vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
COMBINAZIONI SENZA RIPETIZIONI
Prendiamo in considerazione un insieme A=(1,2,3,4,5), quanti sottoinsiemi di 3 elementi di A possiamo formare? Utilizziamo la seguente formula:
C = n!/k!(n-k)!
C = 5!/3!(5-3)! = 105,3
Ciò è possibile scriverlo come (n/k) senza stanghetta.
Esempio 1
Dobbiamo scegliere tra 2 agenti segreti su 8 disponibili per una missione, quante coppie possiamo formare? Occorre scegliere tra tutti i sottoinsiemi di 2 elementi possibili:
C = 8!/2!(8-2)! = 288,2
ESPANSIONE BINOMIALE
I coefficienti binomiali sono coefficienti nell'espansione binomiale (o nel triangolo di Tartaglia o triangolo di Pascal).
TEORIA DELLE PROBABILITÀ
La probabilità è una parte della matematica che studia le situazioni caratterizzate da un certo livello di incertezza su ciò che potrebbe accadere in futuro. La probabilità di un evento è un numero compreso tra 0 e 1 (dove 0 indica l'impossibilità e 1 la certezza). La probabilità
è basata sul caso, diconseguenza non sempre ciò che la teoria prevede avverrà nella pratica. Una base necessaria perinferenza statistica.
I fenomeni, in cui il risultato non può essere previsto con certezza, sono chiamati esperimenti casuali o esperimenti aleatori. Alcuni concetti base:
- spazio campionario: l’insieme di tutti i possibili risultati di un esperimento casuale, lo indichiamo con S.
- Evento: un sottoinsieme di un dato spazio campionario S. Gli eventi sono indicati con lettere maiuscole e possono anche essere descritti da parole.
Esistono dei particolari tipi di eventi:
- evento elementare: evento rappresentato da un sottoinsieme dello spazio campionario che contiene un elemento (ottenere il numero 2 quando si lancia un dado);
- evento certo: evento rappresentato da tutto lo spazio campionario (ottenere un numero minore di 7 lanciando un dado);
- evento impossibile: evento rappresentato un insieme vuoto (ottenere il numero 7 quando si lancia un dado).
OPERAZIONI TRA EVENTI
Siano A e B due eventi in uno spazio campionario S:
- Unione di A e B: AUB, evento che si verifica se si verificano A o B;
- Intersezione di A e B: evento che si verifica se si verificano A e B; A∩B;
- Evento opposto di A (complemento di A): evento che si verifica se A non si verifica. Ā;
EVENTI INCOMPATIBILI
Due eventi sono incompatibili o mutualmente esclusivi se la loro intersezione è vuota. Diversamente sono compatibili. Gli eventi complementari non sono compatibili. Ad esempio, poniamo il caso del lancio di un dado, evento A: il risultato è 5, evento B: il risultato è un numero pari. A e B sono incompatibili, non possono succedere allo stesso tempo.
EVENTI COLLETTIVAMENTE ESAUSTIVI
Gli eventi E1, E2, ..., Ek sono collettivamente esaustivi se E1 U E2 U ... U Ek = S, ovvero se gli eventi E1, E2, ..., Ek compongono interamente lo spazio campionario S.
Esempio: S = (1,2,3,4,5,6):
- Evento A: "il risultato è maggiore di 2" A = (3,4,5,6)
evento B: “il risultato è minore di 4” B= (1,2,3)AUB = (1,2,3,4,5,6)
PROBABILITA’
Definizione classica: consideriamo uno spazio campionario S in cui tutti gli eventi elementari sono ugualmente possibili insieme e un evento A.
n rappresenta il numero di casi favorevoli, si riferisce al numero di eventi elementari che soddisfano la condizione dell’evento.
N rappresenta il numero totale di casi possibili, si riferisce a tutti i diversi tipi di risultati che si possono ottenere in una situazione particolare.
La probabilità che si verifichi l’evento A è dato da P(A)= n /N con 0<P(A)<1, 0 e 1 compresi.
Esempio
Lanciamo un dado e osserviamo il numero ottenuto, S=(1,2,3,4,5,6):
- evento A “il risultato è pari” A=(2,4,6);
- evento B “il risultato è minore di 4” B=(1,2,3);
- evento C “il risultato è 5”
C=(5).P(A)= 3/6 P(B)= 3/6 P(C)= 1/6
REGOLE DELLA PROBABILITÀ:
- probabilità dell'unione di due eventi (regola additiva): P(AUB) = P(A)+P(B)-P(A∩B);
- probabilità del complemento di un evento: P(A con trattino sopra) = 1-P(A);
- P(A∩B) = P(A) x P(B).
PROBABILITÀ CONDIZIONATA
La probabilità condizionata è una misura della probabilità di un evento A dato che si è verificato un evento B. Questa informazione aggiuntiva, che è fornita dall'accadimento dell'evento B, potrebbe modificare la probabilità che l'evento A accada.
Dati due eventi A e B tali che A, B S, possiamo definire la probabilità condizionata dell'evento A dato che l'evento B si è verificato, come: P(A|B) = P(A∩B) / P(B) e P(B|A) = P(A∩B) / P(A) di conseguenza P(A∩B) = P(A|B) x P(B) = P(B|A) x P(A).
Esempio
Uno studente ha la probabilità del 45% di essere promosso in matematica, del 60%
essere promosso in fisica e del 35% di essere promosso in entrambe le materie. Valutare le probabilità che lui ha:
A. di essere promosso in fisica, se è stato promosso in matematica;
B. di essere promosso in matematica, se è stato promosso in fisica.
Evento M: "Lo studente è promosso in matematica". P(M)=0.45
Evento F: "Lo studente è promosso in fisica". P(F)=0.6
P(F|M) = P(F ∩ M) / P(M) = 0.35/ 0.45 = P(M|F) = P(M ∩ F) / P(F) = 0.35 /0.6
TABELLA DELLA PROBABILITÀ INDIPENDENZA STATISTICA
Due eventi A e B sono indipendenti se il verificarsi di un evento non influenza la probabilità che si verifichi l'altro, in formula: p(A|B) = p(A), definizione simmetrica. Due eventi A e B sono indipendenti se e solo se Regola del prodotto per eventi indipendenti.
p(A) x p(B) = p(A ∩ B).
Esempio
Supponiamo che in un paese le donne ottengano il 54% di tutte le lauree e che il 20% di tutte
le lauree sia di tipo economico-aziendale. Inoltre, l'8% di tutte le lauree è conferito a donne che scelgono corsi di laurea economico-aziendali. Gli eventi:
A. "Il laureato è una donna"
B. "La laurea è di tipo economico aziendale"
sono statisticamente indipendenti? ∩ ≠ ∩⋅ NO.
P(A) = 0.54
P(B) = 0.20
P(A ∩ B) = 0.08
0.54 * 0.2 = 0.108
0.08 = P(A ∩ B)
VARIABILI CASUALI
La variabile casuale (o variabile aleatoria) è una quantità il cui valore dipende dall'esito di un esperimento casuale. Si rappresentano con le lettere X, Y, W ecc... e le loro realizzazioni si rappresentano con le lettere x, y. Possiamo distinguere tra v.c. discrete (possono riguardare solo valori numerici) o continue (possono riguardare qualsiasi categoria di valore).
Esempio
Consideriamo il lancio di due dadi, la variabile X può assumere i valori: 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12. Le espressioni X=2, X=7, possono essere considerate come eventi.
X= x 2
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
P(X=x) 1/36 2/36 3/36 4/36 5/36 6/36 5/36 4/36 3/36 2/36 1/36
È possibile calcolare la media o valore atteso di una variabile casuale discreta. Riprendendo l'esempio precedente, la media si calcolerà in questo modo: 2 x 1/36 + 3 x 2/36 + 4 x 3/36 = 7 = μ.
Oltre alla media è possibile calcolare la varianza = Var(X) = 2 x1/36 + 3 x 2/36 + 4 x 3/36 + ... - 7σ ⎷Var(x)
E la deviazione standard o scarto quadratico medio = Solitamente se vi è l'intenzione di rappresentare graficamente la variabile ci si avvale di grafici ad asta o grafici a barre.
Funzione di ripartizione: associa ad ogni x la somma delle probabilità corrispondenti a x e a tutti i valori inferiori, ovvero esprime la probabilità che X non superi il valore x.
Funzione di probabilità: P(x) = P(X = x)
Variabile casuale standardizzata: Z = X - μ = m ?/σ
Una variabile è casuale se rispetta due
condizioni: ≥ - p(x) 0; la somma di p(x) deve dare 1.DISTRIBUZIONE DI BERNOULLI
Si dice esperimento (o prova) di Bernoulli un esperimento aleatorio che può avere solo 2 possibilità: successo e insuccesso. La probabilità di successo si dice parametro dell'esperimento. Ad esempio, nel lancio di una moneta, abbiamo il 50% che esca testa e il 50% che esca croce:
- testa: P(X=1) = 1/2
- croce: P(X=0) = 1/2
- E(X) = p = 1/2 (0 x P(X=0) + 1 x P(X=1) = p)
- Var(X) = p(1 - p) = 1/4
RELAZIONI LINEARI
Le relazioni tra due variabili possono essere descritte usando i dati campionari avvalendosi di diagrammi di dispersione e del coefficiente di correlazione lineare. Queste relazioni sono espresse matematicamente come: Y = f(X). Una formula importante a tal proposito è Y = β + βX, dove:
- Y è la variabile dipendente
- X è la variabile indipendente
- β è l'ordinata all'origine
- β è la pendenza della retta
Per calcolare le B usiamo il metodo dei minimi quadrati: R, l'indice di correlazione lineare si calcola così: R = S /(S x S ).XY XY X Y
DISTRIBUZIONE BINOMIALE
Immaginiamo di ripetere un esperimento di Bernoulliano n volte, dove la probabilità p di "successo" in ogni esperimento è la stessa e gli esperimenti sono indipendenti tra loro. Possiamo usare la v.c. X per indicare il numero di successi ottenuti in n esperimenti Bernoulliani. La v.c., che può assumere i valori: 0,1,2,3 si chiama v.c. ...
In generale, in un processo di Bernoulli di parametri n e p, le probabilità degli eventi X=0, X=1, X=2, ..., X=n, sono date dai termini dello sviluppo della potenza n-esima del binomio (p+q) = (p+q)^n.
Teorema 1: sia X una variabile aleatoria binomiale di parametri n e p. La distribuzione di probabilità di X è:
Teorema 2: sia X una variabile aleatoria binomiale di parametri n e p. Allora la ...
media e la varianza sono:
Esempio: un compito consta di 5 quesiti a risposta multipla. Ogni quesito ha 4 risposte, solo 1 corretta. Uno studente risponde a tutti i quesiti:
- Qual è la probabilità che dia 3 risposte esatte?
- Qual è il numero medio di risposte esatte che lo studente si aspetta di aver dato?
VARIABILI CASUALI CONTINUE
La variabile casuale continua può assumere tutti i valori di un determinato intervallo di numeri reali.
La variabile può essere rappresentata con un istogramma.
Funzione di ripartizione: consideriamo la v.c.c. X descritta dalla funzione di densità f(x). La funzione di ripartizione di X è definita come: