Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
OCCIDENTE
- AGHLABITI A partire dall'800 l'Ifriqiyya si stacca dal califfo ed è relativamente indipendente. La
capitale di questa regione è Qayrawan (Tunisia), fondata nel 671.
MOSCHEA di Qayrawan:
Viene restaurata a più riprese. Alla metà del IX secolo la moschea acquisisce una
determinata forma che è quella che abbiamo ora: schema a T che abbiamo visto a
Samarra, probabilmente la precede. La sala di preghiera ha una grande navata centrale
(più alta e ampia delle altre) e ha un'altra navata ampia parallela al muro qibli (=
dispositivo a T). Davanti al mihrab (ridecorato nell'862 con rivestimento di piastrelle
con decorazione a lustro; tipologia bicroma) c'è una cupola e un'altra sormonta l'accesso alla navata centrale.
Altra caratteristica è minareto a torre quadrata con base in pietra (tipologia dei fari costruiti sulla costa).
Materiale è mattone. I portici sono caratterizzati da arcate che poggiano su colonne multiple di reimpiego
(capitelli diversi).
Fuori Qayrawan c'è un sistema di cisterne per depurare l'acqua e farla diventare potabile.
- OMAYYADI DI SPAGNA
Caduta dinastia omayyade in Oriente e affermazione in Spagna (Abd Al-Raman). Capitale Cordoba.
GRANDE MOSCHEA di Cordoba:
Già dalla pianta vediamo molte trasformazioni. Patio forse scoperto, con portici intorno e sala di preghiera che
venne molto trasformata con inserimento prima di una cappella nel XIII sec e poi una vera e propria cattedrale
nel XVI sec.
Adesso si presenta con la sala di preghiera con navate perpendicolari al muro della qibla e con mihrab non al
centro ma un po' spostato. Anche l'orientamento non è corretto. Moschea fondata su preesistenze.
4 fasi costruttive principali:
1. Fase settecentesca (fine VIII sec), architetto siriano (somiglianze con l'architettura orientale). Fine VIII
sec una moschea fatta dal siriano in questione presenta le navate perpendicolari (non parallele) al muro
della qibla. Navata centrale che da sul mihrab più ampia delle altre. Sorge su una cappella zigota (sono
stati trovati i resti, alcuni elementi reimpiegati nella moschea)
2. 50 anni dopo si sfonda il muro della qibla e si costruisce una moschea più lunga con un nuovo muro
qibli, mantenendo l'orientamento. Basi del minareto finale.
3. Un secolo dopo (2° metà del X sec): si sfonda il muro della qibla e si va a costruire un nuovo muro qibli
ancora più distante. Imponente mihrab (stanza separata) con davanti un dispositivo a 3 cupole.
4. Ampliamento moschea: non si poteva più allungare e viene ampliata lateralmente. Si viene a creare una
sala di preghiera e il mihrab non è più al centro. Rottura totale della simmetria.
I portali attestano le varie trasformazioni e le aggiunte leggibili nella struttura e negli stili.
Una delle caratteristiche decorative è la presenza di nicchiette, archi ciechi separati da colonne e a ferro di
cavallo, già presenti nella tradizione precedente e in quella siriana.
Nella seconda fase viene anche introdotto un nuovo sistema decorativo degli archi: sistema di lobatura (archi
lobati e polilobati). Bicromia con la pietra e mattone.
Materiali: Pietra e mattoni per costruzioni e pietra, mattoni e stucco per decorazioni.
Interno: Colonne e capitelli di recupero. Per dare volume all'ambiente si elabora un sistema a doppia arcata.
La parte più decorata è quella davanti al mihrab (archi polilobati) che prevede 3 cupole. Il mihrab è una
stanzetta vera e propria (lo troviamo solo a Cordoba), all'interno è decorata e dipinta e coperta da una copula,
intorno c'è una fascia con nicchiette e archi polilobati. Ai lati del mihrab ci sono due porte (decorazione
complessa): Porta del principe e Porta del tesoro. Le cupole hanno la caratteristica di avere la struttura a
costoloni a vista (decorazione sontuosa).
Innovazioni della moschea:
Alzare l'altezza dell'edificio con un doppio ordine di colonne: colonne grandi su cui poggiano
pilastri (già presenti nel periodo romano);
Bicromia che utilizza il mattone rosso e la pietra chiara (viene riproposto anche nell'ultimo
ampliamento, ma è solamente pietra dipinta con lo stesso effetto);
X sec: archi lobati e polilobati e i costoloni.
SELGIUCHIDI in SIRIA E ANATOLIA:
MADRASE e edifici ospedale
Periodo delle crociate (fine XI sec) che si conclude con la conquista di Gerusalemme (1099). In contemporanea
formano altri 3 stati: contea di Tripoli, il principato di Antiochia e la contea di Edessa. A metà del XII sec Nur
al-Din si riprende Edessa e il successore Saladino riprenderà Gerusalemme. Dopo Saladino ci sono gli Ayyubidi
(1171-1250).
Madrasa più antica: Jumushtakin, 1135 Bosra, sud Siria.
Costruita da un governatore locale. Classica pianta con corte centrale e 4 iwan. Pianta già compiuta. Si pensa
che questo modello elaborato in oriente, sia passato direttamente in occidente e abbia influenzato la tradizione.
È un edificio piccolissimo. L'iwan principale della sala di preghiera non è completamente aperto ma ha un muro
diaframma aperto in tre punti con una sorta di portale centrale e le aperture sono sovrastate da archi a tutto
sesto. Pietra scura.
Questo modello a 4 iwan lo ritroviamo anche nel Maristan (ospedale) di Nur al-Din a Damasco fatto costruire
nel 1154. La pianta è a 4 iwan: corte centrale, fontana e 4 iwan di dimensioni diverse. Quello più grande
funziona come sala di preghiera (piccolo mihrab); gli altri ambienti sono utilizzati per le visite e per le cure dei
malati. C'è un ingresso monumentale costituito da un portale (decorato a muqarnas) e da un vestibolo
sontuosamente decorato e provvisto di una cupola tutta fatta a muqarnas (mattone rivestito di stucco). Dal
vestibolo si entra nell'iwan di ingresso che porta alla corte.
Madrasa di Nur al-Din, Damasco: stessa forma del Maristan. In più abbiamo il mausoleo cupolato, con delle
finestre che affacciano sulla strada.
Madrasa al-Nuriyya di Nur al-Din, Damasco: edificio per farsi seppellire; mentre è ancora in vita i lavori si
interrompono e verranno ripresi e conclusi dai suoi successori. Ingresso monumentale, vestibolo, iwan, corte e
fontana, iwan sui lati, sala di preghiera e mausoleo. [Questo tipo di impianto viene quindi mantenuto.
Rispetto all'Iran cambiano i materiali, i metodi di decorazione ma sia in Iran che in Siria si pone l'attenzione
decorativa sul portale/facciata principale.]
Edifici più rappresentativi e meglio conservati di questo periodo sono le fortificazioni e le cittadelle fortificate,
come ALEPPO:
Sistema militare sofisticato: sistema di accesso formato da torre bassa con rampa seguito da altre scale che
portano ad accesso vero e proprio (no accesso diretto). ACCESSO A BAIONETTA: no accesso frontale ma
introduzione di un percorso che impediva al nemico di utilizzare determinate armi di accesso. L'ingresso
principale è poi guardato da due torri provviste da aperture. Posizione di debolezza causa passaggio a
serpentina. Evoluzione dei sistemi di difesa influenza architettura del periodo: architettura militare.
ANATOLIA
Caravanserraglio Sultan Khan (“caravanserraglio del sultano”):
iscrizione: 1229 data; è stato restaurato; muro perimetrale con pilastri a colonna e contrafforti quadrangolari e
l'accento posto sui portali, molto decorati. Portale principale è in argento con decorazione ricca.
In pianta: caravanserraglio sempre suddiviso in due parti ma con funzioni diverse:
1. La prima parte ha un'ampia corte dove si affacciano ambienti simili a iwan. Al centro della corte c'è una
piccola moschea completamente aperta sull'esterno, a pianta quadrata, a due piani (al piano superiore c'è
la sala di preghiera).Vicino all'accesso altri ambienti: a sinistra adibito al guardianato e a destra la parte
amministrativa. Sul portale decorazione scolpita in pietra. Questa tipologia di portale si trova in
Anatolia.
2. L'accesso alla seconda parte è caratterizzata da un altro portale decorato esternamente in pishtaq e
internamente con una cascata di muqarnas e da un corridoio. Questo secondo ambiente è coperto e non
funziona da zona di rappresentanza ma per alloggio ai mercanti nei rigidi mesi invernali. A destra
abbiamo un porticato aperto con ambienti che si affacciano sulla corte (alloggio bestiame e mercanti) su
due piani; a sinistra strutture con funzioni specifiche, come le cucine. La sala coperta presenta una
navata centrale con volta a botte in pietra, che incontra una torre al centro ricoperta da una cupola.
NOVITÀ: decorazione in pietra.
MADRASA Çifte Minaret (“gemelli”), Erzerum:
Le caratteristiche sono sempre le stesse, con aggiunta di due minareti. Attenzione sempre sul portale in
muqarnas. Facciata principale in argento e in pietra, mentre i minareti in mattone. Gli studiosi hanno richiamato
la tradizione del basso piano iranico per spiegare la presenza dei due minareti e per il materiale di costruzione
impiegato (non usuale). Edificio conservato benissimo, è stato trasformato in Arsenale. È anche conosciuta con
un altro nome in riferimento a un fondatore. La data è incerta perchè ci sono molti personaggi con questo nome.
La datiamo intorno alla seconda metà del XIII sec.
La struttura richiama molto quella del caravanserraglio: grande edificio (2 piani) a pianta rettangolare, con
facciata importante (due minareti); attraverso iwan si entra in una corte porticata (a doppia altezza) dove ci sono
4 iwan caratterizzati da un arco altissimo che va a prendere l'intera altezza della facciata (integrati nei porticati);
l'iwan più importante affaccia direttamente su un mausoleo a pianta rotonda che si sviluppa su due piani.
Caratteristica di questa madrasa: non è stata completata nella decorazione.
Edifici sopravvissuti nella capitale KONYA
Madrase esemplificative della tipologia di madrasa che da un certo momento in poi si vedono in Anatolia, con
innovazioni: corte centrale diventa uno spazio chiuso.
MADRASA Ince Minareli (un minareto):
Il minareto è crollato all'inizio del XX sec. Sembra sia stata costruita intorno al 1260. Il portale è sontuosamente
decorato con riquadro dove si incentra la decorazione (non più elemento copertura a muqarnas) e sostituisce
l'idea dell'iwan con il quale ci si immetteva negli ambienti. Entriamo in uno spazio centrale dove si affacciano
ambienti laterali di servizio (non più iwan) e un grande iwan centrale in cui è collocata la sala di preghiera. La
base del minareto è originale. Novità: spazio centrale coperto da grande cupola che poggia su elementi nuovi:
ad angolo (non più trombe a muqarnas), sempre con nicchia e arco. Ci sono dei triangolo rovesciati, utilizzati
per mascherare l'angolo di transizione (=pennacchi).
Portale: decorazione interamente scolpita, i