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La questione italiana e gli altri governi europei
La questione italiana era molto seguita dagli altri governi europei, in primoluogo da quello inglese che l'indomani del '48-'49 protestò per l'entità delle repressioni nel Regno delle Due Sicilie. Nel '56-'57 la Francia e la Gran Bretagna arrivarono a rompere le relazioni diplomatiche con il Regno delle Due Sicilie perché avevano suggerito al suo sovrano dei disegni di riforma ultra moderati, ma che il sovrano respinse. L'Italia è una questione europea ed il congresso di Parigi del '56 lo fece emergere pubblicamente. Questo porta nel 1859 alla definizione tra Francia e Regno Sardo-piemontese di un'alleanza in caso di attacco da parte dell'Austria. Il 20-21 luglio 1858 a Plombièrs si svolse un incontro tra Napoleone e Cavour che portò alla definizione di un progetto in caso di guerra: gli accordi di Plombièrs prevedevano l'allargamento del Regno Sardo Piemontese in caso di
vittoria a tutto il nord; ciò portò alla creazione di due entità nella penisola italiana: • al sud si voleva riformare il Regno delle Due Sicilie; • nel nord e centro Italia si pensava all'unione di stati con a capo il Papa e la chiesa; questi non parlavano affatto di un'Italia unita. Nel corso della campagna militare dell'1859 (positiva per Italia e Francia): mentre Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrarono a Milano, Napoleone III decise di fermarsi a guerra in corso e sottoscrisse un armistizio con l'Austria senza consultare Cavour (armistizio Villafranca). La spiegazione a questa decisione è che durante la guerra, in diversi territori, si proponeva l'idea di entrare nel nuovo stato che si stava prospettando nel Nord Italia → si era determinato l'attivismo che non rientrava negli obiettivi iniziali dell'azione di Cavour, ma che rispondevano alla strategia riformata del campo democratico repubblicano. Momento disvolta decisivo del risorgimento italiano → Cavour diede ledimissioni prostrato a causa del voltafaccia di Napoleone III. Quest’ultimoimmaginò che la guerra si concludesse e che al Piemonte andasse laLombardia. Un’immagine simbolica è quella della spedizione dei 1000 guidatada Garibaldi → partita da Genova e giunta in Sicilia dove venne proclamatodittatore; a Teano consegnò l’Italia unita. Successivamente i plebiscitiproclamarono la volontà popolare di aderire allo Stato che dal punto di vistaformale è l’ estensione del regno sardo piemontese all’intera Italia. Questa fu laprima scelta degna di significato da parte della classe dirigente risorgimentale.Prevalse una soluzione di continuità dal punto di vista del Regno SardoPiemontese e il Regno d’Italia proclamato nel 1861. L’esempio migliore diquesto → la scelta di mantenere la medesima denominazione di VittorioEmanuele II QuestoÈ il processo risorgimentale → risultato dall'intreccio tra la componente liberale piemontese ed una parte del campo democratico e repubblicano. Felici Orsini, riparato in GB, su suggestione di esuli francesi antinapoleonici, aveva ideato un attentato con l'idea che una volta eliminato Napoleone sarebbe insorta una nuova rivoluzione. Mazzini era contrario e non ci credeva → Mazzini e i suoi erano contrari in linea di principio agli attentati individuali, mentre il loro campo era promuovere insurrezioni popolari. Questo avvenne quando Napoleone fece il suo ingresso con la moglie in teatro; tirarono bombe a mano fabbricate artigianalmente e fecero una strage, Napoleone III rimase però incolume (carrozza corazzata). (Napoleone III aveva un giudizio molto ambivalente sul governo piemontese) Il nuovo stato unitario ha dovuto affrontare molte difficoltà: innanzitutto il carattere tumultuoso con cui questo avvenne e per la mancanza di una classe dirigente.
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organica al progettounitario (soprattutto nelle regioni del centro e sud Italia).Le guerre e le spedizioni erano state costosissime, la scelta del governonazionale fu quella di estendere a tutto il territorio nazionale i codici italiani, lamoneta, i trattati (e di tenere la capitale a Torino) → piemontesizzazione delnuovo stato (non del tutto corretto → adesione a questo progetto da dirigenti dialtre regioni). I primi anni del regno, nelle regioni del Sud soprattutto, sono statianni di instabilità pressoché totale per via del brigantaggio → fenomenopopolare durato fino al ‘64 alimentato dagli ex fedeli della casa borbonica e dalclero di campagna. In alcune province i funzionari non erano accettati el’instaurazione delle articolazioni del nuovo Stato fu vista come un’imposizioneinterna. Venne emanata la legge Pica: prevedeva l’instaurazione di uno statod’assedio nelle regioni in cui il brigantaggio era più violento.
Queste leggi di emergenza prevedevano il trasferimento civile e dell'autorità militare. In ultima istanza verteva su un deficit di bilancio piuttosto consistente → problema di fondo per decenni.
La classe di governo era quella cavouriana (destra storica: liberalismo moderato) in opposizione alla parte del campo democratico-radicale che aveva accettato il compromesso monarchico (sinistra storica) → Francesco Crispi. ex mazziniano: principale collaboratore di Mazzini, repubblicano da giovane: rappresentante del compromesso maturato alla fine degli anni '50. Negli anni '80 → presidente del consiglio, fortemente sospettato di essere coinvolto nell'attentato di Napoleone III del '58. La destra storica smise di governare quando si raggiunse il pareggio di bilancio, la sinistra storica era la parte del campo democratico che accettava il compromesso degli anni '50.
UNIFICAZIONE TEDESCA
Una delle conseguenze sul protagonismo di Napoleone III.
Il biennio '48-'49 si concluse con il rifiuto della corona del re di Prussia Federico Guglielmo IV. Negli anni seguenti la Prussia si mosse sul piano diplomatico politico per perseguire l'idea dell'unificazione prussiana. In Prussia non venne cancellata la costituzione introdotta nel '48, la quale aveva un sistema rappresentativo complicato. L'elezione della camera bassa era complicata e nel regno di Prussia il sistema elettorale rimase in vigore fino al 1918. Era particolare e basato su criteri censitari, un esempio di quanto fossero diversi e complicati i sistemi elettorali.
Il sistema elettorale delle tre classi prevedeva che i rappresentanti della camera bassa fossero suddivisi in base alla ricchezza della popolazione. La prima classe contava l'80% dei contribuenti, mentre la terza solo il 5%. Questo sistema aveva un principio diseguale e rivendicato: riconosceva alle classi più alte il diritto di essere sovrarappresentate, in quanto considerate più colte e ricche.
concezione era radicata nellacultura dell'epoca sulla base di convinzioni anacronistiche; la vita degli stati moderni si regge sulla gestione del bilancio, della spesa pubblica. La vicenda dell'assemblea costituente si concluse con l'idea della piccola Germania, per cui i rappresentanti austriaci avevano abbandonato i lavori sostenendo di non poter accettare quella soluzione → le azioni diplomatiche della Prussia andavano nella direzione di formare un'unione degli stati tedeschi del Nord Il progetto del governo prussiano aveva sollevato le obiezioni sul piano diplomatico dell'Austria e della Russia, che spinsero la Prussia ad accettare nel 1851 la riformazione della Confederazione germanica del 1815. Per tutti gli anni '50 ci fu un susseguirsi di tentativi di andare in quella direzione che non portarono a nulla → svolta decisiva: morte del re a cui subentra Guglielmo I (fratello). Nel 1862 venne nominato Bismarck a cancelliere prussiano → egliErail tipico rappresentate di nobili e proprietari terrieri prussiani chiamati Junker: classe sociale con caratteristiche sociali precise (quasi una casta). Da lì in avanti, grazie a Bismarck, fu introdotto un piano militare finalizzato ad ottenere un'unificazione degli stati tedeschi. → Questo passò attraverso una crisi parlamentare profonda in Prussia: il parlamento non era prono ai desideri né del re, né del cancelliere, perché la premessa era una serie di stanziamenti ingenti per il potenziamento dell'esercito che il parlamento non approvò. Una dimostrazione di forza a parte di Bismark.
che continuò a governare emanando dei decreti-legge che non avevano l'approvazione parlamentare (il parlamento prussiano visse per decenni senza poter approvare il bilancio).
Tra il 1864 e il 1871 tre grandi campagne militari segnarono lo sviluppo del disegno bismarckiano:
- 1864: guerra contro la Danimarca per il controllo di due
Tedeschi nella reggia di Versailles (nella sala degli specchi) tereerre di annun