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La Guerra Fredda pluviale in Vietnam

Quella che viene chiamata la Guerra Fredda pluviale non è una storia fatta di simmetrie. Il mondo in cui si verifica questa guerra non è un mondo diviso in due, ma un mondo da un lato molto complesso e nella misura in cui si potrebbe fare un confronto tra l'influenza/potere relativo e la capacità di proiezione relativa di USA e URSSS è un mondo largamente egemonizzato dagli USA, spesso in alerts con regimi locali, talvolta con interventi diretti segnati da più o meno successo.

In tale contesto l'URSS è presente e attiva, ma lo è su un'area decisamente più limitata e in forme meno dispendiose: l'URSS esiste in quanto simbolo (si rappresenta qualcosa e non sono necessari grossi investimenti per rappresentare un simbolo, è un modo semplice per fare politica estera). In termini più pratici ha una forte collaborazione economico-commerciale con l'India (uno dei paesi più strettamente legati all'URSS).

impegnati sul piano del terzomondismo e del non-allineamento, collabora tanto con l'URSS quanto con gli USA). L'URSS ha collaborato anche politicamente, militarmente e diplomaticamente con la Cina comunista, ma sappiamo che tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 questa relazione si rompe in modo traumatico. Negli anni '70 troveremo infatti la Cina maoista molto più vicina al campo USA che non a quello URSS, rispetto al quale c'è piuttosto una forte conflittualità. L'URSS sviluppa una forte collaborazione economico-commerciale e militare con alcuni paesi arabi (il più importante dei quali è l'Algeria e in forme intermittenti e non semplici l'Iraq e la Siria e fino agli inizi degli anni '70 l'Egitto, che passa nel corso degli anni '70 dalla parte USA). In ogni caso, le collaborazioni con Iraq, Siria ed Egitto sono sempre complicate, anche per il fatto che i loro regimi

reprimevano i partiti comunisti locali (sono collaborazioni con un certo grado di strumentalità). L'URSS tramite anche una serie di iniziative di carattere culturale come la fondazione di un'università di Mosca, offre accoglienza, sostegno diplomatico e politico, formazione politica e talvolta militare ad alcuni movimenti di liberazione nazionali impegnate in lotte spesso anche di carattere militare con i restanti regimi coloniali esistenti di vecchio tipo o con situazioni di nuovo colonialismo (i restanti regimi coloniali di vecchio tipo a metà degli anni '70 si trovano nell'Africa del sud, dove l'URSS già nel corso degli anni '60 sostiene i due movimenti più forti che lottano contro il colonialismo portoghese: il frelimo in Mozambico). L'impero portoghese è il più antico impero coloniale europeo in Africa dal XV e il XVI secolo ed è l'ultimo che con le forme classiche del colonialismo.

europeo rimane aggrappato ai propri possedimenti coloniali. Con regimi "coloniali" di nuovo tipo si intendono due casi simbolici fortemente osservati negli anni '70: - Sudafrica: Mosca sostiene politicamente e offre formazione militare e asilo politico ai rappresentanti dell'International Congress sudafricano, il cui leader Nelson Mandela era in carcere a Pretoria. Il Sudafrica, dal 1960, è un paese indipendente rispetto alla GB, quindi si può parlare di colonialismo nella misura in cui fino al 1990 è un paese in cui vige un regime istituzionalizzato di Apartheid, in cui la minoranza bianca di origine britannica o olandese domina con la forza la maggioranza autoctona africana. - Palestina: Mosca sostiene l'organizzazione per la liberazione della Palestina guidata da Yasser Arafat e si oppone anche con tattiche di terrorismo a partire dalla seconda metà degli anni '60 all'occupazione israeliana di territori palestinesi.

Dagli anni '80 alla colonizzazione israeliana degli stessi territori (questione che tuttora non ha trovato soluzione).

Infine, l'URSS ha una relazione forte con Cuba, che all'URSS offre tanto prestigio sul piano dell'opinione pubblica del Terzo Mondo, quanti problemi per l'autonomia dell'alleato e anche importanti costi per il pensionamento della sua economia.

Dal canto suo, la guerra del Vietnam, in cui l'URSS sostiene il movimento di liberazione nazionale vietnamita e il governo del Vietnam del nord (lo stato provvisorio del Vietnam del nord), è una situazione che vede un impegno diretto sovietico visibile rispetto a quello USA.

Yasser Arafat alla fine degli anni '60 è il leader principale dei numerosi e conflittuali gruppi che lottano per la liberazione della Palestina dall'occupazione israeliana. Lo stato israeliano viene creato in parte dalle Nazioni Unite e in parte militarmente nel 1948 sul territorio della Palestina storica.

che nel 1948 è abitato prevalentemente da arabi di religione musulmana o cristiana con una fortissima componente nomade, finché a partire dal '48 si trova a fare i conti con uno stato popolato da immigrati europei di etnia e spesso religione ebraica, uno stato orientato originariamente a un'ideologia fortemente socialista, che ha quindi nei primi anni tanto sostegno sovietico quanto statunitense e uno stato che dopo essersi formato con una prima guerra nel '48 è protagonista di una nuova guerra contro l'Egitto nel 1956 e di una guerra nel 67 che espande i suoi confini tanto a sud con la conquista del Sinai, quanto a nord con la conquista dei territori del Golan siriani. Fino a metà degli anni '60 il conflitto arabo-israeliano è essenzialmente un conflitto le cui manifestazioni sono internazionali (ci sono una serie di stati che percepiscono sé stessi come stati arabi - Egitto, Giordania, Siria, Iraq, Arabia Saudita - i primi.

3 contestano l'occupazione israeliana della Palestina e l'esistenza dello stato di Israele in territorio palestinese in nome di rivendicazioni territoriali proprie (l'Egitto nel sud della Palestina, la Giordania in quella che si chiama Cisgiordania e la Siria a nord) (conflitto che per quanto questi stati si facciano rappresentanti degli interessi della popolazione araba palestinese, gli obiettivi di questi stati sono essenzialmente territoriali sul territorio palestinese). Questa dimensione rimane in parte fino agli anni '70 (ci sarà un ulteriore conflitto di questo tipo nel '73), ma accanto ad essa nel corso degli anni '60 diventano protagonisti gli autoctoni movimenti di liberazione nazionale araba in Palestina (i più importanti sono Al-Fatah -il partito di Yasser Arafat- e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina -organizzazione marxista leninista esplicitamente orientata a una Palestina indipendente e orientata al socialismo-).

Questi due partiti, insieme a una serie di organizzazioni minori anche molto conflittuali tra loro, sono i due principali membri di un'organizzazione a ombrello che si chiama Organizzazione per la Liberazione della Palestina - OLP e di cui Yasser Arafat è il principale esponente (all'interno però di una serie di lotte per l'egemonia). Lo stato di Israele nasce nel 1948 secondo modalità già indicative di una serie di problemi tuttora irrisolti: inizia a essere teorizzato sul finire del XIX secolo da una serie di intellettuali di etnia ebraica che ha evidentemente una serie di rimandi anche alla religione, ma in cui la religione non è l'aspetto principale. XIX secolo è il secolo dei nazionalismi (alcuni tendono i loro obiettivi - come quello italiano, tedesco, polacco -, altri non tendono invece i loro obiettivi). Paradossalmente, lo sviluppo di alcuni nazionalismi come quello greco, italiano, belga, tedesco si sviluppano.contemporaneamente altri nazionalismi: alcuni che non hanno minimamente bisogno di affermarsi militarmente (è questo il caso del nazionalismo russo, un paese che non ha certo bisogno di affermarsi militarmente sul territorio, ma si sviluppa ugualmente); si sviluppa un nazionalismo polacco che poi vede affermare i propri obiettivi dopo la Prima Guerra Mondiale con la nascita di uno stato polacco indipendente. Sul territorio dell'Impero Russo si sviluppa un nazionalismo ucraino. Il nazionalismo è un'ideologia che ha un elemento paradossale (non è un'ideologia universalistica, bensì particolaristica - sono quindi uno diverso dall'altro). Se su un unico territorio o su territori adiacenti si sviluppano dei nazionalismi contrastanti, è possibile che si sviluppi un conflitto tra i due -> lo sviluppo del nazionalismo in Europa determina l'avanzata di alcuni nazionalismi, ma anche la marginalizzazione dei gruppi religiosi.etnico-politicoindividuati come non facenti parte della nazione dai nazionalisti dominanti e crea spesso le condizioni per la nascita dei contro-nazionalismi. Il nazionalismo ebraico nasce in Europa all'interno di una comunità che è sempre stata una componente della società europea e che però nel contesto della nascita dei nazionalismi si trova ad essere esclusa da una buona parte delle nazioni pensate dai nazionalisti (il caso più roboante della fine del XIX secolo fu quello in cui una serie di sconfitte militari francesi subite sulla fine del secolo furono artificialmente attribuite agli ufficiali ebraici; il più famoso di tutti è il caso di Refus, in cui i militari francesi individuano l'ufficiale de Refus di religione ebraica come responsabile di tradimento - attraverso la creazione del nemico esterno si rafforza l'identità nazionale francese -, caso che diventerà famoso anche per il sostegno chel'accusato otterrà dai principali intellettuali francesi tra cui Émile Zola, che nel suo "J'accuse" si espone a favore di Refus). Essendo questo un fatto francese che si colloca nel contesto dello sviluppo di una serie di nazionalismi in Europa, in Polonia, Ucraina e gran parte orientale della Russia, dove risiede la maggior parte degli ebrei aschenaziti da centinaia di anni provoca la nascita di politiche all'interno dei nazionalismi locali in cui interi villaggi ebraici vengono costretti alla fuga o uccisi sul posto da movimenti più o meno manipolati di furia popolare contro coloro che vengono ritenuti come non appartenenti alla nazione. Questo fenomeno non riguarda in modo particolare la Germania, ma la riguarderà, così come riguarderà anche in parte l'Italia, in modo assolutamente drammatico a partire dagli anni '30, quando l'antisemitismo e le leggi razziali diventano politiche di esclusione della

La minoranza ebraica (o coloro che erano identificati come parte della minoranza ebraica) che nel corso della Seconda Guerra Mondiale diventano poi politiche di sterminio finalizzate allo sterminio (la shoah è un programma politico finalizzato allo sterminio della razza ebraica in Europa). Il 27 gennaio 1945 viene liberato il campo di Auschwitz.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
59 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher codae di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Basosi Duccio.