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Gino Zappa affermò che un’azienda è l’insieme di varie componenti quali:
Risorse Umane
Capitale
Macchinari
Due illustri economisti d’azienda, Giuseppe Cerboni e Fabio Besta hanno condotto i loro studi
seguendo quello che viene chiamato approccio storico, volto a “scavare” nel passato per arrivare
a scoprire le radici della disciplina in questione. Questo metodo aveva come obbiettivo quello di
conferire una maggiore dignità agli studi economico-aziendali e da qui dimostrarne la
maturazione a vera e propria scienza.
Grande merito però va a Gino Zappa, che ha puntato sul rinnovamento metodologico, generando
il suo schema di analisi dell’azienda basato sull’unitarietà di 3 momenti, che tra le altre cose
servono a ponere le fondamenta degli studi unitari sull’azienda elevandola al rango di scienza.
Questi 3 momenti dell’azienda sono:
1) Organizzazione: la predisposizione dei fattori della produzione al fine che l’attività di
gestione possa svolgersi correttamente per raggiungere gli obbiettivi aziendali
2) Gestione: l’insieme delle decisioni aziendali
3) Rilevazione e Controllo: il sistema di informazioni e di elaborazione di dati per
esaminare i fenomeni che riguardano l’azienda
Altro merito di Zappa è sicuramente quello di aver avviato un dibattito accademico ripreso da
due studiosi di Harvard, ovvero Edward Mason e successivamente il suo allievo Joe Bain.
Perché si Costituisce un’Azienda?
Un’azienda secondo i dati Daft, può essere costituita per varie ragioni:
Unire le risorse per raggiungere obbiettivi comuni
Creare valore per clienti dipendenti, territorio ed azionisti
Adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente esterno
Affrontare le sfide per crescere
Produrre e vendere beni e/o servizi
Utilizzare moderne tecnologie per creare innovazione
Concetto Giuridico dell’Azienda
Secondo l’articolo 2555 cc, l’azienda viene vista come un “insieme di risorse coordinate ed
organizzate dall’Imprenditore per l’esercizio dell’impresa: l’obbiettivo è quello di produrre valore
per soddisfare i bisogni umani.” Le risorse alle quali si accenna nell’articolo possono essere beni
o fattori produttivi:
Materiali (Materie Prime – Materiali Sussidiari – Materiali di Consumo)
Immateriali (R&S: Marchi & Brevetti & Know how + Avviamenti)
Mezzi di Produzione (Impianti – Macchinari – Attrezzature)
Risorse Umane (Operativi – Intermedi – Direttivi)
Mezzi Finanziari (Azionisti – Banche – Risparmiatori)
Classificazione delle Aziende
Le aziende secondo il fine della loro attività economica, si possono dividere in 3 grandi gruppi:
1) Aziende di Consumo (Famiglia): Volte a soddisfare i bisogni della famiglia
2) Aziende di Erogazione (Associazioni/Fondazioni): Volte ad erogare Servizi
3) Aziende di Produzione (Imprese): Volte a remunerare i Fattori di Produzione 1
Concetto Giuridico dell’Azienda
Questo concetto è molto importante, perché il legislatore fa una distinzione netta tra il concetto
di azienda e quello di impresa.
L’azienda viene vista come un insieme di beni organizzati per l’esercizio dell’impresa, mentre a
sua volta l’impresa viene vista come un’attività economica organizzata, svolta in modo
professionale dall’Imprenditore e dai suoi collaboratori per produrre o vendere Beni/Servizi.
Questa distinzione fatta dal legislatore, lascia dunque intendere che all’azienda viene affibbiato
l’aspetto statico della struttura dei beni, mentre all’impresa l’aspetto dinamico dovuto dal lavoro
dell’imprenditore e dei suoi collaboratori.
Nella sua visione però Zappa supera questa distinzione puntando sulla coordinazione che
conduce al dinamismo.
Classificazione delle Imprese
Le imprese si possono classificare secondo due criteri: Settore di Attività e Dimensioni.
Nel primo caso le imprese si dividono in 4 gruppi:
1) Primario (Agricoltura e Pesca)
2) Secondario (Industria)
3) Terziario (Commercio – Trasporti – Intermediazione – Servizi)
4) Terziario Avanzato (IT – High Tech – Bio Tech)
Anche nel con il secondo criterio le imprese vengono divise in 4 gruppi:
1) Micro Impresa: Fino 9 Addetti e Fatturato <2 Ml. di Euro
2) Piccola Impresa: Fino a 49 Addetti e Fatturato <10 Ml. di Euro
3) Media Impresa: Fino a 249 Addetti e Fatturato <50 Ml. di Euro
4) Grande Impresa: Oltre 249 Addetti e Fatturato >50 Ml. di Euro
In Italia circa il 98% delle realtà produttivo sono “Microimprese”, che costituiscono circo l’80%
del PIL. In Italia queste m.i. è rappresentata dalle ditte individuali e dalle imprese familiari, dove
il titolare ricopre più di un ruolo grazie alla sua energia e passioni vitale.
Varie Tipologie di Aziende
Sostanzialmente esistono due tipologie fondamentali di aziende, le Aziende di Capitale, e le
Aziende di Persone.
Aziende di Capitale
La prima tipologia di aziende sono appunto quelle di capitale. In queste aziende fondamentale è
la figura dell’azionista, ovvero colui che compra azioni fornendo in questo modo fondi alla società.
Nel caso di aziende di capitale la figura dell’azionista corrisponde con quella del quotista.
Caratteristica fondamentale dell’azienda di capitale è che il k (capitale) del titolare è nettamente
diviso dal k dell’azienda. Le aziende di capitale solitamente sono le quelle classificate come SPA,
SRL e SAPA.
Aziende di Persone
Discorso diverso vale invece per le aziende di persone, in cui al posto della figura dell’azionista
è presente quella del Socio Solidamente Responsabile. Le tipologie più comuni di queste aziende
dono le ditte individuali, Società di Nome Collettivo (SNC) e le Società in Accomandite
Semplici (SAS).
Aziende Private e Public Company
Un’ulteriore differenziazione tra le aziende può essere fatta in base alla loro struttura. Esistono
infatti aziende definite “Proprietà chiusa” in cui la struttura è statica e rigida, mentre esistono
invece aziende definite “Proprietà aperta”. Di quest’ultima tipologia fanno parte le Public
Company, in cui l’azienda è divisa in azioni ce vengono acquistate e rivenduta dai vari azionisti.
Questi azionisti possono essere anche risparmiatori ed investitori istituzionali, quali banche (bk)
ed assicurazioni (ass), finanziatori (fin), e professionisti del risparmio. Questi ultimi sono Fondi
Comuni (FC), Fondi Pensione (FP) e Sciav (Società di diritto lussemburghese che investe. 2
L’Imprenditore secondo Schumpeter (1911)
Nella visione di Schumpeter, l’Imprenditore sostanzialmente è un innovatore. Questi introduce
infatti la distinzione tra le Invenzioni e le Innovazioni, ovvero l’utilizzo economico, che può essere
visto anche come l’industrializzazione dell’Idea.
Secondo Schumpeter, la funzione dell’imprenditore consiste nell’essere sempre alla ricerca e di
realizzare nuove possibilità che sostengano lo sviluppo economico.
Naturalmente questa figura di “guida economica”, per realizzarsi deve seguire una serie di
compiti:
1) Creazione e realizzazione di nuovi prodotti o di nuove qualità di prodotti
2) Introduzione di nuovi metodi di produzione
3) Creazione di nuove organizzazioni dell’industria
4) Apertura di nuove fonti di approvvigionamento
5) Apertura di nuovi mercati di sbocco
Teoria Generali dei Sistemi
Il clima culturale negli anni 30 era dominato da fisica e meccanicismo, che erano viste come
l’unico approccio scientifico possibili. In quel tempo tuttavia c’era un crescente desiderio di
superare il paradigma di scienza classica, e grazie al suo linguaggio interdisciplinare, la tgs venne
considerata la base comune per lo studio di tutte le discipline scientifiche.
Secondo il biologo Von Bertalanffy, si definiscono sistemi “i complessi costituiti di elementi di
interazione”, ovvero elementi che “interagiscono tra di loro e con l’Ambiente circostante.
Da questa affermazione del biologo, si può notare l’importanza che viene data ai concetti di:
Interazione tra elementi di un complesso: il comportamento di uno di essi influenza quello
degli altri
Organizzazione nel senso di strutturazione della complessità
La grossa preoccupazione del biologo però era che il mondo sarebbe stato dominato da una
forma quasi esasperata di Conoscenza e Dominio sistematici, che sarebbero al servizio dei poteri
industriali-militari, con una riduzione sempre maggiore dell’Uomo, che è individualista e per
questo imprevedibile ed inadatto ad un mondo rigidamente organizzato e teso all’efficienza
produttiva in modo esasperato.
Definizione di Sistema
Per comprendere appieno la definizione della teoria generale dei sistemi, bisogna pima dare la
definizione di sistema. Ad oggi ne sono state date molteplici, ed ognuna porta a dei collegamenti
specifici.
La prima di queste definizioni vede un sistema come una “complessità organizzata”, in quanto:
1) Presenta un numero molto elevato di variabili, che sono elementi che si possono
modificare
2) Sistema di interconnessioni tra diverse variabili, che rende difficile misurare la struttura
dei rapporti causa/effetto.
Tuttavia però l’esplorazione metodologica non può fermarsi ad una singola disciplina, come detto
anche nella teoria generale dei sistemi, in quanto l’impianto razionale di tale disciplina non è
sufficiente a trovare una risposta sufficientemente valida ed originale. Bisogna quindi pertanto
affrontare la risoluzione del problema attraverso un approccio interdisciplinare, che è pure alla
base dello studio dell’economia aziendale come scienza.
Per gestire la complessità appena espressa, una soluzione può essere quella di adottare una
visione riduzionista, ovvero attraverso la scomposizione dei problemi. Un’altra altra alternativa
può essere quella di suddividere in senso verticale il processo decisionale, prendendo cioè tante
decisioni parziali, limitando pertanto l’attività di ogni membro dell’organizzazione ad alcune di
tali decisioni.
La seconda viene data da due biologi cileni, che ragionando sui sistemi viventi formulano il
conetto di “autopoiesi”, ovvero che la caratteristica fondamentale dei sistemi viventi è una
struttura organizzata al fine di mantenere e rigenerare nel tempo la propria unità e la loro
autonomia rispetto alle variazioni dell’ambiente esterno, tramite processi interni che portano alla
ri-generazione ed al mantenimento interno del sistema. Que