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La sua firma, inizialmente era SAMO acronimo di “SAMe Old shit” (letteralmente sempre la
stessa merda).
Ma ,la coppia Basquiat-Diaz, ormai convinta di avere aspirazioni artistiche differenti, si scioglie
nel 1978 affiggendo ai muri di Manhattan l’annuncio “SAMO IS DEAD”. Da quel momento in
poi Basquiat non utilizzerà mai più il nome SAMO.
Questi graffiti vengono fotografati e pubblicati, diventa famoso in pochissimo tempo (1978) e
dalla strada Basquiat si trova in poco tempo ad essere un artista affermato in tutto il mondo.
Nel 1983 incide un disco chiamato “Beat Pop” ed è un disco rap.
La copertina rappresenta alcuni simboli, segni che poi si evolveranno nelle sue opere.
La CORONA Basquiat la ricorda presente nel logo della King Production, rappresenta essere il
re che veniva attribuito a Kellington che “prende in prestito” per definirsi il re nell’ambito della
pittura, dei graffiti.
Si fidanza per alcuni mesi con Madonna e incontra Diego Crotez (regista e produttore
cinematografico) che gli chiese di interpretare un ruolo nel film in cui doveva interpretare un
giovane artista nei primi anni 80 (interpreta sé stesso).
Nel 1980 la prima mostra collettiva (Time Square Show) che mostrava rap e graffiti e
avanguardie a confronto, l’ascesa di Basquiat diventa sempre più veloce e incontra Andy Warhol
con cui stabilisce una forte amicizia.
La critica accusa Basquiat di volersi “arrampicare” tramite Warhole nella sua ascesa fino a che
non realizzano una serie di opere in collaborazione in una mostra nel 1985 che è stata stroncata
dalla critica e dal pubblico.
Il manifesto della mostra raffigurava i due artisti come in un incontro di boxe con i guantoni
proprio per “affrontarsi” in un ipotetico round di boxe. (collaboration exibition)
Basquiat vive con disagio questa sua ascesa per 2 motivi:
1-questione razziale: viene definito e ricordato come il primo nero del mondo dell’arte; nella
sua carierà aveva un motto: “non uso solo il nero, uso molti colori”;
2-la sua ascesa velocissima: lui nasce libero da ogni vincolo, con i suoi graffiti forti, critici.. ma
il mercato dell’arte americano lo manipola; Basquiat infatti si dispera perché non riesce a finire i
quadri che già sono stati venduti!
Tutti gli sottopongono fogli, carte.. Basquiat venne infatti in svizzera e lui si illude di essere stato
invitato per una vacanza invece viene “sfruttato” e fatto disegnare
Nel 1987 durante un intervento chirurgico, Andy warhol muore di shock anafilattico per
un’allergia all’anestetico.
Basquiat soffre moltissimo per la sua perdita perché era il suo ultimo e unico appiglio; aumenta
vertiginosamente le sue dosi di droga, addirittura arriva a consumare 3000 dollari di eroina a
settimana.
Il 12 agosto del 1988, muore di overdose a 27 anni
Pittura e linguaggio di Basquiat
Si rivela di una complessità enorme, riesce contestualmente a risultare di grande impatto ma
anche molto complesso.
Guardando i suoi dipinti si va oltre questo impatto immediato, Basquiat si avvale di molti segni,
molti immagini che si stratificano nell’opera.
La parola addirittura viene inserita moltiplicata, cancellata e utilizzata anche come significante
nell’opera, Basquiat non si separerà mai dalla parola in nessuna opera.
Crea segni, loghi, note, brani.. Tutta questa stratificazione si sovrappone alla pittura; dipinge su
OGNI tipo di supporto, dalla tela ai frigoriferi,..
Le immagini sono forti, di impatto, liberi, svincolate da tutto; il risultato di una complessità del
linguaggio.
Basquiat utilizza inoltre molte tecniche mescolate tra loro: collage, matita, graffi, bomboletta,
olio.. creando così una complessità materica delle tecniche utilizzate.
“The whole livery line Bow like this with The big money all Crushed into these feet”.
L’incidente è presente in moltissime sue opere (incidente a 8 anni)
Opere
_Skull (teschio) 1981 gesso, pennellate, graffi..
_Fallen angel, un angelo disperato al posto dell’aureola ha una corona di spine, c’è un’accenno
di struttura scheletrica, organi interni, c’è la corona, ha una sua sessualità.
_Ishtar, omaggio alla porta di Ishtar, architettura babilonese, un omaggio in cui è presente
una complessità, parole scritte e cancellate (affermazione e negazione) una tessitura di segni
estremamente complessa.
_Autoritratto del 1986, in cui mostra una sua immagine scura, razziale.
_Pegasus, ultima opera di Basquiat, complesso di scritte, simboli.. dall’alto delle pennellate nere
che coprono tutto.
Film
Basquiat (1996 diretto da Julian Schnabel)