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A 50 ANNI DALLA MORTE L’IDEA DELL’ARTISTA E DELLA SUA PITTURA E’ CONFUSA E

CONTRADDITTORIA

f) Fu allevato in Vinegia

Le opere del Giorgione manifestano una formazione lagunare —> fu presto messo a bottega da

qualche buon pittore

LA VENEZIA DEL XVI SECOLO

- Possiamo leggerne i diari grazie all’opera di Marin Sanudo Diarii + pittura di de Barbari

- Era un microcosmo autosufficiente —> specificità, dignità e grandezza —> una Nuova

Gerusalemme e nuova Costantinopoli

- Retta da un regime oligarchico

- Cosmopolita

- Palazzi, soffitti intagliati, fregi e tappezzerie alle pareti

NELLE CHIESE

- Zorzi cerca di vedere più quadri possibili —> più facile nelle chiese

- Le chiese stavano cambiando —> gli arredi erano sempre più ricchi —> nel 400 erano luoghi in

cui si conservavano le reliquie dei santi —> nel 500 cambiamento del gusto e introduzione di

nuovi simboli e figure —> Bellini conduce la pittura veneziana dentro una nuova dimensione

creativa

GIOVANNI LEONI SOTTO AL COLLEONI

Non solo nelle chiese si assisteva al trapasso della cultura figurativa —> monumento di

Bartolomeo Colleoni da collocare in piazza San Marco —> ci si rivolge a Verrocchio, a Leonardo,a

Ghirlandaio e a Perugino —> posto nel 1476 in piazza San Marco, il monumento simboleggia la

vocazione militare della città —> grandi nomi arrivano in città in quel periodo come Durer e

Leonardo e Michelangelo

IL MERCATO DELL’ARTE

Crescita del collezionismo dell’antichità —> alimentato dai ritrovamenti romani nell’Egeo —>

attrazione della Grecia sulla cultura veneta con umanisti come Squarcione, Marcanova —> si

sognava di trovare gli originali di Fidia, Prassitele e Lisippo —> Venezia ambiva a diventare la

nuova Atene

Le opere erano di ogni qualità —> si trovano anche nei negozi —> il prezzo variata a seconda

dell’abilità riconosciuta al singolo —> le attività manifatturiere si imposero a tal punto da sostituire i

traffici navali —> fu la competizione tra botteghe ad abbattere i costi

Occasioni di vendite istituzionalizzate erano le feste come quella dell’Ascensione —> di tutti i tipi,

da quelle icone di Creta alle pitture fiamminghe

COMMITTENZA ALLO SPECCHIO

La presenza di quadri come quelli di Memling e Bosh implica due fattori di fondo:

il gusto cercava stili alloglotti

a. il loro possesso condizionava la produzione locale

b.

L’intreccio tra il collezionismo e la committente fu essenziale per l’evoluzione della scuola pittorica

veneziana —> i committenti passavano dal ruolo di modello passivo all’espressione attiva di

impegni e sentimenti

INTRECCI DI SAPERE E PIACERE

L’allargamento degli orizzonti della ritrattistica a Venzia dipendeva da più fattori:

intervento di forestieri che cambiarono approccio

a. incontro dei locali con nuove tendenze e fenomeni

b.

LUCA PACIOLI —> matematico, nel 1494 pubblica il De summa aritmetica nel 1496 si ferma a

Milano dove ottiene la cattedra di insegnante pubblico di matematica —> conosce Leonardo,

collabora con lui ne De divina proporzione —> scappano insieme per Mantova e Venezia

La matematica legava quasi tutte le espressioni artistiche dell’epoca

Anche la musica aveva avuto una reimpostazione teorica —> Gaffurio ne Pratica musicae —>

tematiche amorose anche in teatro

(manca un pezzo, prendilo dalle lezioni)

ANALISI DELLA PRODUZIONE DI GIORGIONE

OPERA NUMERO 1: SATURNO IN ESILIO (NATIONAL GALLERY, LONDRA)

-

In una radura un personaggio dall’aria malinconica, vestito

di scuro ma con un vistoso mantello giallo siede su un trono

ricoperto da tappeti orientali, circondato da libri

- Di fronte a lui un fanciullo vestito con un pesante abito

grigio è come in attesa

-

Dietro un servitore vestito con una tunica rosa cangiante

porge una coppa di fiori e frutti

- Sul primo gradino un suonatore di liuto con dietro un

cilindro nero

- Sulla sinistra un albero con un pavone appollaiato su un

ramo secco e sotto un leopardo

-

In secondo piano una rupe con radici e fusti e un

barbagianni e uno sparviere

-

Al centro 4 o 5 animali, probabilmente antilopi

ATTRIBUZIONE

Probabilmente di Zorzi —> opera senza paragoni nel contesto dell’epoca —> incongruenze nel

vestiario

Prima segnalazione nel 1603 nella collezione di Aldobrandini dove portava l’attribuzione a

Raffaello —> entra alla National Gallery nel 1885 —> si pensava fosse Giasone o Giove—> in

realtà Saturno (tema molto raro)

SIGNIFICATO

- Sospensione meditativa che invita a riflettere sul tema della violenza

- Ammissione degli ebrei nel contesto sociale —> figura di Saturno consuetudine nella stirpe

israelitica, giallo del manto è il colore degli ebrei, cilindro tipicamente ebraico

- Eseguita con precisione miniaturista

- Oggetto di pentimenti—> figure incerte, disegni gracili inducono a pensare ad un pittore agli

esordi

OPERE NUMERO 2 E 3: PROVA DI MOSE’ (UFFIZI) E GIUDIZIO DI SALOMONE (UFFIZI)

- Segnalate nel 1692 nella villa medicea di Poggio Imperiale come di Giovanni Bellini

- Nel 1795 entrano in Galleria già con l’attribuzione a Giorgione

- Entrambe con cornici con rappresentazioni vegetali

- Un tempo adibite ad ante di un mobile e furono apposte due traverse di sostegno

PROVA DI MOSE’

- Rappresenta il piccolo Mosè che fa cadere la corona del Faraone giocando ed è costretto a

scegliere tra una coppa di monete e una di braci. Sceglie quella con le braci e la porta alla

bocca, provocandosi la balbuzie

- La scena si imposta sul paesaggio che occupa due terzi della tela , l’atmosfera è calda

- La sequenza narrativa parte dal gesto del faraone a sinistra che solleva la destra protendendo

l’indice nel segno del comando (adlocutio)

- Si rivolge al vecchio barbuto che replica il gesto

- Una donna regge Mosè

- Alla scena assistono 10 personaggi —> alcuni sono militari, alcuni portano mantelli avvolgenti

- Il faraone sembra un generico orientale con il turbante—> la pedana che lo sostiene presenta

un bassorilievo

- la figura principale è un satiro (potrebbe essere Prometeo)

- Sullo sfondo un ampio paesaggio collinare e un edificio + alberi, non riconoscibili

GIUDIZIO DI SALOMONE

- tema —> contenzioso tra due prostitute

- due terzi della tela sono riservati allo paesaggio

- nell’ultimo piano si staglia una fila di edifici con una torre cuspidata

- al centro una quadrifora in stile tardogotico

- a sinistra un muro ed un portone delimitano un’area di corte monastica

- le figure in primo piano —> Salomone compie la adlocutio e impone che il bambino sia diviso in

due da vivo e dato un pezzo ad ogni contendente —> arrestato dalla figura inturbanata che

solleva le mani verso di lui

- Minore perizia e scioltezza del dipinto precedente

SUBALTERNITA’ ESECUTIVA —> Giorgione si avvaleva di collaboratori

OPERE NUMERO 4 E 5: LEDA COL CIGNO E IDILLIO CAMPESTRE (musei civici di Padova)

LEDA COL CIGNO

- Integrato da una figura femminile che entra da sinistra ostentando un vessillo con uno specchio

dorato —> ci fissa, invitando l’osservatore ad entrare nella scena

- paesaggio prativo con un gruppo di case al centro simile a quello nel Saturno

- Ascendenza dureriana

- fusti degli alberi più sottili piegati dal vento

IDILLIO CAMPESTRE

- figura femminile con piatto a cui il paggio porge un mazzo di fiori

- fondale terso con alberi filiformi e siepi a ciuffo —> specificatamente perugineschi

OPERE NUMERO 5 E 6: ORFEO COL TEMPO E VENERE CON CUPIDO (National Gallery di

Washington)

ORFEO

- raffinatezza iconografica

- figura di un vecchio barbuto che ostenta la clessidra al suonatore

- paesaggio crepuscolare che chiude il giorno —> bellezza che si incarna nelle note e al tempo

stesso sparisce

- gazzella —> solitudine dell’artista

VENERE CON CUPIDO

- al centro c’è un buco della serratura chiuso e ridipinto —> frontale di uno scrigno

Si compone un nucleo giovanile abbastanza compatto —> Il Saturno dopo il 1496, le due tavole

degli Uffizi dopo il 1498 e quelle padovane dopo il 1499

Resta però il mistero sul MAESTRO che ne orientò i primi passi —> Bellini, Carpaccio, Bastiani,

pista Ferrarese, comunità dei miniatori?

Egli svolge fonti inusuali —> in rapporto con cerchie erudite —> temi di derivazione mitologica

a. ed ebraica

L’approccio iconografico e il linguaggio paiono all’insegna di un’eccezionale libertà —> non

b. narra l’evento, lo interpreta

Lavorò in Venezia nel suo principio

OPERE 7 E 8: L’ADORAZIONE DEI MAGI E LA MADONNA COL BAMBINO (National di

Londra, Ermitage di San Pietroburgo)

L’ADORAZIONE DEI MAGI

- Giunge alla National Gallery alla fine dell’800 con l’attribuzione a Giovanni Bellini

- Precisazione cronologica

- stato di conservazione discreto —> tavola probabilmente ridotta perché manca la stella e le

figure sono bruscamente interrotte

- gli esami riflettografici hanno evidenziato che in un primo momento l’artista aver realizzato una

scena a tavola rovesciata

- Difficile capire la funzione originaria—> al centro di una predella

- i magi sono inginocchiati davanti alla sacra Famiglia che sta in una stalla da cui escono anche il

bue e l’asino—> la Vergine siede su un rialzo del terreno e tiene il bimbo che ha una mano sulla

bocca (Il VERBO) e non nasconde i genitali (UMANITA) —> Giuseppe ha un’aria meditabonda

perché conosce il destino del figlio —> al centro Baldassarre, a sinistra Melchiorre e a destra

Gaspare —> due paggi, 2 cavalli, un inturbanato, tre palafrenieri

MADONNA COL BAMBINO

- Acquisita nel 1817

- tavola trasferita su tela

- prende il repertorio compositivo dalle carte che giungevano dall’area germanica con la figura di

Durer come snodo

- pentimenti —> aggiustamenti compositivi

- Sul piano iconografico —> tipo della Madonna dell’Umiltà

- simboli dell’umile —> cave (terra), montagna (già in Mantegna e Leonardo), libro (Verbo)

Zorzi da Castelfranco

CASTELFRANCO

—> cittadina del veneto più o meno equidistante da Vicenza, Treviso e Padova —> viene fondata

dal comune di Treviso nel XII secolo, impostata su un quadrilatero fortificato

—> dal 1338 faceva parte dello Stato Veneziano

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
26 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher niveschiari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Dal Pozzolo Enrico.