimane molto poco, perché segue poi la distruzione (damnatio).
memoriae).Già a metà del Quattrocento il palazzo ducale sposa il nuovo linguaggio rinascimentale cioè con l’impegno di Giulio Cesare. Non è una cosa scontata in queste terre.Una cronaca che risale al 1600 di Camillo Lilli (storico locale) ci racconta di una sorta di età d’oroche Camerino ha vissuto proprio grazie alla corte che era cresciuta e che era stata nutrita daGiulio Cesare. Ci racconta le attività riconducibili a basi di prassi e alla vita delle grandi corti. Notaanche la vita notturna che era molto vivace.Fino agli anni ’40 del Quattrocento Giovanni Angelo d’Antonio scrive lettere da Firenze che eraampiamente appoggiato dagli Varano. La fortuna dei pittori è testimoniata attraverso questelettere. Giovanni Angelo d’Antonio si trovava alla corte medicea a Firenze.Le opere e la fama che questi signori sono riusciti a creare è minore di altre corti anche per motividi tempo. Pier Gentile da Varano
Ravenna, dove viene accolta dalla famiglia Malatesta. Qui, la vedova di Giulio Cesare viene coinvolta in intrighi politici e guerre di potere, ma riesce a mantenere la sua posizione di potere grazie alla sua astuzia e intelligenza. Durante il suo regno, si distingue per la sua abilità politica e per la sua capacità di governare con fermezza e saggezza. La sua signoria su Ravenna dura per molti anni, fino alla sua morte.