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QUESTIONI ATOMICHE
- dopo Hiroshima e Nagasaki la condizione atomica di un paese divenne un
elemento del gioco politico e dell’ indice di potenza
- nel 1957 il grande successo del lancio sovietico dello Sputnik, primo satellite
artificiale in orbita planetaria, permise di raggiungere la situazione inedita di
equilibrio del terrore, che rendeva sempre più difficilmente pensabile una guerra
tra le due superpotenze
- durante l’ amministrazione Eisenhower era prevalsa la dottrina della
“rappresaglia massiccia”, che confidava nella possibilità di risparmiare sulle
spese militari convenzionali all’ ombra di distruggere completamente l’ avversario
con l’ arma atomica. Tale visione, dopo il lancio dello Sputnik, fu ritenuta sempre
meno credibile
- l’ amministrazione Kennedy reagì proponendo la dottrina della “risposta
flessibile”, che prevedeva una crescita progressiva della risposta a un’ eventuale
minaccia, dapprima con strumenti convenzionali e poi con armi nucleari. Ciò
comportò un rilancio elevatissimo della spesa militare
- la situazione divenne paradossale: le armi atomiche crescevano continuamente
di numero e potenza proprio quando diveniva sempre meno sensata l’ ipotesi di
un loro utilizzo
- nel 1952 la GB compì la sua prima sperimentazione atomica. Dopo alcuni
tentativi falliti di progettazione di un’ atomica europea, anche la Francia di De
Gaulle si dotava nel 1960 di un proprio arsenale nucleare. La Cina raggiunse
questo obiettivo nel 1964
L’ EPOCA DI KENNEDY (1960-1963)
- volontà di riaffermare la preminenza americana su tutto il mondo
: Washington dispiegò un piano Marshall per l’ America Latina. L’ idea di fondo era
opporsi ai progressi delle rivoluzioni comuniste (il disastroso intervento alla Baia dei
Porci era stato il primo fallimento di Kennedy) evitando di estendere la Guerra
Fredda e facendosi piuttosto promotori di modernizzazione e sviluppo
: tale atteggiamento comportava però un irrigidimento con l’ Urss, anche perché la
parallela strategia di Chruscev sembrò sfidare in diverse occasioni le posizioni
occidentali. Questa impostazione risentiva anche dell’ esigenza di sostenere l’
ormai iniziato scontro propagandistico con le critiche di Mao all’ Urss
- nel novembre 1958 Chruscev annunciò improvvisamente di voler restituire alla
Ddr la piena sovranità su Berlino, ponendo un ultimatum sull’ abbandono della
capitale da parte occidentale
—> Berlino era diventata un punto di crisi per la Germania comunista, in quanto
vetrina dell’ opulente boom economico tedesco occidentale e per via della
massiccia emigrazione di cervelli e tecnici nella parte occidentale
—> muro di Berlino (novembre 1958)
—> da parte americana l’ esito della crisi non dispiacque totalmente, in quanto il
congelamento della situazione rimandava qualsiasi discorso sull’ armamento
atomico della Germania occidentale, tenendo ulteriormente controllabile e
dipendente quell’ alleato-chiave sul continente europeo
—> il danno all’ immagine del modello sovietico fu altissimo, dato che la sua
capacità di guadagnare consenso appariva imperniata solo sull’ uso della forza
- la crisi di Cuba esplose l’ anno successivo alla fallita invasione della Cia, in
seguito alla scoperta da parte dell’ intelligence americana del dispiegamento sull’
isola di missili sovietici. Navi russe in avvicinamento a Cuba per sbarcare altri
materiali strategici furono avvertite di non procedere, a rischio di guerra, e alla
fine invertirono la rotta
= i russi accettavano di smantellare i missili già presenti a Cuba in cambio della
promessa americana di non invadere Cuba (e del silenzioso ritiro dei missili Jupiter
stanziati in Italia e Turchia)
LA DISTENSIONE DEGLI ANNI ’60
- la rottura con la Cina aveva complicato il dispositivo strategico sovietico,
costringendo Mosca a dispiegare sempre più truppe in Estremo Oriente. Questo,
assieme alla defenestrazione di Chruscev per il più prudente Breznev, spinse l’
Urss a rendersi sempre più disponibile a stabilizzare il confronto bipolare
- contemporaneamente sorgeva l’ esigenza americana di controllare le enormi
spese per gli armamenti, di fronte alle prime occasioni in cui toccava con mano i
limiti della propria supremazia economica mondiale (—> guerra in Vietnam)
: assunse importanza simbolica l’ istituzione di una linea telefonica permanente tra
la Casa Bianca e il Cremlino (1963)
: degli accordi del 1963 bandivano i test nucleari nell’ atmosfera
: nel 1968 fu firmato un importante accordo di “non proliferazione”. La firma di
questo accordo da parte della Germania era ritenuta dall’ Urss un passo decisivo
per continuare il processo distensivo, tanto da poterla scambiare con la
sconfessione del possesso cinese dell’ atomica (cosa che aggravò ulteriormente i
rapporti con Pechino)
LA GUERRA IN VIETNAM
- l’ amministrazione Kennedy decise di combattere le infiltrazioni dal nord
comunista di vietcong, in nome di una teoria del dominio: qualsiasi cedimento
locale a un aumento dell’ influenza comunista si sarebbe ripercosso su tutte le
posizioni in Estremo Oriente
- la rottura cono-sovietica aveva generato una sorta di competizione tra i due
paesi nel sostenere con risorse militari il regime di Hanoi
- il conflitto mise in crisi l’ esteso consenso interno maturato negli anni iniziali della
guerra fredda attorno alle politiche internazionali del governo. Un nuovo
movimento pacifista si intrecciò con la contestazione universitaria e con il
movimento per i diritti civili dei neri (Martin Luther King)
- il coinvolgimento americano in Vietnam seminava crescenti dubbi negli alleati
europei sia rispetto alle priorità strategiche americane sia rispetto alle sfide dei
movimenti di liberazione del mondo extraeuropeo
- la strategia di Washington verso l’ America Latina mutava nuovamente. La
politica di sviluppo economico concordato aveva dato i suoi frutti, ma le attese
riforme sociali erano rimaste modestissime. Dal 1965 in Brasile, Uruguay,
Argentina etc… prese piede una guerriglia influenzata dal mito di Che Guevara
: gli interventi politici diretti tornarono a ripetersi con frequenza
—> colpo di stato militare in Argentina (1962)
—> appoggio al golpe militare che mise fine alla presidenza del cristiano-
democratico Joao Goulart in Brasile (1964)
—> dispiegamento dei marines nella Repubblica Dominicana per favorire la
stabilizzazione conservatrice del governo (1965)
—> Cile, dopo la vittoria elettorale della coalizione Unidad Popular guidata da
Salvador Allende (1970)
- così come lo era stato la guerra di Corea, anche il conflitto in Vietnam diede un
notevole impulso all’ economia giapponese. L’ economia del Sol Levante
cominciò nel decennio ’60 ad entrare in una fase di sviluppo intensivo e
tecnologicamente avanzato, che portò i prodotti giapponesi ad essere in grado di
competere con quelli statunitensi
- cominciò, in questi anni, ad apparire un deficit nella bilancia dei pagamenti
americana. Il sistema finanziario internazionale era sempre imperniato sulla
centralità del dollaro, e questo impediva alla moneta americana di svalutarsi a
seguito delle nuove tendenze economiche (enorme drenaggio di risorse per il
conflitto in Vietnam, boom economico europeo, impetuosa ascesa dell’ economia
giapponese…)
NUOVI SVILUPPI DELL’ INTEGRAZIONE EUROPEA
- dal 1958 si ebbe il boom economico in Italia e il rapidissimi rilancio dell’
economia tedesca
: integrazione riuscita permise alla Comunità di sviluppare anche specifiche
politiche protezionistiche ——> Politica Agricola Comune -PAC-
- GB uscì dal proprio orgoglioso isolamento. Dapprima costituì un’ area di libero
scambio contrapposta al mercato comune europeo (EFTA), per beneficiare di un
intensificato commercio liberalizzato senza però subire i vincoli di una politica
doganale comune verso l’ esterno, incompatibile con gli storici legami
preferenziali con il Commonwealth
= la domanda europea e le liberalizzazioni valutarie reindirizzavano il flusso
commerciale inglese verso il continente
= nel 1961 Macmillan richiede l’ ammissione al Mec, ma si scontra con il veto di De
Gaulle
- nel 1962 l’ Algeria venne riconosciuta indipendente. Il nuovo orizzonte politico in
cui risollevare l’ orgoglio nazionale e rilanciare la grandeur francese divenne così
l’ Europa
—> De Gaulle criticava predominio americano, non nel senso che voleva rompere
rapporti con USA ma nel senso che Stati europei non potevano essere ridotti a
paesi satelliti
—> la Francia annunciò nel 1966 il suo ritiro dalle strutture militari atlantiche, così la
difesa nazionale tornava ad essere una questione statale e non un problema da
delegare alle superpotenze
—> De Gaulle riteneva che il concetto di Europa non potesse chiudersi nell’
orizzonte carolingio centro-occidentale, e avesse invece un senso solo nella sua
completezza, dall’ Atlantico agli Urali. L’ obiettivo di superare la divisione antistorica
della Guerra Fredda si concretizzò nel tentativo di normalizzare i rapporti con l’
Urss
- Willy Brandt, a partire dal 1969, raccoglierà l’ invito gollista divenendo massimo
promotore della Ostpolitik
- una battuta d’ arresto momentanea del processo di distensione fu però
rappresentata nel 1968 dall’ invasione della Cecoslovacchia da parte dell’ Armata
Rossa
: l’ intervento non servì però a rafforzare la coesione del campo comunista, in
quanto metteva a nudo come Mosca non stesso solo perdendo la sua guida
indiscussa del mondo comunista, ma anche la legittimazione tradizionale del suo
controllo sui paesi satelliti
: la tenuta del blocco sovietico fu salvaguardata per altri vent’ anni, ma ormai solo
nella forma di un rigido vincolo militare (sovranità limitata dei paesi dell’ est) . Era il
seme della sua crisi finale
LA FINE DEL SISTEMA MONETARIO DI BRETTON WOODS
- a cavallo dei decenni ’60/’’70 si diffuse nel mondo occidentale la percezione di un
appagamento della leadership americana, simbolicamente evidenziata dalla
rivolta giovanile del ’68
- con le enormi spese per il conflitto in Vietnam divenne impossibile per il tesoro
americano continuare a perdere riserve auree per mantenere l’ equilibrio del
sistema monetario internazionale costituito nel dopoguerra
- Nixon decise nel luglio del ’71 di uscire dalla parità fissa del dollaro con l’ oro (35