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ATTIVISMO PEDAGOGICO
Distinzione tra:
- Scuole nuove
- Scuole attive
- Scuole progressive (life-long learning ripresa da Froebel)
1899 Ufficio Internazionale delle Scuole Nuove (Ferriere)
1912 a Ginevra, Istituto Superiore delle Scienze dell’educazione intitolato a J.J. Rousseau (Cleparde e Bovet).
- Lega internazionale per l’educazione nuova; enunciazione dei “trenta punti” dell’attivismo;
puericentrismo: lavoro manuale, centralità della natura, educazione fisica, co-educazione dei sensi,
organizzazione democratica.
AREE GEOGRAFICHE ED ESPERIENZE SALIENTI:
1 RUSSIA: Tolstoj: pedagogia non direttiva e antiautoritaria:
2 GRAN BRETAGNA: Reddie, Badley, Baden Powell: autonomia e autogoverno.
3 SPAGNA: Manjon: l’escuela dell’ave maria.
4 GERMANIA: Lietz, Geheb, Winken.
5 SVIZZERA: Cleparède: scuola a misura di bambino.
6 ITALIA: Sorelle Agazzi, Alice Franchetti, Giuseppina Pizzigoni, Maria Montessori, Giuseppe Lombardo Radice
(1923 scuola elementare).
7 FRANCIA: Demolins, Cousinet, Decroly (metodo “globale), Freinet.
8 STATI UNITI: Dewey, Kilpotrick, Parkhust (allieva Montessori), Whashburne.
Corrente culturale, filosofica e pedagogica che si articola tra la prima metà dell ‘800 e
prima metà ‘900 e si diffonde prima in Europa poi negli Stati Uniti che vede al suo interno il
recupero della centralità del bambino dal punto di vista educativo, cioè ripartire dalla figura
del bambino e non più dall’adattamento del bambino alla società (com’era stato nel
Positivismo).La corrente si caratterizza in particolare per la dicotomia tra la visione del
bambino “attivo” e bambino “passivo”: si richiama al sistema educativo di Rousseau
(Emilio era un bambino “attivo”). La storiografia vede 3 modelli di scuola:
Scuole nuove: sono le prime e pioneristiche esperienze di modello alternativo
- rispetto al tradizionale, considerato “vecchio” e sono scuole che si richiamano
fortemente a Rousseau: centralità del bambino e della natura, puerocentrismo, e
ricerca di un modello pedagogico nuovo.
Scuole attive: conosce una maggiore riflessione pedagogica con la nascita nel
- 1899 dell’ufficio internazionale delle scuole nuove, fondato da Adolf Ferriere
(grande pedagogista e divulgatore dell’attivismo pedagogico), nel 1912 “istituto
superiore delle scienze dell’educazione”,intitolato a Rousseau (Cleparde e Bovet),
nel 1921 si costituisce la “lega internazionale per l’educazione nuova”che sancisce
una serie di punti in cui si riconosce il pensiero della educazione attiva:
puerocentrismo, contrapposizione alla scuola tradizionale positivista, preparazione
al lavoro manuale, uso quindi del corpo e delle mani (il bambino che zappa la terra),
centralità della natura (open school, open air), importanza dell’educazione fisica,
intesa come ed. naturale del corpo all’aria apera. Importanza della coeducazione
dei sessi: questo tema viene annunciato dalla lega. Altro aspetto è la dimensione
democratica del sistema educativo.
Scuole progressive: indica il termine che le scuole attive statunitensi indicano per le
- loro scuole attive; dietro a questo concetto c’è la continuità dell’educazione che
“dura e procede per tutta la vita” (Rousseau, e Froebel),la life-long learning.
1 RUSSIA, nel 1859 Tolstoj, grande scrittore russo nella sua tenuta di Jasnaja
Poljana, decide di fondare una scuola per i figli dei contadini; da un lato siamo nel
contesto dell’educazione popolare, ma in maniera nuova, non passiva, che rifiuta
l’impostazione tradizionale che voleva gli studenti come passivi ascoltatori e che
vedeva l’insegnamento come un condizionamento “dall’alto”. La scuola non ha orari
rigidi, né classi, e che invece si fonda sulla curiosità spontanea del bambino
attraverso passeggiate e la scoperta della natura e del sapere. In questo termine
c’è ancora una volta un richiamo a Rousseau. L’insegnante deve suscitare questo
interesse avviando la ricerca insieme alla manualità. E’ uno dei primi esempi di
pedagogia “non direttiva”, antiautoritaria e libertaria (che si legherà più avanti al
pensiero anarchico che rifiuterà l’autorità cercando un modello alternativo). Questo
modello verrà ovviamente ostacolato, ma viene portato avanti in Spagna
dall’anarchico Francisco Ferriere che si ispirerà ad una pedagogia libertaria e ad
una propaganda anticlericalista e anarchica che combatte il potere costituito.
Esperienza che finirà con la sua fucilazione.
Questa esperienza viene pero’ presa come esempio anche in Italia, in Lombardia, a
Roma e a Bologna con l’anarchico Luigi Fabbri, che fu maestro elementare molto
alternativo che avvierà una scuola anarchica con un periodico dove verranno
redatte le nuove idee.
Erano scuole minoritarie ma che vengono avanti nel corso della storia, soprattutto
con le scuole fondate nel 1921 dall’educatore Alexander Neill, le “summer hill”,
scuole libertarie nelle quali non c’è rigidità di orari ma scelta delle modalità di
apprendimento in maniera democratica e dove c’è parità e simmetria tra educando
ed educatore. Questo modello conosce una grande diffusione nel corso degli anni
’60 (soprattutto nel ’68).
2 G.B: le prime esperienze di scuole attive nascono qua in alternativa al modello
tradizionale dei “college” dove è molto forte l’idea della competizione, con Badley e
Baden Powell, che fondano le prime scuole basate sui principi dell’autonomia e
dell’autogoverno e di una gestione di natura democratica. Baden Powell: militare
dell’esercito britannico, viaggia in India e Africa conosce l’organizzazione militare
del saper collaborare in una dimensione di sostegno reciproco, che, tornato in
G.B., porta nella sua creazione dei “boy-scout” 1908: si tratta di una dimensione
educativa per i giovani in cui vi è la dimensione del rapporto con la natura, in mezzo
ai boschi tipicamente attivistico e roussoiano, basata sui principi , del rispetto per
l’altro e della collaborazione reciproca con forte richiamo all’onore e al rispetto, che
prevede un’organizzazione rigida piramidale con un “capo scout” e in cui i ragazzi
sono suddivisi per fasce d’età. La cosa interessante è la presenza di “riti di
passaggio” (da una fascia all’altra) che in qualche modo definiscono il gruppo;
questa scansione verrà ripresa più avanti, in modo esacerbato, nell’epoca fascista
con altre terminologia e altre finalità (i figli della lupa, i giovani avanguardisti, i balilla
ecc.). Anche il mondo cattolico riprenderà questo modello, prima dividendo maschi
e femmine e più avanti misti.
3 SPAGNA: un prete, Manjon a fine ‘800 apre l’escuela dell’ave maria, scuole
popolari all’aperto in campagna cattoliche per maschi e femmine dove ci sono
attività manuali e pratiche come il canto, il gioco, la scoperta, l’interesse, la
motivazione.
4 GERMANIA: esperienze di Lietz, Geheb, Wyneken legate a comunità educative
dei giovani secondo il modello inglese, anche se ci sono derive più autoritarie in
Lietz, ma non Geheb (che comunque sopravviverà come esperienza fino al tempo
di Hitler). Wyneken è noto come promotore di un movimento giovanile che
prevedeva lunghe passeggiate nei boschi a contatto con la natura e che aveva una
dimensione naturalista ma anche nazionalista che coinfluirà in parte anche, con
Hitler, con le organizzazioni giovanili naziste.
5 SVIZZERA: Claparede, psicologo medico si occupa di psichiatria, fondatore
dell’Istituto superiore delle scienze dell’educazione, fu uno dei primi ad enfatizzare il
ruolo di una scuola a misura del bambino, dive viene attribuita un’importanza
fondamentale all’individualizzazione degli insegnamenti e degli apprendimenti con
attività mirate e formando classi omogenee non necessariamente divise per età,
classi aperte, attività comuni su argomenti specifici o gruppi di potenziamento e
consolidamento e recupero.
8 STATI UNITI Sullo stesso filone di Cleparede si colloca anche Ellen Parkhust, la
quale elabora il “piano Dalton”,in cui recupera (a modo suo) la lezione
montessoriana stabilendo che non dovesse più esserci una vera e propria “classe”,
ma un piano di lavoro individuale che seguisse i tempi dell’alunno stesso.
Anche Whashburne, nella scuola di Winnetka avvia l’individualizzazione con
materiale didattico “autocorrettivo” dato al bambino che impara così da solo.
L’individualizzazione esasperata porta pero’ a scemare il ruolo sociale della scuola
7 ITALIA:Alice Franchetti, col marito Leopoldo(un barone) vicino a Città di Castello
avviò la scuola della Montesca, in cui si apprende in maniera giocosa (modello della
“scuola serena”), un modello posto come vertice da Giuseppe Lombardo Radice,
che scriverà poi i programmi delle scuole elementari nel 1923.Giuseppina
Pizzigoni:operò verso il 1910 a Milano nei sobborghi del quartiere operaio della
ghisolfa, dove riesce ad avviare una scuola sperimentale a tempo pieno in cui i
bambini avevano anche orto, giardino, un ambiente esterno ben organizzato e ricco
di attività pratiche che stimolano l’osservazione “del vero”, la scansione, le attività
manuali e pratiche. Una buona lettura del positivismo rinnovata secondo il metodo
sperimentale e democratico. Il modello esiste ancora (scuola “la rinnovata”).
FRANCIA: 1899 Demolens apre una scuola chiamata “ecole des roches”, scuola
delle rocce, una comunità educativa fortemente ispirata al modello inglese di;
comincia a comprendere che c’è un cambiamento in atto in Europa e scrive in un
saggio quale sia la superiorità, nel campo educativo, degli inglesi. Questo influirà,
più avanti verso gli anni 60 70 quando spariranno gli orfanotrofi a favore di un
sistema educativo diverso.
Cousinet: uno dei primi a scoprire e tematizzare il “lavoro per gruppi” in classe,
recuperando la dimensione del lavoro collaborativo e della ricerca.
Decroly primi del ‘900: si occupa di educazione “speciale”, come la Montessori,
facendo un salto in avanti rispetto al suo metodo; per D. l’apprendimento deve
avvenire in maniera sincretica, comprendendo il globale per arrivare al particolare
(insegnamento del metodo globale, molto utilizzato dagli anni 60 in poi oggi in
declino); metodo ispirato alle teorie della Gestalt.
Celestino Freinet: Francia del sud, primi del ‘900