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Fattori di unificazione: burocrazia ed esercito.
Oltre alla scuola ci sono stati altri elementi che hanno contribuito all’espansione della lingua
comune; la creazione di un corpo di burocrati ha avuto effetti linguistici anzitutto sui burocrati stessi
che sono stati costretti ad abbandonare il dialetto in favore di un linguaggio comune (dal meridione
arrivano termini come “incartamento” e “disguido”,derivati entrambi dallo spagnolo). Anche la
creazione di un esercito nazionale ha modificato le condizioni linguistiche italiane: il servizio
militare,in Italia obbligatorio,allontanando per un po’ di tempo gli individui dal luogo d’origine ha
concorso ad indebolire le tradizioni dialettali. L’uso del dialetto però era diffuso tra gli ufficiali,difatti
molti termini piemontesi sono poi entrati a far parte della nostra lingua,come
“cicchetto”,”grana”,”ramazza”.
La stampa quotidiana e periodica.
L’aumento del tempo libero e la diminuzione dell’analfabetismo hanno contribuito alla crescita dei
mezzi d’informazione e degli spettacoli ; in particolare la stampa quotidiana,il cui aumento è stato
notevole e l’invenzione del telegrafo come mezzo di comunicazione,che ha dato vita allo stile
“giornalistico”: rapido,il suo messaggio doveva colpire i lettori con poche parole. La stampa ha
contribuito anche allo smantellamento del lessico e della fraseologia aulica e macchinosa;inoltre,
grazie alla collaborazione degli inviati speciali all’estero,la stampa è stata anche il punto centrale
della diffusione degli esotismi. Terzo contributo della stampa è il consolidamento del prestigio
linguistico della capitale: dal 1870 tutti i giornali e le agenzie dispongono di una redazione a Roma
o di corrispondenti della Sala stampa romana,cui spetta il compito della stesura della parte politica
dei giornali.
Spettacoli e trasmissioni di massa.
Il cinema,a differenza dei giornali,ha avuto un impatto linguistico quasi guidato: il carattere di
massa dello spettacolo e la condizione dello spettatore,infatti,hanno reso obbligatorie battute di
dialogo brevi,sintatticamente e lessicalmente semplici poiché conformi agli usi linguistici. Il cinema
ha dato un altro fondamentale contributo: ha creato un nuovo folklore; titoli di film,personaggi ed
interpreti,sono stati assunti a elementi costitutivi di nuove tradizioni popolari. Ha diffuso la
consapevolezza del carattere regionale dei dialetti e ha rafforzato nella collettività il senso che i
dialetti siano ciò di quanto più provinciale e oppressivo permaneva nella società italiana.
Fortuna delle varietà regionali.
Lo sviluppo dell’uso delle varietà regionali ha creato una situazione di mobilità linguistica.
Attraverso l’uso delle varietà regionali,dialetto e lingua sono andate sempre più diventando varianti
d’una medesima tradizione.
I dialetti verso la lingua comune.
Dopo l’unità,grazie soprattutto all’urbanizzazione,vi è stato un forte aumento di prestiti da parte dei
dialetti locali a quelli delle città più grandi: chiaro esempio di questo fatto è Roma,che in questi anni
aumenta notevolmente la sua popolazione e quindi l’ingresso di “forestierismi” nel proprio dialetto.
Grazie a queste condizioni favorevoli è stata possibile la nascita di sistemi linguistici ibridi,nascenti
appunto dalla mescolanza dei diversi sistemi dialettali centromeridionali. E’ avvenuto però anche
l’effetto opposto: si sono avuti prestiti dai dialetti dei grandi centri urbani ai dialetti dei centri minori:
questo ha avuto come conseguenza un’italianizzazione dei dialetti periferici (le forme assunte dai
dialetti delle grandi città erano già prossime all’italiano).