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Caratteristiche della cultura

Appresa, non genetica una persona non nasce colta. - Opera dell'uomo l'uomo se la crea, non giunge dall'alto. - Condivisa all'interno di un gruppo non è tipica di un singolo. Non si può essere colti da soli. - Fondata sulla comunicazione si deve passare. Se nessuno comunica una certa cosa, non potrà mai entrare a far parte della cultura di nessun gruppo. - Formata da elementi interdipendenti tra loro non è formata da un solo elemento, ma da una serie di elementi che si intrecciano e che a volte si respingono. Dipendono l'una dall'altro. - Porosa assorbe quello che ha intorno, sconfina continuamente tra diverse culture, non ha limiti. È impossibili essere colti solo su un campo. 14/02/2023

Antonio Gramsci pensatore italiano del '900, unico conosciuto in tutto il mondo. Uno dei pochi filosofi e studiosi della cultura la cui fama e importanza va al di

Là dei confini nazionali. Nasce in Sardegna nel 1821 e muore nel 1937. Studia a Torino dove diventa giornalista di grande rilievo, di idee marxiste. Tra i fondatori del partito comunista italiano nel 1921, di cui è segretario dal 192. Arrestato nel '27 dai fascisti. Nel '34 avrà una libertà condizionale a causa della sua salute. La sua è un'ideologia marxista ripensata alla luce della realtà italiana del momento e alla luce della sua conoscenza della realtà meridionale isolana. Fonda anche l'organo del partito, il giornale "L'Unità". In carcere produce degli scritti, dal '29 fino al '34 tiene dei quaderni in cui scrive di ogni cosa, pensieri e riflessioni molto puntuali sulla cultura, storia, filosofia, realtà sociale dell'Italia del tempo e sul problema della cultura in Italia, che è appannaggio di pochi. Cultura elitaria per i pochi che se lo possono permettere.

Che hanno le condizioni economiche per farlo, in una situazione in cui l'analfabetismo è ancora imperante. Nei suoi quaderni si interessa alle strutture culturali e politiche della società, non solo italiana. Alcuni temi sono alla base degli studi culturali e post coloniali (intellettuale meridionale, ruolo che gli intellettuali dovrebbero avere per sollevare il meridione, denunciandone le condizioni anche economiche. Studi ripresi negli anni '80 da studiosi indiani riferendoli agli intellettuali delle ex colonie e del 3 mondo).

Studi sulla cultura. È uno dei primi studiosi al mondo a sottolineare l'importanza della cultura popolare. Che le classi meno abbienti, il proletariato, ha una sua cultura, non è ignorante perché non è andato a scuola. Cultura fatta di feste, rituali, canti popolari, che va protetta e conosciuta. Distingue cultura egemonica e subalterna:

  1. Egemonica = Ha il potere di definire i suoi confini.
    1. Si può definire,
può tracciare i confini e stabilire cosa è cultura e cosa no. Si crea i suoi canoni (lista di opere che si ritengono essere le più importanti, che non possono essere sconosciute. Comprende le opere che chi ha il potere della cultura sceglie essere importanti). b. "Il canone occidentale" di Harold Bloom elenco dei libri da conoscere assolutamente, che costituisce il canone occidentale e ne spiega il perché. Desta molto scalpore in quanto era quasi interamente un canone bianco, occidentale, maschile. Riflette l'ideologia di chi l'aveva fatto e della classe che lo sceglie. c. Cultura di chi sta al potere e ha i soldi per farlo, perché ha potuto disporre di una serie di privilegi (tra cui un'alta istruzione). 2. Subalterna = Non avendo tale potere, non ha possibilità di definirsi. a. Subalterni (primo a usarlo in questa accezione) = coloro sottomessi al potere, che non hanno alcun tipo di potere. Non solo i proletari, maanche la classe media e tutti coloro che "stanno sotto padrone". b. Non può decidere cosa è cultura e cosa no. Non sa nemmeno di preciso come definire la propria cultura. c. Non vuole dire che tutto quello che canonizza la cultura egemonica è sbagliato e viceversa. Bisognerebbe arrivare ad avere la consapevolezza che esistono delle opere giuste per la cultura di un certo paese, adatte anche a chi non ha una grande istruzione. Concetto di nazional-popolare, non vuol dire di bassa lega. Cultura che abbraccia tutta la nazione, in cui si riflette tutta una comunità e nazione, e non solo la parte alta ma che guardi anche al popolo. Ripresa dai primi teorici che si occupano di cultura popolare nel tentativo di definire questa cultura subalterna che non riesce a definirsi da sola. Quando uno non ha potere non è in grado di definirsi, quindi lo fanno gli altri per loro (avviene per le donne, per le popolazioni colonizzate). Definite per quelle che non sono, in

Base a tutte le differenze che si trovano rispetto al prototipo (uomo, bianco, occidentale, europeo), parametro stabilito dalla cultura del potere.

Ricezione (in Inghilterra) 1964, Birmingham = Centre for Contemporary cultural studies, più importante centro di studi culturali (prima volta che si usa il termine cultural studies). Hoggart, Williams e Thompson.

Si mettono a studiare qualcosa che nessuno aveva mai studiato in Inghilterra fino ad allora, la cultura delle classi popolari, dei contadini, del proletariato.

La società inglese è la più classista che esista al mondo. Società in cui esistono fortissime barriere di classe che difficilmente si abbattono. Più che altrove, l'idea che la cultura debba venire dall'alto è più forte che in altri paesi. La letteratura parla pochissimo infatti delle classi basse e quando ci sono se ne mostra tutta la miseria o per far vedere come ci siano persone che vorrebbero emergere ma sono

impossibilitate. Questi studiano iniziano dopo una lettura delle opere e del pensiero di Gramsci. Capiscono che quello che diceva si poteva applicare alla realtà del tempo.

Hoggart, The uses of literacy (1957) = cultura delle classi lavoratrici fra le due guerre.

Williams (letterato e studioso che veniva dalla classe operaia, che riesce a laurearsi solo grazie a borse di studio), Culture and society (1958) = cultura della rivoluzione industriale. 1780 - 1850, qual è stata la cultura di quel periodo, la cultura popolare di coloro che non avevano né soldi né tempo per leggere i grandi romanzi vittoriani.

Conclusione = la cultura è la way of life. Identifica nel modo di vivere la cultura di una società, e viceversa. È qualcosa che sostanzia la vita. Se resta esterna è qualcosa di appreso, istruzione, quando dovrebbe essere qualcosa che influenza il modo di vivere.

Thompson, The Making of the English Working Class (1963) =

discorso sul presente e sull'english working class. La genesi della classe operaia inglese. Parte facendo riferimento alla rivoluzione industriale per arrivare ai suoi giorni parlando della quotidianità della classe operaia. Fondamentale la rottura dell'idea della cultura come arte, qualcosa di altro, appreso. Di contro, idea che ogni fenomeno culturale viene connesso alla storia e alla società. In questi anni in Inghilterra si comincia non solo a prendere in considerazione la cultura della working class, ma a guardare anche a realtà che fino a quel momento non sono state oggetto di studio e rappresentazione artistica nord dell'Inghilterra, sempre lasciato in disparte. Il sud è la zona ricca, benestante, mentre il nord è povero ma è la zona dove ci sono le fabbriche e le miniere, dove trovavi gli operai (zona ricca di fermenti, anche di tipo sindacale). Non a caso il centro viene aperto al nord. Tutti i Beatles vengono dal nord.da una città anche abbastanza povera. Si sviluppa una letteratura che parla delle classi basse (working class novel), romanzi ambientati ad esempio a Nottingham. Romanzi ambientati al nord regolarmente portati sullo schermo. New wave / free cinema, rinascita del cinema di cui fanno parte film ambientati al nord, con attori sconosciuti, con accento del nord evidente, che raccontano storie di classe operaia e sono giovani. Emergere dei giovani dalla seconda metà degli anni '50, fino ad allora considerati come una fetta a parte della popolazione nascita del termine teenager, adolescenza vista come una tappa tra l'infanzia e l'età adulta. Relativo benessere dopo la fine della guerra. Ci si rende conto che i giovani della classe operaia potrebbero essere un ottimo mercato. Linea di abbigliamento per i giovani, dischi, ecc. In questa situazione nasce e si sviluppa il Centre for Contemporary Cultural Studies. Si propone di studiare soprattutto la cultura.

Popolare e di favorire l'apprendimento cognitivo degli adulti, di coloro che non hanno potuto studiare. Stuart Hall = direttore più importante del centro. Con lui si approfondisce la dimensione politica e interdisciplinare del centro. Prima, accento sulla cultura popolare inglese. Ora, si comincia a guardare fuori, al resto del mondo. Si guarda alle possibili branchie della cultura che interagiscono. Hall è uno studioso di Gramsci, anch'esso fondamentale per gli studi post-coloniali. Da rilievo all'ideologia sottesa alle forme culturali, all'importanza ideologica che hanno. Non per fare propaganda, ma interpretare i testi per demistificare le ideologie. Vedere quale messaggio vogliono convogliare i testi culturali, quale ideologia vogliono far arrivare. Lavora molto sulla televisione e su come essa veicola dei messaggi che bisogna sapere interpretare. Particolare attenzione agli aspetti politici, sociali ed economici della produzione culturale.

5Visione tutt'altro che romantica della cultura. Fa sempre presente che dietro ogni produzione culturale ci sono questioni politiche, economiche e sociali. Ogni prodotto va visto e letto secondo queste tre coordinate. - Stuart Hall

Dirige il centro dal '68 al '79. Viene dai Caraibi, da una ex-colonia. Quando arriva in Inghilterra trova la situazione degli emigranti dai Caraibi che emigrano in Inghilterra. C'era bisogno di manodopera, di uomini che lavorassero, per ricostruire l'Inghilterra dopo la guerra. Con la promessa di una cittadinanza inglese, arrivano in massa. Si scatena un razzismo di cui gli inglesi non pensavano di essere capaci, al pari di quello verso gli italiani che andavano a lavorare in Svizzera o Germania.

La sua realtà è diversa in quanto arriva per studiare, ma è conscio di tutto quello che gli succede intorno. Nella sua direzione mette tutto ciò che gli viene dal suo essere nero.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
117 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luduss di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della cultura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Albertazzi Silvia.