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Eventi elementari e composti
Elementari composti possono essere definiti oppure si indica con la lettera l'evento Ei. Se l'esperimento casuale si caratterizza per la presenza di eventi composti allora si Ω indica con gli eventi elementari, dove ogni Ω è costituito da uno o più eventi composti.
Inoltre, l'insieme degli eventi elementari appartiene allo spazio campione. Se la prova genera Ω = Ei ogni (per e si utilizzerà la sola notazione).
Probabilità è uno strumento compreso tra 0 e 1 che misura il grado d'incertezza sul verificarsi di un evento.
Figura: spazio campione con eventi compositi e con eventi elementari.
Esempio 1: Si consideri la prova che consistente nel lancio di un dado non truccato. Siano E1, E2, ..., l'evento "esce la faccia con punto", l'evento "esce la faccia con punti", ..., l'evento
“esce2 66la faccia con punti”. Lo spazio Campione è dato dall’insieme dei possibili risultati della provaΩ = {E , E , . . . , E } E , E , . . . , E, i punti campione sono gli elementi .1 2 6 1 2 6Uno spazio campione si dice:
- Discreto (da un’infinità numerabile) se è costituito da un numero finito (o di punti campione, un esempio di spazio discreto è fornito dal duplice bacio di un dado non truccato, i cui puntiΩ = {(E , E ), (E , E ), (E , E ), . . . , (E , E )}Campione sono ;1 1 1 2 1 3 1 6
- Continuo se è costituito da un’infinità non numerabile di punti campione, un esempio di spazio continuo è fornito dalle diverse misurazioni delle altezze Diu individuo, o della temperatura di un ambiente.
Dato i concetti primitivi è necessario verificare che tipo di operazione è possibile effettuare sugli eventi. L’algebra degli eventi studia, tramite l’utilizzo di simboli e
di operazioni, le relazioni tra lieventi e le loro proprietà e presenta uno stretto parallelismo con l’algebra di Boole. l’algebra diBoole è una struttura matematica sui cui elementi sono definite tutte le operazioni e le regolenecessarie per un’algebra degli eventi. In tale struttura matematica sono definite tre operazioniunione, negazione, intersezione.fondamentali: E E = Ω ESe per l’evento vale la relazione di uguaglianza , allora l’evento necessariamente siØL’insieme vuotoverifica. è l’insieme senza alcun evento ed è dotato con il simbolo , per cui sePagina 32 di 68E = Ø E E l’evento impossibilevale la relazione , allora l’evento non si verifica, ed è nel senso chenon può mai verificarsi come risultato di quella prova. di Venn”.Le operazioni tra insiemi sono illustrate dai “DiagrammiUnione (somma logica)E E E E ∪ EEunioneSiano e due eventi, si dice di
e , e si denota con il simbolo: .
11 2 2 1 2E E EL'evento che si verifica quando si verifica almeno uno dei due eventi o . In altre parole se3 1 2E , E E Esi verifica o se si verificano e contemporaneamente.
1 2 1 22Figura : Diagramma di Venn con tre possibili risultati dell'unione tra due eventi.
L'operazione di unione di eventi si può estendere anche ad un numero finito o numerabile diE , E , . . . , Eeventi. Pertanto, siano una collezione di eventi, si ha che:1 2 nn⋃E ∪ E ∪ . . . ∪ E = E .1 2 n ii=1 E , E , . . . , E EÈ l'evento unione degli eventi e si verifica se si verifica almeno uno degli eventi1 2 n ii = 1,2,...,n .
Negazione E Ecomplemento negazioneL'insieme degli elementi non inclusi in è denominato o di e si indicaE Ω − E Econ il simbolo , oppure con . La negazione dell'evento riguarda tutti gli eventi di unaEprova escluso l'evento . Pagina 33 di 683Figura : Diagramma di Venn con due
possibili risultati della negazione di un evento.Intersezione (prodotto logico)
E ∩ E
intersezione
Siano due eventi E1 e E2, si dice che E1 interseca E2 e si denota con il simbolo: ∩.
E1 E2 E1 ∩ E2
1 2 1 2 1 2
E E E
contemporaneamente
L'evento che si verifica quando si verificano sia E1 che E2.
3 1 2
La figura seguente rappresenta, nell'area ombreggiata, tre possibili situazioni di intersezione:
Figura 1: Diagramma di Venn con tre possibili risultati dell'intersezione tra due eventi.
La tabella seguente mostra alcune proprietà dell'unione e dell'intersezione di due eventi:
Le proprietà esposte possono essere verificate facilmente ricorrendo ai diagrammi di Venn. La figura seguente, ad esempio, illustra la proprietà distributiva dell'intersezione.
Ω spazio campionario
L'insieme di tutti i possibili eventi elementari, viene chiamato Ω (Omega).
Pagina 34 di 68.
1.2 Le diverse definizioni di probabilità classica,
La prima definizione di probabilità,dovuta a Laplace (1750), è quella cosiddetta probabilità classica la quale, di un evento , associato ad un esperimento casuale, è data dal rapporto tra il numero dei casi favorevoli (quante volte si è verificato quel risultato) e il numero totale delle prove, tutte giudicate ugualmente possibili e tutte escludenti tra loro. P(E) = Numero Casi Favorevoli / Numero Casi Possibili Tale definizione (detta classica) è applicabile solo a prove con numero finito di casi possibili, tuttavia può essere estesa a prove i cui risultati non possono essere considerati tutti egualmente possibili. Una seconda definizione di probabilità (frequentistica) prende le mosse dal fatto che, ripetendo numerose volte un esperimento condotto con le medesime condizioni sperimentali, la frequenza relativa con la quale si presenta ciascun evento tende, al crescere del numero delle prove, a stabilizzarsi verso un valore costante (postulato empirico del caso). Da qui la
definizione
La probabilità Von Misses frequentistica, dovuta a (1934), secondo la quale è pari al limite a cui E(n) tende il rapporto numerico di volte che si presenta un evento ed il numero di prove indipendenti effettuate:
EP(E) = lim n→∞ (n / E)
Kolmogorov
Una terza definizione di probabilità (assiomatica) è dovuta a (1933) ed è basata sulla teoria delle funzioni matematiche e degli insiemi, in particolare si basa su un insieme di assiomi.
Ei = 1,2,...,n Ω
Siano con l'insieme degli eventi che appartengono allo spazio campione, e che
P(Ei) = i -esimo Esua la probabilità che si verifichi l'evento. Ad ogni evento dello spazio campione è associato un numero reale che soddisfa i seguenti postulati:
1 - Postulato: la probabilità di un evento è una funzione che assegna ad ogni evento un numero reale non negativo:
P(Ei) ≥ 0, ∀E ⊂ Ω
1 - Postulato: la probabilità di un evento è una funzione che assegna ad ogni evento un numero reale non negativo:
P(Ω) = 1
- Postulato anche evento certo: lo spazio campione (detto ha probabilità :3
- Postulato la probabilità dell'unione di una infinità numerabile di eventi incompatibili ∞ (∪ ∑E ∪ E = Ø, ∀i ≠ j P(E) è uguale alla somma delle singole probabilità: i j i ii=1i=1
- Pagina 35 di 68
- Teoremi:
- Sulla base dei postulati esposti si possono dimostrare i seguenti
- P(E ∩ E) = P(E) - P(E ∩ E) Teorema : 2 1 2 1
- P(E) = 1 - P(E) Teorema : 1
- P(Ø) = 0 Teorema :4
- E ⊆ E → P(E) ≤ P(E) Teorema : 1 2 1 2
- 0 ≤ P(E) ≤ 1 Teorema :6
- P(E ∪ E) = P(E) + P(E) - P(E ∩ E) Teorema : 1 2 1 2 1
- Teorema :P(E ∪ E ∪ E) = P(E) + P(E) + P(E) - P(E ∩ E) - P(E ∩ E) - P(E ∩ E) + P(E ∩ E ∩ E)1 2 3 1 2 3 1 2 1 3 2 3 1 2 3
- Teorema anche come principio di inclusione-esclusione):(noto n n n n+1∑ ∑ ∑P(E ∪ E
- Supposto 12 P(E) 2EDa quest’ultima reazione si deduce che la probabilità che si verifichino contemporaneamente E1 e E2 P(E1 ∩ E2) = P(E1 /E2)P(E2) P(E1) > 0è con 21 P(E1 ∩ E2) = P(E1)P(E2)In quest’ultimo caso si ha: 12 P(E1 ∩ E2) = P(E1)P(E2)
- Pagina 36 di 68
- Teorema delle probabilità reali
- Dal concetto di probabilità condizionata è possibile derivare il teorema delle probabilità totali.
- E1, E2, . . . , Ω
- Siano eventi mutuamente incompatibili che costituiscono una partizione di Ω, per ogni evento Ei si ha: P(Ei) = P(Ei/Ei)P(Ei) &
costituiscono una partizione di ,1 2 mH ⊂ Ω E Hper ogni evento si ha la probabilità di dato è:iP(E )P(H /E )i iP(E /H ) =i m∑ P(E )P(H /E )i ii=1Nella formula del teorema di Bayes intervengono: E HP(E /H