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DINASTIA HAN

(Occidentali 206 a.C. - 9 d.C.;

Orientali 25 d.C. - 220 d.C.)

Gaozu (Liu Bang) assunse quindi il titolo di Imperatore, dando inizio alla

dinastia Han. La capitale fu spostata da Luoyang a Chang’an (Xi’an).

Il regno di Liu Bang ebbe una impostazione differente: i consiglieri assunsero

una posizione molto più importante; secondo lui infatti era necessario

ascoltare di più i consiglieri poiché il loro ruolo era stato decisivo contro Xiang

Yu. Inoltre secondo Gaozu il governo doveva servire il popolo, per questo:

ridusse l’asprezza del governo Qin, riducendo le punizioni e le tasse (1/15

• del raccolto);

ricompensò e riconobbe l’aiuto ricevuto dai 7 generali che l’avevano aiutato

• contro Xiang Yu, affidando loro dei territori nella parte orientale, ovvero

quella più produttiva.

Con la dinastia Han il territorio fu diviso in tre tipologie:

Regni: sono istituzioni identiche a quelle del governo imperiale ma su

1)

scala minore. I 7 Wang (“re”) nominavano i loro funzionari e avevano una

forza militare propria. I sovrani tuttavia mostrarono di essere scontenti del

potere ricevuto e cercarono di rendersi indipendenti dal governo centrale.

Quindi 6 di questi generali furono esautorati o eliminati, mentre l’ultimo dei 7

regni rimase in vita fino alla morte del sovrano nel 157 a.C. I sovrani furono

quindi sostituiti da principi imperiali. Nel 154 a.C. scoppiò una rivolta dei

principi che fu molto rapidamente sedata. Ciò portò all’obbligo di divisione

del territorio tra tutti gli eredi del sovrano e quindi alla frammentazione dei

territori. Nel 145 a.C. ai regni fu vietata la nomina dei propri funzionari;

Marchesati: sono dei feudi che danno un certo riconoscimento ai nobili,

2)

erano suddivisi in distretti amministrati da funzionari di nomina imperiale: al

marchese infatti non era concessa la nomina dei propri funzionari. Questi

quindi ricevevano uno stipendio e dei privilegi, ma non l’autorità di governo;

Regioni: l’intero territorio imperiale fu suddiviso in 13 regioni, ciascuna

3)

amministrata direttamente dal governo centrale. In ogni regione c’era un

certo numero di governatorati (circa 5-10), ed erano amministrate da un

Ispettore o Governatore regionale, dipendente dal governo centrale. I

Governatori regionali avevano anche il potere di segnalare dei funzionari

all’amministrazione centrale. I governatorati erano amministrati da due

figure: il governatore civile e il governatore militare. Dopo i governatorati vi

erano i distretti amministrati da funzionari nominati dal governo centrale, e i

villaggi, amministrati dai capi delle comunità locali i quali avevano il

compito di informare i superiori riguardo l’andamento demografico dei

villaggi, suddivisi in gruppi di famiglie.

L’armata della dinastia Han era caratterizzata da coscrizione obbligatoria:

tutti i maschi tra i 23 e i 57 anni erano obbligati a prestare servizio di leva.

Dopo l’arruolamento seguivano un anno di preparazione e un anno di leva,

inoltre un mese all’anno avrebbero dovuto prestare servizio (corvées) nelle

guarnigioni locali. Le armate piu forti si trovavano nei pressi della capitale e

nelle colonie militari nel Nord e a Nord Ovest, presidiate da soldati-contadini.

L’obbligo di leva poteva essere sostituito da un pagamento in grano o in

denaro; mentre i funzionari e i membri dell’aristocrazia erano esonerati.

Alla morte di Gaozu nel 195 a.C., gli succedette il figlio, tuttavia sarà la madre,

l’imperatrice vedova Lü che gestirà il potere. Dopo la sua morte fu posto al

trono il maggiore dei figli di Liu Bang rimasti in vita, Wendi (180-157 a.C.). Nel

corso del suo regno e quello del suo successore Jingdi (157-141 a.C.) tornò

alla ribalta il problema dei rapporti tra il governo centrale e i regni (nel 154 a.C.

ci fu la rivolta dei 7 principi). Il governo di Jingdi fu un governo modesto, egli si

assicurò che i granai dell’impero fossero pieni, dimezzò l’imposta fondaria e

utilizzò le risorse per lo sviluppo interno.

Nel frattempo la dinastia Han dovette fare i conti con una popolazione di

nomadi del Nord chiamata Xiongnu. Oltre a loro c’era anche la popolazione

degli Yuezhi che la dinastia Han cercò di utilizzare contro gli Xiongnu. Prima

dell’imperatore Wudi però la dinastia ebbe una reazione tollerante nei

confronti di queste popolazioni, preferendo utilizzare le risorse per il

rinnovamento interno decisero quindi di inviare doni e spose di sangue

imperiale. Tuttavia questa politica non impedì agli Xiongnu di compiere

scorrerie in territorio cinese.

L’imperatore Wudi (141-87 a.C.) porta avanti una politica estera interventista.

Circa il problema delle popolazioni nomadi l’imperatore cerca l’alleanza con gli

Yuezhi mandando il generale Zhang Qian in Asia centrale per negoziare con

loro un accordo in funzione anti-Xiongnu. Tuttavia questi fu rapito proprio dagli

Xiongnu e solo dopo 10 anni di prigionia riuscì a fuggire. Tornò poi alla ricerca

degli Yuezhi, ma questi non furono interessanti a combattere contro gli

Xiongnu. Fu importante perché riportò a casa tutte quelle conoscenze sulle

terre occidentali che avrebbero reso possibile l’espansione realizzata negli

anni successivi e la creazione della Via della Seta.

Trai 133 e il 115 a.C. furono lanciare delle campagne contro gli Xiongnu che

videro la partecipazione di circa 700 mila soldati, una volta riconquistato il

territorio, le truppe furono stanziate nel Gansu, costringendo gli Xiongnu a

spostare verso Nord il loro centro politico-militare. Furono insediate una serie

di guarnigioni in punti strategici affinché la pace non venisse turbata. Nel 60

a.C. fu poi istituito il Protettorato Generale dei Territori Occidentali, con

sede a Turfan. Nel 51 a.C. le tribù Xiongnu si divisero in due confederazioni:

quella meridionale e quella settentrionale. I Xiongnu meridionali avevano

instaurato rapporti tributari con l’imperatore Wudi, riconoscevano la dinastia e

chiedevano di essere accolti a Sud della Grande Muraglia.

Una volta sistemata la questione con i Xiongnu alla fine del secolo Wudi si

sposta verso Sud con campagne contro Minyue e Nanyue (attuale Vietnam)

e, sistemate allo stesso modo degli Xiongnu queste popolazioni, dal 109 al

106 si lancia nella conquista della Manciuria meridionale e della Corea

settentrionale. Dai governatorati che crea in questo territorio passeranno in

parte beni e conoscenze verso il Giappone.

Wudi fu caraterrizato da una politica interna accentratrice:

Cambiamento istituzionale: al di sotto dell’imperatore ci sono i tre duchi; il

• lavoro di comunicazione tra imperatore, duchi e funzionari veniva portata

avanti da una segreteria imperiale. Spesso il gran consigliere era a capo

della segreteria e dominava le comunicazioni. C’è poi una segreteria di

palazzo, composta da eunuchi con la funzione di comunicare con

l’amministrazione centrale;

Per mantenere un controllo maggiore sull’amministrazione cambia in parte il

• percorso per accedere alla carriera burocratica, rinnovando le modalità di

reclutamento dei funzionari. I requisiti per accedere alla carica erano la

conoscenza dei testi classici e la morale.

La carriera dei funzionari era caratterizzata da:

Controlli periodici: Dopo l’incarico c’era un anno di prova e negli anni

• successivi i funzionari erano tenuti a rendere conto del proprio operato al

governo centrale. Il progresso di carriera veniva segnato dall’aumento del

salario;

Norma dell’allontanamento: nello svolgimento della carriera una norma

• peculiare era quella dell’allontanamento. Un funzionario non poteva essere

incaricato nel distretto in cui era nato e più tardi neanche nel distretto del suo

lignaggio d’origine. Ciò avrebbe dovuto garantire oggettività e imparzialità tra

i funzionari.

Le modalità di reclutamento erano le seguenti:

Convocazione per fama: quando si diffondeva la notizia che qualcuno era

• particolarmente retto moralmente questo veniva scelto come funzionario;

Sistema della segnalazione e della raccomandazione: dal 165 a.C. i

• governatori e capi dei regni erano chiamati a indicare una o due persone

ogni anno come funzionari; si istituì una prova scritta (Dignitario per il

cerimoniale). A partire dal 102 a.C. il numero di persone da segnalare fu

stabilito a seconda della densità di popolazione nelle singole regioni. Chi

aveva segnalato persone incapaci veniva retrocesso o rallentato nella sua

carriera;

Wudi fondò poi la prima Università Imperiale: furono chiamati nella capitale

• dei maestri (i “5 eruditi”) per insegnare le virtù e i classici confuciani agli

studenti. Nel II secolo d.C. con gli Han orientali venne poi creata un’altra

scuola dedicata alla formazione di funzionari. Ciò portò a un processo di

socializzazione politica: tutta la classe dirigente si formava sulle stesse

convinzioni, ciò creò unità all’interno della classe dirigente;

Per diritto ereditario: ovvero se si apparteneva ad una certa famiglia (rango

• e richezza permettevano l’accesso alle cariche).

Mentre Liu Bang non aveva mai nutrito simpatia per i confuciani, le cose

cambiarono a partire dal II secolo a.C. quando Wudi adotta il confucianesimo

come dottrina ufficiale dell’Impero. Dong Zhongshu lavorò al servizio di Wudi

come il principale ideologo dell’Impero, integrò la dottrina confuciana con

elementi di altre dottrine (yin e yang, i cinque agenti, legismo, ecc). Le

principali teorie di Dong Zhongshu riguardavano:

Riti al Cielo e alla Terra: grazie ad essi è possibile comprendere ciò che la

• natura comunica agli uomini e dunque i segnali della volontà del Cielo. Gli

uomini devono rapportarsi all’Imperatore cosi come quest’ultimo si deve

rapportare al Cielo, solo così la società si comporterà armoniosamente.

Perciò è la volontà del Cielo a governare, alla base del potere politico c’è

l’ordine cosmico;

Yin e Yang: secondo Dong Zhongshu esisteva una perfetta corrispondenza

• tra uomo e Natura, in quanto entrambi erano governati dalle stesse energie

opposte e complementari dello ying e dello yang. Dai cinque elementi,

prodotti dall’interazione dello yin e dello yang, corrispondevano le cinque

virtù confuciane;

Teoria della successione ciclica dei 5 elementi: ciascun elemento genera

• un suo successore: il legno genera il fuoco, il fuoco la terra, la terra il

metallo, il metallo l’acqua, l’acqua il legno. I cinque elementi potevano

essere collegati ai cinque sovran

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
95 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/23 Storia dell'asia orientale e sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MarieFelise di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'Asia Orientale e Sud Orientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof De Togni Monica.