Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 92
Storia dell'arte moderna Pag. 1 Storia dell'arte moderna Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 92.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'arte moderna Pag. 91
1 su 92
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

-1590, ORTOLANO/NATURA MORTA, CREMONA MUSEO CIVICO ALA PONZONE

L immagine, se vista da un lato sembra una ciotola piena di frutta secca e ortaggi appoggiati in una ciotola che sembra

appoggiata nel vuoto mentre se l immagine viene girata di 180^ troviamo un viso coronato da un cappello. La luce in

caso di natura morta proviene dal basso, mentre nel caso del viso dall alto. Il tutto ha un aspetto grottesco, simili

immagini dovevano attrarre per la perizia tecnica e sopratutto destare meraviglia nello spettatore che si trovava

davano all artificio dell illusione.

BS, già sotto la Serenissima dal 1454, da sempre ha gravitato attorno al Veneto per quanto riguarda la cultura. A

costituire un capitolo di riguardo è l esperienza di Tiziano che nel 1522 invia per la chiesa dei santi Nazaro e Celso un

articolato polittico, commissionatogli da Altobello Alveroldi.

Pittori di rilievo del panorama bresciano sono: GIOVAN GEROLAMO SAVOLDO(1480-1548), dopo un iniziale

apprendistato con Foppa si misura con le esperienze lagunari, prima di tutte la pittura tonale giorgionesca.

Questa prima educazione giorgionesca con influssi nordici mutuati dalla conoscenza diretta del Durer traslare dal:

-L’ARCANGELO RAFFAELE E TOBIOLO

Domina l’ampia inquadratura paesaggistica caratterizzata da forti contrasti luminosi che producono un pieno

controluce sul volto del protagonista.

L’esito più eclatante di questa attenzione al dato atmosferico è fornito da:

-1532 MADDALENA LONDRA

La giovane viene colta quasi di sorpresa in uno sguardo conturbante e avvolta da un panno avvolgente.

ROMANINO(1584-87/1562)

Gerolamo Romani dimostra fin dall esordio una componente eccentrica rispetto agli altri bresciani. Segue, oltre all

novità di Giorgione e Tiziano, anche quelle del Durer, del Lotto e come è visibile sopratutto negli esordi la vena

grottesca di Altobello Melone.

-1513 PALA S GIUSTINA, PADOVA

Lavoro che esprime appieno la maturazione della parabola tizianesca.

Entro il 1524 completa la decorazione della cappella de SS sacramento, in S. Giovanni Evangelista a BS in cui collabora

con giovane Moretto.

-1521-24, S MATTEO E L ANGELO, CHIESA DI S GIOVANNI EVANGELISTA, CAPPELLA DEL SACRAMENTO

Collocato sulla parete sinistra della cappella, mostra un ardita ambientazione a lume notturno, dove il vibrare della

fiamma della candela contribuisce a creare un effetto deformante sui volti dei due protagonisti. 68

MORETTO(1492-95/1554)

terzo grande protagonista di questa stagione BS. ALESSANDRO BONVICINO, figlio d arte, già nel 1515 riceve la

prestigiosa commissione delle ante d organo del Duomo Vecchio di BS ora a Lovere.

A una prima fase stilistica in cui guarda a Romanino segue l elaborazione da parte del Moretto di un linguaggio

raffinato e classicista evidente in opere della maturità estrema come:

-1521-24,DECORAZIONE DELLA CAPPELLA DEL SACRAMENTO IN S GIOVANNI

Nel 1529 va a lavorare al coro d S. Maria Maggiore a BG

-1550 CRISTO CON L ANGELO, PINACOTECA TOSIO MARTINENGO

Originariamente nel Duomo vecchio della cittàLa composizione è giocata sullo sviluppo verticale della tela e i toni

grigi-argentei portano la scena ad un effetto di essenzialità quasi ascetica dove nemmeno il viso dell angelo che piange

sembra intaccare l algido classicismo nelle quali il colorismo veneto si è rarefatto nei grigi tipici del foppa.

Tra fine 400 e inizio 500 a Varallo Sesia vengono realizzate alcune cappelle con la vita del Cristo. usta prima impresa da

il via a una serie di complessi analoghi che segnano durante la Controriforma un ideale sbarramento al

protestantesimo.

Il sacro Monte di varallo, voluto da padre Bernardino Caimi, si avvale della personalità di GAUDENZIO FERRARI che nel

giro di pochi anni completa una serie di cappelle la più importante delle quali è dedicata alla croifissione(1528), dove

vengono realizzati affreschi e statue in terracotta. L’idea di creare una continuità figurativa fra statue dipinte e

affreschi porta a una forte componente illusionistica teatrale.

Il punto di partenza di questo impianto scenografico sono piccoli elementi che rimandano alla verità della vicenda di

cristo, Nel corso dei secoli le cappelle inizialmente disseminate lungo il percorso del Monte si sviluppano mantenendo

l idea di imitare i Luoghi Santi.

Nasce così il complesso del palazzo di Pilato(1608-27) dove i due scali dell edificio sono raccordati dalla scala del

pretorio di Gerusalemme. Le cappelle sono opera di: PIER FRANCESCO MAZZUCCHELLI/MORAZZONE(1573-62) che

collabora a più riprese con il plasticatore GIOVANNI D ENRICO(1559-1644) fratello di MELCHIORRE(1570-1640) e di

TANZIO(1560-1635)-

Tanzio al Sacro monte esordisce realizzando gli affreschi della 27settesima cappella raffigurante cristo davanti al

tribunale di Pilato le cui statue sono fatte dal fratello Giovanni.

Su questa come sulle successive(Pilato si lava le mani, Cristo al tribunale di Erode) il pittore da vita ad un umanità colta

in atteggiamenti naturali, accompagnati da un indagine realistica dei volti.

L’effetto unitario si registra nella forte coesione fra affreschi parietali e gruppo plastico. Tanzio sa imprimere ai

personaggi un senso di forte realtà che coglie appieno l intento di persuasione e teatralità che sta alla base

dell’edificazione del sacro monte. I protagonisti delle scene sacre sono i compaesani di Tanzio rappresentati senza

nessun compiacimento ma in tutta la loro carica umana che concretizza il messaggio divino.

La Serenissima dopo la pace di Cateau Cambresis(1559) riesce a mantenere i suoi possessi in terraferma e il controllo

sul mare orientale. Tutto ciò favorisce il fiorire di importanti commissioni artistiche in città.

L impresa di maggior rilievo iniziata dal 1537 riguarda la sistemazione della piazza di S. Marco affidata a JACOPO

TATTI/SANSOVINO(1486-1570) fiorentino attivo sopratutto a Roma.

I lavori iniziano con la soggetta del campanile pensata come un ampio basamento strutturato su archi trionfali che si

combinano ad elementi architettonici dall effetto più pittorico.. La balaustra composta da riquadri con bassorilievi che

contribuiscono ad armonizzare la struttura svettante del campanile con la piazza. Gli elementi compositivi della

soggetta trovano riscontro in quelli della libreria marciana del Sansovino, posta davanti a palazzo ducale.

La struttura è interpretata come sorretta da un grande quadriportico che rimanda agli esempi antichi e con una base

simile a quella della zona inferiore della loggetta.Sansovino è anche architetto delle Procuratie Nuove e della Zecca

facendo proseguire la struttura sulla altro lato della piazza e arretrando l edificio per metterlo in asse con il campanile

creando un inquadratura ottica che porta lo sguardo alla basilica di S. Marco.

Nelle sculture della porta bronzea della sacristia di S. Marco Sansovino evidenzia un impronta manieristica che

traspare dagli allungamenti delle anatomie colte in pose disarticolate. L adesione alla maniera emerge anche nelle

statue di Mercurio e Nettuno che inquadrano la scala dei giganti nel cortile di Palazzo Ducale.

VERONESE/PAOLO CALIARI(1528-88)

Nasce a verone nel 1528 e sembra che il padre gli insegnò a modellare mentre Antonio Badile a pitturare, anche se

probabilmente guardò anche all opera di GIULIO ROMANO attivo nella vicina Mantova e forse a quella protobarocca di

CORREGGIO e alla variante manierista di PARMIGIANINO.

Nel 1531 è chiamato a decorare la villa di Soranzo a Castelfranco. 69

Nel 1553 viene introdotto nell ambiente artistico veneziano da Ponchino da castelfranco che gli affida le decorazioni

a palazzo ducale. Comincia la decorazione del palazzo dalla sala del consiglio dei dieci dove i riquadri sono pensati per

una visione dal basso in alto e illustrano temi allegorici.

-1553-56 GIUNONE VERSA I SUOI DONI SU VENEZIA, SALA DEL CONSIGLIO DEI DIECI

Fin da questa prima prova in laguna è chiaro l interesse del veronese per gli scorci complicati, come quello di giunone,

e per una nitida definizione della forma e unatrattazione del colore non allineata del tutto al tonalismo veneto.

In questo periodo alterna soggiorni veronesi a alte veneziani

1555-1565 AFFRESCHI SAGRESTIA SAN SEBASTIANO A VENEZIA:

-1555-56, TRIONFO DI MARDOCHEO, CHIESA D S SEBASTIANO

La tela è impostata con attenzione per gli scorci prospettici che interessano qui sia animali che uomini affacciati al

limite del piano d appoggio.

Nel 1560 va a Roma dove vede i laori di Raffaelo e Michelangelo al ritorno decora la villa di MarcAntonio Barbaro

progettata dal Palladio

-1562 CENACOLO FRATI DI S GIORGIO MAGGIORE, LOUVRE

-1571-73 CENA IN CAS ALEVI/CENACOLO CONVENTO SS GIOVANNI E PAOLO

In veronese l arditezza compositiva si unisce ala capacità d invenzione sopratutto nei soggetti di largo impegno perciò

l artista si trova coinvolto in un processo dell Inquisizione di Venezia. Il punto della disputa era capire perché il

Veronese avesse relegato a un ruolo marginale la scena sacra dando spazio invece a buffoni, nani e scurrilità. per tutta

risposta il pittore si appellò alla licenza di memoria vasariana aggiungendo inoltre che la varietà d figure erano date

dal fatto che, dopo aver finito la scena sacra, si era ritrovato connoto spazio vuoto da riempire: si intravede la

consapevolezza della propria autonomia creativa di stampo manierista.

Il processo si concluse con la condanna per il pittore di cambiare, a proprie spese le parti contestate, ma di tutta

risposta quello che fece veronese fu semplicemente di cambiare il titol intitolandola: “cena in casa levi” Muore nel

1588.

PALLADIO/ANDREA DI PIETRO DELLA GONDOLA(1508-80)

Nativo di Padiva lavora inizialmente come manovale a vicenza dove conosce Gian Giorgio Trissino che lo porta nel

1541 a Roma e gli suggerisce il soprannome classicheggiante con cui è più noto. Il soggiorno romano è fondamentale

per la sua formazione infatti è qui che apprende le lezioni architettoniche di Michelangelo e Raffaello e studia i

monumenti antichi.

La prima commissione di prestigio riguarda la BASILICA DI VICENZA, vince il concorso contro GIULIO ROMANO e

SANSOVINO e SANMICHELI.

La soluzione Palladiana prevede di rivestire la struttura presistente con un ampio loggiato di serliane distribuito su

due ordini il secondo dei quali decorato con con una balaustra alternata a statue. Il tutto restituisce l idea di una

scansine chiaroscurale ripresa dalle opere di Sansovino. In poco tempo l architetto si trova proiettato in un circuito di

committenza privata.

Alcuni dei nobili che commissionano i palazzi cittadini a Palladio si rivolgono ancora a lui per la realizzazione di ville

suburbane.

La cultura della villa nel 500 diventa un elemento distintivo nel veneto: ai piaceri della compagna si coniuga la

funzionalità dell edificio, questo può essere esemplificato pensando l edificio come un semplice luogo di svago privo di

funzioni legate alla masserizie.

A questa tipologia appartiene la VIL

Dettagli
A.A. 2016-2017
92 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lely17-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dorfles Piero.