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Q
che si succedono distintamente l'una all'altra ma senza divisioni, e ricevono in parte unità dalle
quinte compositive sistemate in lunghi fregi al di sopra e al di sotto del fulcro della
rappresentazione: la serie di soldati che con lancia e scudo a terra assistono alle operazioni. In
alto, sotto il bordo della lastra, corre anchel'ondulazione dei colli assiri embricati e puntati di
alberi, a contrasto con il fondo liscio su cui si muove il racconto; oppure il fiume lungo la cui riva
ombreggiata di alberi simuovono i pesci.
E la slitta con il blocco sbozzato che gli uomini continuano a trainare in un'altra scena, mentre altri
sistemano i paletti su cui far scorrere il supporto ed altriancora avanzano tirando carri carichi di
pali e corde o portando attrezzi.
Il grande progetto di Sennacherib non era terminato alla sua morte, e la decorazione del palazzo di
Ninive rimase interrotta. Assurbanipal riprende il progetto decorativo del nonno e lo porta a
compimento. Naturalmente il vecchio programma viene adattato ai tempi nuovi, e i soggetti dei
nuovi rilievi celebrano le imprese del nuovo sovrano, ma la maniera di narrare si riallaccia a quella
più antica. Esse riguardano le campagne che Assurbanipal condusse contro gli Elamiti, avvenimenti
di particolare importanza nella storia del suo regno. La narrazione della guerra è formata da due
episodi: inseguimento degli Elamiti nella palude nella sala XXVIII e la battaglia di TiI Tuba sul fiume
Ulai. La battaglia di Til Tuba
sul fiume Ulai celebra
la sconfitta e la morte
del re Te-uman.
La battaglia si svolge tra due quinte topografiche, che occupano tuttal'altezza della fascia: una
collinetta a sinistra e il fiume che scende trasversale dall'altoper fluire in una bassa fascia alla base
della scena. II movimento ha inizio dalla collinetta, dalla cui discesa prende slancio la rotta dei
soldati elamiti, parte dei quali fuggono sul pendio incalzati dagli arceri assiri, in un diminuendo
delle dimensioni che non è effetto prospettico, ma artificio che permette di realizzare
l'incanalamento del racconto nella sezione centrale, basata sulla sovrapposizione di registri in cui
le figure assumono dimensioni maggiori, alternando però diversi formati. Nei due registri inferiori i
soldati assiri incalzano i nemici che soccombono variamente e oppongono isolati, vani tentativi di
resistenza. Il fondo è liscio ma si copre di arbusti nella sezione destra, la quale descrive in tal modo
l'ambiente, il carattere della riva del fiume. Nel registro inferiore il ritmo è continuo, proteso senza
soste verso la riva del fiume in cui nemici e cavalli finiscono tra i pesci. Quello mediano si unisce
invece al superiore in una scena diffusa che ne mantiene però la direzionalità fino a placarlo nel
fiume. I due registri si uniscono per sottolineare quello che è al tempo stesso centro concettuale
del racconto e centro visivo della composizione, un momento di drammaticità particolarmente
intensa: il rovesciamento del cocchio regale, sottolineato da un incrocio quasi espressionistico
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delle linee compositive, e la morte del re nemico. Da qui l'azione principale prosegue verso destra,
mentre a sinistra è un risvolto, una pausa, come una parentesi della narrazione con la
registrazione delle teste mozze dei nemici. Questa sembra collegarsi direttamente alle scene di
esecuzione dei registri superiori. L'avvenimento bellico
è completato, sulle
tre lastre che seguono
a destra della porta,
dalla celebrazione del
trionfo di
Assurbanipal
immediatamente
dopo la vittoria. Qui
sono raffigurati due
episodi diversi,
ognuno composto su
più registri. Nella
metà superiore della
lastra è la parata
del'esercito e dei dignitari davanti al re sul cocchio, alquale vengono presentati gli ambasciatori
urartei, mentre alcuni prigionieri sono sottoposti a supplizio. Alla base di quella inferiore scorre
l'Ulai, letteralmente coperto di cadaveri di uomini e cavalli, di armi e carri che attraggono i pesci.
Sulla riva, gli abitanti della città di Madaktu -che sorge su un'isola con case tra ipalmizi- accolgono
l'esercito assiro da liberatore al suono delle arpe, prostrandosi innanzi a Ummanigash.
Si resta in ambito elamita con la scena dell'inseguimento nelle paludi. La scena è percorsa da
personaggi in una doppia direzione, fuggiaschi ed inseguitori verso sinistra, barche che ritornano a
riva cariche di prigionieri verso destra. La riva è rappresentata come una linea ondulata. La palude
occupa quasi interamente la scena, solamente sulla destra si possono vedere una processione di
prigionieri. 64 A nord di Kuyunjik Assurbanipal
fece costruire il palazzo Nord di
Ninive (detto il Palazzo N). Il
palazzo i aveva ospitato un tempo
la biblioteca di oltre 25000
tavolette raccolta dal sovrano ed
ora ospitata dal British Museum.
La sala del trono M fa da cerniera
tra il babanu e il cortile di grandi
dimensioni (0). Sul grande cortile
posteriore (J) dà almeno un'ala
dal perimetro compatto,
composta di una coppia di sale (I, H) delle quali l'anteriore si apre in facciata con pilastri o colonne.
L’edificio si compone anche di lunghi corridoi dai quali parte una lunga rampa (R) che porta fino al
livello terreno fino ai piedi dell’acropoli.
Decorazione palazzo N
La decorazione del palazzo nord porta avanti lo stile narrativo del palazzo SW di Ninive ma
dilatando da un lato i soggetti militari, dall'altro celebrando l'ideologia regale nelle forme intrise dì
simbolismo delle cacce. Nella sala L viene rappresentata la campagna contro gli Arabi.
Essi fuggono piedi o accoppiati sul dorso dei loro dromedari,
inseguiti dagli Assiri a piedi a cavallo o sui cocchi, mentre le
tende bruciano. Benché i singoli registri siano separati da
spessi listelli, la
composizione è
concepita come un
tutto organico,
indipendentemente dalla considerazione secondaria che si
tratti o no di una medesima battaglia. Ogni registro è
costruito secondo un ritmo incalzante che alterna certi
schemi ricorrenti, gli stessi dei registri vicini o variazioni di
essi. La stessa fitta scompartizione della lastra in numerose
bande caratterizza il ciclo delle piccole cacce, narrate sulle
pareti della sala S. Qui il sovrano è più volte raffigurato
nell'esercizio di quest'attività tipicamente regale, a piedi o a
cavallo, e in numerosi corpo a corpo con i leoni. Le azioni
sono eccezionalmente varie e il racconto ci informa come gli
animali siano portati in gabbie sul luogo della caccia e qui
aizzati. L’esecuzione è ricca di un trattamento prezioso e raffinato, non soltanto nell'acconciatura
dei capelli dalle tipiche ondulazioni e nelle folte barbe ricciolute, ma soprattutto nelle bardature
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dei cavalli e nelle vesti regali, minutamente descritte a disegno nei ricchissimi motivi geometrici e
floreali di cui sono coperte. Il gusto per i dettagli si trova
anche in scene come il banchetto
sotto la pergola (dalle camere al
di sopra della sala S) a
conclusione della vittoria su Te-
uman, la cui testa appesa ad un
albero tra gli uccelli ricorda come
si tratti ancora una volta di un
episodio storico specifico.
L'apoteosi del sovrano però ha luogo nella maniera più espressiva nelle grandi cacce. Sulle 21
lastre restanti della serie di 29 che rivestiva le pareti della piccola sala C il sovrano compare più
volte sul carro nello svolgimento di quello che non è un avvenimento casuale, bensì un rito
regolato da una regia minuziosamente prestabilita nella realtà e fedelmente riprodotta nella
raffigurazione.
Il ciclo è il momento cruciale di un soggetto che interessa anche altri ambienti, in particolare il
corridoio R, sulle cui pareti sfilano i cacciatori carichi delle prede uccise, portando a gruppi sule
spalle i corpi esanimi dei grandi leoni abbattuti, quei leoni che dovevano allora abitare numerosi la
steppa mesopotamica. La caccia si dipana su un fondo liscio, in uno
spazio neutro in cui le figure si muovono per
tutta l'altezza della lastra, che raggiunge 1.60 m.
Sia i leoni sia i cavalieri del seguito infatti
possono muoversi liberamente sostenuti da una
corta linea di terreno a mezz'aria. Il luogo però è
un ambiente ben preciso, chiuso da una muraglia
umana, resa da una fila di soldati sovrapposti in
verticale, mentre numerosi spettatori si
affrettano a salire tra gli alberi sulla collina alla
cui sommità una stele commemora l'avvenimento che si
svolge ai suoi piedi.
I re sul cocchio veramente giganteggia sul fondo liscio con
una moltitudine degli animali abbattuti. Quelli che nelle
piccole cacce sono avversari prevalentemente attivi, qui
sono inevitabilmente vinti e caduti in atteggiamenti talora
contorti e di effetto addirittura espressionistico.
Architettura civile e militare
Per quanto riguarda l’architettura militare furono costruite della mura di fortificazione: le mura di
Assur e quelle di Ninive (vedi prima). 66
Per l’architettura civile fu costruito un acquedotto che dopo un
percorso lungo una cinquantina di km. doveva rifornire Ninive,
superava la depressione di un wadi a Jerwan. Qui l'acquedotto
era lungo quasi 300 m. e largo 22, era costruito con blocchi di
calcare dai giunti perfettamente lisci
ed aveva spalle decorate da lesene.
Volte ogivali aperte in facciata con
semplici arcani sostenevano i passaggi,
larghi 2.6 e alti 5m., lasciati liberi all'acqua dell'wadi. Un'iscrizione
cuneiforme incisa sulle fiancate commemorava l'opera.
La decorazione del palazzo NW di Nimrud
Assurnazirpal II occupa una posizione chiave in una concezione del tutto nuova alla decorazione
degli ambienti della residenza reale.
La decorazione del palazzo è basata sul rivestimento della base dei muri con alte lastre di pietra
locale, l’alabastro di Mossul, scolpite a rilievo con soggetti religiosi o celebrativi. II suo scopo non è
puramente ornamentale: ma i temi e composizioni rivestono una grande importanza nei
programmi celebrativi della persona del re.
Una tecnica (ortostati alla base dei muri) simile venne utilizzata già nel II millennio in Assiria e in
Anatolia. Ma i rilievi siro-anatolici sono scolpiti sulla faccia esterna dei blocchi disposti alla base di
muri di pietra, quelli neoassiri su piatte lastre di rivestimento applicate alla base di muri in crudo.
Ma soprattutto gli ortostati dei palazzi siro-anatolici hanno un formato ridotto, mentre quelli
neoassiri sono monumentali e tendenti al gigantismo (gli ortostati di Assurnazirpal superano anche
i 3 metri di altezza).
Lo schema della distribuzione dei rilievi alla base dei muri rappresenta animali ed esseri fantastici
come leoni, geni-guardiani, e soprattutto