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San Giovanni degli Eremiti a Palermo (1132)

Pianta longitudinale ad aula unica, senza sostegni liberi, transetto e torre campanaria. Presenta due cupole sullo sviluppo longitudinale, una sul punto di convergenza col transetto e una anche sul campanile. La cupola di rotazione presenta setti concentrici che si vanno restringendo (derivazione bizantina) e trombe angolari (sistema occidentale). All'esterno presenta una calotta liscia emisferica, rialzata e dipinta di rosso.

Chiesa di Santa Maria Assunta a Torcello (XII sec)

Pianta basilicale con nartece, torre campanaria e battistero staccato. Tre navate con facciata a saliente e tre absidi, quello centrale decorato con un mosaico di derivazione bizantina. Presenta un'iconostasi, un filtro tra navata e parte del clero composto da colonnine che reggono una fascia decorata. All'esterno presenta lesene e archi ciechi.

Santa Fosca a Torcello

Impianto centrale con presbiterio affiancato da due piccole navate e terminanti in una struttura triabsidale. Nodi angolari costituiti dalla presenza di piccole volte.

acrociera e frondi angolari che evidenziano due absidi sovrapposte, profilo più continuo nella parte alta per poter passare ad una copertura a cupola. I nuclei d'angolo del portico circostante presentano archi rialzati su colonne (influssi orientali). San Marco a Venezia (1063-1094) ha un impianto a croce incardinato su 4 pilastri o 4 nuclei tetrapili agli spigoli e i bracci sono coperti da cupole (quincrux). La struttura è costruita come croce greca e arricchisce il suo discorso strutturale con i tetrapili (all'interno anche loro presentano cupolette). I bracci sono scanditi in 3 navate da colonnati. L'abside sporge sul fondo e ci sono due absidi laterali mascherate nella muratura. L'impianto ha come modello l'Apostoleion di Costantinopoli: per la ricostruzione vengono chiamate appositamente maestranze bizantine. Le volte a botte con pennacchi da cui parte la cupola (la suddivisione interna avviene solo al primo ordine). C'è anche un atrio con sistema cupolato, articolato in mura spesse e una parete traforata in corrispondenza delle.

arcate laterali con la costruzione della facciata le cupole, in origine estradossate, vengono rialzate progressivamente si arricchisce di guglie all'esterno e viene creato un nartece su tre lati in occasione della risistemazione della piazza nel XIII sec

Battistero di Parma (successivo al duomo)

articolazione ottagonale con contrafforti sugli spigoli

arcate sfondate in profondità per gli accessi, alternate ad arcate cieche con due supporti verticali e architrave

articolazione interna più complessa: nello spessore di muro dei lati ciechi vengono create absidiole scandite da colonnine su più ordini

cupola a ogiva a spicchi che termina con una piccola torre centrale, tensione verticale segnata da costoloni (inizia il linguaggio gotico)

monasteri cistercensi: fondati Bernardo di Chiaravalle (teoria della luce graduale per suggerire emozioni ai fedeli)

Abbazia di Fontenay in Borgogna (1139-1147)

tre navate con transetto su cui si apre fila di cappelle, testata absidale piatta affiancata

da chiostro e varie sale del monastero (impianto più semplice delle abbazie: lavoro manuale accompagnato dalla preghiera) pilastri cruciformi con colonnine laterali, navate laterali e centrale coperte da volte a botte, nella centrale scandite da arcate trasversali a sesto acuto (si sviluppa una tensione verticale, la navata centrale si innalza) la chiesa è fiancheggiata da un chiostro circondato da vari ambienti, l'intera abbazia è presa a modello per la disposizione degli edifici in tutte le abbazie cistercensi (tentativo urbanistico in piccola scala di sistemazione di una comunità organizzata e autonoma, in un complesso di edifici religiosi e civili e di un'area agricola) Chiaravalle milanese (1221) segue lo schema-tipo: tre navate, transetto, fila di cappelle e abside piatta campate quadrate nella navata centrale e più piccola sulle laterali (derivazione lombarda MA supporti omogenei: tutti pilastri cilindrici) sottolineatura archi trasversali evolte con costoloni, numerose finestre nella parte finale (scalata, si rimpicciolisce verso l'alto) di impianto ottagonale e decorata con , (solitamente era alta e conteneva le campane poiché S.Bernardo aveva vietato la costruzione del campanile) , pilastri con contrafforti in corrispondenza delle volte acrocieral' Abbazia di Casamari (1203-1217) , corrispondenti ai costoloni delle varie volte acrocieral' la quale ha un particolare candore Abbazia di San Galgano vicino a Siena (1201-1218) Abbazia di Saint-Denis vicino a Parigi(1140-1144)

Nella parte absidale abbiamo un coro con doppiodeambulatorio: il primo è coperto a crociera supianta quadrilatera irregolare, il secondo è sucrociere a cinque costoloni e presenta sette piccole cappelle di maggiore complessità che implica un nuovo sistema di copertura per uno spazio complesso (inizia la soluzione a sesto acuto alzando in punto di chiave).

La parte finale viene illuminata maggiormente con ricchissimi altari decorati per riflettere la potenza divina e dell'abate. Presenta una facciata con due torri (di cui ne rimane una sola) facente parte di un nartece a piani che si ricollega ai westwerk.

Nel 1231 viene rifatta in impianto gotico. Triforio aperto: ricerca di diafanità (luce che passa attraverso i fasci di piloni e le finestre). Volta ogivale: schema delle spinte. Archi a sesto acuto: creano soluzioni più complesse e permettono un maggiore apporto di luce. Per costruire le arcate della volta a crociera si costruiscono delle centinature e delle cordonature.

Poi si riempiono le vele che consentono di coprire uno spazio più articolato: le campate diventano di base rettangolare. Quartiere gotico: si sviluppa attorno all'area di Parigi. Soffitto piano ligneo stabilisce le murature delle navate, da questo primo piano si costruiscono le volte portando su anche delle macchine per innalzare i pesi.

Cattedrale di Notre-Dame a Noyon (1145-1221): tre navate e transetto con bracci arrotondati. Navata centrale con sistema obbligato pilastri-colonne, dove però le colonnine addossate diventano il punto di partenza di un'ulteriore nervatura: si crea una crociera esapartita con due grandi vele e quattro più piccole ai lati. Gli stessi grandi pilastri iniziano ad avere più colonnine affiancate e diventano elementi di tensione verticale. Arcate al primo livello a sesto acuto, sopra si aprono le tribune che occupano lo spazio sotto le coperture delle navate laterali e permettono un elevato maggiore (utile a raggiungere l'altezza necessaria).

per costruire una massa in grado di resistere alle spinte della navata centrale, mediante archirampanti di tipo primitivo sopra le tribune è posto il triforio (galleria che si apre verso l'interno, in genere con loggiato a tre arcate, sostituito da arcatelle cieche nel coro) che costituisce la diafanizzazione della parete la quale si conclude con le grandi bifore inserite tra gli spicchi delle volte. Cattedrale di Laon (fine XII-inizi XIII sec) alzato di poco più alto rispetto a Noyon, schema parietale molto simile, volte esapartite MA supporti non più distinguibili per dimensione, solo per diverso piedistallo di base. Inoltre la pianta è più grande ed elaborata ed il corto coro iniziale viene allungato e terminato a testata piatta (influenze britanniche). All'incrocio tra navata e transetto tiburio quadrangolare con crociera a otto spicchi. Importante il sistema dei contrafforti: molto spesso alla base dove si concentrano le spinte di volte e pareti.

Diventano l'ossatura dell'edificio presbiterio inizialmente absidato, poi trasformato con testata piatta in facciata torri di forma complessa: anima centrale con scala a chiocciola con grossi contrafforti sporgenti e aperture a logge, uniti da setti murari di scarico a forma di animale. Sopra al livello della facciata c'è una galleria loggiata.

Cattedrale di Chartres (1194-1221): tre navate, corpo occidentale relativamente corto rispetto al coro (7 campate contro 4), due torri in facciata. L'abside ricalca lo schema di S.Denis, con volte a ogiva rettangolari per la navata maggiore e quadrangolari per le minori (rapporto campate 1:1). Anche il transetto presenta lo stesso impianto e presenta delle facciate laterali molto decorate, più di quella principale!

All'esterno ci sono grossi contrafforti scalari, all'interno pilastri alternati: matrice circolare con colonnine poligonali, matrice poligonale con colonnine circolari. Scompare il matroneo: il triforio diventa la fascia.

centrale e le finestre del claristorio (coppie di monofore inquadrate in archi ogivali ciechi in cui si inserisce un rosone) sono grandi come quelle di base arco rampante: setto murario traforato che parte dalla volta e si scarica sul contrafforte di base (non collabora più con il matroneo e diventa un elemento necessario) Notre-Dame a Parigi (dal 1163) cinque navate che continuano per tutta l'ossatura della chiesa coro con doppio deambulatorio senza cappelle radiali, dove le crociere sono sostituite da un gioco di sezioni triangolari volte esapartite nella navata centrale all'interno: al primo livello arcate, poi matroneo, fila di rosoni e sopramonofore del claristorio come a Laon tutti i pilastri, ancora più unificati, terminano con una lunga serie di colonne tutte uguali le murature si assottigliano, le vetrate sono sempre più grandi, gli archi rampanti sono sempre più chiari e definiti l'esterno: transetto raccorciato e non emergente dalla larghezza delle navate.

cappelline incastrate tra i contrafforti acreare altre due pseudo-navate (si voleva smorzare la forteemergenza del piede dei contrafforti, inoltre la liturgiamedievale imponeva la messa quotidiana ai sacerdoti ederano stati canonizzati moltissimi santi)

Cattedrale si S.Etienne a Bourges (dal 1195)contemporanea a Chartres ha però come modello Notre-Dame

MA nuovo tipo di monumentalità con una ripetitività ossessiva delle parti: i pilastri si allineano ininterrotti dall'ingresso fino all'abside

viene eliminato perciò il transetto e non vi è

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Publisher
A.A. 2012-2013
42 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AriannaQuarti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'Architettura e degli Insediamenti Umani in età antica e moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Scotti Aurora.