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Il tempio nel mondo greco

Nel mondo greco, il tempio non è un luogo dove vi entrano i fedeli ma erano solo i sacerdoti ad accedervi in una grande sala dove vi era posta una statua del Dio; mentre le funzioni venivano svolte fuori con un altare esterno.

Come si interrogava la divinità? Per quanto riguarda Delfi abbiamo tradizioni differenti. Non sempre nella stoia, abbiamo tutti i dati pe poter confermare l'avvenimento di una qualunque vicenda.

Le tradizioni a Delfi sono di vario tipo, alcuni storici dicono che coloro che volevano porre una domanda alla divinità si recavano all'ingresso del tempio rivolgendo la loro domanda ai sacerdoti che attraverso una serie di pratiche rispondevano attraverso la "voce della divinità" come credevano loro.

Ma la tradizione più forte è quella che a Deli a rispondere alle domande era una fanciulla, seduta su un tripode (sostegno a 3 piedi, di metallo più o meno prezioso) che teneva in mano un ramo di alloro.

(piantasacra al Dio). Il tripode rappresentava il vero e proprio simbolo del santuario di Deli, che ritroveremo sullemonete di Crotone per sottolineare il forte legame con il santuario.

La fanciulla veniva scelta ogni anno tra le fanciulle che vivevano nel piccolo borgo che sorgeva attorno alsantuario e si riteneva che sotto l'ispirazione del Dio, potesse rispondere alle domande di coloro che lainterrogavano. Secondo una prima ipotesi, la fanciulla si trovava nella prima parte del tempio, mentresecondo un'altra ipotesi la fanciulla si trovava seduta su uno spuntone di roccia che si trovava dietro iltempio.

Alla fanciulla venivano porte le domande e attraverso uno stato di trans che la metteva in comunicazionecon il Dio rispondeva alle domande, con l'aiuto dei sacerdoti nel caso in cui dovesse aiutare a comprendereciò che la divinità aveva detto. Le ipotesi con cui la fanciulla entrava in questo stato di trans sono molteplici,ma moto spesso capitava che la

sacrifici e cerimonie per placarlo. In seguito, il tempio fu costruito proprio sopra la caverna dove si diceva che il serpente fosse stato ucciso. La Pizia, o sacerdotessa di Apollo, era la figura centrale del tempio. Era una donna scelta tra le giovani vergini della regione e veniva considerata come un'intermediaria tra gli dei e gli uomini. La sua principale funzione era quella di fornire oracoli, ovvero risposte alle domande poste dai devoti. Per ottenere l'oracolo, la Pizia entrava in uno stato di trance. Si diceva che fosse posseduta da Apollo stesso e che le sue parole fossero dettate direttamente dal dio. Durante la trance, la Pizia pronunciava frasi criptiche e misteriose, che dovevano essere interpretate dagli interpreti del tempio. La credenza nell'oracolo di Delfi era così forte che molte persone importanti, tra cui re e imperatori, si recavano al tempio per consultare la Pizia prima di prendere decisioni importanti. Le risposte dell'oracolo erano considerate sacre e venivano seguite con grande devozione. Nonostante la sua importanza, il tempio di Delfi subì diverse distruzioni nel corso dei secoli. Fu saccheggiato dai barbari nel IV secolo d.C. e successivamente distrutto da un terremoto. Oggi, rimangono solo alcune rovine del tempio, ma il suo leggendario oracolo continua a suscitare fascino e interesse.

purificazioni e infine si instaura un luogo di culto dedito ad Apollo che lì aDelfi prende l’aggettivo di Pizio.

Santuario di Olimpia

La città di Olimpia si trova su una grande pianura nei ressi di un fiume, al contrario di Delfi che si trova su unpromontorio.

Il tempio era dedito a Zeus, padre degli dei

Come nel caso di Delfi non parliamo di un solo edificio bensì di un complesso recinto da mura: troviamo untempio principale (dedito al Dio) e una serie di edifici attorno dove gli atleti che partecipavano alle gare inonore della divinità, vivevano e si allenavano; rappresentavano dunque palestre, ginnasi ecc.

Oltre al tempio principale vi era un altro tempio in onore di Era, moglie di Zeus.

Qui ad Olimpia si tenevano giochi, momenti in cui i partecipanti si mettevano in competizione tra loro peronorare la divinità, esprimere al massimo le proprie abilità per soddisfare e avere la benevolenza del Dio.

Coloro che vincevano a questi giochi

venivano visti con un certo rispetto e a loro venivano dedicate statue, ponendole di fronte al tempio di Zeus. Molto spesso accadeva che i vincitori dei giochi diventassero figure di spicco, come comandanti di un esercito (ecista). Oltre a ciò, troviamo anche due stadi: lo stadio in cui venivano praticate le varie gare come la "gara dello stadio" (gara di corsa di 200 metri) mentre il secondo in cui si svolgevano le gare con i cavalli (due o quattro) essendo più ampio. Come a Delfi, anche qui ad Olimpia lungo la strada che porta al tempio principale troviamo i theasauri dove venivano lasciate le offerte al Dio; inoltre troviamo edifici dedicati da personaggi di grande rilievo nella storia greca. Come quello dedicato da Filippo II (re di Macedonia), il quale dedica un edificio rotondo con attorno colonne e una cappella interna nella quale vi erano le statue del re e della sua famiglia. Essa voleva rappresentare un "manifesto" del fatto che Filippo II e la sua famiglia erano protetti e benedetti dagli dei.

Sua famiglia fossero greci e sottolineare anche la loro potenza. Troviamo anche molteplici armi, dedicate al santuario come uno scudo con sopra delle raffigurazioni di figure mitiche in bronzo, figure che dovevano intimidire l'avversario. Oltre a scudi troviamo anche elmi e altre armi di vario tipo. Questo perché ad Olimpia viene ringraziata la divinità per aver vinto la guerra: i vincitori raccoglievano le armi più ricche dei caduti per portarle al santuario e offrirle al Dio.

Suddivisione della Grecia

Il Peloponneso è una delle regioni più grandi della Grecia, esso infatti veniva visto come il suo cuore. Il nome significa Isola di Pelope, personaggio mitico.

Il Peloponneso si divide in varie regioni:

  • Conia, regione nella quale si trova Sparta
  • Messenia
  • Arcadia, centro de Peloponneso, la cui città più importante è Mantinea
  • Elide, qui troviamo la città di Olimpia con il suo famoso santuario panellenico dedicato a Zeus

dove ogni quattro anni venivano praticati giochi, gare alle quali concorrevano i greci per la divinità. Il nome Olimpiadi sarà ripreso poi in età moderna.

Argolide, penisola che si estende verso il mare, nella quale troviamo la città di Argo.

Sopra il Peloponneso troviamo poi l'Acaia che si divide in occidentale e in orientale. Quella occidentale è divisa in molte poleis, come Patrasso (nome antico Patre), un grande porto dove oggi si fermano molte navi da crociera. Mentre l'Acaia orientale, nella quale ritroviamo la città di Corinto che si trova al centro della regione di Corinzia. Corinto controlla l'istmo (striscia di terra molto stretta che unisce due grandi blocchi) che collega il Peloponneso al resto della Grecia. Una città importante dell'istmo è Megara, dalla quale si sposteranno dei coloni che fonderanno una città uguale in Sicilia.

Dopo questo istmo troviamo l'Attica e la Beozia.

L'Attica comprende tutto il territorio di Atene, ci sono delle piccole città nell'interno ma la cittadinanza rimane ateniese. La Beozia rappresenta una delle grandi pianure della Grecia, Tebe è una delle città più importanti. La maggior parte delle battaglie viene combattuta qui, perché la pianura è ottima per gli scontri. Salendo dalla Beozia troviamo Focide, qui troviamo il santuario di Delfi. Qui era presente un'organizzazione di tipo regionale e con gli stati federali: ognuno aveva libertà sul piano economico, mentre sul piano politico tutte queste realtà si riunivano in una federazione. Nello stato federale ognuna delle regioni inviava un proprio rappresentante ad un consiglio che prendeva le decisioni sulla politica estera, per il resto ogni città rimaneva autonoma. Di fronte la Beozia troviamo l'isola di Eubea che si estende lungo la costa settentrionale dell'Attica e costeggia tutta la Grecia.

centrale. A nord troviamo la Tessaglia, regione pianeggiante nella quale sono presenti molte città poiché è possibile praticare l'agricoltura che sta alla base della vita greca. Troviamo poi l'Epiro nel quale si trova l'isola di Corfù (l'antica Corcira), essa è una regione semibarbara più arretrata rispetto alle altre, acquisirà una connotazione migliore durante il III secolo. A confine con l'Epiro troviamo la Macedonia, i linguisti consideravano i macedoni come greci nord-occidentali perché anche se non venivano considerati greci da molti. Soltanto la famiglia regnante era considerata di origine greca. Questa regione era costituita da tante province se così possiamo definirle, ogni regione era posseduta da una famiglia nobile, ovviamente una di queste famiglie regnava anche su tutto il territorio. La famiglia regnante ovviamente veniva vista come greci veri e propri. Essa era uno stato federale, le

Scelte venivano prese da un consiglio, esso interveniva anche in caso di problemi interni (per esempio quando qualcuno voleva prendere il comando dello stesso stato federale, era il consiglio a provvedere e metter pace).

Le monete erano diverse per ogni città e simili in uno stato federale. Una moneta può essere molto importante per capire la storia di una determinata città.

Sviluppo della Storia Greca

I Persiani in un certo senso fanno parte della storia greca. Il rapporto che il mondo greco instaura con i persiani è di tipo conflittuale. Negli anni centrali del VI secolo, tutta l'Asia minore era occupata dai persiani: tra cui i regni della Lidia, della Media, Babilonia ed Egitto. La conquista dell'Asia minore tolse l'autonomia alle colonie greche precedentemente fondate in quella regione: tutto ciò creò i presupposti per l'inizio di uno scontro tra le due civiltà. In un primo momento, i Persiani non mostrarono alcun intento

Vessatorio nei confronti delle poleis dell'Asia minore. I persiani, ai territori che occupavano, chiedevano il pagamento di un tributo (pagamento che andava ad incrementare il valore, non solo monetario, dell'Impero Persiano) riconoscendo come loro re, il grande re persiano.

La situazione cambiò quando i tributi che le poleis greche d'Asia minore dovevano pagare ai persiani si fecero più duri e venivano riscossi con maggiore puntualità; ostacolando anche la libertà dei greci, particolarmente fondamentale per i greci. *Per i persiani il re era una divinità, per i greci nessun uomo poteva essere una divinità*

A questo punto i greci dell'Asia minore iniziarono a ribellarsi (499), chiedendo anche l'aiuto della madre patria. Ricevettero questo aiuto da parte della città di Eretria e Atene ma essi li aiutarono solo con poche navi, Atene con 20 navi ed Eretria con 5, riuscendo a liberare queste città soltanto.

momentaneamente perché i persiani non si aspettavano una rivolta e vennero presi alla sprovvista. Il conflitto si concluse ben presto (494) perché i persiani riacquisiscono il controllo di queste.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cate___repice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della Magna Grecia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Intrieri Maria.