GIARDINI EGIZIANI
Fino al 2000 a.C. il giardino costituiva un’area di corredo di case e palazzi.
1500 a.C. circa in Egitto alcuni documenti ci informano sulla struttura e la
composizione dei giardini dell’epoca: il giardino egiziano si caratterizza
come una struttura ben definita racchiusa attraverso delle murature,
governa l’ordine, la composizione e gli effetti cromatici che lo distaccano
con l’ambiente esterno.
In questi giardini gli edifici sono circondati da diverse tipologie di alberi
che vanno dal mirto, palme, vite, olivi, melograno e più tardi dall’incenso.
Gli alberi che caratterizzano questi luoghi presentano un elevato valore
ornamentale dato dalle foglie eleganti e vistose, prevalenza di alberi
sempreverdi per fornire ombra durante tutto l’anno.
Le scelte della vegetazione va da una funzione ornamentale a quella
utilitaristica.
All’interno delle aree si sviluppano viali, percorsi dove crescono le piante.
Grande importanza in questi luoghi è quella dell’acqua questa abbonda
sotto forma di ruscelli,
vasche fontane e altro, contribuendo a rendere fresco l’ambiente sia a
irrigare le piante
La vicinanza del Nilo ai più importanti luoghi abitati favorisce l’apporto
d’acqua permettendo la sopravvivenza anche delle specie meno adatte ad
un clima desertico.
GIARDINO BABILONESE
550 a.C. circa ai babilonesi in questo periodo si devono i giardini pensili di
Babilonia.
Innovazione che introduce il giardino a più stretto contatto con l’edificio
che lo ospita, con la realizzazione di terrazze verdi che costituiscono vere
e proprie aree di riposo.
GIARDINO PERSIANO
550 a.C. circa nell’impero persiano venne fatto costruire una residenza
circondata da un immenso parco che divenne emblema del giardino
persiano caratterizzato da un profondo significato di bellezza, pace e
ordine.
Successivamente venne costruito un parco da cui trarranno ispirazioni più
avanti i greci.
Il paradiso è un giardino quadrato diviso in 4 parti da due canali ortogonali
delimitati da filari di alberi, all’interno si trovano grandi prati fioriti di erbe
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STORIA DEI GIARDINI
di ogni tipo, all’incrocio dei due canali è posta una statua, scultura o
monumento.
Questo era un giardino colmo di alberi da frutta, erbe profumate e
freschezza.
Questo giardino simboleggiava il paradiso in terra.
GIARDINI ELLENISTICI
In Grecia inizialmente il giardino l’aspetto estetico è meno importante
della funzione utilitaristica.
Nei giardini si prediligono piante come peri, olivi, fichi, viti e melograni.
I giardini e i boschetti con funzioni religiosi presentano prati e boschi con
alberi, arbusti fontane manufatti e statue. Le piante utilizzate hanno
spesso funzioni simboliche.
Nei giardini privati compaiono spesso piante utili con piante a fiore.
L’influsso dei paradisi persiani iniziò presto a influenzare i giardini durante
il periodo ellenistico.
In questo periodo si assiste a un aumento della varietà di piante utilizzate
nei giardini, oltre a alberi con funzione prevalentemente alimentare sono
frequenti il cipresso, l’alloro, il salice piante a fiore come le rose, erbe
mediche. Funzione decorativa e utilitaristica.
GIARDINO ROMANO
Il giardino romano assume una fisionomia propria dopo il II secolo a.C.
In questo periodo la tradizione dei giardini greci influenza quello romano,
privilegiando alberi con un significato come melograno, fichi, olivi, viti).
In epoca repubblicana con la fine delle guerre belliche che hanno portato
la conoscenza dei giardini greci e quelli orientali, vi è uno sviluppo
sostanziale.
Si sviluppano le ville suburbane nel quale i giardini sono un ornamento
necessario strutturato spesso in modo molto complicato.
In periodo imperiale da una concezione della natura di carattere più
utilitaristico nel giardino i valori estetici prendono il sopravvento.
Si sviluppano le aree verdi urbane e suburbane nel quale venne fatto un
grande uso dell’acqua, vi sono diverse statue, vasche, terrazze.
Si sviluppano anche boschi sacre, i giardini dei ginnasi e delle terme.
Le fonti che ci testimoniano sulle piante utilizzate nei giardini in periodo
imperiale sono diverse pitture, scavi e informazioni fornite da Plinio:
palme, gigli, rose, mirto, nocciolo, alloro, pino, cipresso e altro
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STORIA DEI GIARDINI
Nei giardini romani viene privilegiato l’elemento sempreverde rispetto alle
cadutifoglie.
Diverse sono le piante rampicanti utilizzate, talora sono presenti anche
ortaggi e cereali.
GIARDINI MEDIEVALI E ARABO-ISLAMICI
La tradizione del giardino delle grandi ville romane si estingue con la fine
dell’impero romano d’occidente.
Dopo il V secolo la vita si concentra sulla campagna.
Il giardino rimane solo uno spazio ridotto in vicinanza di castelli, monasteri
e abbazie.
In questo giardino racchiuso fra quattro mura si coltivano erbe aromatiche
e piante medicinali.
Il giardino mantiene il suo significato simbolico in cui anche le piante
hanno un loro significato →hortus conclusus
Con il tempo i monasteri assumono sempre maggiore importanza,
divengono centri economici e culturali e di conseguenza anche i giardini
modificano la loro funzione e significato.
Inizialmente creati come luoghi di contemplazione e di preghiera si
trasformano in strutture dedicate alla coltivazione di piante utili → giardino
utilitaristico
Nel castello il giardino assume un significato non solo di luogo per la
coltivazione delle piante utili agli abitanti del castello ma anche di
struttura esteticamente piacevole → funzione decorativa.
Qui si trovano piante ornamentali insieme a quelle con funzione alimentari
quali piante aromatiche e alimentari.
Il giardino arabo presenta diversi spazi dedicati all’acqua che si presenta
sempre in forma corrente e diverse aree verdi, dove abbondano alberi
sempreverdi spesso produttori di profumi e aromi (aranci, limoni, cedri)
Le aiuole sempre quadrate e rettangolari sono circondate da fiori, i vialetti
sono delimitati da palme o da siepi sempreverdi.
Cordova in Spagna
è
Dopo il 1300 il giardino medievale si riduce a una struttura di corredo
delle ville mentre i piccoli giardini urbani scompaiono per lasciare posto
alle attività commerciali.
GIARDINO RINASCIMENTALE
Il giardino rinascimentale trova lo spunto fondamentale nell’opera di
LEON BATTISTA ALBERTI dove illustra le regole per la costruzione della
villa periferica in una nuova concezione del giardino come espressione
del paesaggio.
Nasce quello che verrà chiamato il giardino all’italiana dove i canoni
estetici vedono un accentuarsi dell’aspetto architettonico del giardino, qui
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STORIA DEI GIARDINI
trovano grande sviluppo le figure geometriche dei vialetti delle siepi e
degli alberi dove prevalgono alloro, lecci, cipressi e ginepri.
Primo esempio dell’giardino all’italiana è collocato alla periferia di Firenze
giardino di Quaracci 1480. Questo era provvisto di:
- siepi di bosso sagomate
- viale alberato che scendeva fino al fiume
- giardino di rose
- boschetto
- labirinto
- numerose opere intagliate nel bosso
a Roma Belvedere del Vaticano 1500 su progetto di DONATO BRAMANTE,
qui iniziano a svilupparti maestose scalinante, terrazze e lunghi
loggiati che verranno ripresi nel 16 secolo
Sull’impronta di Bramante verranno realizzati tantissimi giardini di ville
come a Roma Villa Madama.
L’architetto PERUZZI nelle campagne senesi volle avvicinarsi a valori
naturalistici con una costruzione di giardini vicini al selvaggio, mediante la
costruzione di boschi, generalmente di lecci, che si estendono fino a valle.
Nei giardini delle ville romane si ha una vicinanza di giardini caratterizzati
da una grande geometrizzazione di viali, siepi e alberi con ambienti
naturali aperti al paesaggio.
In queste ville si ritrovano scale maestose, statue, porticati e loggiati.
A queste ville del ‘400 costruite per interessi privati seguirono numerose
ville realizzate come dimore private e in parte come strutture pubbliche
come dimostrazione della potenza dinastica.
Qui vengono esaltati la geometria del giardino, la costruzione di terrazze
che permettono l’alternanza di siepi e vialetti con boschi di cipressi e
allori.
→tra i giardini di importanza monumentale per dimostrazione la potenza
della casata si hanno i Giardini di Boboli come corredo di Palazzo Pitti: fu
costruito sfruttando al massimo le possibilità offerte dal paesaggio
collinare.
- Vennero utilizzate piante sempreverdi (cipressi lecci e allori) per la
realizzazione di lunghi filari e come alte siepi, densi boschetti e
altro.
- Dominante qui è l’uso dell’acqua sotto forma di vasche fontane e
laghetti
- Strutture decorative (come grotte statue colline e altro)
Verso la metà del ‘500 si sviluppa il gusto manierista caratterizzato da
espressioni più libere. 4
STORIA DEI GIARDINI
Il giardino viene considerato come necessaria integrazione della villa,
viene privilegiato il paesaggio agricolo (frutteti) che si vede dalla villa.
Frequente uso dell’acqua rappresentato dalla vicinanza di fiumi e corsi
d’acqua.
Il verde è costituito da specie sempre verdi distribuite in maniera ordinata
in siepi, labirinti e parterres
In questo secolo importante per l’impulso della decorazione dei giardini
sono state le scoperte oltre mare, in particolare l’America, che hanno
portato piante esotiche.
Frequente è l’utilizzo di tulipani, inizialmente per interesse botanico e
successivamente come piante decorative, passione per gli agrumi
Tutte piante che venivano coltivate nel giardino segreto perché reputate
preziose
GIARDINO BAROCCO
Il barocco viene vista come un arte che deforma la natura e che porta una
grande sovrabbondanza, fantasmagorica nelle strutture ornamentali viste
come alterazione dell’ordine rinascimentale.
Il giardino si proietta sul parco e assume una maggiore vastità ed
ampiezza di vedute.
Si sviluppano qui: teatri d’acqua, viali a raggiera e scenografie
rappresentate dai lembi di boschi, tutti elementi che prediligono la
meraviglia e lo stupore.
Villa borromeo 1632, tantissime terrazze, ricchezza di piante di diverso
tipo e animali esotici
La massima espressione la troviamo nei giardini dell’Isola Bella sul lago
Maggiore.
Questi giardini sono strutturati su terrazze-giardino ornate di sculture,
statue, pilastri e una grande abbondanza di elementi vegetali.
Il giardino barocco modifica la sua impostazione con l’avvento del gusto
francese che trova la sua massima espressione nell’architetto ANDRÉ LE
NOTRE realizzatore dei
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Riassunto esame storia dei giardini, prof Zecchino, libro consigliato Progettare la natura. Architettura del paesag…
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