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CAUSE DI DISCRASIA
-esterne
-interne= specifiche dell’individuo malatoil medico deve essere umoralista, e ad attare quindi la
terapia al soggetto, alla malattia e all’ambiente.
IL MEDIOEVO (476 D.C.-1492)
E’ un periodo caratterizzato da precise malattie tra cui l’epidemia di peste di Giustiniano
(bubbonica) del 543 d.C., il fuoco sacro, tisi (l’odierna tubercolosi), scorbuto, peste nera.
Quest’ultima rappresenta una crisi per la medicina a causa della mancanza di efficacia terapeutica.
L’uomo medievale era più spaventato dalla peste che dalla lebbra a causa della rapidità del suo
decorso, che non lasciava tempo e spazio al rito funebre e alla preparazione della morte, perciò la
malattia stessa viene vista come la morte per antonomasia. Era una malattia “livellatrice” perché
colpiva tutte le caste sociali e i generi, inoltre era punitiva perché la sua ferocia degenerava su
tutta la popolazione, come una piaga. Si scoprì poi che l’origine della peste erano i ratti e le pulci,
cose a cui l’uomo medievale era abituato e che mai avrebbe identificato come problematiche: non
avendo quindi il concetto di agente vettore, rimandavano la causa all’aria. La lebbra al contrario
rappresentava una morte no fisica ma civile, il malato veniva estraniato e costretto ad andare nei
lebbrosari, da cui non poteva più fare ritorno. Tutte le malattie medioevali avevano quindi una
connotazione morale, soprattutto quelle sfiguranti e visibili esternamente.
L’epilessia fu un’altra malattia che nonostante fosse stata desacralizzata da ippocrate, tornò ad
essere vista come una possessione diabolica.
Quello che fu l’errore dei medici della peste come nel resto del medioevo, fu non riuscire a vedere
il nuovo con gli occhi vecchi, non visualizzare quindi quello che gia conoscevano con una nuova
luce (es. ratti).
al contrario come spesso accade fu trovato un capro espiatorio negli individui deboli, in particolare
le donne che erano definite come isteriche e contagiose, soprattutto durante il periodo mestruale
che le rendeva lunatiche, sporche e impure.
Nel medioevo inoltre nasce il concetto di hospitalitas, un luogo dove si ospitavano
indifferentemente poveri e infermi, assistiti da personale religioso. Nascono anche i primi “test di
laboratorio” eseguiti ad esempio con la matula, un’ampolla dove veniva esaminata l’urina, che
entra nella simbologia del medico.
RIVOLUZIONE ANATOMICA
.Andrea Carlino nella Fabbrica del Corpo sottolinea gli elementi che hanno ostacolato la
rivoluzione anatomica: quelli psicologici, Sociologici e antropologici (disagio contato cadaveri).
.Mondino de’ Liuzzi, vissuto nel 300 e ha pubblicato nel 1316 un trattato sull’anatomia. Durante le
dissezioni cercavano nel corpo quello che trovavano scritto nei libri di Galeno.
.Figura sector: realizzava la dissezione, figura demostrator: traduceva dal latino al volgare per il
cerusico (sector).
Il merito di Mondino: dissezioni sui cadaveri, ma c’è ancora la fedeltà al dogma. Venivano
dissezionati i corpi dei condannati a morte, prediligendo quelli impiccati perché veniva preservato il
corpo.
. Berengario da Carpi: primo importante prima di Vesalio. Comincia ad allontanarsi dai testi di
Galeno. Vesalio entra nel dramma della scoperta e comunicazione della conoscenza. Fin da
piccolo manifesta l’interesse per le dissezioni.
.1543 anno rivoluzione anatomica : opera Vesalio “De Humani Corporis Fabrica Libri Spetem”,
nel 1555 c’è una riedizione aggiornata della Fabrica. Frontespizio Fabrica: è considerato il
manifesto della rivoluzione anatomica. Vesalio sta sezionando e guarda lo spettatore, lo scheletro
ci ricorda la caducità dell’essere umano. È ambientata in un teatro, il teatro anatomico a cui
potevano prendere parte anche gli spettatori. Al lato vi è un cane ed una scimmia, riferimento
critico ed ironico di Vesalio a Galeno, scimmia raffigurata mentre morde la mano di un personaggio
che probabilmente può essere ricondotto a Galeno. Sotto il tavolo vi sono due persone, due
cerusici di cui Vesalio non si serve, è lui stesso ad eseguire la dissezione, elabora il dono della
mano, è l’anatomista a toccare il cadavere. I vari sistemi sono tutti rappresentati singolarmente; le
immagini degli uomini rappresentati vengono chiamati gli “scorticati”. La Fabrica viene dedicata a
Carlo V. Vesalio partì per fare un pellegrinaggio e sulla nave di ritorno naufragò a Zante dove poi
condusse gli ultimi anni della sua vita, morendo probabilmente in miseria. Il suo corpo non fu
ritrovato.
.Fugitive sheets: libri pop up che avevano dei fogli amovibili.
.Sifilide: termine dovuto a Girolamo Fracastoro. Termine in uso dall’800 in poi, compare di nuovo il
concetto di malattia come colpa. Per il popolo è chiamato il morbo di Basilisco. Si pensava che
fosse dovuta ad una cattiva congiunzione astrale. 1498 prima immagine medico che cura la sifilide
e riabilita la figura del medico dopo che era stata infangata con la peste, durante la quale i medici
scapparono. Veniva considerata una sorta di vendetta di un continente (l’america) stuprata
dall’imperialismo coloniale. Vi è anche un quadro di Munch che raffigura la donna con il bambino
sifilitico. Picasso dopo visita alla prigione di Saint Lazare dove vi erano donne con malattie
veneree dipinge però incentrando l’attenzione sul dramma in sé. Durante la sifilide le donne
venivano discriminate
PROGRESSI DELLA CHIRURGIA: GASPARE TAGLIACOZZO
Tagliacozzo 1547-1599 può essere riconosciuto come padre della chirurgia estetica in quanto
inventò il primo metodo di ricostruzione di naso: questo atteggiamento in un periodo di riforme e
ortodossia cattolica fu condannato in quanto la visione punitiva della malattia come colpa da
espiare passivamente era contro la riforma “correttiva” di Tagliacozzo.
con l’anatomia dell’epoca inoltre la medicina acquisisce due principi:
.nessuna verità scientifica è immutabile
.la verità scientifica deriva dall’osservazione empirica
RINASCIMENTO E RIFORMA OSPEDALIERA
dal 1450 si avvia una riforma ospedaliera, rappresentata dall’Ospedale Maggiore di Milano fondato
nel 1456, con personale anche laico e reparti dedicati, il che indica una pluricompetenza specifica
e qualificata.
WILLIAM HARVEY e LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
Harvey fu il primo a scoprire che il sangue non è continuamente prodotto come aveva sostenuto
Galeno, bensì grazie alla rivoluzione anatomica di Vesalio riuscì a capire che il sangue è in circolo
e il cuore è l’organo principale e non il fegato come si pensava. Gli mancò solo l’intuizione
dell’esistenza non solo di vene e arterie ma anche di piccoli capillari.
BERNARDINO RAMAZZINO 1633-1714
Soprannominato il medico dei lavoratori, in quanto notò che alcuni operai erano affetti da cecità
dopo aver lavorato in una fogna: trovò quindi un nesso tra lavoro e salute, allargandolo poi a
categorie come becchini e levatrici, spesso affetti da sepsi. Studiò anche i mezzi lavorativi e gli
effetti psicologici che determinate mansioni potevano avere sulla persona (es. soldati).
A spingere Ramazzini in verità non è una spinta umanistica bensì utilitaristica in quanto il suo
interesse era primariamente di salvaguardare una manodopera necessaria. Poiché però essa era
facilmente reperibile, inizialmente non fu data attenzione a salvaguardare questi lavoratori, e
perciò ci volle tempo perché fosse introdotta una visione più sociale della salvaguardia della
salute.
NASCITA DELL’ANATOMIA PATOLOGICA 1800
Nel 1861 Morgagni (1682-1771) cerca di correlare gli organi alla rispettiva specifica funzione, alla
luce dalle modificazioni morfologiche subite dal malato in seguito ad una certa malattia, superando
così il nosologismo basato sui segni esterni grazie a autopsie e dissezioni post mortem e
un’osservazione più mirata del fenomeno patologico.
Anche Ruysch (quello delle mummie nelle operette morali) contribuì alla rivoluzione grazie alla
creazione di preparati anatomici conservabili.
NASCITA DELL’ANATOMIA CLINICA
Bichat sostiene che la malattia sia dovuta non a un danno dell’organo bensì dei tessuti, che a loro
volta trasmettono la lesione al resto. È considerato il padre dell’istologia, e unisce una visione
olistica a una specifica.
Jenner a fine 700 studiò specificatamente il vaiolo umano sviluppando un tentativo di
vaccinazione, che già allora divise la società tra inoculisti e antinoculisti, perché fu difficile
l’accettazione del dover assumere un morbo proprio per potersi difendere da esso.
IL DRAMMA DEL MALATO E DELLE MALATTIE: LA PESTE BIANCA
La peste bianca o tisi, equivalente alla TBC, venne quasi romanzata e idealizzata nell’arte e nella
letteratura, in quanto rendeva il malato quasi etereo, inoltre numerosissimi nomi illustri dell’ambito
artistico ne furono affetti, il che spingeva a pensare fosse una malattia “elettiva” che colpiva animi
tormentati e romantici. (es. Dumas-La signora delle Camelie, in cui non c’è alcun accenno al lato
doloroso della malattia).
In seguito la tisi assunse invece un risvolto sociale con le rivoluzioni industriali, durante le quali
cominciò ad affliggere soprattutto il proletariato e le bambine stupidine come renata
SAMMELWEISS
Sammelweiss osservò la febbre puerperale, dovuta a uno streptococco scoperto poi da Pasteur,
quando ancora non era avvenuta la rivoluzione batteriologica e nessuno aveva trovato un nesso
tra l’igiene e la malattia. Si pensava che la febbre fosse trasmessa dall’aria infetta. Holmes intuì
che un veicolo di contagio potesse essere il medico stesso e non la pura sfortuna, in base a una
casistica frequente nel caso di un certo medico. Ovviamente la società scientifica reputò
inaccettabile l’accusa secondo cui era il medico stesso a procurare indirettamente la morte delle
sue pazienti, anche perché né sammelweiss né holmes potevano dimostrarlo logicamente ma si
basavano solo su intuizioni e osservazioni. Si cercò quindi un diverso capro espiatorio, che come
già era successo fu trovato nella figura femminile: si diede la colpa alla partoriente stessa per il suo
stile di vita, o alle levatrici che venivano in contatto con esse.
Sammelweiss nel particolare, osservò che nel suo ospedale c’erano due diversi reparti con tassi di
mortalità differenti: molto maggiore in quello gestito da medicini e studenti, che dissezionavano i
cadaveri e poi senza lavarsi visitavano le puerpere. L’altro reparto era invece gestito da levatrici, e
presentava