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DIFFERENZE TRA TOSCANI E FIAMMINGHI
• I pittori toscani, forti delle legge della prospettiva, dispongono in uno spazio misurato un numero
selezionato di oggetti e persone puntando soprattutto sull'essenzialità della rappresentazione
• Luce uniforme: è la stessa luce in tutta l'opera (Beato Angelico che usa colori luminosi come
bianco e giallo)
• I pittori fiamminghi dipingono ambienti e paesaggi dove lo spazio non è sinteticamente
organizzato, desiderosi di raffigurare la realtà fenomenica (realtà conoscibile tramite i sensi) delle
cose, di mostrare ogni minimo dettaglio.
• Luce costruttiva: serve a realizzare la terza dimensione resa anche con elementi riflettenti
(specchio).
SECONDO QUATTROCENTO - 1450 - 1520, Diffusione Rinascimento nel
resto d'Italia
• Dopo la Pace di Lodi (1452), la scena politica italiana si stabilizza con 6 grandi stati:
- Ducato di Savoia
- Ducato di Milano
- Ducato di Firenze
- Ducato di Venezia
- Roma
- Regno di Napoli e Sicilia
- E piccole città stato
• 1520: morte di Raffaello
• Il signore vestiva i panni del mecenate, commissionando imprese monumentali come la
ristrutturazione urbanistica
• Il rapporto tra signore e artista diventa sempre più stretto. L'artista trasformandosi da artigiano in
cortigiano entra a far parte della corte migliorando il suo status sociale ma ha una minor libertà di
azione e deve sottostare agli ordini del signore
• Sono presenti forti scambi fra maestri molto diversi per formazione e provenienza geografica e
della conseguente contaminazione di stili, materiali e tecniche
• Caratterizzato da una classicità greca (idealizzato, nudo, neoplatonismo e nostalgia per l'antico)
• Gli scultori attivi della seconda metà del Quattrocento furono gli eredi diretti di Donatello e
Ghiberti e riuscirono a far incontrare le due tendenze differenti; i generi più diffusi sono il ritratto a
mezzo busto e il monumento funebre.
• Caratteri:
- Visione geocentrica
- Spazio antropocentrico
- Potenziamento delle regole classiche
- Diffusione delle cultura neoplatonica e dei temi mitologici
- Nostalgia per l'antico
- Costituzione dei cenali neoplatonici. Il circolo Laurenziano del giardino di San Marco
- Diffusione dei caratteri fiamminghi e della tempera ad olio (usata da: Raffaello, Leonardo, Piero
della Francesca)
- Riscatto delle arti: da meccaniche a liberali
- ARCHITETTURA: da Leon Battista Alberti si privilegia il disegno, il progetto piuttosto che la fase
esecutiva.
- PITTURA E DISEGNO: da Leonardo non sono più fine a se stesse ma finalizzati ai suoi studi e il
"bello" nel disegno non è più scopo
- SCULTURA: da Michelangelo attraverso il "non finito" in quanto la forma non può più riprodurre
l'idea che è perfetta
• Botteghe:
- Del Verrocchio: maestro di Leonardo e Botticelli
- Di Domenico Ghirlandaio: dà vita alla bottega e maestro di Michelangelo
- Del Perugino: maestro di Raffaello
• Artisti:
- Piero della Francesca - Arezzo
Applicazione delle regole classiche, proporzioni, simmetria speculare ed euritmica, presenza delle
forme pure, utilizzo del bianco, figura cardine della pittura rinascimentale, nacque in provincia di
Arezzo e fu collaboratore di Domenico Veneziano, ha lavorato a Rimini, Arezzo, Roma e Urbino,
scrisse molti trattati, elaborò una visione pittorica del mondo dove tutto veniva ricondotto,
attraverso precisi calcoli matematici, alla perfezione della forma geometrica, riconduce gli ambienti
architettonici in nitidi volumi cubici e volti in ovali perfetti, adozione della forma cilindrica, la solidità
dei corpi rimanda a Masaccio e la luce limpida attenua le ombre e schiarisce i colori, affiancamento
di toni caldi del rosso a toni freddi dell'azzurro, usa la geometria per accentuare la sacralità della
scena
- Sandro Botticelli - Fiorentino
La sua carriera artista si divide in:
Periodo laurenziano: presenza neoplatonica, nostalgia del passato e per la classicità
(melanconia botticelliana), temi mitologici, annullamento prospettiva brunelleschiana, terza
dimensione resa con il contrasto chiaro-oscurale (colori chiari su fondo scuro), cura per il
particolare analitico e naturalistico, forme sinuose e morbide
Periodo di crisi della signoria medicea / influenzato da Savonarola: abbandono dei temi
neoplatonici (condannati da Savonarola), recupero dei soggetti/temi sacri sostenuti da Savonarola,
l'arte torna ad essere Bibbia per i poveri (umili, non colti), produzione figurativa che riacquista
valore didattico, linee spezzate, affiora il dramma, proporzione gerarchiche, dimensione mistica
(spirituale)
- Andrea Mantegna - Padovano
Nato a Padova, la sua arte è una sintesi dell'arte donatelliana e albertiana, sviluppa un gusto
antiquariale (reinserimento di elementi antichi) perché nel secondo 400 abbiamo la nostalgia per
l'antico, i paesaggi di Mantegna non sono fantastici, raccoglie molti aspetti della cultura artistica
rinascimentale: la conoscenza dell'antichità classica, lo spazio prospettico, la centralità della figura
umana e una complessa trama simbolica, il suo stile stile è inconfondibile: caratterizzato da uno
spiccato senso dello spazio, effetti scenografici e monumentali, disegno munuzioso e attento ai
particolari, colori accesi e contrastanti, si basa sul dettaglio e sui particolari, ha avuto come allievo
Correggio
- Francesco Squarcione - Padovano
Accoglieva presso la bottega allievi di ogni dove, fu il primo a essere toccato dall'arrivo di Donatello
a Padova con l'aggiunta di elementi che passerà ai suoi allievi come festone di fiori e di fritta, linea
elevata e tagliente che sbalza le figure e si esaspera nei panneggi, uso di colori intensi e marmorei
- Cosmé Tura - Ferrarese
Insieme a Ercole de Roberti e Francesco del Cossa forma la scuola ferrarese, i loro linguaggi sono
autonomi ma imparentati dalla preferenza di profili aguzzi, fondali architettonici illusivi derivati da
Mantegna come i panneggi rigidi, è un artista che struttura le forme ricorrendo ad un forte chiaro
scuro che da volumetria alle figure; questo maestro è informato e conosce i maestri fiamminghi
perché la corte ferrarese ha dei maestri fiamminghi a sua disposizione che gli consentono di dare
spazio al paesaggio, i panneggi sono molto taglienti, hanno delle pieghi con profilature lineari molto
marcate con un senso nervoso della linea, questo ci fa capire che c'è stato un punto di contatto
con la bottega dello Squarcione.
- Francesco Cossa - Ferrarese
Figure solide e sintetiche, colore luminoso, prospettiva impeccabile, non manca l'emergere aguzzo
e deformante distintivo dell'Officina ferrarese, si trasferì a Bologna a causa di scarsa
considerazione e le opere nella città dei Bentivoglio approfondiscono le ricerche precedenti:
prospettiva e verità luminosa, Francesco del Cossa tende ad avere una pittura meno
espressionistica
- Ercole de Roberti - Ferrarese
Usa suggestioni cromatiche della pittura veneziana, pur mantenendo quella intensità drammatica e
quella minuzia esecutiva che rimarranno cifre peculiari del suo stile.
- Giovanni Bellini - Veneziano
E' uno dei principali esponenti della pittura veneziana del Quattrocento, ha lavorato soprattutto a
Venezia, spostandosi poco, tranne un periodo di attività a Padova e qualche breve viaggio nelle
Marche, è significativo anche per la sua intensa evoluzione stilistica che lo vede passare dal
minuzioso disegno tardogotico alla pittura tonale e atmosferica cinquecentesca, ebbe occasione di
conoscere alcuni tra i più importanti protagonisti dell'arte rinascimentale e da ognuno di essi riuscì
a trarre importanti insegnamenti ma senza perdere mai la propria autonomia, sviluppando
soprattutto la sua particolare sensibilità per il colore e i valori atmosferici. Grande amico di
Mantegna nella fase giovanile ma rispetto alla visione monumentale di Mantegna esprime una
dimensione più intima, immerge le sue figure in vasti e silenziosi paesaggi in un poetico rapporto
emozionale tra uomo e natura, un'altra esperienza essenziale fu il rapporto con Antonello da
Messina che nel suo soggiorno a Venezia gli suggerì le soluzioni plastiche e la corposità dei colori,
divenne il pittore ufficiale della signoria di Venezia e diresse una fiorente bottega, molto
frequentata da seguaci e collaboratori. Con i primi anni del Cinquecento la pittura di Giovanni
Bellini mostra un nuovo rinnovamento, si apre soprattutto verso le ricerche espressive che
caratterizzano la pittura delle regioni del nord Italia, da quelle di Lorenzo Lotto a Sebastiano del
Piombo a Giorgione e Tiziano dove raggiunge un equilibrio perfetto tra l'impianto monumentale e la
fusione atmosferica dei colori, faceva parte di una famiglia di pittore ed è stata la prima famiglia
che ha contribuito a diffondere il carattere rinascimentale
- Antonello da Messina - Siciliano
Pochi dati sulle sue origini e sulla sua data di nascita, tra il 1458 e il 1459 gli studiosi collocano un
probabile viaggio di Antonello in Italia centrale e un soggiorno a Roma, dove deve essere avvenuto
l'incontro con Piero della Francesca, uno dei pochi insieme a Bellini a intendere fino in fondo il
rinnovamento fiammingo e in grado di assimilarlo anche tecnicamente, continuandolo con la
padronanza della sintesi prospettica e formale italiana, adotta la posizione di 3/4 introdotta da Jan
Van Eych che permette una più minuta analisi fisica e psicologia del modello, rispetto ai
fiamminghi è meno dettagliatamente analitico e più attento all'umanità del personaggio, l'analisi
luminosa non è mai dispersiva ma è geometrica
- Domenico Ghirlandaio - Fiorentino
Lavora per Sisto IV, la sua cultura figurativa spazia al naturalismo dei fiamminghi ai modelli classici
del primo quattrocento fiorentino Ritrattista ufficiale dell'alta società fiorentina all'epoca di Lorenzo il
Magnifico, sua formazione artistica e nel primo periodo di attività subì l’influsso dei grandi maestri
del XV secolo, come Giotto, Masaccio, Andrea del Castagno e Domenico Veneziano, accostandosi
anche alla pittura fiamminga, realizzò affreschi e dipinti di soggetto religioso inserendo spesso
scene di vita fiorentina e ritratti di personaggi contemporanei che rappresentano importanti
documenti della quotidianità dell’epoca, ha avuto come allievo Michelangelo.
- Andrea Verrocchio
E' uno scultore, nella sua bottega si formarono: Perugino, Botticelli e Leonardo, bravura dell'artista
nel ritrarre in forma quasi pittorica il corpo umano, attenzione per i dettagli e gusto naturalistico, lo
stile del Verrocchio in pittura è intensamente realistico, con