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Riassunto dei tre articoli della prima parte di Quaderni F
Al giorno d'oggi i ragazzi non si preoccupano più di leggere giornali, libri per acculturarsi e aggiornarsi sulle notizie quotidiane ma preferiscono andare su internet e digitare su un motore di ricerca ciò che vogliono sapere. Così al posto di tenere in mano un libro e sfogliarlo, preferiscono stare davanti ad uno schermo.
Una metafora che rappresenta meglio la situazione del mondo odierno è quella di Pollicino: oggi il sapere non è affidato più ai libri ma alla rete, ad internet ed il pericolo è quello che non sempre si riesce a distinguere le notizie scientificamente provate da quelle false, da parte di persone ignoranti e inaffidabili. Invece il libro è l'unico che può farci riconoscere la giusta strada (proprio come le molliche che Pollicino lasciò per strada per riconoscerla).
Ora il libro Quaderni F è diviso in varie parti,
Vi è ARTICOLANDO dove sono presenti 3 articoli, LIBRIAMO, dove ci sono delle recensioni e dei testi tratti da libri di alcuni autori (si può notare il gioco di parole di Libri e Amo, ovvero Amo i libri) e poi c'è sia la parte dedicata alla gazzetta che la parte dedicata alla ricerca.
Il primo articolo parla di identità. Un tempo l'idea del sé, della propria identità era unica e stabile nel tempo. Oggi invece c'è il crollo di ogni certezza. Un tempo ognuno aveva poche e dure relazioni stabili e quindi anche la propria identità sociale era sicura e stabile. Ora invece con la tecnologia ognuno può avviare un numero illimitato di relazioni e c'è così una saturazione sociale dove ognuno di noi ha diverse personalità a seconda delle relazioni che andiamo ad affrontare e la cambiamo proprio come si cambiano i vestiti. Con i Mass media abbiamo davanti a noi infinite varietà di vite.
con il nostro immaginario la nostra identità si adatta a vivere in contesti diversi. Anche la pubblicità ci presenta un mondo possibile, specie quello delle marche che diventano sintomo di una posizione sociale. Oggi gli adolescenti infatti ricorrono a queste marche proprio per aggregarsi agli altri. Il secondo articolo invece parla di Scienza Parziale e Negata. Dewey afferma che la scienza è parziale perché si preoccupa solo delle condizioni fisiche e biologiche dell'uomo senza invece preoccuparsi dei suoi valori, le sue credenze. Così per Dewey occorre un CONTRATTO SOCIALE tra scienza e democrazia, una democratizzazione della scienza; infatti si ha democrazia quando una società mette tutti in grado di partecipare, a uguali condizioni, alla vita sociale e così diventa SOCIETÀ EDUCANTE. Con questa società educante si formano i cittadini ad avere spirito critico. Tale scienza però deve essere consapevole di essere fallibile.deve basarsi sulla ricerca continua, deve RICOSTRUIRSI continuamente. In Italia però si parla di SCIENZA NEGATA perché la nostra cultura è per lo più umanistica e c'è un analfabetismo scientifico... Secondo Berlinguer quest'analfabetismo porta ad un deficit in democrazia ed è un freno per l'economia. Infatti oggi la scienza è spiegata con nozioni, ragionamenti deduttivi, senza applicare il metodo scientifico per il quale si parte dall'esperienza, dall'osservazione di un fenomeno, dall'IPOTESI, fino ad arrivare alla teoria (metodo induttivo). Occorre quindi una DIDATTICA FLUIDA basata sull'indagine, su attività di laboratorio dove l'alunno sappia indagare, investigare, insomma fare il lavoro dello scienziato. Il terzo articolo parla di Educazione Metacognitiva. Il processo di formazione è legato alle trasformazioni sociali, quindi sempre in fieri, in trasformazione. Occorre quindi...non solo la conoscenza ma anche la competenza che significa saper gestire le proprie conoscenze per trasferirle in altri ambiti. La competenza implica sapere e saper fare e ciò si realizza con una