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IL REGNO DI MITTANI
Emerge una nuova potenza, quella dei Khurriti, ossia popolazioni del Vicino Oriente
parlanti la lingua Khurrica . I testi in khurrico sono per lo più di carattere religioso.
Durante la prima metà del II secolo si attesta una sempre più importante presenza
khurrita in Alta Mesopotamia e in Siria Settentrionale.
Nella fase successiva al regno di Murshili I, si perde il controllo della Siria a causa di
guerre intestine e un forte indebolimento che consente alla componente khurrita di
dar vita al regno di Mittani.
Probabilmente l’etimologia è composto dal nome di persona Maitta e il suffisso di
individualizzazione –ni. Significherebbe paese di Maitta. La capitale mittanica
corrisponde all’antica Washshukkanni. Per la perdita di indipendenza a opera degli
Ittiti, la capitale viene spostata a Taide. La dinastia mittanica è legata culturalmente
con la tradizione antico-indiana. Tra le divinità che compaiono sono indiane di origine
sanscrita. La componente etnica principale del regno è khurrita. A Mittani i nomi
dinastici sono indoeuropei. Il primo re a noi conosciuto è Parattarna, nella prima metà
del XV secolo.
Alla fine del XVI secolo, inizio XV secolo, sale al trono Thutmosi I. E’ il primo sovrano
della XVIII dinastia. Avvia delle spedizioni in Siria per controllare i commerci e
beneficiare quindi dei flussi commerciali che portavano beni provenienti dall’est. Un
suo funzionario in un’epigrafe della camera sepolcrale, racconta di spedizioni di
carattere militare menzionando per la prima volta Mittani.
Il regno di Thutmosi III fu lunghissimo e portò avanti una politica aggressiva di
imperialismo che porta l’Egitto in conflitto diretto con Mittani. La società egiziana, di
parte, tende sempre a enfatizzare la potenza faraonica. Dopo la battaglia di Megiddo,
nella quale non vinse nessuno. Si stipulò allora un accordo per spartire i territori
siriani. Rimane fuori Ugarit, una città-stato filoegiziana ma indipendente (ha un grande
porto sul mare). Avvennero vari matrimoni iterdinastici tra principesse mittaniche e
sovrani egiziani.
BABILONIA E ASSIRIA
Intorno alla metà del II millennio in Mesopotamia si formano due stati territoriali
indicati come “paese di Babilonia” e “Paese di Assur”. Per la prima volta si afferma
l’idea di uno stato unitario babilonese e uno assiro, non solo geograficamente ma
anche politicamente.
All’inizio del XVI secolo, la dinastia straniera cassita si insediò sul trono dopo la caduta
della I dinastia di Babilonia. Probabilmente non fu un’invasione bensì un atto politico
da parte di una minoranza che conviveva pacificamente con la popolazione babilonese
ormai da tempo. Appunto assimileranno le tradizioni culturali e religiose babilonesi. Il
primo re fu Kurigalzu I. Egli avviò relazioni internazionali facendo uscire la Babilonia da
un isolamento in cui era caduta. Fonda una nuova capitale, la città di Dur- Kurigalzu,
sistemata verso il Mediterraneo, che è ora l’asse politico per eccellenza.
L’Assiria invece assume le caratteristiche di un’entità politica a carattere territoriale
più tardi rispetto alla Babilonia. Nel XIV secolo Assur- uballit I adottò il titolo di Re del
paese di Assur”. Si impone cosi l’idea di uno Stato territoriale con un monarca assoluto
che agisce per legittimazione religiosa, motivando la sua espansione del regno. Prima
era un regno piuttosto debole esposto alternativamente al controllo di Mittani. Assur-
uballit sfruttò la caduta di Mittani per mano degli Ittiti.
Shuppiluliuma (1335-1320) estese i domini fino a Qadesh.
A Khatti, Shuppiluliuma (è il sovrano illegittimo che uccide il fratellastro) con le sue
campagne militari conseguì al crollo di Mittani, che divenne un vassallo ittita. Ai due
figli fu affidato il governo di Aleppo e Karkemish. Gli assiri appoggiarono Mittani ma
Shuppiluliuma ebbe la meglio. Assur- uballit dell’Assiria mise sul trono di Babilonia
Kurigalzu che però si ribellò liberando la Babilonia dal dominio assiro.
Il re Amenophi IV (Akhenaton) è poco interessato ad espandersi. Ne approfitta
Suppiluliuma I sottomettendo senza problemi l’Egitto.
Delle fonti ittite raccontano che alla morte di Amenophi, la regina vedova chiese con
una lettera un figlio ittita per farlo divenire faraone. Partì il principe ittita Zannanza che
però morì in circostanze misteriose una volta giunto in Egitto.
Shuppiluliuma reagisce con una spedizione punitiva che deteriorerà inesorabilmente i
rapporti tra Khatti ed Egitto, esplodendo quasi un secolo più tardi con la battaglia di
Qadesh.
Sale al trono Murshili II, il quale si trova nelle difficoltà di affrontare la matrigna che
voleva mettere il figlio babilonese sul trono. Il re manda la matrigna in esilio rendendo
di conseguenza difficili i rapporti con la Babilonia.
Alla morte del faraone Tutankhamon, senza eredi, nacque una nuova dinastia con
Ramses I, Sethi e Ramses II.
In occasione di guerre cosi grandi come quella tra Khatti e l’Egitto, tutti sono costretti
a prendere posizione. Restarono fuori dallo scontro la Siria e la Babilonia, che non
rientrando nei loro interessi preferirono rimanere neutrali. Anche se la Babilonia
favoriva gli Ittiti e gli Assiri erano a favore dell’Egitto.
Le ostilità tra Khatti e l’Egitto esplosero con la battaglia di Qadesh nel 1275. La
battaglia probabilmente ebbe esito positivo per gli Ittiti nonostante la propaganda
egizia affermi il contrario.
Tra le corti seguì un periodo di guerra fredda che ebbe ripercussioni economiche
piuttosto gravi. La situazione si aggrava ulteriormente quando il re ittita Murshili III
venne spodestato dallo zio Hattusili III e chiese rifugio politico in Egitto. Gli Ittiti a
questo punto sono premuti a est dalla Siria e a Sud dall’Egitto. Nel 1259 fu stipulata la
pace tra Khatti e Egitto. (le tavolette di argento non sono state pervenute, rimangono
solo delle copie). La pace fu siglata con un matrimonio interdinastico dopo una
lunghissima trattativa. La moglie di Hattusili, Pudubeba, chiese al faraone di liberarsi
di Murshili III, che fu successivamente cacciato dall’Egitto. Lei voleva che il faraone
prendesse la principessa ittita, sua figlia, come moglie e la rendesse regina. Alla fine la
principessa fu riconosciuta inferiore a Nefertari ma superiore alle altre. Nascono cosi
dei rapporti stretti.
Hattusili III spostò la capitale di nuovo ad Hattusa.
Nel XIII secolo i rapporti fra gli Assiri e gli Ittiti sono difficili a causa delle mire
espansionistiche di entrambi. Non è sicuro che si siano mai scontrati sul campo, se ciò
fosse avvenuto la battaglia in questione sarebbe quella di Nikhriya nella metà del XIII
secolo celebrata come una schiacciante vittoria assira.
Nella seconda metà del XIII secolo si ha la figura del re assiro Tukulti-Ninurta I, che
porta all’apice di massima potenza il regno Assiro. All’inizio le sue mire
espansionistiche sono finalizzate all’approvvigionamento di materie prime,
successivamente si spinge verso l’Eufrate scontrandosi inevitabilmente contro gli Ittiti.
Si scontrò contro il re cassita Kashtiliashu IV nella battaglia campale che termina con
la vittoria degli Assiri. Il re babilonese fu catturato e deportato ad Assur mentre Tukulti-
Ninurta entrò trionfalmente a Babilonia. Egli ebbe ambiziosi progetti urbanistici, fece
costruire l’imponente capitale Kar- Tukulti- Ninurta, di fronte ad Assur. Le sue conquiste
furono però in parte vanificate alla sua morte per una serie di lotte intestine. La
Babilonia torna ad essere indipendente e il potere viene ripreso dalla dinastia cassita.
Un’altra minaccia per la Babilonia fu però la politica aggressiva elamita che pose fine
alla dinastia cassita.
Anche per il regno Assiro inizia un periodo di crisi profonda dovuta alla lotte dinastiche
alla morte di Tukulti-Ninurta e alla pressione delle tribù nomadi degli Aramei. La fase di
indebolimento e ridimensionamento fu solo momentanea.
[ IL TRATTATO:
è uno strumento amministrativo politico atto a rafforzare i rapporti tra due paesi. Può
essere un trattato di paritetesi dove i due paesi si consideravano pari, vengono ossia
previste delle clausole che regolavano norme militari, politiche e economiche. Oppure
di subordinazione, si prevede un pagamento di un tributo e sono unidirezionali. Il
subordinato ha degli obblighi che non sempre sono ricambiati da dei doveri dallo Stato
superiore. Si ha un preambolo dove vengono citate le due parti, una parte storica e le
clausole. Vengono poi elencate una serie di formule di giuramento di rispetto dei
trattati davanti agli Dei. Il trattato viene sigillato. I trattati si datano per lo più nel
tardo bronzo. Ad esempio quello della pace tra Khatti e l’Egitto.]
L’ETA’ DEL FERRO
Dal 1150 ha inizio una nuova fase che vede il collasso delle grandi potenze che si
sgretolano in piccoli potentati locali. I paesi micenei verranno distrutti e sostituiti dai
Dori. Le navi micenee garantivano un controllo delle vie marittime. Con il loro crollo la
stabilità si interrompe il Mediterraneo Orientale diventerà vittima di predoni e pirati. Le
genti micenee abbandoneranno l’Anatolia per trasferirsi nelle zone egee e sulle coste
siriane. Aumenta il nomadismo.
Gli ittiti ci parlano anche di incursioni di briganti armati nelle città costiere della Siria
nel XIII e all’inizio del XII secolo.
Tra il 1190 e il 1180 lo stato Ittita collassa. Alcuni documenti rinvenuti a Ugarit parlano
di attacchi marittimi. LA capitale Hattusa viene abbandonata. I palazzi e gli edifici
vengono svuotati. Le porte vengono quasi tutte murate, la ceramica standardizzata si
ritorna a farla artigianalmente , i templi vengono chiusi. La città diventa un piccolo
centro urbano.
Ad ugarit, come in altre città, viene riconosciuto probabilmente uno scontro corpo a
corpo dove la città ne uscì bruciata.
Indicazioni ben precise ci giungono dalle fonti egiziane di Ramesse III. Vengono citati i
“popoli del mare”, ossia stranieri che vengono da lontano. Si riconoscono i Equesh
(confrontati forse con i abbiyawa/attiyawa, forse le popolazioni micenee)e i Peleset ( i
progenitori dei Filistei. Una popolazione che si insedia sulle coste della Siria, la
Palestina).
L’Egitto perde il dominio della fascia costiera asiatica (Libano e Israele) perché si
vengono a formare nuove entità e strutture politiche che probabilmente si andarono a
insediare con la tolleranza dell’Egitto stesso. Dopo l’immigrazione abbiamo però un
vuoto di documentazione. Si viene a creare quindi un regno detto Palestina nel
1200-1100, da quella parte di popoli del mare detti Peles