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Bernardi Roig
E’ uno scultore spagnolo nato nel 1965.
Il suo marchio di riconoscimento sono le figure bianche, “uomini della luce”; sono
figure appesantite, imperfette, corpi utilizzati per ottenere dei calchi, corpi come
manichini, idea della frammentazione del corpo umano, soprattutto la testa.
“un’immagine è sempre un’immagine mutilata”
L’aspetto più interessante riguarda l’utilizzo della luce, a queste figure candide
l’artista abbina il neon, una luce fredda, bianca.
Il valore della luce è qualcosa di particolare perché (attribuiamo alla luce una valenza
positiva,, spiritualità, energia, calore, rischiara,..) in questo caso la luce per Roig ha
una valenza negativa, una luce che acceca, che impedisce di vedere, ed ecco che il
neon e il contrasto tra neon e luce amplifica a un senso di spaesamento, di solitudine,
abbiamo poi delle corde, queste luci appaiono stanche, sovraccaricate, bloccate, che li
lascia interdetti, soli, senza speranze.
L’espressione del volto non la conosciamo perché la luce ci impedisce di vedere, ed
ecco che lo stato d’animo di questi corpi, si nota dalla loro postura, pesante, chinata,..
La luce racconta l’accecamento.
La testa diventa un vero e proprio emblema di questo pensare che rimane congelato, i
pensieri rimangono bloccati, (serie televisiva ”frost”).
Il lavoro di Roig è basato sul leggere la condizione dell’uomo, sono corpi maschili
appesantiti, indossano solo dei pantaloni, viene però presentata come condizione
dell’uomo come possibile identificazione di chi osserva queste immagini.
(Capesaro, 2009, Venezia) in questa rassegna, Roig, si relaziona con l’architettura, sul
palazzo si trova quest’uomo che porta un carico di luce.
2008 – Corpo appeso avvolto da tubolari che ci impediscono di vedere il volto,
l’espressione è corrucciata, gli occhi sono chiusi.
2009, Rassegna di Bologna – Corridoio, tunnel, in cui quest’uomo porta un carico di
luce.
Roig si relaziona anche con la Natura.
Mostra in Spagna (Museo Nacional des Esculturas) in cui Roig presenta delle sculture
che si relazione alle opere presenti, 10 sculture bianche inserite nelle opere d’arte già
presenti, relazioni shoccanti per il visitatore, presenze ambigue, spaventose.
Robert Gligorov
Artista Macedone nato nel 1960 che vive e lavora a Milano.
Cerca di creare un punto di vista inedito, di creare uno spiazzamento provocatorio in
chi osserva, in alcuni casi irritante, shoccante, violenta.
In un’immagine molto comprensibile al primo impatto c’è qualcosa che ci turba, ci
lascia perplessi,..
Riserva delle sorprese feroci, un messaggio su cui dobbiamo riflettere.
In molti casi si occupa di tematiche sociali (morti sul lavoro, infanzia, violenza,
vivisezione, guerre di religione,..) interviene in maniera molto leggera nel quale
vengono inseriti degli elementi di ambiguità.