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IL RAZIONALISMO: CARTESIO
- Metafisica= matematica universale
- Cogito ergo sum, ergo sum res cogitans: fondamento, il primo principio indubitabile di ogni conoscenza. Tra
tutte le idee ce ne è una a cui corrisponde un ente reale: l’idea dell’ Io pensante. L’io è sostanza ed è sostanza
pensante, anima indipendente dal corpo: di tutto si può dubitare ma non dell’Io. In Cartesio la sostanza
metafisica si identifica con il pensiero.
- Il pensiero è fondamento di ogni realtà e di ogni verità
- La verità è un adeguarsi della realtà al pensiero, la realtà è all’interno del pensiero stesso.
- Tutte le idee CHIARE E DISTINTE, come l’idea dell’Io sono vere, cioè hanno un corrispettivo nella realtà.
- Le prime idee che riconosciamo come Chiare e distinte sono l’idea di ESTENSIONE e le VERITA’
MATEMATICHE.
- Dualismo tra
anima che è solo pensiero, non più forma del corpo, intimamente unita ad esso nella profonda unità e
o dignità integrale della persona
e la materia retta da leggi meccaniche, caratterizzata dall’idea di estensione. Il mondo materiale di cui
o abbiamo certezza grazie ad un’idea è caratterizzato da una concezione meccanicistica e materialista della
realtà fisica. Il corpo è una macchina e gli animali sono semplici automi.
- Come distinguere la realtà delle idee chiare e distinte dai sogni? Nel 1628 in un sogno risolse il problema di
geometria sul quale si era tanto arrovellato. Soluzione: ricorre a Dio (deus ex machina). Se Dio è buono non
può permettere che mi inganni sulle idee chiare e distinte.
- Dio è garante delle verità del mio pensiero
- Dimostrazione dell’esistenza di Dio:
1. Da dove mi è venuta l’idea di Dio essere perfettissimo? Non certo da me perché dal meno perfetto non
deriva il più perfetto, quindi da Dio
2. Donde sono venuto? Se mi fossi fatto da me mi sarei dato tutte le perfezioni di Dio, di cui hol’idea ma se
ciò non è vuol dire che mi ha fatto Dio.
3. Nell’idea di essere perfetto è inerente necessariamente l’attributo dell’esistenza come elemento di 5
perfezione (argomento ontologico di S. Anselmo)
- L’abate Pierre Gassendi mise in evidenza la contraddizione di Cartesio: Cartesio invoca Dio come garante
della veridicità delle idee chiare e distinte ma nello stesso tempo pretende di dimostrare l’esistenza di Dio
attraverso le idee Chiare e distinte. (circolo di gassendi)
IL PENSIERO MODERNO: Schema riassuntivo 1.
1. CRISI DELLA SCOLASTICA: OCKHAM L’universale non esiste né ante rem, né in rem, né post rem.
2. CRISI DELLA SCOLASTICA: SCOTO Gerarchia di coppie materia forma= chiusura dell’uomo in se
stesso. esiste solo l’esistenza individuale soggettivismo/relativismo
Umanesimo/rinascimento rinasce il monismo CUSANO/GALILEI: matematizzazione dell’universo
IL PENSIERO MODERNO: Schema riassuntivo 2. dell’atto di essere perdita
perdita
1. IMMANENTISMO Razionalismo-Cartesio- essenzialismo
della metafisica come dimensione qualitativamente diversa e conoscibile
2. EMPIRISMO
IMMANENTISMO ed EMPIRISMO sfociano inevitabilmente nel SOGGETTIVISMO.
-------------------------------------------------------- KANT
NECESSITA’ EITCA DEL FINE TRASCENDENTE: L’ATTO PURO DI ESSERE è sintesi di tutte le
perfezioni: Bene, bellezza, verità, giustizia, unità, santità. ogni
NELLA MODERNITA’: Perdita della dimensione trascendente dell’essere attività umana cerca il
proprio fine in se stessa e quindi il proprio fine è il nulla. Il soggettivismo diviene autoreferenzialità.
CRITICA AL MONISMO SPIRITUALISTA
- PARMENIDE: paragona l’essere ad una sfera che sembra di natura materiale. L’essere è spirituale perché si
può raggiungere solo con la ragione. I sensi ingannano e l’essere è univoco, cioè identico in ogni suo aspetto e
dappertutto. La molteplicità è solo un inganno dei sensi.
- Il Logos di ERACLITO e degli stoici: tutto il divenire cosmico è costituito da catene di causa ed effetto in un
continuo scorrere. L’anima è il logos o fuoco, che coincide con lo stesso divenire. Il fondamento non è
identificabile nell’essere ma in un processo dialettico da cui scaturisce l’essere
- PLOTINO:
1) L’UNO: principio primo delle cose. Per esserci il 2 deve esserci l’uno e la scala degli enti suppone un ente
supremo che dà l’essere e la sussistenza a se stesso
2) L’emanazione degli enti finiti dall’uno. Dall’uno procedono necessariamente per degradazione 2 ipostasi:
l’intelletto e anima del mondo. Tutti gli esseri perfetti generano e generano un essere inferiore. L’Uno
emana necessariamente ed eternamente da sé gli enti inferiori a lui, pur non perdendo nulla di sé. Con
l’intelletto nasce la molteplicità, con l’Anima nasce il mondo corporeo.
3) Ritorno delle cose all’Uno e il fine dell’uomo. La risalita dell’uomo all’uno è un processo necessario:
l’uomo riconosce le scintille della Luce dell’Uno nella natura, musica, scienze, filo. Alla fine del processo
di ritorno, raccogliendosi in sé, l’anima vedrà la luce interiore e arriverà all’estasi, l’atto in cui l’anima si
identifica con l’uno.
L’UNO non è essere ma puro processo, senza una identità metafisica sostanziale. La persona umana e
l’anima che ne è la forma no hanno alcun valore oggettivo in sé infatti il suo destino è dissolversi
nell’uno. L’uno per Plotino è spirito. Tutto è spirito. La realtà è solo trasformazione dell’uno. Anche la
materia è frutto di un processo di trasformazione di una degradazione dell’uno. La dimensione del reale è
unica: noi siamo pezzi del Principio dell’assoluto che si degrada e diventa tutte le cose.
- HEGEL: Con Hegel tutto è idea, tutto è pensiero assoluto. La realtà assoluta svincolata dal pensiero non esiste 6
“ tutto ciò che è reale è razionale tutto ciò che è razionale è reale.” Laddove per razionale si intende prodotto
dalla ragione. In Hegel il primum è un processo e l’essere ne è la conseguenza. La storia è il frutto di questa
dialettica che ne è l’anima e coincide con essa. La vita dell’assoluto è la storia che viene così assolutizzata.
Anche in questo caso noi siamo pezzi dell’assoluto, rotelline dell’ingranaggio.
Problemi e conseguenze:
1. Rapporto UNO-MOLTI: Come è possibile che dal principio unico solo per una forma di mutamento possa
divenire una autentica molteplicità nelle determinazioni dell’essere? Nel momento in cui l’Uno diventa
molteplice si perde come principio. Gli enti molteplici sono autenticamente reali è evidente che non possono
coincidere con il principio. A meno di non negare il principio di non contraddizione.
2. MANCANZA DI LIBERTA’(la persona non ha valore in sé): se l’assoluto e la storia coincidono, ogni fatto
storico viene assolutizzato. Tutto ciò che accade perde il suo carattere di contingenza. L’esperienza ci dice che
tutti gli enti hanno ricevuto l’essere e non se lo sono dati da soli. Se la storia e l’assoluto coincidono tutto ciò
che è accaduto non poteva non accadere perché la storia apparterrebbe alla dimensione del perfetto e del
necessario. In questa prospettiva si perde ogni libertà e quindi la persona viene deresponsabilizzata. Se le
nostre azioni sono solo il frutto di intrecci deterministici di cause ed effetti dai quali non possiamo sfuggire è
evidente che la responsabilità del male che facciamo è sempre in altro.
3. IL MALE è IN DIO: il male ha lo stesso diritto di cittadinanza del bene. Sono momenti ugualmente necessari
dello stesso principio: la dialettica dell’idea. Tutti gli eventi, buoni o cattivi sono momenti dell’assoluto, pezzi
della vita di Dio.
CRITICA AL MONISMO MATERIALISTA
- DEMOCRITO E IL MATERIALISMO: Esiste solo il mondo materiale. Ogni ente sarebbe l’incontro
meccanico e casuale degli elementi costitutivi della materia.
- EPICURO
- L’EMPIRISMO
- LO SCIENTISMO POSITIVISTA
- L’ESISTENZIALISMO
- LA FENOMENOLOGIA
Problemi e conseguenze:
1. PER L’ESISTENZA DELL’ESSERE: l’esperienza ci dice che non esiste ente materiale che si sia dato l’essere
da solo. Tutti gli enti esistono perché sono posti in essere da una causa esterna ad essi. Tutto il mondo storico-
materiale è contingente. Pertanto non possono esistere solo enti materiali perché anche se fossero di numero
infinito, comunque, se hanno l’essere è perché lo hanno ricevuto dall’esterno. Dunque c’è stato un momento
in cui il mondo materiale non c’era ed è passato ad essere. Occorre concludere che la causa prima del mondo
materiale non è materiale contingente ma necessaria ossia esiste non perché è stata posta in essere da altro ma
perché è l’ESSERE assoluto. Dire che esiste solo la materia equivale ad affermare nulla perché significa
negare l’essere di tutti gli enti storico materiale.
2. PER LA CONOSCENZA UNIVERSALE: l’affermazione che esiste solo la materia viene proposta come
un’affermazione di carattere universale. Ma se esiste solo la materia ogni conoscenza potrà essere solo il frutto
degli organi di senso. Le sensazioni prodotte dagli organi di senso hanno solo carattere individuale e
mutevole.
Inoltre dire che non esiste nulla al di là della materia è già metafisica perché si sta parlando, seppur
negativamente di qualcosa che sta al di.
3. PER UN’ETICA UNIVERSALE: il materialista cade in contraddizione sul piano etico quando propone
qualche norma universale di comportamento. Infatti le uniche spinte di carattere materiale al comportamento
sono le pulsioni biologiche che per loro natura sono particolari e finalizzate alla conservazione dell’individuo. 7
Dunque il materialismo non può portare che al omnium contra omnes.
CRITICA AL DUALISMO RADICALE
- ETERNITA’ DELLA MATERIA: se la materia è eterna perché entra in rapporto con il mondo storico-
materiale? In Platone la Materia e le Idee costituiscono due dimensioni opposto, eterne e assolute, bastanti a
se stesse.
- I DUE ASSOLUTI: Dal punto di vista logico la compresenza di due assoluti dello stesso tipo costituisce una
contraddizione: se