vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Bernini: la carriera e le opere
Bernini iniziò la sua carriera insieme al padre della cappella di Paolo V in Santa Maria Maggiore e fu così che attirò l'attenzione del Papa e del cardinale Scipione Borghese, sotto la cui protezione rimase fino al 1624, creando le statue e i gruppi che sono tuttora presenti a Palazzo Borghese.
Dopo l'ascesa al trono papale di Urbano VIII, la sua posizione nel campo artistico si consolidò, dal momento che ricevette le più importanti commissioni. Dal 1624 fino alla sua morte, fu occupato in opere religiose. Nel 1629 fu nominato architetto di San Pietro e, anche se già nel 1624 aveva realizzato in questa Chiesa il baldacchino, fu solo a partire da questo momento che realizzò le opere più prestigiose.
Le opere più vaste compiute dall'artista sono tutte comprese nei tre pontificati di Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII. Solo durante gli ultimi anni della sua vita le commissioni diminuirono, non per un declino delle sue capacità artistiche, ma per il cambiamento dei gusti e delle preferenze dell'epoca.
capacità creative bensì per la generale scarsità di attività artistica. La scultura. Non è facile definire con precisione le varie fasi evolutive dello stile del Bernini dato che per circa 50 anni egli lavorò a grandi imprese, la maggior parte delle quali duravano molti anni, durante i quali cambiamenti e modifiche potevano venir essere inserite fin quando il lavoro lo consentiva. Per fare degli esempi basta ricordare che Bernini impiegò 9 anni per completare il baldacchino, 13 anni per terminare la cattedra e quasi 20 per realizzare la tomba di Urbano VIII. Nonostante tutto, il suo stile scultoreo subì notevoli trasformazioni, coincidenti in con particolare periodi della sua vita. Il primo gruppo di opere è databile intorno al 1615-1617 e in queste è presente una grande libertà ed energia, un trattamento della superficie che sfiora la perfezione, nonostante siano ancora presenti i legami col manierismo. La fase successiva.incomincia con l'Enea e l'Anchise del 1618-19, il primo gruppo monumentale realizzato per il cardinale Scipione Borghese, nel quale ritornano a una composizione ed tipicamente manieristica espressa dall'uso della figura serpenti nata, mentre la saldezza, il vigore e la precisione dell'esecuzione sono tutte caratteristiche che apprestano un passo in avanti rispetto la prima fase. Le statue posteriori testimoniano un grande processo di emancipazione nella storia della scultura (Nettuno e Tritone, il ratto di Proserpina, il David ), tutte queste figure sono caratterizzate da grande immediatezza e naturalezza, da un grande realismo nel dettaglio e da una differenza di materia che rende ancor più fortemente il momento drammatico. Se si confronta il David del Bernini con le statue precedenti dello stesso soggetto ci si rende conto di come la statua non sia più un pezzo di scultura autonoma, bensì una figura che si muove nello spazio e quasi in maniera.minacciosa sembraafferrare l'osservatore.
Intorno al 1620 il Bernini realizzò una serie di busti statici pensierosi e calmi, con drappeggi dalle pieghe plastiche e salde. Fu solo nel 1632 che realizzò invece il busto di Scipione borghese caratterizzato da uno stile dinamico e il movimento è suggerito sia dalla testa in movimento temporaneo, dall'occhio minaccia e dalla bocca semiaperta e inoltre anche il drappeggio sembra in continuo movimento. È con questo busto che si inaugura la fase del pieno barocco per la grande importanza conferita al drappeggio che conferisce grande emotività all'opera.
Intorno gli anni 30 il Bernini attraversò una fase classica probabilmente anche a causa dell'influsso della crescente pressione da parte dei più fervidi sostenitori della dottrina classica (la tomba della contessa Matilde, la testa della medusa, alcuni ritratti a mezzo busto etc.)
La fase centrale del Bernini è quella costituita
dagli anni 1640-1655 nei quali concretizzò il progetto definitivo della tomba di Urbano VIII, elaborò un modello rivoluzionario di monumento funebre (Santa Maria sopra Minerva) e concepite erano di unificare tutte le arti in un unico effetto imponente. In questi stessi anni inoltre collocò per la prima volta una fontana rustica nel centro di una piazza (la fontana di quattro fiumi in piazza Navona). Infine nelle sue figure posteriori le membra saranno sempre più sottili ed allungate in maniera esagerata e insieme a questa tendenza goticheggiante diventa sempre più sofisticato il trattamento dei vestiti, che perdono il carattere di materia reale e diventano modelli astratti in grado di comunicare all'osservatore un sentimento di intensa spiritualità (Maria Maddalena). Negli ultimi anni della sua vita il Bernini ritornerà a strutture più austere, a composizioni classiche, lasciandosi influenzare dalle tendenze del periodo, maattraverso il contrasto tra le masse plastiche forzate violentemente e il controllo assiale la sua opera sarà caratterizzata da una componente drammatica straordinaria. Uno degli equivoci più strani e radicati è che il fatto che la scultura barocca presenti molti punti di vista, in realtà Bernini ha dimostrato come sia vero proprio il contrario. In realtà, quando le statue venivano realizzate, si collocavano in delle posizioni precise, per fare in modo che venissero osservate da un preciso determinato punto di vista. Le statue del Bernini sono concepite in profondità e la sensazione della loro organizzazione spaziale può realizzarsi sempre per un unico punto di vista. Bernini non usò marmi policromi, ma il suo intento era quello di produrre l'effetto e l'impressione del colore solamente con il marmo bianco, anche se la policromia era comunque importante per lui ma in un senso differente. Egli usò infatti unire figure di bronzo e di.Marmo per conferire effetti pittorici alle sue grandi composizioni. Nè un esempio la tomba di Urbano VIII dove le zone bianche e scure sono molto equilibrate e hanno un chiaro significato. La sezione centrale è in bronzo scuro e in parte dorato, con vero tutte le parti in diretto collegamento con il defunto. Invece le allegorie in marmo bianco della carità e giustizia hanno qualità terrene.
Nuovi tipi iconografici. Bernini fu il più grande creatori di tipi iconografici del barocco italiano e la sua concezione del santo, delle tombe, della statua equestre, di ritratti e di fontane rimase per molti anni incontestata. Con la tomba di Urbano VIII egli instaurò il nuovo tipo di monumento papale raggiungendo un equilibrio reale tra il monumento commemorativo e il cerimoniale. In questa opera l'artista evidenzia il contrasto tra la precarietà della vita (morte con la clessidra) e la fede del Papa che prega.
Nella storia della ritrattistica
Vede allo stesso modo un contributo importante con il primo ritratto a mezzo busto del tardo barocco: lo Scipione Borghese. Nei ritratti degli imperatori egli creò il tipo ufficiale barocco del sovrano assoluto e in quello di Luigi XIV e gli espresse il concetto di nobiltà, di orgoglio, di eroismo e di maestà.
Inoltre, gli diede alla statua equestre barocca con il cavallo impennato una impronta eroica e un senso di drammaticità e di movimento dinamico.
Infine, nelle fontane egli si distinse per il modo rivoluzionario di trattare l'acqua, in quanto sostituì i tradizionali getti d'acqua con un esuberante e forte imbrigliamento degli elementi. E attraverso il continuo movimento dell'acqua mormorante, egli riuscì a creare il vero movimento, la vita pulsante.