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STEP 3: Analisi dei Punti di Forza e di eventuali punti di Debolezza, delle Minacce
e Opportunità del mercato di riferimento.
Analisi SWOT
La rilevazione dei consumi mediatici degli italiani (Tabella 3) nel 2016 evidenzia che la televisione continua ad
avere un pubblico sostanzialmente coincidente con la totalità della popolazione (il 97,5% degli italiani). I
telespettatori complessivi aumentano ancora (+0,8% in un anno), soprattutto quelli della tv digitale terrestre
(+1,5%) e satellitare (+1%), mentre gli utenti delle diverse forme di tv via internet (la web tv attraverso il pc e la
smart tv) si attestano al 24,4% e quelli della mobile tv all’11,2%. La crescita cumulata per la tv via internet nel
periodo 2007-2016 è pari a +14,4 punti percentuali di utenza. Tengono anche gli ascolti della radio, con una
utenza complessiva pari all’83,9% degli italiani. Aumentano i radioascoltatori che utilizzano gli apparecchi
tradizionali (+4,8% in un anno), restano stabili gli altri vettori del messaggio radiofonico (dopo che la crescita
complessiva dell’utenza della radio da smartphone è stata pari nel periodo 2007-2016 a +13,7% e quella della
radio da internet via pc a +6,9%). I quotidiani cartacei, invece, perdono lettori, ridottisi al 40,5% degli italiani (-
1,4% nell’ultimo anno, -26,5% complessivamente nel periodo 2007-2016), mentre continua ad aumentare
l’utenza dei quotidiani online (+1,9% nell’ultimo anno) e degli altri siti web di informazione (+1,3%). Inoltre,
mantengono i propri lettori i settimanali (+1,7%) e i mensili (+3,9%), ma non i libri cartacei (-4,3% nell’ultimo
anno, con una quota di lettori diminuiti al 47,1% degli italiani), ancora non compensati dai lettori di e-book (che
aumentano dell’1,1% nell’ultimo anno, ma si attestano ancora solo al 10% della popolazione). Si registrano pure
piccole oscillazioni al rialzo per la diffusione di e-reader (+0,7%) e tablet (+1,7%), e mentre diminuiscono gli utenti
dei telefoni cellulari basic, in grado solo di telefonare e inviare sms (-5,1%), continua la crescita impetuosa degli
utilizzatori di smartphone (+12% in un anno: una crescita superiore a quella di qualsiasi altro mezzo), arrivati al
64,8% degli italiani (e all’89,4% dei giovani di 14-29 anni). Infine, la penetrazione di internet aumenta di 2,8 punti
percentuali nell’ultimo anno e l’utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani (e al
95,9%, cioè praticamente la totalità, dei giovani under 30). La crescita complessiva dell’utenza del web nel
periodo 2007-2016 è stata pari a +28,4%: nel corso degli ultimi dieci anni gli utenti di internet sono passati da
meno della metà a quasi tre quarti degli italiani (dal 45,3% di utenza complessiva nel 2007 al 73,7% nel 2016)
rappresentando un’ottima opportunità di business per i canali all-news.
Tabella 3: L’evoluzione del consumo dei media: l’utenza complessiva (1), 2007-2016 (val. %)
Fonte: “CENSIS”, 2016
I dati appena visti sull’importanza di internet, che si rivela come importante opportunità di crescita ma, altresì,
come minaccia per coloro che non dovessero adeguarsi, è confermata dal fatto che le varie forme di tv via
internet sono diventate familiari al 24,4% della popolazione (lo erano al 10% degli italiani solo nel 2007), mentre
la mobile tv è passata, nello stesso periodo, dall’1% di utenti all’11,2%. Eppure, anche la tv tradizionale (digitale
terrestre) ha incrementato ulteriormente il suo bacino di utenza, attestandosi nel 2016 al 95,5% della
popolazione. Almeno due sono le ragioni che spiegano questo fenomeno: da una parte, i diversi media che
trasmettono programmi televisivi tendono a sovrapporsi agevolmente, per cui il loro impiego è legato più alle
circostanze occasionali della fruizione che non a una scelta a priori; dall’altra parte, si può parlare di televisione
tradizionale solo per comodità espositiva, perché il digitale terrestre ha moltiplicato i canali, specie quelli
tematici, mentre gli apparecchi lcd e l’alta definizione hanno ridato impulso alla visione sugli schermi televisivi di
film, serie televisive e appuntamenti sportivi. La sovrapposizione delle forme della fruizione televisiva si riscontra
anche per la tv satellitare. Anch’essa ha conosciuto un importante incremento nel decennio, passando dal 27,3%
di utenza al 43,4%, contaminandosi con tutti gli altri sistemi di diffussione. I programmi della tv satellitare, infatti,
vengono ritrasmessi dal digitale terrestre, oltre che dalle piattaforme online, così come tutti i soggetti di offerta
stanno avviando sistemi di tv on demand, pay o free.
È su questo nuovo modello che diviene sempre più importante il gioco tra contenuti e piattaforme delle nuove
media company. Il successo delle tecnologie digitali ha favorito l’aumento della dispersione nell’impiego dei vari
media, per cui non c’è un mezzo che da solo possa prendere il posto della televisione, quanto piuttosto un uso
trasversale delle varie possibilità offerte dal sistema mediatico nel suo insieme. Lo schermo televisivo
rappresenta il dispositivo preferito per accedere ai contenuti a disposizione del pubblico, ma le emittenti
risultano sempre meno centrali nella scelta dei programmi da seguire. Sono sempre di più le piattaforme digitali
gli agenti attivi nel processo di distribuzione dei contenuti, a cui si può accedere dal televisore come dal pc, dal
tablet o dallo smartphone. In ogni caso, se si pensa che l’8% dei giovani non usa mai l’apparecchio televisivo per
seguire le serie televisive o lo sport, si capisce anche perché le stesse emittenti televisive tradizionali stiano
cercando le strade più efficaci per trasferire la loro programmazione su piattaforme digitali raggiungibili via
internet da qualunque dispositivo (Tabella 4).
Tabella 4: Dispositivi utilizzati per seguire i diversi generi della programmazione televisiva (val. %)
Fonte: “CENSIS”, 2016