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Stima della Funzione di Autocorrelazione e Concetto di Ergodicità

P(1) θ1 cos θ θ θ= = − = > ∀2 21 cos sin 0P θ(2) cos 1 θ θ1 cos cos2θ θ θ θ θ= = − + − >2cos 1 cos (1 cos2 )(1 cos2 2cos ) 0P(3) θ θcos2 cos 1θ− >⎧1 cos2 0⇔⎨ θ θ+ − >2⎩1 cos2 2cos 0θ θ θ= −2cos2 2cos 1Dal momento che l’ultimo sistema è verificato per ogni appartenenteθ π< < .all’insieme di definizione che abbiamo fornito, ovvero 0 2Stima della Funzione di Autocorrelazione e Concetto di ErgodicitàρDal momento che la funzione di autocorrelazione è una misura della struttura interna delhX assume particolare importanza la sua stima statistica a partire da unaprocesso stazionario t =x t N . Una considerazione va fatta, 1,2,..., }realizzazione finita, ovvero la nostra serie storica { tprima di considerare i metodi di stima: i dati di cui disponiamo

costituiscono una informazione( X , X ,..., X ) e non sulla generica X che definisce, al variare di t, ilcongiunta sulle v.c. N t1 2processo. La serie storica è quindi una successione ordinata di N campioni di dimensioneunitaria su N distinte v.c. le quali, generalmente, fra loro non sono indipendenti né somiglianti.La complicazione di stima dei parametri di un processo si presenta quindi già nello studio deiprimi momenti; si immagini cosa può succedere passando a intere funzioni dei parametri (qualiad esempio, appunto, l’autocorrelazione). Le procedure classiche di stima da un campione nonsono quindi generalmente utilizzabili, ma risulta d’altra parte intuitivo supporre che, una voltaverificata la stazionarietà del processo in esame, sia ragionevole aspettarsi che si possapervenire ad utili informazioni sui parametri delle v.c. componenti il processo tramite leinformazioni contenute nella serie storica, e questo in virtù della

“omogeneità temporale” che identifichiamo con la stazionarietà, che garantisce una certa qual “stabilità” nei legami temporali fra le variabili. L’esigenza di poter giungere a risultati utili disponendo di un insieme limitato di informazioni (la nostra serie storica) ha portato alla definizione dell’importantissimo concetto di ergodicità, termine originario delle scienze fisiche che nello studio dei processi stocastici assume il seguente significato:

Definizione: Un processo stocastico X è ergodico rispetto ad un parametro se la stima temporale del parametro, ottenuta da una serie storica, converge in media quadratica a quel parametro. Formalmente, dato X stimatore del vero parametro e funzione dei dati della serie storica, diremo che la condizione di ergodicità è verificata qualora:

ϕ ϕ− = 2ˆlim [ ( ) ] 0E X

T→∞TCos’è dunque l’ergodicità? Può essere intesa come una condizione che limita la memoria del processo: un processo non ergodico è tale da avere caratteristiche di persistenza così accentuate da far sì che un segmento del processo (nel nostro caso la serie storica) per quanto lungo, sia insufficiente a dire alcunché sulle sue caratteristiche distributive. In un processo ergodico, al contrario, la memoria del processo può essere intesa debole su lunghi orizzonti e all’aumentare dell’ampiezza del campione aumenta in modo significativo anche l’informazione in nostro possesso. La considerazione che possiamo fare è quella di reputare virtualmente indipendenti eventi distanti tra di loro sull’asse temporale in caso di ergodicità: sotto una simile ipotesi possiamo supporre possibile l’osservazione di una parte consistente delle traiettorie che il processo può generare.

posta una evidenza campionaria sufficientemente grande. Formalmente, considerazione enunciata poco fa sull'incorrelazione di eventi distanti nel tempo si traduce nella seguente condizione necessaria e sufficiente affinché il processo sia ergodico rispetto al valore medio è che la sua funzione di autocorrelazione tenda a zero al crescere del lag h. Esiste inoltre un teorema (detto appunto ergodico) che garantisce che se un processo è ergodico l'osservazione di una sua realizzazione "abbastanza" lunga è equivalente, per i fini inferenziali, all'osservazione di un grande numero di osservazioni. In linea generale possiamo dire che solo per processi ergodici e stazionari (nota: la stazionarietà non implica l'ergodicità! né è una prova l'esempio di prima, in cui il processo era stazionario, ma la sua funzione di autocorrelazione era periodica e non tendeva a zero al divergere del lag) può

Porsi correttamente il problema dell'inferenza statistica sulle serie storiche. L'ergodicità garantisce che dall'unica informazione disponibile, appunto le osservazioni che compongono la nostra serie storica, sarà possibile risalire a stime consistenti in senso statistico del processo stazionario. D'ora in avanti supporremo che i processi con cui lavoreremo siano stazionari ed ergodici fino almeno ai momenti del secondo ordine, di modo da dare un senso all'approccio inferenziale. ρ γ γ=Passiamo dunque alla stima vera e propria della funzione di autocorrelazione. Si tratta semplicemente di trovare uno stimatore soddisfacente per hρ μ=. Premettiamo che per stimare il valore medio del processo E(X) impiegheremo la media campionaria hN∑=x X N, il quale, come è noto, è non distorto, consistente ed asintoticamente normale. Si noti però che la

varianza di tale stimatore, che solitamente vale σ^2, viene ad essere alterata da un fattore moltiplicativo a causa della correlazione esistente N fra le X_t e μ. Per comodità di notazione considereremo il processo scarto Z_t = X_t - μ (trattandosi di una media nulla e la stessa varianza, autocovarianza e autocorrelazione di X_t per una semplice traslazione). In letteratura sono stati proposti diversi stimatori dell'autocovarianza, fra i quali citiamo: (1) Σ̂(h) = (1/N) ∑[Z_t Z_(t+h)], t=1,...,N-h (2) Σ̂(h) = (1/N) ∑[Z_t Z_(t-h)], t=h+1,...,N (3) Σ̂(h) = (1/N) ∑[Z_t Z_(t+h)], t=1,...,N-h Lo stimatore per l'autocorrelazione sarà in ogni caso: γ̂(h) = Σ̂(h) / Σ̂(0) Lo stimatore è dotato di notevoli proprietà teoriche, ma implica una condizione molto restrittiva per il suo utilizzo, ovvero il processo deve

ripetersi esattamente dopo N= = =, ,..., ,... .temporali, cioè deve essere del tipo Z Z Z Z Z Z+ + +N 1 1 N 2 2 N i i elevato rispetto a vale

Per quanto riguarda gli altri due stimatori si osservi che per N kγ γ(3) (2)ˆ ˆ , dunque la differenza risulta evidente solo nei piccoli campioni. E’ stato dimostratoh h γ γ γ(2) (3)ˆ ˆinoltre che è stimatore corretto per ma , pur essendo distorto, garantisce un erroreh hhγ (2)ˆquadratico medio inferiore a quello di , risultando dunque più efficiente e, soprattutto,hˆverifica la condizione per la quale , ovvero la matrice di Toeplitz stimata, è definitaP( m ) ˆpositiva, proprio come ; questo non avviene necessariamente costruendo con loP P( m ) ( m )γ γ(2) (3)ˆ ˆ. Per questi motivi di norma la preferenza cade su e dunque si stima lastimatore h hfunzione di autocorrelazione nel modo seguente:− −N h N h∑

∑ − −Z Z ( X x )( X x )γ + +t t h t t h(3)ˆρ = = = == =h 1 1t tˆ , h 0,1,2,...γh N N(3)ˆ ∑ ∑ −2 20 Z X x( )t t= =t t1 1ρ ρ=ˆ ˆLo stimatore è simmetrico ( ) e pertanto la stima viene effettuata solo per positivo.h−h hIn pratica come si procede? Nota la serie storica ( , ,..., ) si costruisce la serie deglix x x1 2 N= − = − = −, , ..., (dove è la usuale media campionaria) quindi siscarti z x x z x x z x x x1 1 2 2 N Ncalcola −N h1 ∑γ = =ˆ , 0,1,2,...zz h+h t t hN =t 1 13Serie Storiche e Processi Stocasticifino ad un massimo che l’esperienza pone pari a o al suo intero successivo. Fattolag N 4ρ γ γ= =ˆ ˆ ˆ per e si riportano su di un graficoquesto si costruiscono i rapporti h 0,1,2,..., N 4h h 0, solitamente a barre verticali per ciascun per sottolineare che sidenominato correlogramma htratta di stime in punti

discreti; talvolta si uniscono i punti della funzione di autocorrelazione perevidenziarne l'andamento complessivo.

Esempio =x (8.5, 10.3, 9.6, 8.7, 11.2, 9.9, 7.9, 10, 9, 11.1, 10.4)

Sia la nostra serie storica il cuitgrafico è illustrato di qui di seguito = (tratteggiata nel grafico). La serie degli scarti èe la quale media campionaria vale x 9.79= - - - . Dal momento che( 1.35, 0.45, 0.25, 1.15, 1.35, 0.05, -1.95, 1.05, 1.25, 0.55)zt ρ =→ = ° h 0,1,2,3dunque avrà senso calcolare solo per . DunqueN=10 N 4 2.5 hN 101 1∑ ∑γ = = =2 2° z z0 i i10N = =i 1 t 1+ + + + +⎛ ⎞1.8225 0.2025 0.0625 1.3225 1.82251= =⎜ ⎟+ + + + + +⎝ ⎠0.0025 3.8025 1.1025 1.5625 0.3025101 ( )= =12.005 1.210 -N 1 91 1∑ ∑γ = = =ˆ z z z z+ +1 t t 1 t t 1N 10

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Publisher
A.A. 2012-2013
44 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/03 Statistica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Statistica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Buzzigoli Lucia.