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Il criterio con chi si misurava la bravura di un regista era di girare un film con il minor

numero di didascalie.

Gli americani nella fotografia cercavano di separare l’immagine dallo sfondo con

delle luci messe dietro i primi piani, mentre nei film inglese i personaggi facevano

tutt’uno con lo sfondo, senza stacchi.

Allora si giravano le scene al chiaro di luna in pieno sole e poi si tingevano le

pellicole di blu.

Al tempo nei film i sogni venivano realizzati con delle dissolvenze e l’immagine era

sfumata.

I film muti sono la forma più pura del cinema, ma con l’arrivo del sonoro il cinema si

è irrigidito in una forma teatrale; si dovrebbe ricorrere al dialogo quando c’è la

necessità di utilizzarlo; il risultato è la perdita dello stile cinematografico e della

fantasia.

Quando si scrive un film bisogna tenere distinti il dialogo dal visivo e ogni volta che è

possibile, dare la preferenza al visivo.

Con l’introduzione del sonoro ci voleva più tempo per fare un film, si giravano

diverse versioni per fare in modo che fosse sfruttato in diverse nazioni e questo

rendeva i film più cari; allora non esisteva il doppiaggio e si facevano riprese con 4

macchine da presa e una sola colonna sonora.

Gli unici film che ottengono giudizi positivi sono i documentari perché l’artista non

inserisce niente di suo, ma svolge solo il lavoro.

Nel film di finzione il regista è un Dio perché deve creare la vita e per fare un film

bisogna unire una serie di impressioni, forme espressive e punti di vista.

A lui interessa raccontare una storia con personaggi fantastici in modo che il

pubblico si identifichi, la storia non deve essere banale ma drammatica e umana

In America i più grandi progressi nella regia sono stati fatti da Griffith tra il 1908 e

1930, lui influenzò Murnau, Stroheim e altri maestri del cinema muto; dopo il 1930

con l’introduzione del sonoro non c’è stato nessun gran temperamento visivo, a

parte Orson Welles.

Découpage è la scelta e definizione dei frammenti di realtà visiva che costruiranno il

film; è la fase che precede il montaggio.

Segretaria di edizione.

Hitchcock aveva vissuto in un collegio gestito da Gesuiti; durante quel periodo il

sentimento della paura si è sviluppato dentro di lui, era una paura morale come di

essere associato a ciò che è male.

Fin da giovane era interessato ai film e teatro (preferiva i film americani rispetto a

quelli inglesi); lavorò da Henley come pubblicitario; leggendo una rivista di settore ha

saputo che la società americana Famous Players-Lascky della Paramount apriva

una succursale a Londra e c’era un progetto di un film tratto da un romanzo, così

iniziò a fare dei disegni per le didascalie del film (muto), poi ha lavorato anche nel

teatro di posa e nel montaggio.

Quando si accorsero che i film girati in Inghilterra non avevano successo in America,

furono affidati i teatri di posa a produttori britannici e la Famous Player interruppe la

produzione.

In quel periodo aveva letto un racconto in una rivista e aveva provato a farne un

adattamento cinematografico.

Ottenne un posto di aiuto regista nella compagnia di Michael Balcon.

Per il film Woman to Woman ha curato la scenografia, la produzione, l’adattamento,

l’aiuto regista e il dialogo; ebbe un grande successo.

Negli anni seguenti Balcon non lo vuole più come aiuto regista ma gli propone di

dirigere un film; era un film anglo-tedesco Pleasure Garden tratto da un romanzo di

Sandys ed era il suo primo film come regista; era una storia melodrammatica,

In questo film erano stati girati degli esterni in Italia a Sanremo e al Lago di Como,

mentre il resto è stato girato nel teatro di posa a Monaco, è stato un film

movimentato.

L’anno seguente ha girato The Mountain Eagle nel teatro di posa e ha girato gli

esterni in Tirolo.

Il primo film importante è stato The Lodger si svolge nella casa di un affittacamere e

la proprietaria si chiede se il nuovo inquilino sia un assassino conosciuto con il nome

di Vendicatore, ha trattato questo personaggio in modo semplice, dal punto di vista

della proprietaria; ci fu un problema perché l’attore che doveva interpretare il

Vendicatore era una vedette del teatro inglese e le star non possono interpretare la

parte di un delinquente; è un film che testimonia una grande invenzione visiva; il film

parla di un assassino che uccide solo le donne bionde il martedì; dato che non c’era

il sonoro aveva fatto installare un soffitto di vetro e attraverso a questo soffitto si

vedeva l’uomo muoversi e che faceva oscillare il lampadario; verso la fine del film c’è

un atmosfera di linciaggio e il protagonista è ammanettato mentre cerca di

scavalcare una ringhiera e quando la gente lo solleva vuole rievocare la figura di

Cristo; il tema del film è l’uomo accusato di un delitto che non ha commesso e da

allo spettatore una forte sensazione di pericolo perché ci si immedesima più

facilmente con quest’uomo piuttosto che con il colpevole in procinto di scappare; lo

stesso Hitchcock appare per la prima volta nel suo film; inizialmente quando fu

proiettato fu definito scadente, ma qualche mese dopo Hitchcock apportò delle

modifiche e fu ritenuto il miglior film inglese realizzato fino ad allora.

Il film successivo Downhill parla di uno studente accusato di un furto al liceo, viene

mandato via dal collegio e cacciato dal padre, dopo una relazione con un’attrice

diventa ballerino a Parigi, poi a Marsiglia crede di imbarcarsi per le colonie ma si

ritrova a Londra dove i suoi genitori lo accolgono dopo avergli perdonato le sue

colpe; questo film appartiene a quel tipo di soggetti che ci trasportano da un luogo

all’altro (collegio inglese, Parigi, Marsiglia, Londra); ha utilizzato un effetto

cinematografico, quando il figlio viene cacciato dal padre inizia a percorrere la strada

che porta alla disgregazione e avviene sopra ad una scala mobile che scende; sono

presenti delle scene oniriche e voleva mostrare che il ragazzo soffriva di

allucinazioni.

Dopo ha girato Easy Virtue ed è la storia di una donna che raggiunge una cerca

notorietà dopo il divorzio dal marito ubriacone e dopo il suicidio di un giovane artista;

poi conosce un ragazzo di buona famiglia che non sa nulla del suo passato e si

sposano, ma la madre venendo a conoscenza del suo passato costringe il figlio a

divorziare e la vita della donna è distrutta.

Vinci per me! non è un film di suspance ma di tratta di una commedia drammatica

che racconta la storia di due pugili che amano la stessa donna; conteneva tantissime

innovazioni visive.

The Farmer’s Wife era tratto da un lavoro teatrale ed è una commedia che parla di

un agricoltore che diventa vedovo e con l’aiuto della sua domestica cerca delle

donne che potrebbe sposare, ne trovano 3 ma rifiutano e si scopre che la sua moglie

ideale è la domestica; la difficoltà consisteva nell’evitare di un uso troppo frequente

di titoli e le scene migliori erano quelle che davano l’impressione di essere state

aggiunte dopo; nello stile della fotografia si sente un’influenza tedesca (si dovette

occupare lui stesso perché il direttore della fotografia si era ammalato); le

scenografie ricordano i film di Murnau; gli attori non si spostano mai lateralmente ma

avanzano verso l’obiettivo e questa commedia è ripresa come un thriller e la

macchina da presa è dentro l’azione; questa tendenza ha avuto inizio con lo sviluppo

delle tecniche del cinema, il primo momento di questo sviluppo è stato quando

Griffith avvicina il più possibile la macchina da presa agli attori e il secondo momento

è quando Griffith ha cominciato a montare i diversi pezzi del film.

Champagne parla di Betty che si scontra con il padre miliardario in seguito a una

storia d’amore, lei si imbarca per la Francia ma il padre le fa credere si essere

caduto in rovina per costringerla a guadagnarsi da vivere, viene assuta in un cabaret

per invitare i clienti a bere champagne, al quale il padre deve la sua fortuna;

finalmente il padre che non l’ha mai persa di vista e l’ha fatta seguire da un detective

capisce di essersi spinto troppo oltre e acconsente al matrimonio della figlia; ci sono

molti gag e uno è l’ubriaco che barcollava quando la nave era stabile e quando era

mossa camminava dritto;

L’isola del peccato è stato l’ultimo suo film muto; in una scena c’è la protagonista

che con il labiale dice di aspettare un bambino e Hitchcock non usa nessuna

didascalia perché già dal labiale di capisce chiaramente; era un adattamento di un

romanzo di Sir Hall Caine.

Blackmail è stato il suo primo film sonoro; ha usato la stessa tecnica espositiva di

The Lodger; nella prima parte fa vedere come si svolge un arresto, poi si ritorna ai

due detective che si lavano le mani e il più giovane va al ristorante con la sua

fidanzata, litigano e si separano, la ragazza incontra un pittore che la accompagna a

casa e cerca di violentarla, lei lo uccide e proprio al suo fidanzato verrà assegnato il

compito di svolgere le indagini, scopre una pista che nasconde ai superiori quando si

rende conto che è coinvolta la sua fidanzata, ma entra in gioco un ricattatore e

nasce un conflitto tra lui e la ragazza; il detective finge di avere in mano la situazione

e tenta di scoraggiare il detective che alla fine perde la testa, nel corso di un

inseguimento sui tetti muore, poi la ragazza va a Scotland Yerd per confessare

contro la volontà del fidanzato e viene lasciata libera; il finale che sperava di girare

era diverso con la ragazza che sarebbe stata arrestata e il suo fidanzato la avrebbe

ammanettata, preso le impronte digitali, fotografata, ecc ma i produttori lo trovarono

troppo deprimente; il film era tratto da una commedia di Bennett che aveva adattato

insieme a Bennett e Levy; ha utilizzato la tecnica del parlato senza il sonoro; ha

usato delle idee sonore equivalenti alle invenzioni visive per esempio con la

ripetizione della parola coltello mentre la ragazza che ha commesso l’omicidio è

seduta al tavolo a mangiare; durante la caccia all’uomo al British Museum ha usato

dei trucchi e dato che all’interno del museo c’era poca luce ha usato il procedimento

Shuftan a insaputa dei produttori.

Juno and the Peacock commedia di Sean O’Casey; mescolanza di umorismo e

tragedia.

Murder è stato tratto da una commedia, ed è uno dei suoi pochi film whodunit di

Hitchcock, parla di una giovane attrice che viene accusata di aver ucciso una sua

amica, viene arrestata e accusata a morte, tra i membri della giuria si trova Sir John

(un attore-autore) convinto della sua innoc

Dettagli
A.A. 2014-2015
6 pagine
6 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher KillyEmancipate di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Nuova Accademia di Belle Arti - NABA o del prof Carlini Fabio.