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Buoninsegna è stato pittore, miniatore e maestro alla scuola

senese. La pittura rappresenta l’arcangelo Gabriele che

inginocchiatosi ai piedi della Vergine, le porge delicatamente una

fronda d’ulivo, annunciandole la

volontà divina. I corpi sono privi di qualsiasi

consistenza materiale, le loro forme

vengono delineate dalla linea curva e dai

colori delle vesti. Gli abiti d’oro dell’angelo

riescono a stagliarsi perfettamente dall’oro

dello sfondo, sprigionando luce e ricchezza. Il volto e le mani riflettono la

natura soprannaturale del personaggio che si contrappone a quella

umanissima di Maria avvolta in un mantello blu. Il volto della Vergine

esprime un sentimento di pudore, dato anche dal naturale e timido gesto

di coprirsi con il mantello. Al centro c’è un vaso di gigli, simbolo di

Firenze; il trono è disposto obliquamente, ma a parte questo elemento,

non c’è profondità.

Madonna col bambino di Ambrogio Lorenzetti (1319). Dalla solidità

delle figure si intuisce che la formazione dell’artista è vicina a Giotto,

nonostante le sue origini senesi. La fisionomia è poco dolce, le figure

sono possenti e statuarie. La madonna è vista frontalmente e il mantello è compatto. Il trono ha

decorazioni geometriche, ma l’architettura è ridotta al minimo. Le mani

invece preludono ciò che verrà con pose mai viste, cingono con forza Gesù

che è rappresentato come un qualsiasi bambino che si dimena scalciante.

Interno del Duomo di Firenze, di Arnolfo di Cambio (1295). Il primo

progetto di Santa Maria del Fiore fu di Arnolfo di Cambio che progettò la

chiesa a 3 navate terminante il tre absidi con cupola centrale. Ma la

costruzione rimase incompiuta a causa della sua morte, fino al 1302 che

viene ripresa da Francesco Talenti il quale vorrebbe ingrandirla ma si

trova limitato lateralmente dalle abitazioni e dal campanile iniziato da

Giotto. Nel suo progetto dunque mantiene la ripartizione in 3 navate, ma le

allunga in modo da trasformare le 4 campate centrali che Arnolfo aveva

progettato rettangolari, in altrettante campate quadrate conferendo

misurabilità. La parte absidale viene modificata in rapporto alle nuove

proporzioni delle campate e si articola intorno ad un vasto spazio

ottagonale, coperto da una cupola. Le due cappelle ai lati fungono da

transetto, una terza centrale funge invece da vera e propria abside,

costituendo il prolungamento della navata centrale. Le navate sono divise

da grandi pilastri compositi. L’interno è piuttosto semplice ed austero, il

vuoto aereo da una forte impressione. Lungo tutto il perimetro c’è un ballatoio interno, il pavimento

è in marmi policromi e le vetrate figurate sono tra le più ricche. Viene così a definirsi una tipologia

che concilia la pianta longitudinale (paleocristiana) alla pianta centrica (orientale). Questa

meravigliosa cattedrale rimarrà comunque senza cupola fino al 1420-36 quando Brunelleschi

propone una tecnica innovativa: predispone una doppia calotta di costoloni in grado di

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Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kiaretta90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Venezia o del prof Salvagnini Sileno.