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Il sistema scolastico italiano

Scuola elementare: 5 anni, grano inferiore prima e seconda e terza grado superiore quarta e quinta, esame obbligatorio al passaggio di grado.

Scuola media comprende: scuola complementare, non c'è la possibilità di continuare; ginnasio (durante anni) serve alla preparazione del grado superiore, apre la strada al liceo e all'università; istituto magistrale di 4 anni; istituto tecnico di 4 anni; scuola d'arte.

Scuola media superiore: istituto magistrale superiore 3 anni; liceo scientifico 4 anni; liceo femminile 3 anni fallito; liceo classico 3 anni; istituto tecnico superiore 4 anni.

Con la riforma 1 i provveditorati da provinciale divengono regionali, nascono consigli scolastici e di discipline, l'obbligo si eleva a 14 anni di età. Resta la dicotomia tra le scuole per eccellenza formative i licei e scuole tecniche e professionali. L'istituto magistrale e le scuole normali per la preparazione dei maestri (gli esami introdotti dalla riforma gentile avevano il compito di selezionare).

Per la riforma gentile il metodo era importante dei contenuti e delle regole. Tutte le leggi delle scuole elementari furono raccolte nel testo unico del 5/02/28 n 577 al quale fece seguito il regolamento generale n 127 il compito preminente dei ministri dal 25 in poi fu quello di fascistizzare le scuole preparatorie le nuove generazioni e infondere in loro ideali e i valori del regime. Furono annientate le organizzazioni professionali sostituite da organizzazioni corporative del fascismo nacque ONB opera nazionali balilla per l'educazione fisica e morale nacque il libro di stato. Il regime tendeva ad occupare tutti i settori della vita dello stato. Nel 29 poi con i patti Lateranesi il regime si rafforzò ancora di più, l'insegnamento della didattica cristiana diveniva fondamentale e coronamento dell'opera educativa. I maestri erano considerati servitori fedeli dello stato e i giovani dovevano essere educati secondo il detto credere, obbedire e combattere.

Furono allontanati dalla scuola i maestri appartenenti al credo fascista. Riforma gentile l'apiù fasciste di tutte: disciplina, gerarchia, sottomissione all'autorità. 12 decreti sulla scuola elementare, inserisce la scuola materna statale da 3 anni ai 6 si chiamerà di grado preparatorio. La scuola elementare dura 5 anni, obbligo scolastico fino a 14 anni. Il metodo è secondario ai contenuti e alle regole il metodo è quello dell'imitazione. Le scuole: ist. Magistrale inferiore poi ist. Magistrale superiore poi istituto superiore magistero (no accesso all'università), ist. Tecnico inferiore poi ist. Tecnico superiore (da accesso alle università), corso integrativo poi liceo scientifico (accesso all'università), scuola complementare poi liceo femminile (no accesso all'università), ginnasio inferiore poi ginnasio superiore poi liceo classico (accesso all'università). Istituisce scuole speciali per handicappati.Si dimette con rapimento Matteotti. Collaboratore di Gentile fu Croce, pero si dimise nel '25. Nello stesso anno ci fu il manifesto degli intellettuali fascisti contro gli altri intellettuali. Nel '29 i patti lateranesi furono un brutto colpo per Gentile. A fare ulteriore piazza pulita fu il ministro De Vecchi che voleva ottenere quella che lui chiamava bonifica fascista. Furono ritoccati i programmi didattici e vennero introdotte materie ispirate all'amistica fascista. Il regime, da una parte, snaturava la riforma Gentile, dall'altro credeva di adattarsi ai tempi. In quest'ottica, il ministro Battarin nel 1939 altera la riforma Gentile e emana la carta della scuola in cui si proprugnava l'avvenire di una scuola popolare. Questa carta prevedeva la fusione di tutte le scuole medie di primo grado in una scuola media unica e una artigianale. La scuola elementare veniva divisa in due cicli: scuola elementare triennale e scuola del lavoro biennale. Venne introdotto il giuramento di fedeltà al fascismo.Il fascismo aveva precluso qualsiasi influenza da parte di correnti educative esterne. Con la sua caduta, sono numerose le correnti di pensiero che aprono la strada al cambiamento. Tuttavia, trovo molte difficoltà nel superare ideologie ancora mascheratamente fasciste. Nel 1943, Washburne, presidente della sottomissione per l'istruzione, elabora i programmi di studi per le scuole elementari. Tuttavia, questi furono subito ritirati a causa delle reazioni delle gerarchie ecclesiastiche, che si opposero all'esclusione dell'insegnamento religioso. I programmi del '43 erano molto innovativi e basati principalmente sull'idea di Dewey. La Democrazia Cristiana e la Chiesa erano contrarie alla completa laicizzazione dell'educazione. Dopo l'esclusione della sinistra dal governo, la Democrazia Cristiana aumentò il controllo, rendendo inoperanti tali programmi. Con il secondo governo De Gasperi, la guida della pubblica istruzione venne affidata a un cattolico, Gonnella, con il chiaro intento di mantenere il controllo sulla direzione dell'educazione.

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Intendo di rinsaldare i legami con le gerarchie ecclesiastiche. La chiesa in questo periodo viene considerato con l'unica istituzione capace di definire le finalità dei processi educativi. Ciò era dovuto anche al clima di contrasti fra destra e sinistra che porteranno poi nel 1947 all'estromissione della sinistra. Ne segue un periodo di guerra fredda, che favorì il ruolo egemone della democrazia cristiana che acquisì il monopolio su i vari settori (istruzione e informazione) e l'opposizione combatte sul pione dell'informazione, ma non riuscì a fare nulla per l'istruzione. Con il disegno di legge (mai discusso in parlamento) del 1951 Gonella intendeva sostituire il decentramento amministrativo e funzionale della scuola con strutture che avrebbero escluso ogni forma di democrazia e consentendo un controllo asfissiante del ministro. Il realtà il governo centrista continuò ad esercitare un egemonia incontrastata attraverso gli apparati.

burocratici creati ad hoc, ciò è spiegato anche con l'interesse sempre dimostrato dalla chiesa che è stata sempre consapevole dell'importanza dell'istruzione scolastica e per le trasformazioni culturali e sociali. Tra i cattolici e la chiesa c'era un forte interesse, si spiega così la capacità dimostrata dai cattolici di proseguire una linea politica scolastica unitaria c'era un forte intrecciamento tra il partito e le organizzazioni cattoliche. Nei programmi del 1955 risulta evidente quando la religione cristiana viene definita coronamento dell'educazione. I programmi cercarono di conciliare l'attivismo deweyano sulla globalità dei processi di apprendimento e sull'importanza dell'ambiente in cui vive il bambino richiamando quanto ha già appreso in famiglia. In questi programmi il punto di equilibrio tra attivismo deweyano e personalismo cattolico lasciando libertà ed iniziativa al maestro. Dewey e Decroly sono i padri.

Dell'attivismo pedagogico e Decroly ha aperto la strada al metodo globale. I temi dell'attivismo pedagogico possono essere individuati: puerecentismo; valorizzazione del fare; maturazione; centralità studio in ambiente; socializzazione; antiautoritarismo; antintelletualismo.

Nei programmi del '55 si istituirono tre classi postelementari aventi come fine principale consolidare la cultura di base a chi non avrebbe continuato la scuola. In realtà mantenevano una distinzione che poi sarebbe stata definitivamente cancellata nel '62 con la scuola media che mantenne ai margini delle culture gli alunni dei ceti più poveri.

Nel '58 furono emanati gli orientamenti per le scuole materna che, fallito il tentativo fascista di farne una scuola preparatoria, restavano comunque un'isola felice con l'esaltazione di valori di semplicità intimità tipica della famiglia. Nel decennio che seguì i lavori della costituente, tra le figure più apertamente riformiste, troviamo

Codignola che avvio un processo di rinnovamento della pedagogia italiana attraverso anche la costituzione di un palo laico distinto sia da quello cattolico che da quello nazista. Su questa linea operano l. Borghi e Visalberghi che insieme a esponenti del c.d. gruppo fiorentino svilupparono un comune orizzonte laico per il rinnovamento della scuola italiana. Ad avviare gli studi verso la conoscenza dei problemi concreti della scuola fu anche la riforma gramsciana sul problema pedagogico. Dona Bertoni, Jovine insieme a radice dirisse riforma della scuola che costituì un punto di riferimento della cultura di sinistra sulle questioni pedagogiche da qui nasce una mobilitazione sul tema della riforma delle scuole medie. (La teoria dell'educazione di Dewey possiede un profilo epistemologico, diverso da quello della pedagogia positivista poiché non poggia sull'oggettività e l'assolutezza delle conoscenze scientifiche bensì sul riconoscimento del loro carattere)

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A sottendere i problemi della suola italiana fu lo scontro ideologico tra sinistra e destra i primi richiamavano una soluzione globale del problema, i secondi erano convinti della sola soluzione cattolica. Con l'ascesa della scuola pontificio di Giovanni XXIII e la condanna dei crimini di guerra fecero guardare ai regimi totalitari con uno sguardo nuovo.

Riquadro: nell'ottocento con l'avvento delle scienze positive la pedagogia avesse assunto uno statuto epistemologico. Nel 900 venne una crisi della c.d. "cultura della crisi" che assolve il campo delle letterature e delle arti fino alla nascita della avanguardia storiche e gli esperimenti di scuole nuove nel cui filone si inserisce il pensiero di Dewey la cui teoria dell'educazione si allontana dalla pedagogia positivista per il carattere di problematicità in netto contrasto con l'oggettività del positivismo.

La politica scolastica attuata con i programmi Ermini del 55 che aveva

Completamente affossato l'esperimento di pedagogia deweyana dei programmi del '45 con l'avvento del centro sinistra di marca dewey aperti al sociale e ad una scuola laica, considera il profilo di un bambino dinamico. Anche se però all'interno della stessa sinistra c'erano schieramenti diversi che portavano a critiche contro l'istituzioni della scuola media unica nel '62. Furono fatte scelte che restano tutt'ora valide: importanza dell'unitarietà della formazione, importanza della continuità verticale tra i gradi dell'obbligo, importanza dell'adattamento dei programmi alle situazioni ambientali, importanza del completamento azione scuola pubblica su tutto il territorio nazionale. Le scuole medie unica vede la luce con la legge 1859 del 20/12/62 e sostituisce quella a doppio binario del '40 con la riforma Bettai. La scuola materna sembrava dover restare fuori dalle polemiche che investivano i settori scolastici era in una sorta di limbo.

affidata esclusivamente all'iniziativa dei privati e della chiesa. Con le mutate condizioni, l'inserimento delle donne nel lavoro fecero sorgerela necessità di affrontare il problema infantile.
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Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rod75 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e delle istituzioni educative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Corbi Enricomaria.