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Attraverso la morte? La morte è appare come lo scopo del percorso umano, la sola liberazione definitiva,
l’ultimo viaggio, la sola possibilità di trovare l’ideal, come affermano gli ultimi versi della sezione Fleurs du
mal. Non importa se si sceglie dio o satana, ma meglio scegliere l’ignoto per trovare cose nuove.
Attraverso il viaggio di immaginazione? Se il viaggio reale non permette all’uomo di uscire dalla sua noia
profonda al punto che la sola salvezza possibile appare la morte che può consegnare le chiavi del mondo
nuovo e ignoto, è una forma di viaggio tuttavia dove il potere è ben più grande: il sogno, l’immaginazione.
Attraverso la bellezza? Per risolvere la propria angoscia esitazione per trovare sollievo, sembra che la sola
soluzione che il poeta ha sia quella del viaggio-sogno, in un paese, di qua o di là, incarnazione dell’ideale
platonico, dove regna la Bellezza. Attraverso il sogno e la scrittura, il poeta è capace di raggiungere un
mondo ideale, dove la sola morale è quella estetica. O la bellezza può nascere dal male stesso. Di fatto se
il libro Les Fleurs du mal ha avuto un grande successo all’inizio, ha provocato anche uno scandalo, ma non
tanto per il suo contenuto erotico ma perché mischia il bello e lo squallido. Il titolo stesso della raccolta
esprime questa volontà di trovare nelle tenebre del male lo splendore dei Fiori, di estrarre la bellezza dal
male, in pratica. In più secondo Baudelaire, il peccato a delle bellezze che posso sedurre l’artista raffinato e
sensibile.
La poetica di Baudelaire si articola in 4 fasi: 1)Interdipendenza delle arti (sia pittura che musica sono legate
alla poesia. Il ruolo del poeta consiste nell’espirmere con le parole quello che la pittura esprime con i colori
o con le note); 2) superiorità dell’artificiale (Baudelaire ha orrore della piatta semplicità del reale, rifiutando
le effusioni sentimentali dei romantici. Solo l’artificiale, cio+ quello prodotto dall’arte, può dare un senso
profondo a quello che è naturale; 3) funzione della poesia ( la poesia non è al servizio di qualcuno o di
qualcosa, ma è lo strumento per penetrare al di là del reale e rivelare un universo perfetto. Nella poesia
Correspondences rivela un punto essenziale della sua poetica, quello di vedere nelle cose simboli di un
mondo spirituale, inoltre tutte le sensazioni si confondono e sono legate (le famose sinestesie usate per
collegare più campi semantici). Quindi la poesia non esiste per imitare la natura, ma per decifrare i simboli:
questa è la funzione del poeta); 4) esigenze del lavoro: baudelaire si rifà alle regole classiche, studiando
minuziosamente versi e frasi, coltivando forme brevi come i sonetti o il verso alessandrino. Usa anche
molte metafore.
Quindi Baudelaire è a metà strada tra i romantici (Espressione dell’io, delle emozioni, delle passioni; Gusto
per il nero e l’orrore; Noia) e i classicisti (perfezione della forma, culto della bellezza), anticipando la
corrente simbolista.
Verlaine: Nasce a Metz nel 1844 ma passa la sua adolescenza a parigi dove fa studi classici. Ben presto il
suo gusto letterario si accentua grazie alle molte letture di Baudelaire ecc. inizia a frequentare gli ambienti
parnassiani. Entra nell’amministrazione del sindaco, ma si dedica cmq alla poesia. Nel 1866 pubblica
Poemes Satuniens, molti ispirati a Parnasse. Dopo la morte del padre e della cucina, Verlaine si rifugia
nell’alcol. Continua a scrivere. Nel 1869 pubblica le Fetes Galantes, pccola raccolta di 26 poesie dive
l’estetica verlaniana, fatta di raffinatezza e d’evanescenza, si afferma per la prima volta. Completamente
ubriaco cerca due volte di uccidere la madre. Nel 1870 si sposa e passa un periodo molto tranquillo. Ma
l’assedio di parigi e la Comune, insieme all’incontro con Rimbaud minano la sua stabilità. I due iniziano a
viaggiare insieme per due anni in Inghilterra e belgio. Scrive Les Ariettes Oubliees e Les Romances Sans
Parole. I due amici litigano e Verlaine cerca di uccide Rimbaud. Si ritrova in prigione dove intraprende una
conversione spirituale e morale. Sagesse è il nuovo componimento in cui traspare la sua nuova
personalità. Ma non acquista molta fama, se non solo tardivamente con le sue ultime pubblicazioni prima
della morte nel 1896.
Verlaine è un poeta impressionista, in grado di suscitare il sogno: le parole suggeriscono più di quello che
dicono, giocando sulla ricchezza di connotazioni e permettono paradossalmente di capire l’inseplicabile.
Usa molto bene anche la musicalità delle parole, al fine di apliare la sfera delle suggestioni al dominio
acustico. Molti componimenti di Verlaine sono stati messi in musica da Debussy.
Les Poemes Satuniens: prima raccolta di Verlaine devono un po’ al romanticismo e molto a Parnasse.
Vengono trattati temi molto banali, come il sogno di una donna, ma li tratta già con una impronta personale.
I paesaggi diventano universi interiori dove le sensazioni sono sottotitoli, delicati e fragili. L’aggettivo
satuniano viene dato perché le poesie sono poste sotto il segno di Saturno, che porta agli uomini il
malumore, sigillo che impronta anche se stesso.
Dopo la rottura con Rimbaud pubblica la Bonne Chanson che raggruppa tutte le poesie dedicate alla
moglie Mathilde da cui poi si separerà. Poi Romances Sans paroles dedicato a Rimbaud lo sposo fatale.
Poi Sagesse ri riferisce al suo periodo in prigione dove cercherà di convertirsi attraverso la meditazione ad
una vita migliore.
Rimbaud: nace in proncincia a Charleville, con una madre tirannica. Era un buon alunno che manifesta sin
da subito il buon gusto per la poesia che il suo professore incoraggia. Si manifesta anche il suo spirito
rivoltoso, il suo anticonformismo, la sua ribellione contro l’ordine prestabilito. A 16 anni la guerra, pone fine
ai suoi studi, così parte per parigi e il belgio. Nel 1871 si reca a parigi in piena insurrezione e con la
Comune. La sua poesia si fa sempre più personale e nella sua poesia Le Bateau Ivre descrive
simbolicamente il viaggio alla scoperta del mondo sconosciuto, e come Baudelaire sogna di immergersi al
fondo dell’ingoto per trovare del nuovo. Scrive lettre du Voyant, una sorta di testamento poetico che mette
sotto sopra la poesia. Poi Rimbaud incontra Verlaine. Comincia allora per lui un periodo bohemienne, tra
droghe, alcol, omosessualità e scrittura. Ma avventura con Verlaine finisce male, poiché tenta di ucciderlo.
Rimbaud fa ritorno dalla madre e scrive una strana autobiografia poetica che è una constatazione di
fallimento: Une Saison d’enfer. La stagione descritta sono gli anni maledetti passati con Verlaine, ma vi
descrive anche le soluzioni che lo hanno portato ad una vita più felice. Si trasferisce a londa nel 74
accompagnato da Georges Nouveau e lavora ad un’opera in prosa poetica chiamata Les Illuminations,
pubblicate nel 1886. Questa è l’ultima raccolta della sua carriera. Smette di scrivere, e intraprende vari
viaggi in tutto il mondo. Ma a causa di un tumore torna in Francia, dove gli amputano una gamba e muore
nel 1891, dopo aver ritrovato la fede cristiana.
Les Illuminations: la parola illuminations è ripresa dal senso inglese miniature. Ma le poesie in prosa sono
piuttosto delle visioni illuminate. Il senso spesso ci sfugge, li linguaggio è oscuro. I critici hanno dovuto
ricorrere alla psicoanalisi per spiegare il significato di molte poesie, come Aube (riferimento ad una
passeggiata mattutina), frammentate in superficie, ma con un’unità nel profondo. Ma ancora spesso il
senso di alcune è davvero fugace. Tutto questo è perché l’opera è considerata la prima opera moderna di
decostruzione del linguaggio. Ci sono immagini insolite, creazione di universi fantasmagorici, vocabolario
esuberante.
Lettre du Voyant: lettera scritta a un amico professore. È la sua professione di fede poetica. Il giovane
afferma che deve rinnovare la sua ispirazione poetica, deve cercare il nuovo, deve farse veggente per
raggiungere uno stato di permeabilità con l’universo, e facendolo, potrà condurre l’umanità verso il vero
progresso. Rifiuta la poesia soggettiva, poiché il poeta si esprime nei versi attraverso il linguaggio, che è
solo uno strumento. Ma Rimbaud si considera un altro, quasi un alieno che si trova immerso nell’universo
delle parole.
La poesia Parnassienne: dopo il romanticismo prende piede la contestazione che si incarna nella persone
di Theophile Gautier. Il poeta è ancora legato al gusto romantico dell’esotismo e del pittoresco, ma si dirige
verso una poesia sempre più descrittiva dove l’arte risiede nella perfezione formale. Tratta infatti le sue
poesie come se fossero gioielli. Questo desiderio di lavorare la forma del linguaggio al fine di ottenre un
oggetto esteticamente perfetto è all’origine del movimento poetico noto come L’arte per L’arte. Il secondo
autore più importante è Leconte de Lisle, anche lui sedotto dal romanticismo, ma con la credenza di essere
stato investito di una missione storica e che la poesia era il veicolo per le idee morali e politiche. Ma il
fallimento della rivoluzione del 48 rilega la poesia ad effusioni liriche. Così Lisle conosce il positivismo e
decide di riconciliare l’arte con la scienza. Elabora quindi una poesia oggettiva e impersonale. Le materie
scientifiche offrono al poeta nuovi metodi d’analisi. Si uniscono alle idee di Lisle una quarantina di autori
che pubblicano le loro poesie nella rivista Le Parnasse Contemporain. Il Parnasso è un monte in grecia nei
pressi di Delfi, dove gli anziani controllano il soggiorno delle muse e di apollo, quindi della poesia. Autori
aderenti a questo movimento, oltre a Baudelaire per un certo periodo, furono Verlaine, e anche Mallarmè. Il
movimento si basava sul culto della bellezza (l’arte non mira che al Bello e non si preoccupa di essere utile
ed è eterna), sul rifiuto del lirismo e la ricerca dell’impersonalità, l’attrazione per le scienze positiviste (i temi
si rifanno alla mitologia, alla storia antica, alla grecia e all’oriente), sulla perfezione stilistica (frutto di un
lavoro cosciente e laborioso sulla lingua. I parnassiani coltivano la difficoltà tecnica come rime, ritmo e
immagini). Il movimento nasce più o meno nel 1830 per estinguersi completamente nel 1876.
Mallarmè: non era un poeta maledetto, anzi. Ha condotto una vita piuttosto normale. Amava la poesia e il
suo entusiasmo si è prima diretto verso i parnassiani, grazie a cui pubblica le sue prime opere. Ma ammira
profondamente Baudelaire, ispirandosi come lui all’ideale, alla ricerca dietro le apparenze, il vero, le idee e
l’essenza. Ma l’impossibilità di trovare un ordine ne