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SCHILLER
Fu anche artista, poeta, drammaturgo, figura centrale della cultura tedesca, profonda amicizia con
Goethe concezione panteistica della natura di entrambi.
Influenzato da Fichte, ma incontro decisivo è con Kant, soprattutto con la terza critica, interessato
soprattutto alla nozione di libero gioco delle facoltà.
Temi fondamentali dello scritto di Schiller:
1) Ideale dell’umanità perfetta e compiuta di una uomo totale, in cui tutte le facoltà siano
sviluppate in maniera armonica senza che nessuna prevalga sulle altre sensibilità non è
schiacciata dall’intelletto.
2) Educazione estetica, educazione alla bellezza come strumento di realizzazione di questo
ideale dell’umanità.
Educazione estetica è educazione per la vita pubblica intento di rifondare l’unità dell’uomo per
dare equilibrio alla società, arte non ha funzione conoscitiva, ma è trascendentale, è apparenza
contrapposta dialetticamente alla realtà e alla conoscenza.
Stato fondato sulla realizzazione piena dei suoi cittadini.
Schiller scrive molto dal ’92 al ’96, dalle prime lettere parte da una situazione politica che lo
deprime, forte drammaticità. Si rivolge al Principe, educazione della sensibilità dell’uomo sarebbe
l’unica soluzione.
Crisi politica e antropologica crisi dello stato e dell’uomo. Confronto tra le due umanità (la sua e
quella greca) l’uomo con tutte le facoltà nell’antichità, uomo ideale, stato democratico con vita
pubblica capace di equilibrare i rapporti tra gli individui.
Lettera VI: confronto tra umanità attuale e quella greca, l’umanità non può tornare ai tempi classici,
dovrebbe solo recuperare e superare il dissidio che le caratterizza.
Lettera VII: idea che per rinnovare lo stato sia necessario rinnovare l’uomo, importanza
dell’educazione estetica grazie alla quale avviene questo rinnovamento.
Lettera VIII: educazione del sentimento.
Lettera IX: arte bella è strumento dell’armonizzazione, educazione attraverso l’arte
(contrapposizione reale ed ideale) strumento per la riconquista politica e antropologica.
Opposizione realtà (realizzazione dell’uomo per se stesso e per l’umanità) e arte.
Lettere X: è “trascendentale” condizioni di possibilità dell’agire (=Kant), modo di relazionare il
soggetto con le bellezze per la riconquista, bellezza sovra empirica che funge da criterio a priori
del giudizio della bellezza effettiva (=Schiller).
Lettera XI, XII: presentazione della DOTTRINA DEI DUE IMPULSI componenti del SE, costante
e variabile. Due impulsi fondamentali
SENSIBILE ALLA FORMA
Lettera XIII: c’è possibilità di trovare un punto di incontro tra questi due impulsi, che quindi non
sono del tutto contradditori. L’uomo ideale schilleriano trova questa composizione armonica, la
soluzione è la CULTURA, che deve preservare la sensibilità della libertà e assicurare la
personalità contro la forma delle sensazioni. Nell’incipit scrive che è possibile rintracciare un terzo
istinto che possa mediare tra gli altri due, che sono contrapposti ma non contradditori, non si
escludono. Ideale di umanità di Schiller è composta da entrambi gli impulsi senza che uno dei due
prevarichi sull’altro. CULTURA educazione del sentimento e della ragione, può costituire la terza
via per giungere alla limitazione dei due impulsi [mediarne le pretese e le necessità impellenti].
Educazione al sentimento è formazione tale da mirare alla limitazione degli eccessi del sentimento.
Educazione della ragione mira a controllare gli istinti opposti, ovvero il rinchiudersi nel puro
ragionamento e tenere la libertà morale svincolata da qualsiasi esperienza empirica. La cultura
offre in questo quadro la possibilità di vigilare sui due istinti ed assicurarne i confini, relazione
reciproca di EQUILIBRIO e RESA ARMONICA.
Lettera XIV: istinto del GIOCO (uomo liberato da entrambe le costrizioni), altro genere di libertà.
Gioco perché in esso non c’è costrizione ed inoltre è sospensione dalla realtà delle cose. Idea
secondo cui il vero protagonista potesse essere ritrovato nell’impulso al gioco, consente di
sospende una duplice costrizione a cui i due istinti sottopongono il soggetto (necessità morale e
fisica). Forte importanza del GIOCO LIBERO delle facoltà kantiane;
Gioco in Schiller ricompare nei termini di libertà, di sospensione delle necessità morali
come assoluto e della necessità fisica soddisfabile nel sensibile;
Parison: gioco come luogo distinto dall’ambito del reale, ideale cui il reale dovrebbe
approssimarsi.
Lettera XV: bellezza come FORMA VARIANTE, oggetto dell’istinto del gioco, trova la piena
realizzazione con la consapevolezza della sua materialità. Oggetto del libero gioco è nella
bellezza, oggetto dell’istinto materiale è vita nuda e cruda, forma è oggetto dell’istinto
materiale come struttura per ordinare la molteplicità dei casi. Bellezza accordo pieno della
forma e della vita, realizzazione piena della compenetrazione di entrambi. MARMO può
diventare bello ad opera di uno scultore. NUDA VITA (es. dell’ INFANTE) sembra soggiacere
solo ad impulso materiale, eppure l’educazione può consentirgli di diventare bello, conferendo
forma più efficace possibile; forma in questo caso non è negazione della materia ma è ordinazione
delle proprie possibilità materiali.
Lettera XX: si chiarisce come l’istinto al gioco possa sospendere le necessità contrapposte, nelle
quali il soggetto si trova sottoposto se si lascia dominare da uno dei due istinti. Non c’è passaggio
immediato tra i due istinti. Per operare questo passaggio del sentire al fare non è possibile un salto
immediato, ma occorre fare un passo indietro, per tornare ad uno stato di pure determinabilità,
ovvero indeterminazione aperta a tante possibili determinazioni. Schiller distingue tra MERA
INDETERMINATEZZA, DETERMINAZIONE PASSIVA, MERA DETERMINABILITÀ E
DETERMINAZIONE ATTIVA. Soggetto è composto da un aspetto permanente (identità con se
stesso) e una variabilità di stati a cui soggetto è sottoposto o si sottopone. Schiller crede che
l’uomo quando nasce sia esposto alle determinazioni cui sarà subito sottoposto, legate alle
necessità impellenti. Essere è potenzialmente aperto a tutte le determinazioni, è pura
indeterminatezza, che potrà essere determinata in maniera passiva, la subisce,è imposta dalle
necessità fisiche. Passo indietro ritorno allo stato di indeterminatezza che non è vuoto, ma
esposto alle infinite possibilità di determinazione, è MERA DETERMINABILITÀ, si sospendono gli
impulsi, essere aperti a tutte le determinazioni possibili. Ciò che di positivo ne scaturisce è
l’equilibrio tra gli istinti che trovano limitazione. Se istinti sono attivi contemporaneamente si
negano a vicenda, si annullano le costrizioni, assenza di determinazioni stato di determinabilità
reale ed attiva è estetico, inteso come termine non tanto rispetto all’etimologia, ma in riferimento
ad essere operative tutte le capacità umane che tendono a costituire un equilibrio armonico. Nella
natura estetica della relazione tra il soggetto e l’oggetto nessuna facoltà prevale possibilità di
costituire ordine armonico. In questo caso le tesi di Gadamer non trovano riscontro perché la
MORALITÀ e la CONOSCENZA non sono escluse ma solo messe tra parentesi, sospese.
Lettera XXI: primo stato di indeterminatezza (vuota) non conosce determinazioni, secondo stato di
indeterminatezza sospende le determinazioni. Differenziazioni dell’estetico, individuazione di
caratteri precipui che lo diversifichino dagli altri stati del soggetto. Bellezza e chi si occupa di arte
non produce conoscenza sul mondo e non prende decisioni serie, è estraneo a criteri del
VERO/FALSO e BUONO/CATTIVO. Arte ed esperienza estetica sono distinte dalle altre
esperienze, ma questo perché arte e stato estetico sono tale da consentire una libertà a noi
sconosciuta se si è sottoposti ad uno dei due istinti. Sembra che Gadamer in questo caso abbia
ragione, anche se Schiller è ambivalente e dimostra le possibilità dello stato estetico.
Lettera XXII: stato estetico è positivo perché aperto a qualsiasi determinazione non è estraneo
alla MORALE e alla CONOSCENZA, perché è in vista di una condizione più ricca in grado di
equilibrare le due istanze dell’animo umano. Idea di suprema realtà realtà più alta che non ritrova
mai effettivo riscontro nella realtà quotidiana. È molto consistente l’idea di separazione dell’estetico
dal reale, è positiva ma è pur sempre separazione. Bellezza vivente che ha trovato nella forma
adeguata materia e nella materia adeguata forma. Il tipo di godimento cui il soggetto è sottoposto è
il criterio del giudizio dell’opera d’arte. Ideale a cui opera d’arte può approssimarsi ma che non
potrà mai raggiungere.
Lettera XXIII: sintesi dei passaggi precedenti. Consentendo libertà più ampia, sospendendo le
costrizioni, si è sottoposti a determinazioni più ampie e si rafforzano le capacità conoscitive e
morali. Idea che la bellezza non si mescoli con conoscenza e morale, è decisiva per Gadamer.
Proposta di Schiller: rinnovamento dello stato e rinnovamento della vita che si suppone
democratica, solo educando un uomo in cui le facoltà siano equilibrate e nessuna prevalga
sull’altra. No azione politica ma formazione degli uomini, capaci di un equilibrio pieno in cui le
facoltà siano ricomposte.
HEGEL
Logica: scienza e disciplina che si occupa del logos, inteso come ragione, si occupa delle strutture
caratteristiche del pensiero non per Hegel, che ha una nozione diversa di logica.
Tutto il pensiero di Hegel è sotteso verso un ordinamento logico categorie come momento
determinato di un processo più complesso. Ogni categoria del pensiero hegeliano va compreso
secondo l’ordinamento immanente che prevede un’affermazione, un superamento e un
inveramento delle categorie.
Sistema dialettico di Hegel: la logica è la trama stessa della realtà, il reale nella sua molteplicità va
ripensato attraverso una trama razionale che lo realizza. Spirito si emancipa dal reale e si
manifesta attraverso lo spirito assoluto. Questa trama del reale non sarebbe secondo Hegel una
trama già f