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Secessione di Berlino
La presenza di Munch a Berlino è un espediente per la nascita della secessione di Berlino nel 1898 con il Gruppo degli Undici, un ruolo decisivo era occupato dall'imperatore Guglielmo II che nominava i professori dell'accademia, concedeva le medaglie e l'arte era allineata allo stile della corona. C'è una frattura all'interno dell'associazione artistica tra gli artisti che sostenevano Munch e gli artisti tradizionalisti che lo condannarono, di questo gruppo si ricorda Lovis Corinth con "Autoritratto con scheletro": linguisticamente è vicino allo stile gradito dall'arte ufficiale, è naturalistico e veritiero ed ha in sé uno svolto simbolista, affianca l'immagine di uno scheletro al suo ritratto per indicare la fugacità della vita. L'altra artista è Kathe Kollwitz che rappresenta la linea impegnata rifacendosi alla storia passata, con "La rivolta dei...contadini” sette acqueforti ispirate ad episodi storicamente accaduti, l’imperatore si pronunciò contro questi artisti definendoli “arte da fogna” – nel 1937 Hitler definì tutta l’arte che non era allineata stilisticamente al regime nazista “arte degenerata”. Secessione di Vienna (1898) Iniziativa degli artisti che vogliono condurre una propria ricerca, ha un grande protagonista, Klimt, che fu presidente del gruppo della secessione, l’intento della prima mostra fu quello di far arrivare una grande varietà di artisti internazionali, fu accolta molto positivamente dalla critica. Nel 1898 fondarono anche una rivista, Ver Sacrum, venne anche dedicata un’intera sala all’esposizione della rivista. Questa secessione non vuole la separazione tra tradizione ed innovazione artistica ma la disputa è tra arte e commercio. Avevano anche un palazzo decorato in oro, progettato da Joseph Maria Olbrich, la volta.intagliata. La sua opera era caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli e alla decorazione, utilizzando spesso motivi floreali e geometrici. Le sue opere erano ricche di simbolismo e spesso rappresentavano temi erotici e sensuali. Gustav Klimt è considerato uno dei principali esponenti dell'Art Nouveau, un movimento artistico che si sviluppò alla fine del XIX secolo e che si caratterizzava per l'uso di forme sinuose e decorative. Le sue opere sono molto apprezzate per la loro bellezza e originalità, e sono esposte in numerosi musei di tutto il mondo. Una delle opere più famose di Klimt è il suo ritratto di Adele Bloch-Bauer, che è diventato un'icona dell'arte moderna. Questo dipinto è caratterizzato da una grande ricchezza di dettagli e da un uso audace del colore e della decorazione. In conclusione, Gustav Klimt è stato un artista straordinario che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte. Le sue opere sono ancora oggi ammirate e studiate per la loro bellezza e originalità.Beethoven che era nella stanza successiva, gli dà il nome di "Fregio di Beethoven" e si ispira all'inno alla gioia della nona sinfonia, cercando di mantenere l'equilibrio dell'architettura del palazzo e le decorazioni. Mette all'interno della rappresentazione una serie di suggestioni, ci sono riferimenti dell'attenzione che aveva per l'arte micenea, per le maschere dorate riscoperte nel 1818, ma anche la piattezza delle stampe giapponesi, etc. pensato come un percorso dello spirito per ottenere la massima elevazione. Sceglie un protagonista: il cavaliere con la corazza dorata che ha il volto di Gustav Maler, compositore della mostra fa una traduzione per flauti dirigendola durante la mostra, il cavaliere accoglie le suppliche della popolazione sofferente, sfida mostri e forze avverse per arrivare al regno dell'arte e alla salvezza dell'umanità. Tra le forze avverse c'è "L'ostilità delleForse avverse, particolare con il titano Tifeo” ci sono dei mostri come quello con il corpo di una scimmia e negli occhi ci sono degli inserti di madreperla a ricordare ancora il carattere estremamente decorativo e ricco della pittura di Klimt. A impreziosire la pittura ci sono inserti in oro, metallo, che creavano delle screziature che davano forti accenti illuministici, le figure rappresentano la malattia, morte e sofferenza.
Il cavaliere riuscendo a sconfiggere le forze avverse arriva al regno dell’arte, con “La felicità raggiunta” rappresentata dall’abbraccio con una donna, i toni cromatici sono molto più chiari, la rappresentazione è meno concitata e le figure sono ben ordinate, Klimt cerca di riprodurre al meglio i crescendo, le pause e le accelerazioni dell’Inno alla Gioia.
La sua ultima fase è conosciuta per lo stile aureo, si impreziosisce ancora di più ed è tappa fondamentale è un viaggio a Ravenna.
nel 1903 vedendo i Mosaici di San Vitale, ciò comporta una evoluzione linguistica esemplificata nell'opera "Le tre età di una donna" per cui vinse una medaglia d'oro. Questo periodo è caratterizzato dal colore steso a imitazione dei tasselli di mosaico, utilizzo di materiali preziosi ed il ricorso a tematiche simbolistiche. Avanguardie storiche Sotto questa etichetta si annoverano vari movimenti che coprono i primi anni del '900, il termine "avanguardia" è stato mutato nel linguaggio militare, parte dell'esercito che va in avanscoperta sondando il terreno addentrandosi in zone sconosciute permettendo alla parte restante dell'esercito di avanzare. Dopo la seconda guerra mondiale si riutilizzerà il termine per indicare i movimenti che dopo la guerra segneranno una rottura in tutta la sperimentazione in arte, queste però vengono definite "neo-avanguardie". Il linguaggio ed il colore.I movimenti dell'espressionismo sono immediati ed hanno un forte impatto visivo. Cronologicamente, quello tedesco e quello francese sono le due avanguardie storiche che nascono per prime. Il termine "espressionismo" non fu un termine voluto dagli artisti, ma venne attribuito dalla critica militante. È un termine estremamente generico che allude ad un'arte che si faceva portatrice di un'interpretazione estremamente soggettiva e drammatica della realtà, in quanto tale aveva degli aspetti deformanti della realtà. Il loro obiettivo era quello di proiettare sulla realtà un'esasperata soggettività.
Die Brücke: espressionismo tedesco
Movimento dell'espressionismo tedesco che significa "il ponte" - nome del gruppo scelto dagli artisti stessi. L'intento era quello di rinnovare l'arte creando un ponte verso il futuro. Per gli artisti di Dresda, la commistione tra arte e vita era forte e sentita. Lavoravano uno a fianco all'altro ed
Il loro obiettivo di modificare la realtà si spinse fino ad occuparsi della decorazione di oggetti di uso quotidiano. Il volantino per la prima mostra collettiva del 1906 oltre ad essere una dichiarazione di poetica accetta nel gruppo chiunque renda con spontaneità ciò che lo spinge a creare, importante è l'attitudine di questo gruppo al dialogo non solo con il pubblico ma anche con gli artisti che potevano unirsi alla loro rivoluzione linguistica.
I. Ludwig Meidner: Io e la città (1913)
È un autoritratto dell'artista in primo piano il cui volto si confonde nelle architetture cittadine in una composizione che mette in risalto l'angoscia e lo smarrimento dell'uomo contemporaneo di fronte allo sviluppo incontrollato e caotico della grande città metropolitana.
II. Ernst Luddwig Kirchner: Postdamer Platz (1914)
Considerato la guida del gruppo, e sicuramente l'artista più rappresentativo, il tema della città
donne hanno tratti spigolosi con volti trasfigurati, tutte rappresentate di profilo senza interazione tra le figure, ad accentuare il senso di separazione e solitudine l'uso dei colori (sfondo tra giallo e verde acido) che enfatizzano i sentimenti trasposti sulla tela dall'artista.
IV. Autoritratto in divisa
Con gli stessi tratti fatti di linee taglienti, il volto sembra quasi inciso nel legno, volendo rappresentare attraverso la sua figura il senso di desolazione e spaesamento dell'uomo contemporaneo, si auto-rappresenta in divisa di un soldato della prima guerra mondiale, con volontà di denunciare i mali della guerra. Il volto è inespressivo con occhi vuoti, ma soprattutto c'è il dettaglio estremamente violento del moncone della sua mano destra. Sullo sfondo la figura è la rappresentazione di un suo dipinto di un nudo di donna che si staglia su uno sfondo scuro.
V. Nollendorf Platz
La folla è anonima con tante piccole figure
irriconoscibili in un quadro in cui il focus è la città e le sue architetture, la prospettiva data dall'incrocio tra le strade ed i tram contribuisce a dare un movimento alla rappresentazione ancora caotica che trasmette un senso di oppressione.
VI. Torre rossa a Halle
Nelle opere di Kirchner è presente sia quando la città rappresentata è popolata da una folla anonima ma anche quando la città è vuota. Lo scenario è desolato, in cui la figura umana è sparita e il senso di solitudine che l'uomo prova all'interno della città è ulteriormente amplificato. La solitudine nella città caotica e popolata è rappresentato come sentimento negativo mentre la solitudine nella natura ha un'accezione positiva, gli permette di riappacificarsi con i propri istinti primordiali riavvicinandosi al sogno perduto tra uomo e natura, tema di attualità che ritorna per gli artisti espressionisti.
ento principale è l'interiorità dell'artista, che si esprime attraverso una pittura emotiva e soggettiva. I temi principali sono la solitudine, l'alienazione e la disillusione. I colori sono spesso cupi e le forme distorte, per rappresentare l'angoscia e la sofferenza dell'individuo. Alcuni esponenti importanti dell'espressionismo austriaco sono Egon Schiele e Oskar Kokoschka.